domenica 30 gennaio 2022

COMPLETO DI PILORRE IN GARA, LA GALLERIA DEL VENTO A CASAL DI PARI E LA CENA DELLA PRIMAVERA IN MARE


 Le avventure di "Quelli del Gruppo B" oggi iniziano dalla potenza dell’informazione.

Grazie al mio blog, molto seguito, può accadere che  al ritrovo, davanti al cancello del tipografo si presenti un ciclista nuovo che chiede di unirsi al gruppo per l’allenamento, ma si informa immediatamente anche di altro.

E’ andata così.

“Ho letto del vostro Campionato del Guppo B e vorrei prendere parte alla gara. Cosa devo fare per iscrivermi?”

La domanda, guarda caso, lo straniero l’ha rivolta proprio al primo autoproclamato leader, che prontamente gli risponde: “La partecipazione è a invito”.

Il numero uno castiglionese prende fiato e dopo averlo squadrato bene, ha già deciso che quello meglio tenerlo alla larga, ma doveva trovare il modo per dirglielo elegantemente, cosa che in quel momento non sapeva da che parte parare e si salva dando il via all’allenamento, mettendosi dietro al misterioso pedalatore.

I primi due chilometri sono a passo merenda e allora l’aspirante new entry comincia a srotolare il suo curriculum, ma l’uomo sceso dal colle lo snobba e pur di non starlo a sentire si porta davanti, al vento e comincia a tirare forsennataamente.

Nessuno si aspettava un ritmo forsennato e dopo i soliti cinquecento metri al capitano gli arrivano ben assestate le imprecazioni del caso, ma quello scatto al leader gli ha fatto arrivare la giusta adrenalina e si rivolge al ciclista misterioso con l'intenzione di intimorirlo.

“Magari vuoi pure fare il capitano di quell’altra squadra? A te un ti conosce nessuno e squadrandoti  si vede che in bicicletta ci hai rifatto e quindi, stai certo che non ti invito al Campionato”.

In dieci secondi lo sistema a puntino e prende immediatamente posto nella sua posizione preferita, in ultima ruota. 

Dopo un paio di chilometri pedalati in completo silenzio, il leader al momento unico, affianca il suo allenatore e vice capitano comunicandogli a voce bella alta per farsi sentire da tutti le ultime news.

“La mia posizione in bicicletta è già molto aerodinamica, ma adesso sto provando anche molti materiali per andare più forte e grazie alla mia esperienza saprò dare indicazioni importanti all’azienda che ci preparerà i completini per il Campionato”.

Fin qui l’aveva già sparata grossa, ma ha voluto strafare, pensando che di ciclismo ne masticasse solo lui e sempre al suo tecnico comunica l'impossibile.

“Dovrai venire con me un paio di giorni e mi guiderai nella galleria del vento”.

A quel punto, sentite queste due frasi così assurde, i presenti hanno tutti dato il meglio battezzando sia il leader unico che l’allenatore scelto.

La prima dichiarazione sarcastica sul  materiale tecnico dell’abbigliamento per le gare. 

“Siamo d’estate e te oltre al cappotto di pilorre non conosci altro”.

Poi anche per l’allenatore non sono mancati gli sfottò.

“Ma la galleria del vento non è quella di Casal di Pari che per voi è già troppo lontana e al buio vi impaurite"

Risparmio le altre frasi più colorite.

L’atleta leader castiglionese non si abbatte con nessun giudizio altrui e spiattella altre novità.

“Di sicuro sono in perfetta forma e il 2022 sarà per me una lunga passerella dove vincerò su qualsiasi percorso. Sono stimolato e il Campionato di Quelli del Gruppo B lo sto modellando alla perfezione su di me”.

Il suo allenatore e vice capitano in gara a quel punto per non passare male davanti allo straniero in bici prende la parola.

“Il mio leader – gli dice guardandolo – ha la possibilità di lasciare un segno e far arrivare molti turisti a vedere le sue imprese durante la prossima estate”.

Dal gruppo una voce poco anonima afferma: “Il segno di Zorro, ma forse a lui gli si addice più il ruolo di Bernardo”.

