venerdì 28 agosto 2015

I peccati della bocciofila - uno spaccato di provincia davvero accattivante quello raccontato da Marco Ghizzoni

“Castiglione della Pescaia è quell'angolo di Paradiso in Toscana che conosco bene. Quest’anno non ci sono potuto venire, ma l’ho consigliata a due miei zii, ed è stata la loro meta di vacanza”.
L’intervista a Marco Ghizzoni, lo scrittore che sta avendo un gran successo di lettori per il suo secondo lavoro “I peccati della bocciofila", inizia con questa affermazione.
Ghizzoni ha al suo attivo, con il suo romanzo d’esordio “Il cappello del maresciallo”,  15 mila copie vendute.
Ho già intervistato Ghizzoni dopo aver letto il suo primo lavoro e con “I peccati della bocciofila”, continua un gradevole viaggio.
A Boscobasso arriva il vizio, approfittando di una delle grandi passioni dei suoi abitanti: le bocce. Il maresciallo Bellomo capisce fin dal giorno dell'inaugurazione che il nuovo bocciodromo gli darà dei problemi, ma trovarsi subito alle prese con una rissa, un caso di scomparsa e un'indagine che non s'ha da fare gli sembra un po' troppo. D'accordo, i campionati provinciali si avvicinano e serve un locale dove il loro miglior giocatore, Dermille Valcarenghi, possa allenarsi come si deve con la squadra. Ma è proprio necessario affidarlo a una barista brasiliana così sexy e così disponibile? Nel volgere di pochi giorni la febbre del gioco e dell'intrigo dilaga nel paesino e tra adulteri reali e presunti, maldicenze e drammi della gelosia si rischia la tragedia vera. Non si salva nessuno: il rude oste Raffaele, il rigoroso appuntato Cannizzaro, l'impeccabile perpetua Franca... L'unico a fare i conti con la propria coscienza, a quanto pare, è il parroco don Fausto. Vale più la finale del campionato o l'anima delle sue pecorelle? In questo nuovo episodio della commedia di paese di Marco Ghizzoni, il maresciallo Bellomo e la sua sgangherata squadra tornano protagonisti di una storia d'amore e menzogne che si tinge di giallo, nell'irresistibile estate di Boscobasso: la più calda delle stagioni.
Dopo aver letto questo libro le domande per Ghizzoni sono molte e parto a raffica.
Una brasiliana, non bella, ma soltanto grazie all’immaginario collettivo che si viene a creare, pensando a donne di quei posti, in un paese di provincia può davvero provocare questo scombussolamento?
“L'esperienza personale me lo conferma! Non importa la bellezza, ciò che conta sono i centimetri di pelle nuda e la provenienza da un altro "branco". Non so se mi spiego...”.
Il maresciallo Nitto Bellomo è proprio uno scansafatiche?
“Lo è in misura moderata, ma lo diventa all'ennesima potenza quando gli fanno girare le palle e se ne fa, quindi, un punto d'onore. Già l'avventura in quel di Boscobasso parte male- immaginatevi voi di essere sradicati da un incantevolo posto di sole e mare per essere catapultati in un buco infestato di nebbia e zanzare- quando poi si rende conto di essere attorniato da prime donne, quel po' di voglia di fare che aveva gli passa del tutto.
Ma fondamentalmente è buono, un mostro che più umano non si può”.
Non crede di aver fatto lavorare troppo i tre militi della caserma di Boscobasso?
“La colpa non è mia, ma dei loro compaesani. Scherzi a parte, si tratta di un meccanismo antropologico tipo della provincia: la prossima volta tocca a me essere protagonista, e a forza di pensarla così, succede il finimondo. Ci vuole sempre qualcosa di cui parlare, e non far parte di ciò che accade, significa essere tagliati fuori dall'intera comunità che su un castello di sabbia ci costruisce una rocca medievale”.
Il cappello del maresciallo, sua prima fatica ha venduto oltre 15mila copie, con i peccati della bocciofila a che punto siamo?
“A buon punto, direi. È andato in ristampa dopo meno di un mese e continua a godere della fiducia dei lettori, che ringrazio. Il secondo libro è sempre il più ostico, quindi non posso proprio lamentarmi”.
Stiamo aspettando il terzo romanzo ambientato su Boscobasso, la cittadina immaginaria che proprio così non lo è, ma un accenno su cosa ci appresteremo ad acquistare in libreria?
