domenica 24 aprile 2022

MEGLIO LE CORNA CHE UNA MALATTIA

 



Il test farlocco del martedì eseguito sul valico delle Strette da diversi ciclisti che oltre alla fascia cardio avevano le biciclette troppo assistite con incorporato batteria e motore, doveva essere l’argomento di discussione davanti al cancello di Dino il tipografo del sabato, dopo che giovedì per paura di bagnarsi Quelli del Gruppo B non si sono allenati e pensare che avevo preso pure un giorno di ferie per farmi la gamba con i miei compagni di squadra, ma il re dell’inchiostro su carta senza tentennamento alcuno, lungimirante, rimanda quell’allenamento.

Arrivo puntuale al ritrovo del sabato, mancano cinque minuti alle nove e mi trovo davanti a una strana situazione. In molti sono  attorno alla Carla di Cortona che sta piangendo, ma ci pensa  il mio amico Maurino detto Scheggia sceso da Buriano a ragguagliarmi.

“Anacleto l’ha lasciata. Finché stavano in Valdichiana lui amava la gallina vecchia, approdati in Maremma si è accorto che non gli dispiacciono le pollastrelle nostrane”.

Chissà perché, ma dopo quella ricostruzione con paragoni da pollaio,  sento che sto per essere coinvolto.

Percezione che si avvera trascorsi neanche dieci minuti dal via all’allenamento.

“Ho lavorato per te”, mi dice Renato affiancandomi e facendo spostare bruscamente Maurino detto Scheggia sceso da Buriano, in mezzo di strada.

Renato

“Anacleto l’ha fatta cornuta alla Carla di Cortona – mi conferma l’imprenditore della calcina – adesso vedi di fare le cose a modo, perché una così un la trovi da nessuna parte”.

Poi, senza tanti altri discorsi mi riassume, avendo seguito tutto quanto accaduto dalle 8.45 con l’arrivo della Carla di Cortona al ritrovo.

“Si è presentata – mi dice Renato - con gli occhi lucidi. Le ho chiesto cosa stava accadendo ed è scoppiata a piangere. Lui, l’Anacleto, l’ha lasciata martedì appena tornata dall’allenamento. Rientrata a casa ha trovato quel ragazzotto che metteva le valigie in macchina. Arrivederci e grazie”.

Renato torna a farmi presente che poco prima, pedalando accanto alla donna, aveva intercesso nei miei confronti e la cosa mi cominciava a preoccupare.

“Te sei un bravo cristiano, stalle accanto secondo me presto vi sposate pure”.

Detta in quel modo mi è sembrato al momento una minaccia e neanche troppo velata, ma poi mi sono immedesimato nell’animo gentile dell’imprenditore edile in pensione e capite le sue nobili intenzioni ho aspettato il momento meno peggio per avvicinarmi alla donna, vista la nostra rispettosa amicizia, sperando di trovare  le parole giuste.

Affianco la Carla di Cortona nel piazzale del bar-panificio di Ribolla dove abbiamo programmato la sosta caffè. Mettiamo le biciclette appoggiate al cordolo del giardino e la guardo. Lei mi sorride e provo a iniziare una conversazione accettabile.

“Renato è sicuro che presto noi due diventiamo marito e moglie. Vedi te”.

 “Lo sai che ha detto a me?”. Mi chiede la Carla di Cortona dopo che riacquista un’aria tranquilla, indicandomi Renato.

Non le rispondo, allargo le braccia rassegnato e lei mi sintetizza il concetto.

“Meglio le corna che una malattia, ma è stato anche pungente aggiungendo che uno giovane come l’Anacleto lo facevo invecchiare io a letto, ma quello, secondo lui, era davvero troppo ragazzotto anche per me”.

Sorridiamo entrambi e ci stiamo per unire al gruppo seduti fuori dal bar, ma Renato ci viene incontro. Metto immediatamente in allarme la Carla di Cortona.

“Preparati questo potrebbe già chiederci di fare il testimone al nostro matrimonio o addirittura di ufficiare lui le nozze se queste saranno con rito civile in Comune”.

Ci vado poco lontano.

“E’ sabato e stasera – mi dice fissandomi con  aria risoluta - la porti fuori a cena. E’ stata anche troppo sola in questi giorni a farsi male con i ricordi. Voglio sentirvi dire che uscite assieme e domattina mi raccontate cosa è successo”.

Stanco della pedalata, fino a Ribolla, non ci arrivavo da un paio d’anni, accontento pubblicamente Renato.

“Ti va?”.

Fissiamo per le 21:00.

“Ti sei vestito da appuntamento galante, ma non credo di essere dell’animo giusto”.

