domenica 27 febbraio 2022

DA SAETTA ALLA CARLA DI CORTONA – STA DAVVERO PRENDENDO FORMA IL CAMPIONATO MA IL LEADER NON LI VUOLE NESSUNO DEI DUE IN GARA

Saetta e la Carla di Cortona sono queste le due novità dell’ultimo fine settimana di febbraio di Quelli del Gruppo B.

Lei con una bicicletta decisamente vistosa di colore rosa, vestita con un completo aderente bianco immacolato di quelli che non lasciano niente all’immaginazione si ferma sabato mattina accanto al cancello di Dino il Tipografo e  con lei arriva un’ondata di piacevole profumo mai sentito in quelle occasioni dai ciclisti, tutti immediatamente inebriati e sconvolti. Con un gesto altrettanto audace toglie gli occhiali scuri dal volto e passa immediatamente in rassegna tutto il plotone e un istante dopo passa a presentarsi.

“Sono Carla, vengo da Cortona, abito a Castiglione della Pescaia da una quindicina di giorni e amo andare in bicicletta. Voi siete conosciuti in Val di Chiana, ma anche oltre per il vostro Campionato di Quelli del Gruppo B. Per quanto mi riguarda, posso dirvi che ho deciso di andare in pensione all’età di 55 anni. Ho  lasciato la collina per approdare al mare. Nel giro di pochi mesi ho venduto le mie due casette e ne ho acquistata una vicino alla spiaggia sul lungomare di via Isola Clodia”.

Poi sorride e si guarda nuovamente intorno in attesa di commenti, che da li a poco di sicuro si sarebbero susseguiti.

Sono rare, le definirei semplicemente immaginarie le apparizioni del gentil sesso, che prima di ieri, sabato 26 febbraio si erano materializzate nel team sgangherato di Quelli del Gruppo B, ma essendo tutti uomini di mondo super navigati hanno saputo  reagire immediatamente alla piacevole novità. Si fa per dire, ma soprattutto per scherzare.

“In pensione?”, chiede Renato, l’uomo che sa fare tutto con la calcina e con la terra di campagna e aggiunge altre domande: “Allora stai di la dal ponte? Ma tuo marito quanto te sei in bicicletta che fa? Ma poi lo hai un marito?”

Carla di Cortona sorride e gli risponde.

“Tanto lo hanno scritto su tutti i giornali. Sono quella che ha vinto molti soldi alla lotteria, non  moltissimi, ma quanto basta per smettere di lavorare. L’ho ammesso pubblicamente ho depositato nella mia banca un bel milione di euro che mi rendono bene per fare la spesa e pagare le bollette. Decisamente una bella cifra che mi ha cambiato la vita. Avevo un negozio, il fondo è mio e l’ho al momento affittato e appena posso me ne sbarazzo, come ho fatto con gli appartamenti. Marito? Mai avuto e superati i 50 continuo, quando ho voglia mi posso permettere ancora di scegliere un uomo, ci faccio quello che devo e poi ognuno a casa sua”.

Il contraddittorio con Renato prende una strada tutta in salita, ma a lui arrampicarsi per nuovi sentieri piace.

“Bada questa che attrezzo è”, dice a voce alta e rassegnata e aggiunge “Davvero le donne so diventate più sveglie di noi uomini, ma forse lo so sempre state e ci facevano credere il contrario”.  

Il vulcanico impresario vecchio stampo ha pronta un’altra spiazzante rivelazione per la donna chianina.

“ Comunque – le anticipa sornione - i soldi vanno appaiati con chi li ha. Appena arriva ti  presento uno di quelli che come te di quattrini, essendo zitello un po’ credo ne abbia messi da parte. Ultimamente è sempre imbronciato e se lo fai uscire un paio di volte forse si ringazzzurlisce”.

Nell’attesa di partire Carla viene squadrata un po’ da tutti lei si sente osservata ed esaminata come durante una Tac. L’unico che al momento non la degna di un iniziale “controllo” è il leader quasi ex, che però riesce ad essere spavaldo, ma allo stesso tempo diventa immancabilmente rosso per l’imbarazzo quando Renato gliela presenta, facendogli subito il punto della situazione.

“Questa è Carla – gli dice il muratore che ha nell’orto anche tante piante di fichi – ed a vederla così, pure lei ti batte su tutti gli arrivi. Abitava a Cortona, le salite sono il suo forte e non come te che dopo un po’ ti acchiocci. Lei la puoi inserire tranquillamente nel Campionato, gareggia con le donne ed è sola, ma sono certo che ti batterà sempre. Guardandola si vede che è davvero un’atleta come si deve e mica come te che vai avanti con le colazioni fatte con patate lesse e curcuma”.

Carla si inserisce nel discorso e cerca di estenderlo alla competizione dell’anno di Quelli del Gruppo B.

“Da quanto ho letto – ha affermato fissando il leader della collina maremmana – te vuoi essere la stella che brilla più di tutte in questa gara, ma lo sai che è un atteggiamento anti sportivo per eccellenza”.

Bordata di quelle davvero da ko per il leader disarcionato e approvata da Renato con un applauso, ma l’uomo della collina sopra il Bozzone prova a rintuzzare la storia.

“Qui siamo in Maremma e non in Val di Chiana, le cose cambiano”.

Affermazione poco lungimirante.

«Negli ultimi due anni – gli risponde Carla - sono venuta tante volte a Castiglione. E ogni volta mi allenavo da sola e prima di rientrare a casa salivo Tirli  partendo da Ponti di Badia in 20 minuti. Te quanto ci metti?”.

Risponde Renato per il capitano rimasto su piazza a bocca spalancata.

“Ci mette? Come minimo 10 minuti più di te e se l’ha capita bene questa tua affermazione oggi lui di sicuro trascorrerà una giornata nervosa. Litigherà con la moglie all’ora di pranzo e farà stranire pure il cane quando lo porta fuori per i suoi bisogni corporali. Comunque a noi il velocista-scalatore  va bene così. Ci è simpatico, una brava persona, ma se perde le volate nei fine settimane e speriamo pure il Campionato di Quelli del Gruppo B, si festeggia sfottendolo almeno fino al prossimo Natale”.

