DEVI ESSERE BRAVO IN MATEMATICA PER ANDARE IN BICICLETTA - INIZIANO LE LEZIONI PRIVATE AL BAR DEI CICLISTI
I giorni da inventore mortificato, al Meucci nostrano sono durati davvero poco
e stamattina, domenica 12 novembre, giornata con le strade troppo bagnate per il
canonico allenamento lo hanno fatto decidere di uscire allo scoperto, almeno
con me che ho fatto orecchie da mercante. Adesso però sono al corrente con
notizie di prima mano e non di chiacchiere riportate.
Erano le nove quando stavo leggendo i
giornali al computer e mi arriva una chiamata sul cellulare, era lui: “Sei
bravo in matematica” esordisce così, poi arriva anche il buongiorno ed
aggiunge: “Ti devo parlare, perché non ci incontriamo al bar dei ciclisti per
un caffè?”. Andata.
Ci
accomodiamo al tavolo centrale del locale e prima di sentire da lui il motivo
di questa convocazione gli chiedo a dritto: “Ma sei te quello della batteria
liquida?”.
Con il sì mi arriva anche tutto il
resoconto sia sulla sua invenzione che la cronaca della trasferta nel cuore della capitale
dove ha ricevuto solo male parole sul suo lavoro. Poi però l'eclettico scopritore tecnologico non si ferma a
questo racconto e mi ricorda d’avermi chiesto per telefono se fossi bravo in
matematica.
“Decisamente no – gli rivelo - sono sempre stato portato per tutto quanto mi
poteva far scrivere e raccontare. Con i numeri ci ho iniziato a litigare già dalla prima elementare”.
Lui non si perde d’animo e riprende la sua
tesi da un’altra angolazione.
“Bisogna stare al passo con i tempi e
adattarsi all’evoluzioni che ci si prospettano”.
Detta così comincio ad esserne già
"pieno" da questo pippone iniziale e non mi andava di sforzarmi per capire dove volesse andare a parare. Per un istante mi è sembrato d’essere al cospetto di Seneca, il massimo esponente dello stoicismo eclettico di età imperiale che mi stava parlando dei massimi sistemi all’interno
del bar dei ciclisti dove di domenica mattina al massimo si doveva disquisire su quanto
visto in televisione la sera prima: lui di sicuro avrebbe voluto vedere “Tu si
che vales”, ma sua moglie gli avrà imposto “Ballando con le stelle”.
Torno sulla sua lunghezza di pensiero quando
mi dice: “Tu non puoi continuare ad andare in
bicicletta da solo. Che gusto ci trovi?”.
Associo in un istante la storia della matematica
mattutina.
“La batteria liquida – mi ricorda - se
messa in produzione avrebbe agevolato molti a livello economico all’andare in
bicicletta, ma non è stata recepita come un investimento ed il mio progetto è
abortito. Te però è l’ora che compri una bicicletta con pedalata assistita a
doppia batteria e ti unisci al Gruppo ebike”.
Lui non lo sa, ma ci sto pensando ogni
volta che inforco il mio velocipede e parto in solitaria per il giro Grosseto,
ciclabile fino a Marina e poi rientro al paesello. Cosa sto aspettando? A dire
la verità non lo so nemmeno io.
“E’ solo una questione di controllo delle
tacche - mi rivela - e di veloci calcoli mentre si sta in gruppo con chi davvero pedala per
non rimanere senza energia elettrica durante l’allenamento. Te aggiornati ed io
ti insegno i trucchi del mestiere. Vuoi mettere staccare i giovani sulle salite
di Roccastrada, Tatti, Massa Marittima? Non ha prezzo”.
Volevo rivelargli che il mio “maestro” in questo sport è un altro e si chiama Attilio al quale mi continuerò a rivolgere se e procederò a fare questa scelta che adotterò non per staccare nessuno, ma per essere in compagnia sulle strade della Maremma che costeggiano location sempre mozzafiato.
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata
I luoghi sono reali, le storie completamente
inventate.
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