sabato 3 marzo 2012

"Sapore di Mare" quel film lo prende in prestito Michele Bartoli per descrivere le sue vacanze a Castiglione della Pescaia

 “Tutti gli hanno vengo in ferie a Castiglione della Pescaia. Ho un gruppo di amici veramente eccezionali. Quel periodo mi ricorda molto il film “Sapore di mare” per quanto ci divertiamo”.
Come inizio è veramente invitante, Michele Bartoli, il “Leoncino delle Fiandre” persona concreta risponde senza sbavature alle mie domande ed in pochi attimi mi sembra di conoscerlo da sempre.
Cosa le manca adesso della sua ex vita di professionista del ciclismo?
“Il confronto con gli avversari e il contatto costante con i tifosi”.
Come trascorre le sue giornate?
“Collaboro con varie aziende del settore, abbiamo aperto anche un centro di valutazione atletica e posturale”.
Oggi avrà più tempo per osservarli, come sono i ciclisti della domenica?
“Indispensabili per il movimento”.
Cercando informazioni su di lei ho letto che nelle giovanili ha vinto oltre 200 gare, ma quanto la odiavano gli altri ragazzi?
“Eravamo tutti amici e non c’era invidia fra ragazzini”.
 C’è un aneddoto legato a questo particolare momento di vita che le va di raccontare?
“A quell’età la gara era un momento, il divertimento iniziava dopo la corsa”.
Per come interpreto il ciclismo, il suo nome lo associo alla vittoria della Freccia Vallone del 1999, gara corsa sotto la neve e con una fuga di 80 chilometri, ce la fa rivivere raccontandoci le sue emozioni?
“Ricordo che ero arrabbiatissimo per il Findre buttato alle ortiche poche settimane prima e non volevo farmi mettere nel sacco anche alla Freccia. Ho preferito partire da lontano, in prima persona, in modo da far rimanere a galla solo i più forti e non rischiare di essere intrappolato da svolgimenti tattici avversi”.
Rossano Scaccini
Foto gentilmente concessa da Michele Bartoli
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