“Il terzo episodio è già pronto e vedrà presumibilmente la luce in primavera dell'anno prossimo. Uscire quando sbocciano i fiori e ricomincia la vita in natura ha un che di benaugurante. Questa volta sarà un notaio venuto dalla città a creare scompiglio; affetto da un ego gigantesco, inversamente proporzionale alla sua altezza, decide di assecondare le sue velleità attoriali nel paese sbagliato. E siccome il lavoro lo seguirà fin lì, sarà coinvolto in un raggiro che vedrà protagonista il meccanico di Boscobasso e nientepopodimeno che don Fausto, ad opera di una persona al di sopra di ogni sospetto.
E mi fermo qui, per non togliere il piacere della lettura a chi vorrà acquistarlo”.
I peccati della bocciofila sono ambientati molto all’interno di un bar, che sveliamolo lei ha frequentato da piccolo, era quello di sua mamma?
“Esatto. È lì che ho assorbito le dinamiche sociali tipiche dei piccoli paesi di provincia e questa esperienza mi ha consentito anche di farmi una scorta di storie e personaggi pressoché inesauribile. Quando si dice che la realtà supera la fantasia...”.
Lei è un agente di commercio e a tempo perso scrittore, quanto ci manca quantificando le vendite, parlando di libri, per dedicarsi a tempo pieno a questo che ad oggi lei definisce un hobby?
“Attualmente posso dire di svolgere entrambi i lavori part time: la mattina la dedico ai miei clienti, il pomeriggio ai miei personaggi. Quantificare non è semplice, io mi sono posto l'obiettivo delle 30 mila copie, giusto per renderlo accessibile. Se poi i lettori volessero premiarmi con 100 mila copie, non mi tirerei certo indietro!”.
Documentandomi su di lei ho letto che a casa sua, quando era bambino, in ogni stanza trovava libri, ma voliamo basso, come si può invogliare a leggere?
“L'invito alla lettura deve partire fin dalla prima infanzia, abituare i bambini ad ascoltare e raccontare storie, svelar loro il piacere delle parole e del ritmo dettato dalla punteggiatura, un po' come si fa con la musica. Il resto viene da sé, poiché saranno loro i primi a voler leggere qualsiasi cosa non appena impareranno a farlo. La scuola, poi, dovrebbe sostenere questa passione attraverso letture consigliate e mai obbligate di cui parlare in classe senza verifiche e voti poiché la lettura non può e non deve essere didattica né didascalica, mai è poi mai. Il problema, arrivati a questo punto, non è leggere Delitto e castigo o Harry Potter, ma è leggere. Il 60% degli italiani, l'anno scorso, non hanno letto nemmeno un libro! Non ne sono più capaci abituati come sono a contenuti video che li rendono passivi. Mettere insieme le lettere e girare pagina sono diventate attività alla portata di pochi e questo non va bene. Nei Paesi anglosassoni si legge tanto perché si inizia presto attraverso iniziative mirate e intelligenti al servizio dei bambini. Sono loro gli adulti e i lettori del futuro. Per concludere con questa tirata prima di diventare pedante, sa qual è il vero limite? Tutti questi adulti che vogliono far leggere i propri figli e sono loro i primi a non farlo. Buon esempio, tutto qua”.
Marco Ghizzoni scrive piacevolmente satira. A me piace, ma adesso nei luoghi dove vive e ambienta le sue storie, ci sono persone che le hanno fatto richieste particolari, anche insolite?
“Per fortuna no. Ma hanno tutti un'irrefrenabile voglia di raccontarmi la loro vita, così interessante, a loro dire, che potrei scriverci un libro”.
Ha definito lo scrivere come un passatempo, e la lettura invece la descrive in che modo?
“Passatempo sarebbe riduttivo. Per me scrivere è un'attività estremamente piacevole e divertente, ma è anche impegno e metodo poiché un romanzo non si scrive solo con l'ispirazione e l'immaginazione. Trovare un equilibrio nella storia, come nella vita vera, e assai più complicato di quel che sembra. La lettura, per me, è semplicemente l'esperienza più bella che si possa fare. Non già per vivere una fuga dalla realtà, come la retorica impone, ma proprio per capirla meglio attraverso le vite e le esperienze altrui.
Leggere un libro è leggere una parte di mondo”.
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata.