sabato 28 aprile 2018

PER FORTUNA CHE VINCENZO C’E’

da sinistra: Vincenzi Nibali e Suero

Prendendo in prestito lo slogan del ritornello di un inno politico, oggi, sabato 28 aprile, per riassumere l’allenamento che il gruppo B ha fatto finalmente in amicizia, senza apparentemente darsi battaglia.
Idee faraoniche nel piazzale di via Cassiopea, davanti alla stazione di servizio Tamoil alle 8:20. Nei 10 minuti successivi, in attesa della partenza, i percorsi sono stati montati e cestinati almeno 5 o 6 volte. Chi voleva andare a Massa Marittima (io), chi a Tatti (Maurino), chi a Roccastrada, ma colui che lo ha proposto non è stato neanche preso in considerazione, e poi ci sono quelli che di fare salite non intendevano e siccome erano la maggioranza, ci siamo adeguati tutti molto volentieri.
Un gruppone quello che è partito puntualmente alle 8:30, ma per dove ancora non era dato saperlo. Strada comunale delle Strette, la provinciale che porta al Grilli, con il valico delle Strette dove Maurino e Vincenzo Suero hanno tagliato in pratica assieme il traguardo del GPM e via per la discesa con velocità elevata, da brivido, soprattutto perché all’ombra ancora non è così gradevole passarci.
Al bivio del Grilli, le mie ambizioni di salire Schiantapetto sono messe da una parte, si svolta verso Il Lupo, ma non si va neanche verso la stazione di Giuncarico, e così anche la proposta di Maurino si va a far benedire.
Massimone ha deciso, si fa uno dei suoi giri preferiti e ci ritroviamo alla fine al bar del Bozzone per il fatidico caffè. Qui il gioco si fa duro e non perché la bevanda sia imbevibile, anzi ne ho ingollate di peggio durante i nostri tour. 
I più temerari si scornanweranno per la Scala Santa gli altri: Agnone e rientro a casa senza neanche aspettarci.
Cronaca fedele dell’asperità.
Nel primo lungo rettilineo Vincenzo Suero e il suo nuovo ritrovato assillo che non è Maurino, si affiancano, ma alla prima curva l’atleta di piazza Lampedusa allunga e lo lascia alla sua sorte. 
In effetti, è davvero messo male il nuovo sfidante di Vincenzo Suero. Non vorrei dire niente di antipatico, ma gli sono passato avanti pure io e soffiava peggio di un locomotore a carbone in salita (paragone fatto da Maurino che lui di locomotori se ne intende). Per lui, lo sfidante, un vero smacco. Tutto il resto dell’allenamento cerca di fare di tutto per mettersi in  mostra, ma nessuno se lo considera e va a casa come al solito con le sue convinzioni, ma di sicuro rosicando. Per lui un'altra mezza giornata buttata nel cesso.
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata.
I personaggi sono in parte veri, alcuni di fantasia, ma le storie tutte inventate (abbastanza).

