"Sapore di Mare" quel film lo prende in prestito Michele Bartoli per descrivere le sue vacanze a Castiglione della Pescaia
“Tutti gli hanno vengo in ferie a Castiglione
della Pescaia. Ho un gruppo di amici veramente eccezionali. Quel periodo mi
ricorda molto il film “Sapore di mare” per quanto ci divertiamo”.
Come
inizio è veramente invitante, Michele Bartoli, il “Leoncino delle Fiandre” persona
concreta risponde senza sbavature alle mie domande ed in pochi attimi mi sembra
di conoscerlo da sempre.
Cosa le manca adesso della sua ex vita di
professionista del ciclismo?
“Il
confronto con gli avversari e il contatto costante con i tifosi”.
Come
trascorre le sue giornate?
“Collaboro
con varie aziende del settore, abbiamo aperto anche un centro di valutazione
atletica e posturale”.
Oggi
avrà più tempo per osservarli, come sono i ciclisti della domenica?
“Indispensabili
per il movimento”.
Cercando
informazioni su di lei ho letto che nelle giovanili ha vinto oltre 200 gare, ma
quanto la odiavano gli altri ragazzi?
“Eravamo
tutti amici e non c’era invidia fra ragazzini”.
C’è un aneddoto legato a questo particolare
momento di vita che le va di raccontare?
“A quell’età la gara era un momento, il
divertimento iniziava dopo la corsa”.
Per
come interpreto il ciclismo, il suo nome lo associo alla vittoria della Freccia
Vallone del 1999, gara corsa sotto la neve e con una fuga di 80 chilometri, ce
la fa rivivere raccontandoci le sue emozioni?
“Ricordo
che ero arrabbiatissimo per il Findre buttato alle ortiche poche settimane
prima e non volevo farmi mettere nel sacco anche alla Freccia. Ho preferito
partire da lontano, in prima persona, in modo da far rimanere a galla solo i più
forti e non rischiare di essere intrappolato da svolgimenti tattici avversi”.
Rossano
Scaccini
Foto
gentilmente concessa da Michele Bartoli
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