Mi saluta così la donna appena sale in macchina.

“Non potevo venire con il completo ciclistico aderente alle mie forme atletiche perfette”.

Le rispondo prontamente e aggiungo: “Andiamo a cena in un locale di un mio caro amico, ma dubito fortemente che conciato in quel modo mi avrebbe fatto entrare”.

Ridiamo, ma poi ci tengo a puntualizzare che quello non è altro che il mio abbigliamento ordinario per andare in ufficio.

“Ho solo messo una giacca con sotto una camicia bianca che sta sopra a un paio di jeans antichi di quelli scuri e non tutti tagliati come vanno di moda adesso”.

Lei ammette di avere un po’ voluto smorzare la situazione, ma ci penso io a pareggiare i conti.

“Dei due te sei molto più provocante”.

Le indico la gonna che ha uno spacco molto generoso sul davanti.

“Tanto le gambe vanno sotto al tavolo”.

Afferma diventando un po’ rossa in volto.

Stiamo due ore all’interno del ristorante e riesco a tenere la conversazione fuori dalla storia del recente suo ritorno alla singletudine, ma quando arrivando inaspettatamente a parlare di estate, lei abbina il discorso alla sua casa vicino alla spiaggia e quanto le piace passeggiare sulla battigia al tramonto e vira improvvisamente sul suo status di ritrovata zitellaggine, affermando sconsolata che non potrà passeggiare con lui, l’Anacleto, quello che pensava fosse il suo uomo per sempre.

A quel punto cosa dire un mi viene proprio in mente e resto in silenzio e penso che Anacleto di brutto aveva solo il nome. Giovane alla moda con barba sapientemente tenuta incolta, capelli biondi lunghi, alto più di un metro e ottanta, palaestrato e se malauguratamente avesse avuto la passione per la bicicletta di sicuro avrebbe pure vinto il Campionato di Quelli del Gruppo B, ma tutti questi miei giudizi alla Carla di Cortona li ho risparmiati e non mi cavo da quell’impiccio malinconico.

La serata finisce proprio in quel momento, sui sogni infranti della donna.

L’accompagno a casa. Ci salutiamo davanti al cancello della sua villetta.

“E domattina che gli racconto a Renato?”.

Con questo pensiero sono infilato sotto le coperte a stomaco pieno e mi sono addormentato immediatamente.   

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi castiglionesi, ma Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona, Irene di Sanfatucchio, Anacleto di Poggibonsi sono di fantasia, come le storie che leggete.

 

 

 

giovedì 21 aprile 2022

TEST TRUCCATI E STRANE SITUAZIONI AL BAR, MA IL MIO AMICO MAURINO DETTO SCHEGGIA SCESO DA BURANO SALVA CAPRE E CAVOLI

Maurino, il secondo da destra , rivela la mia intenzione di non gareggiare




 Il passaggio da semplice ciclista, unica donna e ultima arrivata, a diventare simbolo di “Quelli del Gruppo B”, la Carla di Cortona l’ha compiuto in un battibaleno e adesso è la portabandiera indiscussa di questo originalissimo team.

L'atleta arrivata dell’alta Valdichiana ha saputo farsi largo sia nei meandri burocratici del gruppo, arrivando al vertice, che agonisticamente parlando, vincendo in questi mesi molte volate. L’ultimo esempio della sua netta superiorità, soprattutto morale e agonistica, risale a martedì, durante il test, con tanto di medico, eseguito dall’ortopedico in pensione prestato al ciclismo che si è reso disponibile a  verificare l’intensità dello sforzo prodotto sul valico delle Strette da Quelli del Gruppo B. 

Lei, la Carla di Cortona, ha saputo portare le pulsazioni a livelli davvero da record, ma allo stesso tempo ha recuperato la fatica in tempi rapidissimi. Gli altri, parrebbe strano da spiegare, ma valori anomali, come se andassero in discesa. Il loro cuore non ha aumentato le pulsazioni, rimanendo sui  valori del test a riposo.

Chi non conosce la situazione gli riuscirebbe difficile capirci qualcosa, ma è facile venirne fuori con una semplice spiegazione aggiuntiva. Fra coloro che si sono sottoposti a  “visita” la donna era l’unica che ha eseguito quanto previsto regolarmente, il resto di Quelli del Gruppo B, pochi perché molti si sono vergognati e marinato l'allenamento, hanno barato clamorosamente durante il test, che hanno eseguito con l’aggiunta di batteria-motore incorporati nel velocipede. 