sabato 21 aprile 2018

IERI RIPETIZIONE DI CICLISMO DA UN EX PROFESSIONISTA PER BATTERE ATTILIO NOCCIOLINI E STAMATTINA SFIDA

In secondo piano Renato Ricci. Davanti da sinistra Maurino e Codol


Il meglio del ciclismo castiglionese ha dato la possibilità ieri, venerdì 20 aprile, a Maurino di potersi avvalere di un ex professionista per l’unico suo obbiettivo del momento, battere Attilio Nocciolini.  
Durante un momento conviviale l’atleta sceso dalla frazione è stato accontentato e Codol lo ha confessato, suggerendogli una strategia vincente per mettere dietro alla sua ruota l’uomo di mare ed esperto di vento.
Appagato dalla convincente spiegazione e dall’abbondante abbuffata, ha raggiunto casa, si è infilato a letto e stamattina, prima di dare il via all’allenamento, candidamente ha ammesso di aver sognato durante la notte appena trascorsa volate stratosferiche dove lui batteva tutti: Nocciolini (padre), Vincenzo Suero, Massimone, Aladino il tipografo e simpatia, tutti gli altri ormai non lo impensieriscono più.
Facciamo un passo indietro.
Mentre era in corso la professione di fede serale (come si vede dalla foto) fra Maurino e chi di ciclismo ne mastica più di lui, dietro, a pochissimi centimetri di distanza, stazionava Renato Ricci, che non ha potuto fare a meno di sentire,  anche perché il baffo sceso dal colle un po’ sordo, parlava ad alta voce.
«Ci voleva il filmato invece di quello scatto», ha detto immediatamente ai presenti Renato Ricci, come ha capito quale fosse l’oggetto del contendere, ed ha dato segni di rassegnazione devastanti, ma non al punto di fargli passare l’appetito.
Alle 8:59, ora satellitare di stamattina sabato 21 aprile, registrata da tutti i computer delle biciclette presenti al via, si parte per l’allenamento.
Come se quella di oggi fosse la prova di Campionato del mondo. Ognuno studia l'avversario di turno, almeno penso, altrimenti sarebbe stato noioso tutto quanto portato avanti. 
Maurino e Attilio Nocciolini parlano poco, la cena della sera precedente dicono che li ha messi fuori gioco, ma nessuno dei due, soprattutto quello che arriva sempre dopo, non è bravo a raccontare bugie e si aspetta il momento della verità, che arriva ad un chilometro dall’ingresso a Castiglione, quando davanti al Camping Etruria, lo sfidante di tutti, si alza sui pedali, scodinzola e guadagna qualche metro.
Dietro di me, che stavo tirando tranquillamente, sento un sospirone di rassegnazione e un dialogo scocciato fra Attilio Nocciolini e Vincenzo Suero.
«Che si fa, gli si rovina la giornata anche oggi?»
Chiede il primo e l'altro perentorio: «Certo. Ha fatto le sue eclatanti cazzate e va punito».
La lezione con il professionista che ne mastica di ciclismo non è servita.
Da sinistra: Attilio Nocciolini e Maurino
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata.
I personaggi sono veri, le storie tutte inventate (abbastanza).


sabato 14 aprile 2018

MAURINO: «PORTAMI SOTTO ATTILIO NOCCIOLINI» RICHIESTA ANDATA A VUOTO POI LA FORTUNA GLI OFFRE UNA CHANCE MA L’ACIDO LATTICO O FORSE PERCHE’ E’ ABBASTANZA BROCCO UN CE LA FA A STARE A RUOTA – TORNA A PEDALARE OTELLO BORRACELLI