Il ciclista anonimo, per la gioia del mio leader, al rientro ha visto bene di allungare e scomparire all'orizzonte.

Le ultime indiscrezioni sull'unico team danno al momento  un atleta in forse per male alle ginocchia, ma essendo legato ad obblighi contrattuali dove cene e merende si susseguiranno già dall’entrata della primavera in mare, per allora dimostrerà di essere l’ottimo scalatore che è sempre stato e occuperà il posto di capo tavola.

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata.

Oggi mi è andata così. Non mi sembra di aver messo nessun nome, ma solo per stavolta e se ci fossero sono tutti veri, le storie invece completamente inventate.

lunedì 24 gennaio 2022

MAURINO DECLAMA IL SOMMO POETA DANTE ALIGHIERI

Nella foto: Maurino preso di traverso

 

Per dovere d’informazione i miei lettori devono essere informati su una richiesta di precisazione che mi è pervenuta ieri pomeriggio.

Facendo parte della formazione di Maurino, lui nelle vesti di capitano e io in quelle di umile gregario, ci sentiamo quotidianamente, ma questa non è la notizia che mi vede costretto a scrivere.

Il leader aveva letto il resoconto agonistico pubblicato sul blog e mi ha chiesto con tono risoluto di fare umilmente ammenda specificando una situazione, secondo lui trascurata.

Ho provato a spiegargli che era una richiesta priva di senso, ma siccome lui per il momento è il mio capo in ambito ciclistico, l’accontento, rimanendo però convinto d’aver dato il giusto risalto al fatto, scrivendolo addirittura in grassetto e di un altro colore proprio nella parte finale dell’avventura di “Quelli del Gruppo B” di domenica 23 gennaio.

Niente da fare. Su gentile richiesta di Scheggia ecco il fatto.

Dopo aver assistito alla volata della gara che terminava alle pendici di Buriano, ci accodiamo a un ciclista di quelli veri, Marco Saletti e da Poggialberi lui ha tirato per una quindicina di chilometri, mai al di sotto dei 30 km/h fino alle porte di Castiglione della Pescaia. Nell’ardine il plotone era così composto: Marco al vento, Maurino in seconda ruota poi Attilio e chi vi scrive.

Durante quel piacevole viaggiare, conoscendo i miei polli, ho affiancato un paio di volte Scheggia e guardandolo si capiva lontano un miglio che stava escogitando qualcosa, ma speravo tanto che la cosa non avvenisse.

Purtroppo l’umiltà non è certo il suo forte per l’uomo sceso dal poggio, ma torniamo al flash di cronaca agonistica che vi avevo risparmiato. 

Maurino è stato pilotato perfettamente fino alla curva che immette sul ponte del “Valle” da Marco Saletti e un qualsiasi ciclista avrebbe continuato a stargli a ruota benedicendo quel cristiano che ti ha risparmiato di prendere il vento in faccia, ma lui è stile Eddy Merckx, vuole vincere sempre.

Scheggia ha dato ancora una volta il meglio di se. Sono convinto che crede d’aver fatto uno scatto al quale nessuno ha saputo prendergli la ruota e da buon uomo immagine vuole veicolare quando accaduto, aplificandolo attraverso il mio blog, che in occasioni come quelle inserite sotto “Le avventure di Quelli del Gruppo B” in media ha ssempre oltre  500 lettori unici (questa è la notizia vera di tutto il racconto).

Torno alla sintesi degli ultimi cento metri di quella che non immaginavo dovesse essere una volata, ma invece  è stata interpretata in tal senso dal burianese, andando a emulare gesta analoghe di campioni indiscussi dello sprint.

Maurino esce dalla ruota di Marco Saletti e dopo averlo affiancato e guardato in volto con un colpo di reni lo mette dietro in volata alzando le braccia al cielo davanti al rivelatore di velocità che segnava 28km/h.

“Questa la dedico a Suero, gli auguro che il motore della sua bicicletta non si grippi mai perché sarebbero dolori se viene ad allenarsi con me”.