I dati, come da regolamento interno, il medico li ha raccolti ugualmente e passati al consulente informatico del Gruppo B, che li ha pubblicati immediatamente sulla pagina Facebook, alla faccia della privacy.

Superata la scappatoia sul test-visita, farlocco, i pochi presenti con tanto di faccia tosta hanno proseguito l’allenamento arrivando a Grosseto, ma nel capoluogo di provincia sono accadute strane cose quel giorno.

All’arrivo davanti al bar, nel giro di pochi minuti, forse un paio, il gestore del locale ha manifestato forti preoccupazioni e con il cellulare in mano stava per chiamare il numero unico del 112 e far intervenire sia le Forze dell’ordine che i medici del pronto soccorso. Tutto merito del mio amico Maurino detto Scheggia sceso da Buriano se Quelli del Gruppo B non sono finiti sui telegiornali e sulle cronache dei giornali.

Andiamo per ordine.

L’ortopedico 85enne prestato alla bicicletta, pedalatore anche lui  solo però quando scende in Maremma, arrivato davanti al bar che è nei pressi del velodromo non riesce a sganciare il piede dal pedale e va a saggiare l’asfalto cittadino.

Subito dopo Massimone prova a infilare la ruota anteriore nel porta bici e solo al terzo tentativo lo centra e per finire Dino il tipografo cerca insistentemente di mettersi gli occhiali ma a sua insaputa lo sta facendo con l’accessorio messo al contrario.

Il mio amico Maurino detto Scheggia sceso da Buriano, si era opposto alla visita medico-sportiva in quanto ha prodotto regolare certificazione, accolta, del test già superato durante un'apposita visita e da uomo di mando quale è ha assistito in silenzio, mordendosi le labbra durante tutta la scena molto teatrale eseguita sulle Strette dai colleghi di pedalata. A Grosseto fiuta immediatamente le intenzioni del gestore del bar e lo anticipa spiegandogli cosa stava accadendo, inventandosi sul  momenot una storia, molto vicina alla realtà.

“Oggi – gli dice prontamente – allenamento troppo facile e questi se non li fai stancare, so tutti pensionati, si distraggono  e va a finire che succede quello che hai appena visto”.

Poi non resiste e riporta il tutto a livello di sfottimento.

“Lo spessore medio-atletico del nostro gruppo è cresciuto tantissimo, soprattutto dopo le feste pasquali, dove l’unica cosa che è aumentato mi risulta sia solo il peso corporeo, me lo hanno confermato tutti dopo che sono saliti sopra la bilancia”.

Poi ho saputo che mi ha chiamato in causa.

“Almeno Rossano – tiene a sottolineare – mi ha comunicato che lui rimane iscritto al Campionato di Quelli del Gruppo B, ma già alla prima gara, la cronoscalata di Giuncarico pensa che probabilmente partirà e all’inizio della salita, se ci arriva, lì si ritira. Però mi ha promesso che sarà sempre alla partenza del Campionato, ma difficilmente taglierà il traguardo. Riconosce i suoi limiti e si adatta al momento e non come voi che pensate di essere come Nibali”.

Tutti, prendendo il caffè in religioso silenzio, hanno ascoltato questa novità della giornata e partendo da Dino il Tipografo, ma anche Renato Ricci, Attilio Nocciolini e il resto dei presenti all’allenamento erano concordi sulla mia soluzione e hanno manifestato pubblicamente che faranno altrettanto.

“E allora chi corre?”. Chiede Maurino detto Scheggia sceso da Buriano.

“Pochi – gli risponde Renato – ma stai certo che ti arriveranno tutti davanti. Noi comunque ti si aspetta al bar”.

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

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mercoledì 13 aprile 2022

IL VEDO E NON VEDO DELLA CARLA DI CORTONA

 

Carla di Cortona fotografata contro sole

Il Campionato del Gruppo B si farà, ma non inizierà il primo maggio, giornata dedicata alla festa dei lavoratori come precedentemente annunciato, ma il 2 giugno, quando si festeggia la Repubblica italica.

“Ho il piacere di dare vita a un progetto vincente dove Quelli del Gruppo B credono moltissimo e sono orgogliosa di rappresentarli”

Inizia così il comunicato stampa a firma di Carla di Cortona uscito sui media locali e nazionali questa mattina, martedì 12 aprile e continua con l’unica anticipazione rivelata.

“La gara d’esordio della manifestazione prevede una cronoscalata con partenza dalla località Grilli, saliremo dalla parte del “Lupo” per arrivare a Giuncarico e rientreremo dall’Aurelia al luogo di ritrovo”

Un cambiamento notevole sulla formula del Campionato che è solito vedere partenze e arrivi nel territorio comunale di Castiglione della Pescaia e per la prima volta si sposta in quello di Gavorrano.

“Le altre tappe – la donna aretina ha specificato nella nota - con la data già stabilita, saranno fatte conoscere solo 24 ore prima dell’evento. Ci è sembrato un modo corretto per non agevolare i ciclisti locali, che potrebbero programmare in anticipo la gara  provandola”.

Il documento mandato ai media contiene poche altre informazioni e una bella foto della nuova coordinatrice del team dove presa di profilo e con la parte anteriore della felpa un po’ generosamente aperta, fa sognare i ciclisti, soprattutto Quelli del Gruppo B.

Durante la pausa caffè, i pedalatori tecnologicamente evoluti, dopo essersi rifocillati danno il via a un veloce passa parola e tutti si collegano con i propri cellulari ai vari giornali online che hanno riportato la notizia, corredata con questa foto della leader e provano pure a  ingrandirla  nella parte più audace fino a farla sgranare. Mentre gli uomini ammiravano e si trattenevano dal commentare perché la protagonista era lì con loro, la Carla di Cortona  rivolge una domanda ai presenti in tono scocciato e indagatore: “Io non ho mandato nessuna foto, fra di voi chi ha avuto questa brillante idea?”.

Parte inevitabilmente il tormentone su chi ha passato, a insaputa della leader quello scatto alla stampa e si apre un mare di ipotesi che hanno accompagnato il gruppo fino al rientro a Castiglione della Pescaia.

Maurino detto Scheggia sceso da Buriano il più digitale di tutti è il primo a dare la sua versione.

“Semplice – dice l’ex macchinista di locomotiva in rettilineo – l’hanno scarica da internet. Ormai li si trova tutto”.

Ma gli è andata male.

“Quella foto – puntualizza la donna - non è in nessun mio profilo social e nemmeno nella memoria del mio cellulare. Me l’ha scattata di sicuro qualcuno di Quelli del Gruppo B. Si vede bene che siamo davanti al cancello di Dino il tipografo e poi l'ha spedita alla stampa lo stesso giorno che ho inviato la nostra comunicazione ai media”.

La situazione si ingarbuglia, ma non viene fuori il nome del paparazzo e la “talpa digitale” al momento l’ha fatta franca. Conoscendo i miei colleghi del Gruppo B ne parleremo ancora finché non se ne combina un’altra di bischerata e quindi presto questo aneddoto andrà nel dimenticatoio.

 

Rossano Scaccini

Rossano e Maurino
Per la cronaca, oggi pomeriggio, durante l’allenamento ho incrociato Maurino e siamo rientrati assieme a Castiglione. La notizia è un’altra, Scheggia mi ha detto di salire piano le Strette e l’ho anche staccato in discesa. Poi però l’ho fatto tirare fino davanti casa mia.

©Riproduzione riservata

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domenica 10 aprile 2022

SAETTA DELL’HINTERLAND MILANESE CI RIVELA CHE E’ PREOCCUPATO PER LA SUA SALUTE, MA AGGIUNGE DI NON AVER NESSUN MALANNO FISICO, GLI MANCA LA LOMBARDIA E MAURINO DETTO SCHEGGIA SCESO DA BURIANO GLI TROVA LA SOLUZIONE



Sparito da diversi giorni dagli allenamenti di Quelli del Gruppo B, Saetta dell’hinterland milanese, essendo un personaggio piuttosto caratteriale, come tutti quelli di questo team la sua assenza non ci dispiaceva, uno in meno da dover badare

Sabato 9 aprile però ci raggiunge al punto di ritrovo, davanti il cancello di Dino il tipografo, ma lo fa con la sua auto e immediatamente ci ragguaglia, cosa che ne avremmo fatto pure volentieri a meno sul motivo della sua latitanza.

“Ho male alle gambe e stanchezza continua, ho fatto le analisi, ma non ci sono valori sballati”.

Lo guardiamo, ma nessuno decide d’intervenire, neanche Maurino detto Scheggia sceso da Buriano, che lui di termini medici e paroloni se ne intende, perché sfrutta alla perfezione internet e allora Saetta dell’hinterland milanese si sente autorizzato ad aggiunge dell’altro.

“Non sto bene, mi sento sempre affaticato, devo capire cosa mi succede. Ho anche nostalgia della nebbia e della Lombardia”.

Questa ammissione lo porta a fare un’altra considerazione.

“Il senso di spossatezza è equamente distribuito sia in bicicletta, che nella vita di tutti i giorni”.

Un coro unanime di rassicurazione gli arrivano, ma solo perché si erano fatte le 9:00 e per i discorsi di Saetta dell’hinterland milanese la location giusta sarebbe stata nel tardo pomeriggio il bar dei ciclisti.

Maurino detto Scheggia sceso da Buriano è sul pezzo e gli prospetta una soluzione garantendogli l'efficacia immediata.

“Torna dalle tue parti e quando sei lassù, pensa a come si sta bene quaggiù. Ti passa tutto. Qui in Maremma, ma soprattutto a Castiglione della Pescaia siamo in  paradiso. Lassù? Vedi te”.

Poi taglia corto, gli da un colpetto sulle spalle e invita tutti a seguirlo per andare a scalare nell’ordine il valico delle Strette, Ravi e poi Caldana.

 

Rossano Scaccini

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mercoledì 6 aprile 2022

VINCENZO DICE CHE VINCENZO L’ALLENERA’ MA A QUELLO DI PIAZZA LAMPEDUSA NON CREDE ORMAI PIU’ NESSUNO

 

Da sinistra Vincenzo Suero e Maurino detto Scheggia sceso da Buriano


L’immagine vincente di Quelli del Gruppo B, quando ci degna d’allenarsi con noi, cosa che lo fa soffrire troppo perché andiamo piano e Loris Topini. 

87 primavere sulle spalle e con il suo velocipede spaziale quando proprio non trova chi va tranquillamente oltre i 35 km/h “deve” sacrificarsi e pedalare con noi.

Lui si porta dietro sempre Vincenzo Suero che nei giorni scorsi, durante una tappa della Tirreno-Adriatico, camuffato da ciclista è riuscito a imbucarsi nella zona partenza di una tappa ed avvicinato Vincenzo Nibali per una foto ricordo. Rivelazione che ha reso nota, trasformandola a suo piacimento, al bar dei ciclisti a scoppio parecchio ritardato, mettendo in scena una storia quasi fantascientifica, ormai un classico, che ha fatto però imbestialire Dino il tipografo, immediatamente prodigatosi a far tornare sulla terra gli avventori presenti all’interno del locale caduti nella trappola dell’affabulatore seriale.

“Per chi non lo conosce – ha detto Dino il tipografo cercando di far capire che personaggio sia il Vincenzo Suero – dovete sapere che di quanto ha detto credo non sia vera neanche una parola, voi non vi rendete conto, ma saprebbe capace di vendervi di tutto se non gli prendete le giuste misure”.

Stavolta però l’atleta di piazza Lampedusa ha cercato di batterlo sul tempo, mostrando all’artigiano dell’inchiostro e ai presenti una foto che immortala l’evento per dare credito alla sua storia, ma non gli è andata bene.

“Che vuol dire? Tutti si possono fare le foto con i corridori - ha argomentato Dino il tipografo - anche quelli che come noi li imitano indossiamo lo stesso abbigliamento, ma da qui a dire che lui ti ha promesso di allenarti è come dire che Maurino detto Scheggia sceso da Buriano vincerà il Campionato di Quelli del Gruppo B. Impossibile è una tua invenzione fra le peggiori che hai spiattellato”.

E intanto domani, giovedì, se non piove Quelli del Gruppo B vanno in bici.

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

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martedì 5 aprile 2022

CHE DIFFERENZA CI SARA’ FRA LE TRE BUCHE PRIMA DELL’AEROPORTO DI GROSSETO E QUELLE CHE SI TROVANO DA CASTIGLIONE DELLA PESCAIA AL BIVIO DI PIAN DI ROCCA? MISTERO DA RISOLVERE

 

Da sinistra: Massimone e il sottoscritto


Prendo un giorno di ferie per allenarmi con Quelli del Gruppo B, che sono sempre tanti durante la settimana, da pensionati e nulla facenti alternano il controllo dei cantieri stradali alle uscite in bicicletta.

Come arrivo al cancello di Dino il tipografo, oltre all’artigiano dell’inchiostro questa mattina, martedì 5 aprile, c’era l’ex collega comunale Diliano, Massimone, Loris Topini, Vincenzo Suero, Maurino detto Scheggia sceso da Buriano.

Saetta dell’hinterland milanese non ci ha fatto sapere niente e Renato ha da fare dei lavori improcrastinabili nell’orto.

Ricapitolando, il sottoscritto e Maurino detto Scheggia sceso da Buriano siamo quelli con pedalata muscolare gli altri tutti aiutati dalla tecnologia.

Provo a chiamare la Carla di Cortona, ma deve essere ancora impermalita, nonostante ufficialmente non le abbiamo detto niente, ma farebbe bene a venire e prendersi gli sfottò del caso per il fidanzato giovane, tanto li dovrà subire prima o poi.

Arrivati all’incrocio di Cernaia, Vincenzo Suero e Loris Topini, annoiati della nostra folle volocità attorno ai 25 km/h, vedono venire in senso contrario il plotone dei ciclisti grossetani  e desertano le nostre fila per unirsi a quelle straniere.

Pausa caffè, oggi battuto il record del locale dove faceva davvero schifo sia quell’intruglio che la signora del bar per la sua maleducazione e secondo me puzzava anche parecchio. 

Rientriamo a Castiglione della Pescaia e con Maurino detto Scheggia sceso da Buriano prendiamo al volo la scia di uno scavatore che speravamo ci portasse in paese invece alla Canova svolta verso la spiaggia. Ormai eravamo palesemente in fuga dico a Maurino detto Scheggia sceso da Buriano di continuare a tirare altrimenti se li aspettiamo ci sfottono per il resto della settimana  e lui diligentemente mantiene la stessa andatura del mezzo meccanico fino alle porte di Castiglione della Pescaia.

Arrivati su ponte Giorgini, Diliano e Massimone ci propongono di fare il giro di Pian di Rocca. Dino il tipografo fa finta di non sentire e se ne va verso casa. Mi metto a ruota dei due motorizzati, dietro di me Maurino detto Scheggia sceso da Buriano e usciamo da l centro abitato. Per me è stata un’andatura folle, mai sotto i 30 km/h, ma terminato quell’andata e ritorno, imboccato il lungomare di via Roma ho chiesto a voce alta a Maurino detto Scheggia sceso da Buriano, ma per far sentire il ragionamento a Massimone: “Che differenza c’è, passando da Macchiascandona, fra le tre buche prima dell’aeroporto di Grosseto e quelle schivate, davvero troppe da fuori Castiglione fino all’incrocio per Pian di Rocca?”.

Maurino detto Scheggia sceso da Buriano mi conferma che sono tante e poi, da uomo di mondo tira in ballo Massimone.

“Chiediamolo a lui”.

Il Massimone neanche ci prova a rispondere, attraversiamo il corso e ognuno a casa sua con questo interrogativo che rimane al momento irrisolto.

  

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

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domenica 3 aprile 2022

MA LO SAI CHE SEI CORNUTO VERO?

Allenamento misto: Quelli del Gruppo B e qualche professionista o presunto tale

 

Prendiamola con calma.

Per quanto mi riguarda, ingrassato e demotivato, mi alleno poco e se al ritrovo davanti il cancello di casa di Dino il tipografo la maggior parte dei “colleghi” d’uscita in bici sono corredati di batteria e motori truccati ho pronta la giustificazione da sbandierare per le uscite mancate.

Detto ciò, guardo con piacere sfrecciare gli 87enni con i loro velocipedi a 50 km/h in pianura e salire il valico delle Strette a non meno di 30 km/h. Quando mi va bene in quel collo arrivo a 12 km/h e con i battiti cardiaci fuori ordinanza.

Il “Giro di Grosseto” con sosta al bar davanti al parco di via Giotto, sta per lasciare spazio a nuovi percorsi primaverili-estivi decisamente più impervi. Si profila una nuova estate con la bici ferma in qualche sgabuzzino.

Passiamo alle cose serie.

Ho messo il mio nome sul foglio d’iscrizione alla prima prova del Campionato di Quelli del Gruppo B.

Dino il tipografo ha attestato che la firma è la mia, come se fosse un vero ufficiale d’anagrafe e mi sono accorto che la lista conteneva già una decina di concorrenti. La gara d’esordio si terrà su un percorso che una volta era disegnato per le mie gambe, ora invece rimane solo impresso nei miei ricordi.

Il giorno della festa dei lavoratori, quelli del Gruppo B la maggior parte sono ex, dureranno fatica nella tappa che prevede il gran premio della montagna a Tatti con sosta alla cannella. Poi il secondo segmento di gara prenderà il via dallo sbocco di Meleta per arrivare a Ribolla, dove sarà fatta la pausa caffè e l’ultima fase agonistica prevede  30 chilometri fino all’inizio della recinzione di Vigna murata sula comunale delle Strette nella zona artigianale di Castiglione della Pescaia.

La notizia indiscreta, che passa avanti all’agonismo sfrenato  della domenica all’interno di Quelli del Gruppo B riguarda invece Carla di Cortona, che da neo leader, da ormai diversi giorni ha in casa sempre lo stesso uomo.