Alle donne non sfugge niente e Carla mette all’angolo il capitano in creca di questo ruolo.

“Vedo che sei molto tecnologico gli dice mettendo gli occhi sul computerino sul manubri - guarda i mei record postati sul social Strava riferiti alla salita di Tirli, credimi non lo faccio per impressionarti, semmai per incuriosirti e li paragoni immediatamente con i tuoi tempi e se mi concedi l’amicizia virtuale li raffronto pure io se li hai memorizzati su quel tratto”.

Renato la butta in disfatta per il castiglionese sceso dall’altopiano di sopra il Vaticino e anticipa alla Carla cosa accadrà.

“Un  ti preoccupare quello un ti fa avere niente, neanche la ricetta delle sue barrette fatte in casa che non ci  ha mai voluto rivelare, chissà al loro interno forse contengono lo stesso ingrediente segreto della Coca Cola. E’ fatto così, comunque ci tengo a farti conoscere Rossano il comunale. Lui è il tipo adatto per una come te che non ha legami. Se te lo dico io fidati”.

La cortonese non è dello stesso avviso.

“Gli uomini, li scelgo senza proclami e tantomeno raccomandazioni. Se ci sono forzature di sicuro dietro ci sta una fregatura”.

La saggezza di Attilio il personal coach dell’unico ex capitano entra finalmente a placare l’ormone collettivo maschile deviando sull’argomento sessuale-ciclistico chiedendo alla donna alcune informazioni andando a scoprire nuovi scenari.

“Come è la sua nuova vita qui a Castiglione della Pescaia, le manca Cortona?”.

“Ho sempre sostenuto che il passato è passato, ma se hai cervello metti da parte negli anni l’esperienza. Ho imparato che se fai bene ti porti dietro un bagaglio di benefici utili nell’arco della tua vita, ma allo stesso tempo, le reazioni del nostro corpo non sono facili da prevedere davanti alle nuove situazioni e ancora non saprei dare una definizione al mio cambiamento. Castiglione della Pescaia è il posto dove voglio essere da sempre e adesso me lo posso permettere».

Discorso accademico che fa scemare tutto l’ardore ormonale dei maschietti e li incrocio nel momento che le biciclette so già tutte indirizzate verso la Comunale delle Strette, passo saluto tutti, mi presentano Saetta e non mi unisco, sparendo immediatamente procedendo verso la provinciale per il mio circuito di 35 km scarsi del Giro del Maggiorani.

“Era Rossano, l’uomo è timido - rivela Renato alla cortonese - e non ho fatto in tempo a parlarci per colpa di  quello che vuole essere chiamato “capitano” un crostino che mi ha fatto perdere tempo”.

 “A me – gli risponde Carla -  i  timidi hanno sempre dato grosse fregature”.

Lo fredda così, avvicinandosi al leader del gruppo per studiarlo con attenzione cosa che farà in pochi minuti in quanto è un libro aperto il nostro amico.

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

I luoghi sono reali, ma il personaggio di Carla da Cortona e le storie collegate le ho tutte inventate.








sabato 26 febbraio 2022

SAETTA BUSSA ALLA PORTA DI QUELLI DEL GRUPPO B

Decisione presa.

Meglio allenarsi da soli che doversi dannare a stare in scia a un nutrito gruppo di ciclisti moto assistiti e pure con procedure irregolari.

Seguirò le avventure di Quelli del Gruppo B, ma per il momento stando lontano da velocità per me proibitive.

Per uno che al momento lascia, ci sono due arrivi. Oggi, sabato vi parlo del primo e domani, se trovo il tempo per farlo della seconda, altrimenti appena possibile.

Stamattina al cancello di Dino il tipografo, location dove si ritrovano Quelli del Gruppo B, si presenta un atleta nuovo, forse qualcuno di quelli che arrivano in vacanza nei mesi estivi, ma nessuno lo riconosce.

Ne ho interpellati anche poco fa un paio di ciclisti nostrani per sapere il vero nome di questa nuova figura destinata a creare scalpore nel team, ma tutti e due mi hanno saputo solo dire altre particolarità come d’aver capito d’essere emigrato dall’hinterland milanese, residente da poco a Castiglione della Pescaia e di soprannome da giovane per il suo spunto in volata sopra la bicicletta lo avevano ribattezzato “Saetta”.

“Ho letto sui social dell’esistenza di questo Campionato. La cosa mi ha incuriosito e vorrei partecipare”.

Queste sono state le prime parole di Saetta rivolte a Attilio. L’allenatore del leader sceso dall’altopiano che è soprattutto un gran signore, una persona educatissima, senza indugiare gli da il benvenuto e presenta immediataemente tutto il plotone dei disperati.

Durante i convenevoli arrivo per un saluto e pure a me viene fato conoscere come Saetta.

Con Attilio ci guardiamo per un attimo. Sono certo che in quel momento pensavamo la stessa cosa.

Saetta contro il suo protetto, un si smette mai di essere tranquilli.

Pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina e questa è stata una di quelle volte.

Il leader al momento indiscusso e definistrato, da buon attore protagonista arriva all’ultimo istante prima del via dell’allenamento e tocca ancora a Attilio il ruolo di cerimoniere.

Il nuovo arrivato e il meglio di Quelli del Gruppo B si salutano cordialmente, ma noi che conosciamo il carattere del ciclista maremmano sappiamo che non è così.

D’ora in poi riassumo riportando la cronaca di chi ha preso parte all’allenamento, io da asociale e troppo grasso me ne sono andato da solo a fare il “Giro del Maggiorani”.

Come da copione, fra l’atleta nostrano e quello dell’hinterland milanese parte l’immancabile studio, già dai primi metri, come se ci fosse una calamita che li attrae si sono messi uno accanto all’altro. Per l’esattezza il castiglionese lo ha affiancato già al ponticino sul Valle e iniziando a parlare, ovviamente di ciclismo, ma il maremmano, da buon affabulatore lo fa senza arrivare subito al concreto con le giuste domande, cosa che invece il lombardo non perde tempo e si fa avanti.