Anche oggi parto nel racconto con un doveroso inciso, ma prima devo dire che sono felice per il ritorno in bicicletta di Otello Borracelli, che presto sarà di nuovo un leader del gruppo B.
Otello Borracelli
Tutti sappiamo che Maurino vuole battere Vincenzo Suero, secondo me presto, se continua questo andazzo, lo mettono dietro tutti quelli del gruppo B, che seguono scrupolosamente i consigli del team leader di piazza Lampedusa.
Oggi, sabato 14 aprile, quando nella “piana” di Ribolla il display dell’agenzia immobiliare che da sulla curva in direzione rientro segna ben 24°, tutto era già stato scritto e gli eventuali esami di riparazione dell’atleta sceso dalla frazione, nei 30 chilometri del rientro sono andati a farsi fottere.
Maurino
Ci sono i new entry del gruppo B che sono venuti prepotentemente allo scoperto. Mi riferisco a Diliano l’autista e Mauro l’inglese. Poi, ci sono le conferme: Loris Topini, Massimone, Aladino il tipografo e un doveroso commento lo devo concedere al sempreverde Attilio Nocciolini, non l’ho mai visto andare così forte.
Torniamo all’affaire Maurino.
Allenamento tranquillo in partenza. I primi otto chilometri li percorre tranquilli. Sul valico del Chechi sta in gruppo e tira fuori la testa sull’altra asperità, quella delle Strette.
Qui inizia la parte agonistica della giornata. Superato il ristorante dell’Ampio, la cuoca ancora non era in servizio e non si sentivano odori di soffritto e dei vari ragù, Maurino da fondo gruppo parte e si porta davanti e aumenta l’andatura. Tutti lo redarguiscono nei giusti modi e con tante divagazioni sul tema, ma lui prosegue nel suo intento.
Il gruppo commenta seccato. Chiedo ad Attilio Nocciolini se era il caso di riprenderlo, ma lui mi confida che nel tragitto di ritorno vuole battezzarlo. Domando a Diliano se vuole provare a battere Maurino in salita: «Dai, non è difficile, come gli arriviamo vicini lui molla. Non è un combattivo».
Detto fatto. Sul valico delle Strette passiamo avanti staccandolo vistosamente.
Si arriva al caffè di Ribolla con piccole schermaglie, ma già fanno presagire che al ritorno sarà battaglia e non serviranno i richiami di Loris Topini che invoca rispetto, non per lui che ha il motore, ma per chi non riesce a tenere le ruote. Purtroppo, però, la sfida era in atto e alla Castellaccia, chi ci ha visto passare, avrà pensato di sicuro che facevamo parte di una gara ciclistica.
Torno alla cronaca. 
Massimone mi supera nella discesa, dopo il valico della Nuova Bartolina. Dietro di lui: Mauro l’inglese, Diliano, Maurino. Mi aggrego.
Quando il gioco si fa duro, vengono fuori i veri atleti. Si sale la “stazione di Giuncarico”, mi avvicino a Maurino e gli ordino: «Non fare strullate, andiamo su tutti assieme».
Mi da retta. Anzi, riesce pure a farsi staccare dal sottoscritto e da Diliano.
Arrivati al bivio per andare a Giuncarico passa come una saetta Attilio Nocciolini, io sapevo che doveva accadere questa cosa e dopo qualche secondo anche Maurino cerca di raggiungerlo, mi metto dietro per verificare che piega prende la storia.
Nella discesa che porta alla rotatoria del Lupo si toccano velocità stellari. Il mio cronometro segna 58 km/h, supero Maurino che mi supplica: «Portami sotto Attilio Nocciolini».
Lo affianco e non gli do tempo per ripetere la stessa supplica. Lo freddo con un commento disarmante: «Sei come la Cassa del Mezzogiono, gli altri devono lavorare per te. Se lo vuoi riprendere datti da fare».
Smetto di pedalare e lo lascio al suo destino, imbarcandomi nel gruppo dei nuovi ingressi nel gruppo B, che presto entreranno di prepotenza al comando del club molto riservato.
Attilio Nocciolini
Maurino, ha la fortuna di imbattersi in uno di quelli che va davvero forte e gli chiede, senza vergognarsi, di portarlo alla ruota di Attilio Nocciolini. Il suo desiderio viene esaudito, ma l’ormai ex astro nascente del gruppo B, non ha fatto i conti con una cosa molto facile.
La sua supplica è stata rivolta al genero di Attilio Nocciolini, che appena ripreso il suocero, se lo mette accanto e lasciano da solo il burianese, diventato castiglionese d’adozione.
«L’acido lattico, l’acido lattico». Urla il baffo bianco che ormai è nei cuori di tutto il gruppo B perché è davvero una gran brava e simpatica persona, ma quando gli allenamenti sono tramutati in gara, nessuna pietà anche per lui. 
Ai piedi dell’ultima difficoltà altimetrica, quella delle Strette di ritorno, rimane da solo e parla con il manubrio.
Cosa aggiungere. Domattina, domenica, si farà il giro di Grosseto e gli farò vincere la volata.
Rossano Scaccini
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I personaggi sono veri, le storie tutte inventate (abbastanza).


mercoledì 11 aprile 2018

TUTTI CORRONO PER MAURINO MA LUI RIUSCIRA’ NELLA SUA IMPRESA?