“Ti sei fatto scappare anche questa – mi dice Renato appena mi presento al ritrovo di partenza - ma un sei mica di primo pelo. Chi è quello con cui ti fa becco la Carla di Cortona? Si conosce?”.

Come si conviene ai cornuti ho fatto credere di essere all’oscuro di tutto, ma a me la donna della valdichiana durante la nostra cena a casa sua sul lungomare di via Isola Clodia mi aveva anticipato qualcosa della sua vita privata, raccontandomi della storia amorosa con Anacleto di Poggibonsi, un giovanotto sulla trentina, oltre vent’anni più giovane di lei che frequenta da un paio d’anni, forse, ma è una mia supposizione, potrebbe essere stato il motivo che l’ha convinta a abbandonare Cortona. Lui ha chiesto ed ottenuto il trasferimento in Maremma dove lavora in un ospedale della zona e adesso convivono.

“Te un potevi reggere con quello. Lui ha la metà dei tuoi anni, anche se dovrebbe pensare a un target più giovane. Io al detto gallina vecchia fa buon brodo un ci credo”.

Carla di Cortona arriva  al ritrovo  quando mancano cinque minuti alle nove, l’ora del via.

Come al solito tutti i presenti la salutano e la squadrano, procedura ormai consolidata e neanche minimamente nascosta. Forse un po’ di silenzio di troppo e la Carla di Cortona si sposta dal gruppo e ci abbandona facendo ritorno verso casa.

 “Che fa si impermalisce? Mica le abbiamo detto niente – afferma Renato e puntualizza – qui ci si prende in giro senza ritegno e ancora  oggi con lei non avevamo minimamente iniziato. Poi - sostiene Renato -  le ha sentite di cotte e di crude, mettendoci spesso anche del suo con giudizi piccanti quando viene in bicicletta con noi”.

Renato non può fare a meno di entrare  nello specifico puntualizzando.

“Porti un uomo in casa, ti ci si vede in giro assieme abbracciata, ci pomici sulla passerella di ponte Giorgini, mica l'ho vista solo io vero?  Vieni qui e non ti aspetti che ti facciamo il terzo grado? Mi sembra il minimo. Non lo accetti? Allora allenati da sola. Arrivederci e grazie”.

Finita l' arringa, gli viene in soccorso Maurino detto Scheggia sceso da Buriano.

“Hai ragione, qui siamo come in un reality con le telecamere puntate addosso tutto il giorno. Prendere o lasciare”.

A volte sono in difficoltà nel trovare il nesso a certi paragoni, tipo questo con il Grande fratello, ma finalmente si parte per il giro del Maggiorani. Stamattina troppo stress preallenamento ci ha fatto ridimensionare il chilometraggio programmato.

Pedalata poco loquace, tutti in fila a modo, ma prima di fare rientro in paese Renato mi affianca e mi chiede:

“Secondo te Carla di Cortona ha parecchi soldi?  Non ci sono altre spiegazioni" . 

Con le mani sul manubrio alzo le spalle in segno di rassegnazione e arriva la chiosa di Renato.

"Quello potrebbe essere suo figlio e io al suo posto al brodo della gallina vecchia mi ci adatterei solo se sborsa i quattrini".

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona, Irene di Sanfatucchio, Anacleto di Poggibonsi sono di fantasia, come le storie che leggete.

sabato 2 aprile 2022

MAURINO DETTO “SCHEGGIA” SCESO DA BURIANO, VUOLE VINCERE LA CLASSIFCA DEL GRAN PREMIO DELLA MONTAGNA DEL CAMPIONATO DI QUELLI DEL GRUPPO B

 

In primo piano Maurino detto Scheggia sceso da Buriano, poi da sinistra Stefano Giommoni, Roberto Seghi e ultimo sempre il sottoscritto


Facciamo ordine.

Con la Carla di Cortona leader di Quelli del Gruppo B, il prossimo campionato, ancora non confermato e fortemente a rischio organizzativo, assume però un aspetto più professionale e senza tanti tentennamenti.

Al cancello di Dino il tipografo, questa mattina sabato 2 aprile, l’aretina ha chiesto la collaborazione di tutti per disputare eventuali, forse poche prove a causa del susseguirsi di stravolgimenti agonistico-procedurali.

"Sarei scorretta negarvi che i recenti episodi agonistici e collaterali mi hanno  turbata parecchio - rivela Carla di Cortona -  mi rendo comunque disponibile per spirito di servizio a continuare l’avventura  del Campionato di Quelli del Gruppo B, ormai  tutti quanti sappiamo che è fortemente compromesso".

Un discorso così articolato il precedente leader non lo aveva mai fatto.

Finalmente, però, una piacevole novità l’ho potuta verificare.