“Ho letto sui social che lei è il patron del Campionato e le chiedo se mi può invitare a correrlo”.

A domanda diretta non arriva risposta altrettanto esplicita, anzi il ciclista allenato da Attilio tira fuori un discorso filosofico che se lo avessi sentito con le mie orecchie gli avrei fatto pure i complimenti.

Le nostre vite vanno troppo veloci e non c’è tempo per riflettere come si deve. Io questo Campionato me lo sono disegnato su misura e apro o chiudo le porte a eventuali partecipanti solo dopo che li ho studiati attentamente” .

L’uomo della Lombardia rimane giustamente stranito e cambia atteggiamento irrigidendosi e brandendo motivazioni sensate.

“Amo questo sport e adesso che sono in pensione ho il modo per affrontarlo al meglio e non ci vedo niente di male a prendere parte a una competizione come questa».

Arrivati alla fattoria di Pozzignoni, tre chilometri dal via, il ciclista leader stufo di ragionamenti campati sull’astratto si presenta ufficialmente, tirando fuori il meglio di se.

“L’ho fatto già nel recente passato e mi sono sempre trovato bene, anche quando ho buttato fuori squadra Rossano il comunale e  non vedo il motivo di cambiare adesso. Lei – rivolto al meneghino – è la prima volta che la vedo. Chissà, forse potrà gareggiare, ma non le prometto nulla. Dovrà superare un esame specifico che ha solo una particolarità, quello di convincermi che la posso battere, solo allora potrà ambire a correre, lei per migliorarsi, io per farla arrivare dietro”.

Da parte di Saetta, l’ambrosiano incredulo, arrivano piccate le sue rimostranze.

“La strada è di tutti e se sono bene accetto vengo d’ora in poi ad allenarmi con voi. Forse potrò gareggiare a Quelli del Gruppo B, ti assicuro che non lo farò tanto per esserci, ma per vincere e se non mi darai il numero correrò lo stesso”.

L’atleta della collina vicino il Bozzone lo guarda sorridendo e allunga raggiungendo Dino il tipografo.

“Quello ha detto d’essere dell’hinterland, io so dell’Inter, ma il numero per correre il Campionato lo avrà se è una schiappa. Potrà arrivare anche prima di me sul traguardo, ma se non è iscritto alla gara non contta Ho ragione vero?

Non riceve risposta, ma l’allenamento del sabato ha avuto anche una new entry femminile. A questa storia darò il giusto spazio su questo blog con un altro post.

 

Rossano Scaccini

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I luoghi sono reali, ma il personaggio di Saetta e le storie tutte inventate e per essere ancora più precisi stamattina in bicicletta io e Dino il tipografo non ci siano andati.

 

domenica 20 febbraio 2022

IL CANNIBALE., IL VEGETARIANO FORSE VEGANO E LA BEFANA




La figuretta atletica che mi ha visto protagonista ieri, sabato 19 febbraio non l’ho smaltita nell’arco di tutta la giornata, anzi più passavano le ore e aumentava il senso di disappunto misto a disagio che mi ha portato a decedere di lasciare ferma la bici per oggi e spero che un giorno solo basti come stop, ma la vedo dura. 

Le cause sono sempre le stesse, ma passati sia i 60 di età che  i 40 di onorata carriera comunale, stamattina mi sono accorto che bisogna ragionare su quel qualcosa che non sta andando per il verso giusto. Mi spiego meglio. Fatta colazione, accendo il computer e  sfogliato i giornali, mi sono trovato senza nemmeno accorgermene a portarmi avanti sul lavoro d’ufficio anziché scrivere, come sto facendo solo adesso, quelle che sono le avventure di Quelli del Gruppo B. Ci scherzo sopra, ma comincio a pensare seriamente che sia un campanello di allarme di un disagio da non sottovalutare e da tenere sotto controllo.

Tornando all’agonismo sportivo, sebbene non aver retto l’andatura di ieri sotto i 20 km/h per scollinare al Gpm di ultima categoria sul “Colle del Chechi”, che mi ha portato a defilarmi dall’odierno agonismo compulsivo di Quelli del Gruppo B, le notizie dall’ambiente mi piovono addosso  ed io fedelmente e facilmente riesco ragguagliare i miei oltre mille contatti unici che seguono questa pagina ad ogni aggiornamento.

“Il Campionato di Quelli del Gurppo B si corre – ha rivelato nel parcheggio lato Tamoil  dieci minuti al via dell'allenamento il leader ideatore che detiene il marchio di copyright dell’evento – quanti ciclisti trovo? Quelli che per me possono bastare. Ho sete di vittoria e questo è un buon segno. Al resto ci penseranno gli invidiosi”.

Come si cheta, la sua affermazione viene massacrata.

“Ma se ti sei svegliato con la sete, mica sarà perché ieri sera avrai mangiato troppo salato?”.

Risata collettiva, ma l’atleta che cerca sfidanti non demorde.

“Per me non esiste l’essere appagato dal senso di vittoria, ciclisticamente parlando sono come Eddy Merck, un cannibale che non si sazia mai di arrivare primo”.

L’elenco delle battute sarebbe lungo da dover riportare e forse pure noioso, ma l’accostamento al campionissimo è stato l’argomento della mattinata, dove la risposta più educata è stata quella forse più tagliente.

“Sei uno tendente all'essere vegetariano, forse pure vegano. Lo sanno tutti che fai colazione con il riso in bianco e le patate lesse e se vai avanti così presto invece di emulare il cannibale del ciclismo ti porta via in piena notte la Befana”.

Per niente appagato arriva la ciliegina sulla torta da parte dell’organizzatore dell’eventuale Campionato.

“Oltre che da Merck tutti quanti sapete che il mio idolo è Vincenzo Suero, un punto di riferimento, un esempio. Cerco di prenderne spunto da tutto quello che fa soprattutto dalle sue affermazioni”. (Questa è per gli addetti ai lavori che gravitano su Castiglione della Pescaia).

I troppi sfottò, che non mi posso permettere di trascrivere, stavolta hanno fatto incupire l’ex leader in cerca di identità e per fargli tornare un briciolo di serenità lo incalzano con la scusa di chiedergli spiegazioni perché sia così diverso dall’abitante tipo dell’altopiano da dove è sceso, cosa che lui ammette candidamente.