da sinistra: Vincenzo Suero e Maurino


Ciclisticamente parlando sembrano simili, ma pedalandoci assieme ti accorgi immediatamente, anche un profano come me lo può affermare, quanto sono diversi.
Uno, con una lunga e prestigiosa carriera agonistica alle spalle, tutt’ora presente a molti appuntamenti agonistici e non solo in provincia di Grosseto ha una pedalata nobile. L’altro, si autodefinisce un astro nascente, ma chi ha più confidenza aggiunge “già abortito”.
I due, coetanei, hanno preso strade sportive differenti, ma essenzialmente Vincenzo Suero ha un buon curriculum ciclistico, l’altro, Maurino, è già fatto tutta la scalata all’inverso e si trova ben posizionato nei bassifondi del ciclismo castiglionese.
La novità, degna di un nuovo post sul mio blog è degna di tutte le attenzioni c'è.
Maurino cerca gregari per un nuovo obbiettivo, debitamente ricalcolato su misura su se stesso, ma vista la scarsa propensione al miglioramento, e le probabilità di successo sono realisticamente parlando davvero poche, anche se l’atleta sceso dal colle ha fatto centro, trovando un nutrito di aiutanti.
Infatti, conosciute le sua intenzioni, tutti i suoi avversari di sempre, dallo stesso Vincenzo Suero, ma anche Rossano il giornalista, Massimone, Renato Ricci, Aladino il tipografo, Attilio Nocciolini, Loris Topini, insomma tutto il gruppo B dell’ex campionato andato a monte, si adopereranno affinché il velocista con propensioni da scalatore (lo sostiene Attilio Nocciolini), possa mettere dietro e non una sola volta, ma in maniera definitiva, il ciclista più rompicoglioni, antipatico, razzista che gravita nell’ambiente.
«Solo al pensiero che stavo per chiedergli di entrare nel mio team per l’eventuale campionato del gruppo B, mi fa rabbrividire».
Maurino lo rivela agli amici del bar dei ciclisti ed ha ammesso d’essere motivato nell’umiliare l’uomo simbolo dell’antipatia fatta persona.
«Lo sfiderò su di un percorso molto impegnativo, ho già in mente il tracciato e se abbocca per lui saranno augelli per diabetici».
Chi conosce Maurino già si immagina che la sfida avverrà sul giro che prevede: Tatti, Meleta, Montemassi, con arrivo sul valico delle Strette. 
Se non vince stavolta c’è già che ipotizza di organizzare una rapina del suo velocipede ed iscriverlo alla bocciofila locale pur di levarselo di  torno.
Vincenzo Suero, leader indiscusso di tutto il gruppo B, si è prestato all’impresa, affermando: «Maurino sta migliorando, sono fiducioso sull’esito della sfida. Avrà al suo fianco un grande squadrone, l’importante che non si metta a fare tattiche, solo con quelle lui parte battuto».
©Riproduzione riservata.
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sabato 7 aprile 2018

SARA’ SOTTOPOSTO A VISITE DI CONTROLLO. NESSUNO SI CAPACITA SUL PERCHE’ DEL SUO PEGGIORAMENTO FISICO

Maurino in primo piano, dietro il gruppo B

Oggi, sabato 7 aprile era il “muscolo” a dolere, nonostante ieri si fosse risparmiato, disertando la sessione di allenamento organizzata da Vincenzo Suero su per i colli che portano a Poggio Ballone. 
Maurino non ha ben figurato nei 65 chilometri dove si è portato a spasso le biciclette in direzione Sticciano scalo.
Tutti lo aspettavano sul valico delle Strette, dove il suo amico lo ha stimolato in una sfida in volata. I due si sono guardati e   Maurino si è piazzato secondo. Poi, nella dritta del “Madonnino”, in discesa, dove anche le zucche rotolano più forte, essendo tutta dritta, ha perso le ruote dal suo altr’ego.
I commenti sono stati tutti a senso unico: “Maurino è in piena crisi”.
E a seguire: “Quando regge alle ruote si aiuta con sostanze strane: curcuma, zenzero, carciofi e fave di fuca, tutte frullate e messe assieme ad una tisana nella borraccia”.
Ci sono stati comunque momenti belli nell’allenamento odierno, che esulano dalle sonore batoste di Maurino.
Alle 9:00 il gruppo B era al gran completo, mancava solo Vincenzo Suero, assenza giustificata in quanto domani, domenica, gareggia in quel di Grosseto.
Poi, dopo la delusione della condizione di forma in peggioramento di Maurino, ci sono invece quelli che stanno migliorando parecchio e presto metteranno dietro l’atleta di origini burianesi che pensa d'essere il migliore del gruppo.
Diliano, l’outsider del 2018. Se trova il tempo di allenarsi, almeno due o tre volte la settimana, presto passa a pieno titolo nel gruppo B.
Dino il tipografo ha una lunga preparazione invernale e i risultati stanno emergendo. Maurino sarebbe già facilmente battibile, ma il “moro” aspetta il primo appuntamento di cartello per metterlo dietro e umiliarlo pubblicamente, cosa che farà parecchio male a quello che voleva vincere il campionato del gruppo B.
Poi ci sono le conferme, i sempre verdi, quelli che vanno forte tutto l'anno: Massimone, Attilio Nocciolini e Mauro l’inglese.
Pedalare con loro sta diventato un’impresa.