Ha preso posizione pubblicamente il mio amico Maurino, di soprannome Scheggia, uomo sceso da Buriano. Un ciclista di quelli sempre all’avanguardia che fino ad adesso ha assistito a tutte le schermaglie all’interno del team casereccio, facendosi i fatti suoi.

“Troppa televisione e troppe strullate”.

Le prime sagge parole pronunciate, che però ha accostato immediatamente e in modo perfetto alle prese in giro nei confronti di: Massimone, definito amico delle buche stradali di Grosseto, Saetta dell’hinterland milanese per le “Barrette del capitano”, ma avendo ottenuto l’attenzione del team in questa fase di depressione agonistica e di idee creative, trova lo spazio che vuole per diventare popolare e prosegue.

“Oggi ve la porto io una novità sulla quale sparlare – aggiunge con tono misterioso – tornano con noi Vincenzo Suero e Loris Topini, quest’ultimo ha tolto pure il malocchio a l’ex leader di Quelli del Gruppo B e gli spetta di diritto la possibilità di partecipare al Campionato nella sezione finti ciclisti motorizzati”.

Finita questa dichiarazione magicamente si materializzano i due reduci ritenuti molto abusivi dai componenti di Quelli del Gruppo B,  dove oggi era asemte dandosi malato l'ex leader.

Dino il tipografo ha da ridire subito su Vincenzo Suero.

“Quello – riferendosi all’atleta di piazza Lampedusa – è famoso per come sa mentire. Un professionista nel far passare le bischerate che dice per fatti veri. Se va bene, con lui, qualche mattina va a finire che ci si perde e magari dobbiamo pure chiedere aiuto per tornare verso casa in quanto non sappiamo più dove siamo finiti. Le forze dell’ordine ci classificheranno come rincoglioniti e ci faranno sparire pure le biciclette perché ritenuti pericolosi”.

Fatta questa doverosa precisazione, condivisa dalla maggior parte dei presenti, prende il via l’allenamento a ritmo blando, quello di sempre, viaggiando in coppia, soluzione odiata dagli automobilisti, che però qualsiasi modalità adottiamo la ritengono d’ingombro. Tornando a noi, ho il piacere di avere accanto il mio amico Maurino detto Scheggia sceso da Buriano e iniziamo a parlare, anzi lui disquisisce, ed io ascolto.

“Se è vero che la prima gara del Campionato di Quelli del Gruppo B è prevista il primo maggio – dice – bisogna suggellare (alla parola sugellare lo guardo stranito), un accordo con i più fidati per fare squadra”.

Mi smarco subito.

“A me il vecchio leader mi aveva già scartato per scarso rendimento ciclistico e come ho capito adesso me ne posso fregare del suo giudizio in quanto chi ha voglia gareggia e sarà come al Palio di Siena, tutti contro tutti, nerbate comprese durante la competizione. Nasceranno inevitabili alleanze e la classifica sarà stilata facendo la somma del tempo delle varie tappe. Come al Giro d’Italia”.

“Spero di indossare la maglia azzurra del leader del Gran premio della montagna già dalla prima tappa, sulla classifica a punti non sono ancora al massimo nel destreggiarmi nei traguardi volanti e negli arrivi di tappa. Sono consapevole che non vincerò nessuna gara e tantomeno la maglia rosa”.

Questi i sogni ambiziosi del mio amico Maurino detto Scheggia sceso da Buriano, però mi sento in dovere di ridimensionare le sue aspettative.

“Lo sai vero che gareggeranno, hanno chiesto di farlo, Stefano Giommoni, Stefano Palazzesi, Roberto Seghi e Marcello Mazzetti? Questi ti battono tutti in salita”.

Maurino detto Scheggia, sceso da Buriano, ci riflette un istante e gli escono dalla bocca parole di rassegnazione.

“Questo - mi rivela - molto probabilmente sarà l’ultimo anno che correrò senza aiuti di batterie e motori più o meno occulti e volevo chiudere in bellezza, ma scollettare per primo su Tatti, Roccastrada, Massa Marittima, Tirli, Vetulonia, Caldana, Ravi  e Giuncarico sarà un sogno diventato impossibile”.

Stavolta non mi sono venute parole per rendergli meno amara la sua giusta affermazione e pronuncio una frase scontata e fortemente abusata.

“L’importante è la salute”.

Maurino detto Scheggia sceso da Buriano mi risponde con un altro modo di dire più nostrano:

“L’importante e pisciar chiaro”.

 

Rossano Scaccini

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I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona e Irene di Sanfatucchio sono di fantasia, come le storie che leggete.