“Sì, confermo, ho tutto un altro stile, ma sono molto legato alla mia terra e alle persone che ci vivono. Siamo gente con la testa sulle spalle, degli ottimi lavoratori. A tutti quanti loro non piace mettersi in vetrina, io cerco invece la notorietà e di questa mia debolezza presto ne beneficeranno pure i miei concittadini”.

Per oggi basta così.

 

Rossano Scaccini

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Personaggi e luoghi sono reali, le storie tutte inventate.

sabato 19 febbraio 2022

DAL TUTTI CONTRO TUTTI ALLE BOCCE IL PASSO E’ BREVE

Quando c'era armonia in Quelli del Gruppo B


 “Allora si parte con il Campionato di Quelli del Gruppo B, ma si cambia formula. Tutti contro tutti e si assegna un punteggio con i piazzamenti ottenuti”.

Questa è la novità, più che altro l’ufficialità della deriva già conosciuta ufficiosamente, ma appresa questa mattina sabato 19 febbraio, sul luogo di partenza dell’allenamento.

Il leader unico, da essere senza squadra a milite quasi ignoto è stato un attimo e ha dovuto far di necessità virtù riadattandosi, ma sempre tenendo il bandolo della matassa dalla sua parte, almeno così pensa e puntualizza.

“Saremo 10 i ciclisti e li scelgo io, invitandoli personalmente”.

Dino il tipografo


Vista la piega che sta prendendo questa avventura nessuno ormai è più interessato, ma ci pensa Dino il tipografo a sistemare subito la pratica.

“Dove li trovi 9 ciclisti qui a Castiglione della Pescaia che vanno meno di te? Ormai quelli che salgono con fatica il valico delle Strette si so tutti convertiti alla pedalata assistita e con accorgimenti da fantascienza, che spingono il velocipede anche a 50 km/h”.

Silenzio nel gruppo. Si parte e l’ex capitano, diventato aspirante leader ignoto, si sistema come al suo solito in ultima ruota, ma non in posizione di succhiaruote, viene visto infatti con una mano sul manubrio e con l’altra all'altezza del visco e comincia a contare sottovoce.

Comportamento che appena scorto  il commentarlo è stato inevitabile.

 “Che fai conti le pulsazioni?”, ma anche “Per giocare alla Morra bisogna essere in due e si bercia pure”.

Non raccoglie le provocazioni l’uomo della collina, per questo ha davvero la stoffa del leader e si avvicina a Dino, lo fissa e gli rivela quasi urlando: “Invito Rossano il comunale, Renato il muratore, Attilio il mio ex allenatore, Stefano l’architetto, Roberto l’altro dipendente pubblico adesso in pensione, l’altro Stefano l’impresario. Maurone il meccanico smesso e Diliano l’ex pulmista pure lui del Comune pensionato, Seriano che lavorava in banca e siamo tutti”.

La voce della verità di Dino è spiazzante.

“Secondo me ti ritrovi solo, ma fatti una domanda, a tutti quelli che mi hai elencato, pensi che oggi gli interessi (il termine usato sarebbe più scurrile) prendere parte al Campionato di Quelli del Gruppo B? Credo che ci resterai male. A meno che”.

A quel punto l’ex artigiano dell’inchiostro e della carta si cheta, pigia il bottone che gli fa aumentare la potenza della pedalata e va a tirare il gruppo.

Da quanto sostengono i bene informati, il leader ancora una volta mancato, ha già disegnato nella sua testa tutte le varie tappe, la gara inaugurale, due semitappe con partenza e arrivo al Torrione di Vigna murata ed il primo traguardo intermedio nella piazza centrale di Massa Marittima. Nel suo disegno agonistico ha previsto un arrivo nel suo paese d’origine sull’altopiano. Poi la gara classica dove si passa da Tatti e Montemassi rientrando a Castiglione della Pescaia, la gara nervosa che prevede il colle di Roccastrada e anche il ritorno della cronoscalata che partendo da Ponti di Badia porta nella piazza di Tirli.

Rimasto incuriosito dalla frase lasciata a metà da Dino, il sognatore della maglia da leader gli si avvicina alla cannella di “Pozzignoni” e rilancia il discorso.

“A meno che? Cosa vuol dire? Pensi che non sarebbero orgogliosi di correre il Campionato?”.

Preso alla sprovvista, Dino aveva chiuso l’argomento e stava parlando di altro con i partecipanti all’allenamento, ma si spazientisce.

“La vuoi una soluzione?  Comincia a prendere in considerazione di dedicarti alle bocce. Forse in quel settore altri tre da mettere assieme fi trovi”

Arrivato alla “Morina” deluso da come si stavano mettendo le cose, affronto demoralizzato il valico del “Chechi” arrivando ultimo al Gpm di 7 categoria un lieve rialzo della strada di 500 metri. Li decido che per oggi basta pedalare a velocità sostenuta, stavamo viaggiando attorno ai 18 km/h. Arrivato all’ampio, i ciclisti veri svoltano a sinistra, io dalla parte opposta, in discesa e faccio rientro a casa.

Oggi abbiamo vissuto una brutta pagina di ciclismo imprenditoriale. Aspettiamo gli eventi e magari anche un inizio di dieta del sottoscritto.

Rossano Scaccini

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lunedì 14 febbraio 2022

"VINCENZO VUOI FAR PARTE DELLA MIA SQUADRA?”

 


Li hanno visti pedalare uno accanto all’altro sul lungomare di via Roma. 

Chi? 

Il leader ancora unico e Vincenzo Suero. 

I due si sono fermati  nelle immediate vicinanze del ritrovo dei “pensionati” e con il favore di vento il loro ragionamento è  pervenuto forte e chiaro  alle orecchie interessate dei presenti. Poi, come giustamente accade in queste occasioni, il passa parola ha fatto  il suo dovere. Notizia, con dovizia di particolari subito alla portata di tutti, amanti del velocipede e non.

“Mi dovevo sbloccare completamente – ha detto il leader in cerca di conferma  guardando in faccia Suero – ma questa estate stai certo che ci divertiremo”.