Rossano Scaccini
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giovedì 5 aprile 2018

MOMENTI DRAMMATICI: MAURINO GRIDA AIUTO, TUTTI SI AFFACCIANO ALLE FINESTRE DEL CONDOMINIO

Da sinistra: Vincenzo Suero e Maurino


Facciamo un passo indietro.
Partiamo dalle ore 8:450 del mattino di giovedì 5 aprile, quando al ritrovo, nel parcheggio lato distributore Tamoil Maurino già prova a spiegare la sua brutta figura che sta per compiere: «Devo ancora recuperare il mal di gambe di domenica».
Giustificazione obsoleta, nessuno gli crede più. Non vuole accettare il suo continuo sbaglio nello scegliere allenatori e allenamenti e continua con questa solfa l’uomo sceso dal colle.
«La situazione è assolutamente tranquilla e nella norma perché i tempi per recuperare ci sono — garantisce Loris Topini, il neo allenatore dello sfidante storico di Vincenzo Suero — a parte il grande sforzo compiuto domenica, bisogna considerare che anche quella è stata un’ennesima bischerata del mio allievo. A Maurino non mi va al momento di chiedere niente, perché non assimila, vedremo più avanti».
Loris Topini, non aggiunge altro. Pigia il bottone e parte. Lui è elettrico.
L’ipotetica stanchezza e il fantomatico mal di gambe, aggravano il broncio che ha sul viso di prima mattina Maurino, atleta molto amato nella zona di Buriano e dintorni, che stamattina però  ha vissuto un momento apparentemente drammatico. Quando stava per arrivare a casa, é stato inseguito da un ragazzo,  che solo dopo averlo raggiunto ha scoperto le sue nobili intenzioni, voleva solo scattare un selfie con lui. L’atleta burianese ha interpretato male quell’esuberanza ed ha chiesto aiuto gridando a squarciagola. Alle finestre del condominio si sono affacciate tutte le signore che stavano dandosi da fare per preparare il pranzo, ma dopo essersi rese conto che non esisteva nessun pericolo, sono piovute sul ciclista la giusta dose di imprecazioni per lo spavento e la perdita di tempo.
Ripresa una parvenza accettabile, Maurino ha fatto sapere che: «Sabato disputerò un allenamento tranquillo, devo pensare solo a recuperare in vista delle prossime sfide, Vincenzo Suero fa festa perché domenica porta a spasso la sua bicicletta in una gara ee quell’altro suo amico se un c’è lui è più addomesticabile».

©Riproduzione riservata.
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martedì 3 aprile 2018

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO PER VINCENZO SUERO, OGGI MAURINO HA FATTO OUTING, MA CI HA BATTEZZATI TUTTI





Alla prima salita della stagione, Maurino (nella foto) ha scollettato secondo su la Scala Santa, provando fino all’ultimo di vincere in volata il gran premio della montagna, ma sarà per la prossima volta.
«Non c’è stato un attimo di tregua, ma le sensazioni avute mi portano a dire che presto gli farò vedere i sorci verdi all’ex magazziniere e al suo amico».
Maurino ha iniziato la fase primaverile incrementando gli allenamenti e potenziando le sue uscite, l’unico inconveniente sono le sbornie che prende ogni volta che sale in bicicletta.
Per la cronaca, ieri, lunedì di Pasqua: giro di Ribolla, Potassa e rientro scalando il valico delle Strette. Ha tirato fuori il muso in discesa dopo il bivio per Tatti e finita la strada a favore ha ripreso il suo solito posto in fondo al gruppo, oggi, martedì, stesso giochetto, si mette davanti all’ingresso della zona “Fiera del Madonnino”, ma al passaggio a livello di Braccagni torna nel suo posto naturale, fondo gruppo.
Sosta al bar del Bozzone e poi, siccome non aveva sudato ha chiesto di salire la Scala Santa per capire come poteva andare in salita.
In due si avventurano e lui, l’uomo sceso dal colle di Buriano, già si giustifica per l’eventuale figuraccia in caso di prestazione scarsa su per i tornanti.
Tutto bene fino all’ultimo strappo, nei pressi dei bidoni della spazzatura, dove prova a scarrocciare sul cambiom si alza sui pedali, come ha visto fare in televisione, ma chi è con lui prima lo guarda, poi lo lascia dietro da solo a soffiare, aspettandolo in vetta.
A proposito: nella prima salita, dove Maurino è arrivato secondo, chi era con lui ha ammesso che si è ben difeso, nonostante le bischerate che combina, ma un ci si può fare niente lui è fatto così, un cambia più.
«Ci ho provato – ha detto Maurino ai suoi vicini di casa appena raggiunto il condominio all’ora di pranzo - ma ho capito subito che quell’altro aveva un passo impossibile per me. E’ stata una sfida durissima e bellissima: quando mi tornerà a tiro, fra qualche giorno, già il prossimo fine settimana lo sistemo come si merita, assieme a quel bistullone del Vincenzo Suero».
Nelle 2 ore e mezza di allenamento Maurino ha avuto una potenza media di 250 watt, contro i 125 scarsi decreti dal medico durante il rilascio dell’abilitazione medica per la pratica dello sport di metà gennaio, i miglioramenti cominciano davvero ad essere evidenti.
«Sono stanco». Afferma Maurino parlando al telefono con un suo amico, stando stravaccato sul divano di casa. Le occhiaie evidenziano che le sue non sono solo parole e dopo la fatica bestiale di questa mattina, il velocista sceso dalla collina, è arrivato in casa con tanto acido lattico sulle gambe.
«Ho provato a tenere duro sull’ultima salita, ma ho pagato la fatica e poi quell’altro è stato attento a quello che facevo e mi ha barcocchiato a puntino. Credo di avere pagato la prima parte della salita fatta a un ritmo assurdo. La mia testa ragiona così. Vorrei essere lì davanti, ma devo stare attento a gestirmi».
Dopo aver scaricato i suoi dati dal computer della bicicletta Maurino afferma soddisfatto. «Quando sono scattato ho tenuto 650 watt medi per 15 secondi, poi buio assoluto».
Nei 250 minuti in bici, la potenza media di Maurino è stata di 250 watt, il consumo calorico reale, cioè solo riferito all’allenamento di 3.000 Kcal. Un’enormità.
«Vincenzo Suero e quell’altro al momento hanno tanta gamba, un ritmo impressionante – ammette agguerrito Maurino – con loro è sempre una guerra, una battaglia fin dal primo chilometro. Pensavo anche stamattina di potermi rilassare, visto che al via si sono presentati: Massimone, Loris Topini, Attilio Nocciolini, il dottore di Milano, quell’altro e per strada si è raccattato Aladino il tipografo. Prima parte tranquilla, almeno speravo, invece niente. Sono comunque abbastanza contento della mia prova. E' stata durissima e bellissima».
Maurino, qui la novità strana della giornata,  ha intenzione di lavorare anche in laboratorio sul suo metabolismo.
«Sono bravo nel risparmiarmi e stare a ruota – ha detto il campione che viene da sopra il Bozzone – e alla fine farà la differenza. Soprattutto bisogna che risparmi il consumo di carboidrati, cosa possibile evitando al massimo scatti e accelerazioni, ritmi in soglia e fuorisoglia. L’ideale è privilegiare il metabolismo dei grassi».
Frasi del genere, sono davvero molto da addetti ai lavori, ma di sicuro lui l’ha riprese da qualche dichiarazione letta sui giornali.
L’oracolo della frazione castiglionse conclude con un’ultima rivelazione: «Gli zuccheri sono benzina super per il nostro motore. Forniscono la grande energia che serve proprio per le fiammate. Però il mio serbatoio, a differenza di quello dei grassi che è quasi infinito, è piccolo. Dagli studi fatti su di me, si è arrivati a stimare che posso produrre circa 2.000 Kcal. Finite quelle, il motore non gira più con la stessa brillantezza».
Secondo me ha un serbatoio con il doppio fondo, ma il primo non è collegato con il secondo.
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