CON L’OLIO DEL TRATTORE SI TOGLIE IL MALOCCHIO ALL’EX LEADER DI QUELLI DEL GRUPPO B
Dino il tipografo aveva fatto il suo
lavoro, come al solito in maniera egregia, ma Loris Topini si era impuntato.
“Faccio tutta la sceneggiata che volete,
ma lui deve ammettere pubblicamente che non sarà più il leader. Voglio la
garanzia scritta”.
Mi tocca di nuovo contattare l’uomo
soggetto a iattura e dirgli a quale condizione Loris Topini gli avrebbe tolto
il malocchio e cominciavo a sperare che si accorgesse dell’assurdità della cosa,
ma quando uno è determinato, certe sfaccettature anche così grossolane non le percepisce, anzi, nel suo caso, mi agevola pure la procedura.
“Ti mando una mail, la stampi e gli
consegni il foglio a Loris Topini. Ditemi quando si potrà fare questa seduta.
Diamoci una mossa”.
Quindici minuti dopo esco per raggiungere
Dino il tipografo e andiamo assieme al bar dei ciclisti, che è nel corso principale di
Castiglione della Pescaia, consegnando tanto di dichiarazione del leader che non
è più al Topini.
“Ora chi ci si mette al suo posto?”.
Chiede 87enne super motorizzato in
bicicletta.
“A quello ci penso io – lo richiamo
all’ordine - te quando sei disponibile per la sceneggiata?”.
Concordiamo per il pomeriggio di ieri
martedì alle 19:30.
All’appuntamento oltre al malcapitato, gli irriducibili: Attilio, Dino il tipografo e il sottoscritto.
Puntualmente ci troviamo sul marciapiede davanti al garage di Loris Topini e come i vip l’ex leader arriva per ultimo.
“Diamoci una mossa – dice sbrigativo Loris
– ho fame e alle 20:00 voglio vedere la puntata del film di Walker Texas Ranger”.
Prendiamo posto, per l’esattezza Loris e
il leader a sedere uno davanti l’altro e noi tre in piedi.
Il Topini non tergiversa neanche un
istante e chiede il silenzio senza tanti tentennamenti.
Da uno strano contenitore versa dell’olio
su un piatto bianco di plastica (neanche di ceramica), si parte in salita.
Avuta l’attenzione di tutti, ma
soprattutto dell’ex leader che comincia ad essere in affanno per l’emozione e
suda vistosamente, inizia la recita.
Loris fa davvero un bello sforzo e entra
perfettamente nella parte. Comincia a agitare le braccia e contemporaneamente
pronuncia qualche parola strana, inzuppando più volte sia il pollice della mano destra
che quello della sinistra in quel liquido stranamente olivastro, sforzandosi
teatralmente a far emergere vistosamente la resistenza del male contro il bene, che
amplifica con tanto di voce tremolante. La teatralità ha altre
sfaccettature, come l’avvicinare una prima volta le mani al capo dell’ex leader,
ma da buon attore navigato da sfogo a un tremolio consistente, colpendo bruscamente il piatto di plastica e schizzando d’olio
l’ormai tornato ciclista semplice anche sul suo giubbotto oltre che sulla
camicia.
Con voce stanca e irriconoscibile il
Topini porta a termine il suo lavoro rivolgendosi al ciclista colpito da
malocchio dandogli le ultime indicazioni, prima di riprendersi dallo sforzo recitato.
“Adesso ti segno. Non ti muovere per
nessun motivo e come vedi che metto le mani sul tavolo esci da questa stanza
senza dire una parola e vai a casa. Stanotte farai qualche sogno dove ti appariranno mostri a più teste ma
domani tutto sarà finito”.
Una lunga frase che per far finta di pronunciarla
con tanta sofferenza al Topini sono occorsi di sicuro un paio di minuti e intanto l’ora del telefilm preferito si avvicinava.
Segnato in fronte, sulla bocca, sul collo e su tutte e due le orecchie, Loris prima di appoggiare le mani sul tavolo, dove prima però aveva già posizionato dei tovaglioli di carta per imbrattare il meno possibile gli vuole dare il colpo di grazia, questo non concordato, ma è stato un perfetto fuori programma.
Il ciclista prestato alla recitazione emette un rantolo da paura e si sente
chiaramente una frase: “Accontentati d'ora in poi di fare il gregario alla Carla di Cortona”.
Il leader di prima vede le mani ferme sul tavolo di Loris e riesce ad alzarsi spostando la sedia ma nel farlo produce un fastidioso rumore. Prova in qualche modo a sistemarsi il giubbotto ed esce senza dire una parola come gli aveva detto di fare Loris.
Restiamo in silenzio per un paio di
minuti, Dino il tipografo si affaccia alla porta del garage e del leader
nessuna traccia da qualsiasi parte della strada.
“L’olio era buono. Me lo ha regalato il
meccanico qui davanti. Gli era avanzato dopo averlo sostituito a un trattore in
Pian di Rocca”.
Il malocchio è stato debellato, il leader
defenestrato, di sicuro qualche novità ciclistica si presenterà all’orizzonte per parlarvene nel prossimo fine settimana.
Rossano
Scaccini
©Riproduzione
riservata
I
luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland
milanese, Carla da Cortona e Irene di Sanfatucchio sono di fantasia, come le
storie che leggete.