L’atleta di piazza Lampedusa lo guarda incredulo, ma ascolta il proseguo del discorso.

“Questi allenamenti a ritmo gara mi stanno dando importanti riferimenti e con una squadra minimamente competitiva, farò la differenza nel Campionato di Quelli del Gruppo B”.

La domanda arriva immediata dal ruota motorizzato di ponte Giorgini al ciclista in splendida forma.

“Va bene, ma chi vorrai in squadra oltre a Attilio?”.

L'atleta di collina rivela i suoi sogni segreti.

“Spero che tu sia dei miei se cambi ruota e metti quella senza motore. Ti chiedo di sacrificarti per questa nobile causa, come lo faranno atleti del calibro di Attilio”.

L’elenco però si interrompe li, sebbene Suero aveva iniziato a contare aiutandosi con le dita della mano gli altri gregari, arrivando pero ad allungare solo il pollice, l'indice e il medio.

Poi arriva inaspettato il nuovo cambio di programma, la novità del giorno del leader quasi statista in materia di biciclette.

“Potrei riprendere Rossano, sentire Stefano che volevo sfidare e accasarlo, ma sto pensando seriamente di cambiare la formula del Campionato e potremmo addirittura farlo senza squadre, ognuno per conto suo. Gara a invito da parte del sottoscritto e uno come te - dice fissando Suero - proprio non lo vorrei come avversario”.

Sentita questa ultima frase, Vincenzo neanche lo degna di una risposta, rinforca  il suo velocipede e l’ha lasciato li, accanto alla panchina vista mare in via Roma, dove avrà fatto chissà quali altre congetture e presto di sicuro le rivelerà.


Rossano Scaccini

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sabato 12 febbraio 2022

IL LEADER UNICO CON QUALSISASI SFIDANTE SI CLASSIFICHEREBBE SEMPRE SECONDO

 

“Arriveremo quii”

Lo rivela a Dino il tipografo il capitano ridimensionato che vuole vincere il “Campionato di Quelli del Gruppo B” e per lui la linea d’arrivo dell’ultima tappa andrà posizionata su corso della Libertà, il salotto buono di Castiglione della Pescaia.

Corso della Libertà

“A noi prima o poi ci fanno pure la multa se continuiamo a passare per questa strada in bicicletta. Basta che un agente della Municipale la sera prima litighi con la moglie o il marito e vedi come va a finire”.

E tutto questo era accaduto ieri, venerdì.

Stamattina, sabato 12 febbraio, l'allenamento è saltato, troppo vento. Averlo saputo prima mi sarei risparmiato il dover giustificare la mia assenza per motivi di lavoro, che ha suscitato una vagonata di “sfottò a tema”, ma nel primo pomeriggio non ho comunque resistito è ho sondato fra  coloro che sanno sempre in anticipo rumors e il gossip ciclistico e mi accingo a trascrivere tutto sul mio blog.

“Il capitano – mi hanno assicurato un paio di persone - ha smesso di cercare ciclisti per comporre la squadra. Al momento sono lui e Attilio, che è un vero signore, ma aspetta l’occasione giusta per defilarsi dall’impiccio. Però – sostengono sempre i ciclisti del sabato – l’uomo sceso della frazione andrebbe premiato per la tanta passione che non riesce a trattenere. Pianifica gare, momenti rituali nel prima e dopo competizione, s’immagina il palco delle premiazioni, la linea di partenza, quella d’arrivo, i giudici di gara, i cronometri e pure le miss”.

Fra “Quelli del Gruppo B” cominciano a pensare che il “gioco è bello se dura poco” ma vorrà davvero andare fino in fondo e gareggiare da giugno a settembre? Con chi lo farà? Sono in aumento  quelli che vogliono sistemare nei propri box di casa, velocipedi con il motore.

Dino il tipografo è stato il primo a fargli presente la cosa in modo diretto e spicciativo.

“Guarda – gli ha detto – qui con le bici senza batteria sei rimasto te e Rossano. Lui di allenarsi a modo proprio non ci pensa proprio e se lo facesse te arriveresti secondo”.

Prima che il capitano depresso da mancanza di competizione ribattesse alla sua affermazione, sempre Dino fa la quadra al ragionamento.

“Ma mica vorrai sfidare Attilio? Lui è il tuo allenatore-manager e la cosa non si può fare e poi, nella malaugurata ipotesi accadesse, se lo sa per tempo quello si allena e ti batte e arrivi secondo un’altra volta”.

Rossano Scaccini

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I personaggi e i luogi sono veri, le storie dove ho inserito i miei amici sono tutte inventate, questa ha preso forma dopo aver trascorso una decina di minuti in tipografia con Dino e Maurone. Spero che nello scrivere di non aver seminato troppi refusi. Sono pensieri tanto per ridere e non riletti.

mercoledì 9 febbraio 2022

MARTEDI’ DA RICORDARE COME IL GIORNO DI CRISI NERA DEL CAPITANO DIVENTATO IMPROVVISAMENTE FRAGILE E BATTIBILE

I due probabili capitani delle squadre del Campionato


L’unico capitano "su piazza" al Campionato di Quelli del Gruppo B è molto ambizioso, ma non lo dovrei ammettere, a me  è davvero simpatico, schietto e soprattutto un amico, anche se sono rammaricato perché mi ha buttato fuori squadra, ma lui è un agonista convinto, io convinto è basta.

Ieri, martedì, le sue certezze autorevoli però sono state fortemente messe in discussione durante la seduta di allenamento molto partecipata.

Al via si è materializzato Vincenzo Suero e l’uomo sceso dall’altopiano attorno a Castiglione della Pescaia, vedendolo ha ammesso immediatamente: “Non sarò mai come lui, però cerco di copiare molto del suo stile di corridore”.

Quella frase è stata la palese ammissione della sua fragilità e immediatamente ha preso il via il tormentone sulla discesa dal trono dell’attaccabile capitano unico.

Tutti quanti conosciamo i suoi grandi obiettivi del 2022, si chiamano Campionato di Quelli del Gruppo B e poter indossare la maglia di leader, ma potrebbero diventare traguardi irraggiungibili, la maledizione dell'eterno secondo, forse pure terzo sta per colpirlo.

I presenti all’allenamento percepiscono immediatamente questo disagio del corridore perfetto (secondo lui) e si cominciano a liberare dei sassolini ammassati all’interno delle scarpe da ormai diversi mesi.

La meglio frase che gli hanno riservato è stata: “Cercare il successo è non trovarlo è come dire di far sesso con una bella donna, che però lei un ti ha mai visto ne sentito neanche al buio. Sei come al solito, tanto fumo e niente arrosto".

Poi c’è stata la glorificazione di Suero.

“Vieni più spesso con noi - in diversi lo hanno invitato - e ogni volta sculaccialo a dovere, cerca di riportarlo a Castiglione della Pescaia in condizioni che non si ricordi neanche dove ha la casa, noi un se ne pole più”.

Il capitano diventato fragile cerca di spostare il discorso, ma senza successo.

“Se ci sarà una prova a cronometro – rivela, ma nessuno della cosa interessa l'argomento – saprò fare la differenza, ho trovato una posizione pressoché perfetta sulla bicicletta, ma già da adesso  sono al top in salita, un bel segnale perché di asperità ne inserirò tante all'interno del Campionato di Quelli del Gruppo B”.

Per la cronaca nessuno lo ha ascoltato e la parte agonistica della mattinata è stata segnala da un Vincenzo Suero che ha letteralmente surclassato il non più indiscusso leader e già fra i maligni c’è chi ipotizza l'iscrizione al Campionato dell'atleta di piazza Lampedusa. Una conferma sarebbe la debacle sicura dell'uomo proveniente dalla frazione.

Rossano Scaccini

© Riproduzione riservata

Nomi e luoghi sono veri, le storie tutte completamente inventate e come arrivo in fondo a tutto questo "affare", inserisco almeno una foto e non rileggo niente. 

lunedì 7 febbraio 2022

IL BALLO DELLE DEBUTTANTI E LA CORSA DEI DISPERATI

Da sinistra: il sottoscritto e  il leader al momento unico 


Dopo due giorni di allenamenti intensi, mi sono preso 48 ore di riposo, prevedendo di risalire in bicicletta mercoledì.

Alle 13:35, ero in macchina e facevo rientro a casa, quando squilla il cellulare, accosto e guardo il display, dall'altra parte c'è lui, l’ex capitano.

Mi sono chiesto: “Che vorrà?”, ma la curiosità ha lasciato spazio alla pastasciutta e lo ignoro.

Mezz’ora dopo, nuova telefonata, sempre il leader unico. Decido di rispondergli.

“Che c’è”

Gli urlo con tono brusco e  infastidito, aspettando  di conoscere il motivo di quella chiamata.

“Se non trovi la squadra per partecipare al Campionato di Quelli del Gruppo B, lo fai l’addetto stampa della manifestazione?”.

L’impulso di battezzarlo a modo è davvero al massimo, ma riesco a trattenermi, propinandogli però una spiegazione che credo ancora non abbia assimilato bene fino in fondo.

“Hai presente il ballo delle debuttanti? Quell’evento mondano  legato all'ingresso in società delle ragazze di età che va dai 17 e i 19 anni? Ecco quanto cerchi di organizzare te e tutto il contrario. La definirei la Corsa dei disperati. Ti puoi permettere di inserire tutto e anche di più, ma assicurati soltanto che poi qualcuno ci resti a gareggiare, altrimenti dovrai emigrare”.

Poi la considerazione finale che ci voleva per chiudere la questione, almeno per oggi.

“Sei partito male prendendoti da solo la responsabilità di questo evento più grande delle tue immense capacità. Stai andando nuovamente a sbattere e non come hai fatto qualche domenica fa contro l’unica transenna presente sul lungomare deserto di Castiglione della Pescaia. I lividi stavolta se porterai a casa un flop ti resteranno impressi come tatuaggi. Resta solo da scegliere il disegno da spiattellarci”.

La chiudo lì.

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

Nomi e luoghi sono veri, le storie tutte inventate, esclusa quella della transenna, ci sono testimoni.

 

domenica 6 febbraio 2022

LORIS TOPINI: “CON VOI UN CI VENGO PIU’, PRENDO FREDDO” E POI NE HA PER TUTTI


 Al secondo allenamento con “Quelli del Gruppo B”, l’87enne Loris Topini questa mattina ha detto basta.

“Con voi – ha sentenziato sulla ciclabile che da Grosseto porta a Marina -  d’ora in poi ci vengo se non trovo di meglio. E’ un patimento andare così piano”.

Per la cronaca però stamattina la media invece è stata di quelle sostenute, sia in partenza, sempre sopra i 30 km/h, ma anche dopo aver lasciato il gruppo di ciclisti veri o pseudo tali, quando nel classico giro di Grosseto-Castiglione della Pescaia, quello dove Massimone oggi non ha trovato buche nuove dove forare, la media è sempre stata sopra i 28 km/h e per noi di “Quelli del Gruppo B” è davvero tanta roba.


Loris, il bibaterizzato, con un’autonomia ormai prodotta e calcolata solo in ore, che con una carica si aggira sulle 24 no stop, con andatura costante sopra i 40 km/h, di portare a spasso l’unico capitano in gara al Campionato ne è già sazio. 

L'irritazione l'ha manifestata senza mezzi termini già durante la sosta caffè ai tavoli del giardino de bar "Nord Est", dove noi senza batteria siamo arrivati provati dallo sforzo prodotto fino a quel momento.

Loris Topini

Il Topini invece che fa? Sfoggia e ostenta una freschezza atletica che  amplifica a voce alta affinché gii altri avventori del locale  lo sentono  da ogni angolazione. 

Con voce schietta, che lo avranno udito anche dal "Pizzetti" ad ognuno di noi ci ha fatto sentire delle "schiappe",  sfottendoci pure perché da come eravamo conci non riuscivamo neanche a ingoiare il dolce offerto dal gestore, un  ex ciclista. 

"Mi sacrifico per voi".

Ha detto quasi urlando e alzandosi in piedi con in mano  il vassoio e mangiando quattro fette di ciambellone, riuscendo pure a parlare a bocca piena. Oggi sarebbe stato un bello scozzo se era presente Renato Ricci lui che prima di un raduno è stato in grado di ingurgitarsi sette bomboloni con la crema e poi percorrere cinquanta chilometri.

Fatica inesistente e andatura bassa, secondo Loris, gli permettono di sbizzarrirsi, forse troppo, su argomenti tecnici che però per noi senza  motorei era difficile disquisire e controbattere a quella velocità. 

Il ciclista con le “pile infinite” stamani ne aveva per tutti. A me ha nuovamente detto che pedalo male e apro troppo le ginocchia.

Ho sbottato.

“Senti – sono riuscito a dirgli prima di lasciare la ciclabile – lo sa da me, ma te la devi far finita. Io mangio tanto, pedalo poco e quindi sono grasso". 

Poi gli ho chiesto: "Ma te quante ne hai viste di persone in carne sopra un sellino di un velocipede? Tante credo. La nostra posizione è inconfondibile e non c'è bisogno di aggiungere altro. Siamo tutti messi così". 

Cerco di fargli capire bene il concetto.

"E sai che ti dico? A me proprio non me ne frega niente. Oggi mi aspettano “Penne al salmone e un buon vino bianco”, dimenticandomi di aggiungere una fetta consistente di torta gelato.

Il bibatterizzato castiglionese non convinto ha voluto ancora puntualizzare: “Ricordati di far registrare i tacchetti delle scarpe”.

Gli ho risposto stile Troisi.

"Mo me lo segno"

Adesso, come tutti i cronisti, faccio un doveroso salto indietro, torno al momento del ritrovo di partenza delle 9:00 nella location dei “professionisti”. Arriva il capitano dell’unica squadra al momento intenzionata a disputare il Campionato di “Quelli del Gruppo B” e in pochi minuti prima del via all'allenamento ha avvicinato diversi atleti, ma quello che lo ha trattato meglio, il più educato, gli ha risposto: “Non se ne fa di niente” e così anche oggi non ha trovato fedelissimi da mettere in squadra.

Stanno prendendo però sempre più consistenza rumors su una nuova  squadra avversaria. Dai bene informati trapela che qualcosa sta  avvenendo, ma si aspetta di vedere la rosa di atleti che si metteranno a disposizione dell’atleta sceso dal colle burianese. 

Finalmente un team è pronto al debutto e con al suo interno ciclisti che non faranno più avere sogni tranquilli all’ambizioso leader al momento unico. Quando la giustizia trionfa c'è sempre soddisfazione

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata.

Nomi e luoghi sono veri, le storie tutte inventate

sabato 5 febbraio 2022

FRASE SCANDALO: “L’IMPORTANTE E’ NON TIRARE MAI E VINCERE LE VOLATE. SE GLI ALTRI SI ARRABBIANO? SAI CHE ME NE FREGA”

da sinistra il vice capitano-allenatore e il leader unico


Trascorsi quindici giorni senza salire in bicicletta, questa mattina, sabato 5 febbraio, mi presento al cancello di Dino il tipografo, dove si ritrovano “Quelli del Gruppo B”.

Saluto collettivo e mi guardo attorno, l’ex mio capitano ancora non è arrivato, ma tutti improvvisamente smettono di parlare e mi osservano.

Penso che aspettino una mia frase per rompere il ghiaccio e li accontento.

“Sono fuori squadra, ma se andate piano come sempre e soprattutto non vi dispiace, mi alleno con voi”.

Un coro unanime approva la mia richiesta e poi vengo a sapere che il mio allontanamento non era stato approvato anche da loro, aveva fatto tutto da solo il leader autoproclamato. Lo sospettavo, ma a questo punto la cosa mi interessa meno del giusto. Sono fuori, osserverò cosa accade e se mi torna voglia di competizione posso accasarmi altrove e per dirla pure tutta, ne sarei pure felice correre per battere l’uomo sceso dal colle. Ogni tanto una rivincita ci vuole.

Loris Topini

Torna Loris Topini ad allenarsi con “Quelli del Gruppo B” e non posso fare a meno di preoccuparmi subito. Sapendo già chi doveva aggiungersi al plotone in partenza, che essendo di sette unità, ho la consapevolezza che un presagio si avvererà. Quattro ciclisti con la bicicletta motorizzata e in tre eravamo quelli senza e per essere ancora più precisi, quelli che facevano girare le ruote solo attraverso le gambe sarebbero stati il sottoscritto, il mio ex capitano e il suo vice e anche allenatore Attilio. Pensare male si fa peccato, ma spesso poi ci si indovina.

Arriva il leader e oggi con lui sono due ad urlare durante la pedalata. Sai che concerto con Loris Topini.

Pochi metri e il doppio batterizzato Loris mi dice affiancandomi che sto pedalando male, avvicino troppo la parte posteriore del piede alla ruota e la punta va all’esterno. L’altro tenore ciclistico, il "Pavarotti di noialtri" sentita la storia non si sottrae a dire la sua: “Tanto stamani a questo gli facciamo ballare il ballo del qua qua”.

Incassata la prima battutaccia, facendo uno sforzo per non mandarlo dove si meritava, comincio a pensare che forse era meglio se me ne andavo a fare un giro da solo, ma ora, visto che si doveva ballare, ho pensato, se mi staccano subito tanto meglio è la volta che fo l’offeso e l’asociale, due ruoli che mi riescono bene e vado per i fatti miei.

“Se si va a Grosseto Massimone buca, oggi allora Braccagni”.

Dino il tipografo

Il Topini sentenzia e si procede.

Resta da capire perché il motorizzato by Tommasini buchi se si presenta nella periferia grossetana e la cosa non avviene invece recandoci in un borgo del Comune capoluogo di provincia. Chiederò spiegazioni a Dino il tipografo.

Fatti strani non sono mancati neanche questa mattina a livello comportamentale-agonistico-sportivo. Un’altra cosa che mi dovrà spiegare Dino è perché i motorizzati non c'era verso di farli stare davanti.  Attilio sta al vento per i primi cinque chilometri e nonostante fossi stato parecchio fuori allenamento lo supero e vado a tirare. La situazione cambia rientrati sulla provinciale dopo Ponti di Badia. Dino, mezzo motorizzato, passa in testa, alla Bofrigor si presenta Beppe, motorizzato con batteria poco sfruttata in prima posizione e poi a Macchiascandona è la volta di Massimone che allunga con a ruota il capitano ancora senza rivali.

Falsipiani superati a velocità forsennata e si arriva al Bozzone e subito dopo alla rotonda del Lupo in un battibaleno. Braccagni la conquistiamo in pochi minuti. Speravo di trovare il passaggio a livello con le sbarre abbassate, ma mi è andata male ero già cotto a puntino.

Sosta caffè. Fortunatamente lunga nonostante fatta sul marciapiede davanti al bar sull’Aurelia, ma ci voleva proprio. Il capitano unico trova ciclisti grossetani con i quali sviscera il Campionato di Quelli del Gruppo B ed io riprendo fiato.

Rientro a Castiglione con l’uomo sceso dall’altopiano che fa un dietro motore per tutto il percorso e noi a ruota, sembravamo cicilsti di quelli raffinati.

Sono fuori squadra, ma ho chiesto ad Attilio in un momento di calma apparente, con chi avessero formalizzato la composizione dell team e lui mi ha rivelato che al momento erano in due, mi guarda e aggiunge quanto volevo sentire: “Stamattina quello lì – indicandolo con il viso che stava a dieci metri di distanza da noi affiancato al Topini e facevano a chi berciava di più - mi ha proprio fatto perdere ogni speranza. Pensa che ha detto d’aver appreso da me il comportamento vincente, cioè quello di non tirare mai e poi scatenarsi  in volata. Uno così mi porta alla gogna mediatica se la notizia esce”.

L’ho rassicurato.

“Te non ti devi preoccupare, lo scrivo sul mio blog e nell’arco di un paio d’ore la notizia l’apprendono almeno 700 persone”.

Poi c’è stata la volata che il capitano solitaroi ha voluto disputare contro i tre motorizzati, affermando convinto d'averla vinta.

No coment.

Rossano Scaccini

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mercoledì 2 febbraio 2022

IL CAMPITANO MI HA LICENZIATO PERCHE’ HO PERCORSO POCHI CHILOMETRI A GENNAIO

Questa mattina, mercoledì, giornata che non prevede allenamento di gruppo e il mio capitano ha convocato la stampa nel giardino davanti casa. 

Nascosto dietro la finestra, appena vede che i giornalisti sono tutti ad attenderlo si materializza e senza indugiare mette gli occhi su un foglio di carta e inizia a leggere con voce squillante.

“Ho licenziato dalla mia squadra iscritta al Campionato di “Quelli del Gruppo B”, Rossano Scaccini. Nessun motivo particolare, ho constatato che nel mese di gennaio si è allenato sotto la media prevista e di atleti a mezzo servizio non ne ho proprio bisogno”.

"E' una decisione che non posso esimermi dal prendere - ha commentato senza più avere davanti la carta con su inciso quelle parole appena lette e di circostanza - così come il dover  far uscire immediatamente la notizia attraverso i media, ma a breve Dino il tipografo, il più diplomatico del team lo avviserà con una telefonata”.

I reporter presenti hanno immediatamente chiesto chi fosse il mio sostituto, ma dal leader dell’unica formazione al momento presente al campionato, bocca cucita e da buon comunicatore sposta l’attenzione su un altro argomento.

“Sono ancora un paio di chili fuori forma – sempre la stessa tiritera del ciclista dell’altopiano – ma per quando si gareggerà per “Quelli del Gruppo B” sarò come devo essere. I medici mi hanno detto che raggiungerò presto gli standard ottimali e quindi la mia attenzione adesso è rivolta alla squadra da  finire di comporre”.

Poi declama il decalogo sul quale si devono basare i suoi “ragazzi” del team.

“Ho imposto – tiene a svelare il capitano senza rivali – il divieto agli atleti selezionati di usare nell'arco della giornata i social, dobbiamo fare gruppo e quindi nei momenti di relax ci dedicheremo alla conversazione in famiglia, ma anche a guardare qualche film e soprattutto a seguire trasmissioni che ti fanno stare bene come: Il Festival di Sanremo, L’eredità, Il grande fratello, I soliti ignoti, C’è posta per te e Chi l'ha visto? e al mattino li interrogherò tutti. Sarà facile scovare chi ha trasgredito”.

Poi i giornalisti lo hanno incalzato sull’allontanamento del sottoscritto.

“Una grossa delusione – ha detto con tono sconsolato – ma prima di scendere in conferenza stampa ho massaggiato a tutto il team comunicando la mia decisione che ha ricevuto un coro unanime di consensi. Il Campionato di Quelli del Grupo B lo sto disegnando su di me, valorizzerò le mie caratteristiche. Vi garantisco che ci saranno delle belle vittorie dove arriverò anche in solitario”.

Poi, quasi telefonata, gli arriva la domanda che lo illumina: “In questi mesi dove pensa di dover migliorare?”

Parte spedito.

“Questa gara la sto preparando curando in modo puntuale i miei addominali, ma ho già un’ottima massa magra da farmi autodefinire un ottimo scalatore. Velocista lo sono già e in discesa scendo senza paura. Questa sarà la stagione della vita e il mio nome sarà inciso sul trofeo di “Quelli del Gruppo B”.

Infine gli viene chiesto se avrà un incontro chiarificatore con il sottoscritto.

“Non direttamente – rivela – ci penserà il mio vice e allenatore a spiegargli quel poco che c’è rimasto da fargli sapere. Gli ha dato appuntamento oggi pomeriggio e se volete immortalare la cosa, vi dico anche dove avverrà. Trovatevi casualmente sulla strada che porta alla darsena. Li Attilio rivelerà le linee della nostra squadra e se non è di coccio credo che lo capirà pure da solo di essere out”

Rossano Scaccini

Riproduzione riservata.

I nomi, quando li trovate sono veri, mentre le storie  le ho
inventate completamente.