Attilio credo abbia scosso la testa in segno di disperazione almeno fino a sotto la doccia, fermando il capo solo per pranzare, Marco Saletti lo ha guardato fra l’incredulo e il divertito e prima del rompete le righe Maurino si accosta e mi battezza: “Anche se perdi 10 chili mi arriverai sempre dietro. Scordati di battermi come facevi in passato e se lo deve dimenticare anche l’architetto. Ad oggi sono uno dei ciclisti di Castiglione della Pescaia fra i più competitivi”.

La cosa sbalorditiva è stata la frase finale del suo discorso, ha tirato in ballo il Sommo poeta Dante Alighieri: “!Lasciate ogni speranza o voi che entrate a far parte di Quelli del Gruppo B”.

Detto ciò ha preso ha velocità per me proibitiva la rotatoria all’ingresso sud del paese dileguandosi e l’allenamento è finito così.

Ora che Maurino diventi pure così erudito un po’ stona, ma a me è simpatico in tutte le salse.

Il primo capitano indiscusso di “Quelli del Gruppo B” se non messo sotto pressione appare molto posato ed educato, riservato, non parla a sproposito, quasi un professionista del ciclismo di lungo corso. Diamogli fiducia.

Suero e Stefano l’architetto avvisati. Se lo fate inguastire so dolori per tutti.

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

Personaggi e luoghi sono reali, le storie tutte inventate.


domenica 23 gennaio 2022

MOMENTI DI TENSIONE AL BOZZONE


 Domenica 23 gennaio, “Quelli del Gruppo B” si sono spostati al ritrovo ufficiale, lato parcheggio Tamoil, ma dopo il gran numero di partecipanti del sabato, ci siamo ritrovati solo in tre. Il sottoscritto, il capitano Maurino e il suo vice Attilio. Gli altri sono tutti di almeno un livello superiore a noi, ma anche due.

Pronti, via, Scheggia sparisce assieme ai ciclisti veri. Con Attilio ci siamo guardati, ma non mi sono trattenuto.

“Fa un freddo becco, so venuto per farlo contento e quel personaggio  che fa? Neanche ci considera? 

Attilio, molto più diplomatico, lascia perdere e ci diamo il cambio regolarmente fino al Bozzone, dove è un programma una gara ciclistica.

Sarà stata la stanchezza, il gelo e forse era l’ultimo dei nostri pensieri, ma nel fermarci ad assistere alla partenza della gara, nelle prime file, scorgiamo sia Maurino che Suero.

Guardo Attilio cercando una sua spiegazione. E’ l’allenatore di Scheggia, senza aprire bocca allarga le braccia. Traggo immediatamente le conclusioni.

L’uomo di piazza Lampedusa, aveva messo assegno il primo colpo dell’anno. Appena visto arrivare Maurino nell’area partenza e rassicurato dalla nostra assenza, gli propone con tono convinto: “Perché non ti iscrivi? Io l’ho appena fatto. Qualche chilometro a ritmo gara ti potrebbe essere utile per il Campionato”.

Sarà stata l’aria di casa, il tono bonario di Suero, ma ci è cascato subito.

Maurino lancia la bici su di un muretto dove il velocipede  si ferma senza cadere a terra e con 10 euri in mano va a cercare dove segnarsi e prendere il numero da mettere sul dorso.

Da quel momento scoppia il casino.

Trovato l’organizzatore capo, Scheggia gli chiede di iscriverlo alla svelta, ma la risposta ricevuta non gli piace ed alza la  voce.

“Qui si fanno discriminazioni - ha urlato - a Suero lo hai iscritto e a me no? I miei soldi so come i suoi”.

Nell’ordine tutto lo staff dell’organizzazione e anche quattro fa mogli e fidanzate dei ciclisti in gara, poi Adriano, il figlio di Attilio, lo stesso suo allenatore, tutti a dirgli che era stato oggetto di una presa in giro da parte di Suero. Le iscrizioni si potevano fare solo online e lui, da cibernetico incallito queste cose le doveva sapere.

Accusata la figuretta, il burianese inforca nuovamente la bici, si porta a pochi metri da Suero fissandolo senza pronunciare una parola, ma ad Attilio che lo raggiunge per portarlo fuori dal gruppo di ciclisti veri, gli dice: “Se parte lui, lo faccio pure io”.

E non si sposta di un millimetro.

La sceneggiata dura fino a pochi attimi dal via quando Suero scappa con altri atleti e Maurino mestamente si vede costretto a guadagnare il ciglio strada moralmente abbattuto.

Detto ciò, anche oggi mi sono divertito uscendo in bici con  Maurino e Attilio. Poi ci ha riportato a casa Marco Saletti.

© Riproduzione riservata.

I personaggi ed i luoghi sono veri, le storie completamente inventate.

 

MAURINO VUOLE SFIDARE L'ARCHITETTO , MA SPERA CHE SUERO NON RINUNCI AL MOTORE

 

Maurino

Basta uscire con un annuncio sul mio blog e tutto il ciclismo che conta poco di Castiglione della Pescaia si mette in agitazione.

Torna il Campionato del Gruppo B? Spuntano come funghi i partecipanti.

Personalmente l’ho potuto riscontrare nella giornata di sabato, ma già durante la settimana al punto di ritrovo secondario, come giusto che sia essendo noi quelli del Gruppo B, davanti a casa di Dino il tipografo si danno appuntamento in molti. Al mio arrivo trovo un consistente numero di aspiranti, tutti sicuri partecipanti al Campionato 2022.

Una cosa l’ho subito constatata. Togliendo i “moto dotati” i ciclisti che portano a spasso il mezzo meccanico ad oggi sono tutti di livello inferiore a Maurino e questa è la strategia che l'uomo sceso dal colle sta portando avanti.

“Faremo, se occorreranno, i traials per età e quelli scarsi ce li spartiremo in parti uguali io e il mio sfidante”.

Sono state le prime parole pronunciate sabato scorso dal primo leader autocandidatosi al Campionato. Subito gli è stato chiesto chi fosse il suo competitor, ma nessuno di noi è stato edotto a tal riguardo. Mistero? La gara è in stato embrionale e potrebbe pure abortire.

Il ciclista originario di Buriano poi ha informato tutti che inizierà una dieta proprio nel giorno di domenica per colpa di una torta di tre chili che si è mangiato da solo, ma l’argomento, come giusto che sia, ha poco seguito, ancora non era stato stilato il percorso del giorno, che nonostante il freddo aveva fatto procrastinare il via di inizio fatica  non è cambiato molto dal solito giro, solo il rientro a casa è avvenuto all’ora di pranzo degli operai.

“In passato ho vinto troppo poco”

Mi dice Scheggia affiancandomi davanti al Consorzio agrario, io lo guardo per un istante e poi sorpasso a destra Massimone e lascio l’autoproclamato capitano solo con le sue elucubrazioni, ma pochi secondi dopo lo sento che prova ad informare Dino il tipografo.

“Aspetto di sapere chi mi vorrà sfidare – rivela Maurino – a febbraio ci spartiremo 4 o 5 ciclisti per ciascuno e con i miei inizierò la preparazione che prevede molti allenamenti in salita”.

A questo punto c’è stata una frenata del gruppo ed è partita la raffica di sfottò.

“Gran premio della montagna sulle Strette? O sui cavalcavia del Grilli? Oppure facciamo la cima Coppi sul ponte della supestrada di  Braccagni”.

Per Scheggia arrivano a seguire le solite e doversose dosi di imprecazioni.

Poi, essendo un gruppo consistente, una decina, cominciamo a guardarci e ci interroghiamo su chi sarà compagno di squadra di Maurino, ma a nessuno entusiasmava la cosa.

Renato

Renato per prima ha affermato: “Con uno che si mette a dieta e lo fa di domenica io non ci  voglio niente a che fare”.

Dino
Dino: “Io mangio poco, ma Scheggia è uno che a colazione ingolla patate lesse e riso, quando è troppo è troppo. Lontano da me”.


Attilio: “Se ci viene Rossano, gli facciamo da gregari noi a Maurino”.

Io: “Per principio sto sempre dalla parte del più debole e se davvero lui è il potenziale vincitore, uno come me che va piano gli ci vuole per fargli perdere punti in classifica”.

Scheggia però ha già previsto: “Massimone, Suero, il Topini, Dino, Beppe, so fuori gara hanno tutti il motore collegato alla bicicletta. Loro non potranno gareggiare per il Campionato quindi alla fine un saremo in tanti e vi consiglio di farvi avanti se volete essere dalla mia parte. Vi offro l'opportunità di salire sul gradino più alto del podio”.

La cosa impressionante è la sua convinzione dell'ottimo stato di forma e allo stesso tempo fa rabbrividire la sua certezza  che da ora in poi  vincerà da tutte le parti.

«Il 2022 sarà l’anno di Scheggia – ha detto sghignazzando sulla ciclabile che da Grosseto porta a Marina – non ho scuse perché sto facendo una preparazione invernale eccellente”.

“Chiederò al dottore di Milano che si allena con noi (85 primavere) di entrare in squadra con me. Se accetterà per lui oltre ai molti chilometri di allenamento e gare da disputare,, lo nominerò capo del mio staff medico e di tutto il team di Scheggia. A lui il compito di tenerci sotto controllo”.

Quindi la squadra è quasi fatta: Maurino capitano, Attilio vice, il dottore e il sottoscritto. Se il numero è di quattro, si potrebbe perdere tranquillamente, cosa che si verificherebbe con l’aggiunta di Renato, molto corteggiato da Scheggia, ma con uno che si definisce un  “no cibo” lui ha solo brutte parale da rivoglergli .

Poi arriva la dichiarazione che fa traboccare il vaso e avviene a poche centinaia di metri dal termine della ciclabile.

“Sono annoiato con questi allenamenti, l’adrenalina della competizione con tutti voi neanche tende a uscire allo scoperto. Non vedo l’ora di correre con il numero sul dorso, l’ho rivelato pure al mio vice e allenatore Attilio, che ha detto di essere preoccupato perché rischia, se fallisco, lo sputtanamento d’immagine”.

Tutti zitti e rassegnati, ma arriva la chiusa di Maurino: “Passerò alla storia del ciclismo castiglionese per essere il ciclista dell’anno 2022”.

Arrivati su Ponte Giorgini mi avvicino al mio nuovo capitano e lontano da orecchie indiscrete gli chiedo: “Ma chi vuoi come sfidante?”.

Un sorriso a baffo disteso e si rivela: “L’architetto”.

E aggiunge.

“Di lui ammiro la sua polivalenza è sensazionale va forte in salita, in pianura e in discesa sa disegnare bene le curve, ma me lo metto dietro senza problemi sulla linea di qualsiasi traguardo. Speriamo che accetti. Non vedo l’ora di confrontarmi con lui”.

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I personaggi ed i luoghi sono veri, le storie completamente inventate.

mercoledì 19 gennaio 2022

ALLORA SONO TORNATI DAVVERO QUELLI DEL GRUPPO B



Finalmente torno in bicicletta con il gruppo. 

Solo nei fine settimana, sono l’unico che lavora, gli altri tutti pensionati, ma per me questo è un momento piacevole di aggregazione spensierata.

Riparto, anzi torno ad allenarmi, con chi porta a spasso il velocipede, anche se fra noi c’è chi pensa di essere sempre velocista-scalatore ad alti livelli, pure non avendo avuto nel suo palmarès di gioventù la bicicletta come sport praticato, anzi, molto probabilmente a malapena conosceva l'utilità di questo mezzo.

Maurino però la competizione l’ha nel sangue. Cavalcavia, cartello pubblicitario, tutte occasioni buone per scatenarsi in una volata, ma quasi sempre la corre da solo e come rallenta gli appellativi dei compagni d’uscita sono tutti di una o due parole dicendogli di andare… dove ormai conosce il luogo a memoria e non ha bisogno del navigatore.

Riscoprire Maurino in versione ciclistica assieme agli altri che vanno piano, mi ha fatto però prendere consapevolezza che il mio amico del colle burianese un po’, ma davvero poco è migliorato a livello ciclistico. Proprio così. Se prima stava a tirare il gruppo per 6 o 7cento metri, adesso arriva quasi al chilometro, ma poi, come in passato sciupa tutto con il brutto vizio che ha di lamentarsi per la fatica compiuta.

La novità alla quale non ero preparato però è stata un’altra e devo ammettere che è molto impegnativa.

Nei momenti di calma apparente durante l’allenamento, l’uomo originario di Buriano affianca tutti e sbandiera il suo tormentone. Lo sta facendo già con Attilio, Massimone, Aladino e anche Loris Topini e Vincenzo Suero, ancora con me non ha attaccato bottone, ma lo aspetto al varco. Vi garantisco che dopo un paio d’ore un si regge proprio più.

La sua richiesta che fa a nastro è questa: “Riproviamo a organizzare il campionato del Gruppo B?”.

Quesito che te lo ripropone sempre in qualsiasi momento. Durante le soste caffè, ma anche prima di partire al punto di ritrovo e lo fa pure sia in chat con WhatsApp e non tralascia la realizzazione di pressanti recall telefonici che sono al limite della denuncia per molestie via etere.

Maurino, per tutti Scheggia, si sente nuovamente un leader, anche se è preoccupato in quanto durante il periodo natalizio è ingrassato un paio di chili, rivelazione fatta domenica scorsa durante la sosta all’Alberse e noi, gruppo di falsi magri, gli abbiamo attribuito i giusti appellativi molto coloriti che si meritava.

“Ho stilato già un calendario di possibili confronti”.

Ci ha detto al tavolo esterno del bar dove ci eravamo accampati per riprendere fiato.

“Due formazioni, una come giusto che sia vedrà il sottoscritto come capitano. Si stabiliscono tre gare ufficiali, una per ogni mese di giugno, luglio ed agosto e altre corse di meno valore, che però possono portare punti alle formazioni durante tutta l’estate”.

Nessuno dei presenti gli ha risposto e recuperate le biciclette, con il vento alle spalle, siamo rientrati verso Castiglione della Pescaia, facendo una sosta sul ponte del fiume Ombrone per immortalare la giornata.  

La triplice. Da sinistra Massimone, Attilio e Rossano
Nell’attesa che un turista si avvicinasse per farci scattare una foto al quartetto, Scheggia si posiziona a qualche metro e immortala il sottoscritto, Attilio e Massimone. L’amico Maurino non ha sentito i nostri commenti, ma abbiamo convenuto amichevolmente: “Menomale che  Maurino c’è (stile slogan di zio Silvio), con lui un ci si annoia, ma adesso bisogna trovare qualcuno che lo rimetta in carreggiata, infliggendogli sonore batoste, così un si può andare avanti”.

La giornata agonistica, senza annotazioni di particolare rilievo si poteva chiudere così? Purtroppo no.

E’ bastato un commento apparso sotto una foto postata sul social fondato da Mark Zuckerberg, come se l’estensore avesse sentito la nostra esortazione dichiarata sul nuovo e bel ponte dell’Ombrone.

L’auto leader burianese, dopo aver letto quella dichiarazione ha intasato immediatamente tutte le piattaforme telematiche che conosce facendo a me, ma anche a tutti quanti potessero dargli informazioni la stessa domanda, che era mirata ad avere informazioni su un eventuale nuovo arrivo, una new entry da studiare se non sarà nel suo team in occasione del suo ipotetico Campionato del Gruppo B edizione 2022.

L’ex sindaco ha messo nero su bianco sul un profilo Facebook di Attilio la quasi sua imminente aggregazione al nostro gruppo di allenamento. Scheggia voleva immediatamente rassicurazioni. A me ha chiesto: “Questo quando è allenato mi può battere?”.

Ancora gli devo rispondere e credo che non lo farò proprio, almeno fino a domenica.

© Riproduzione riservata.

I nomi sono veri, ma le storie le ho inventate completamente o quasi.

Qui abbiamo Scheggia che fa il selfie di gruppo