domenica 27 gennaio 2019

DOPO CHE SONO USCITI I NUMERI DEL LOTTO HA STACCATO IL TELEFONO ALLE 21 NELLE VARIE RUOTE DELL’11-12-28 NON C’E’ TRACCIA –STAMANI A SCHEGGIA E’ ANDATA PURE PEGGIO – ALLA VOLATA DI VIGNA MURATA, DEI QUATTRO CHE LA AFFRONTANO LO BATTONO NELL’ORDINE: VINCENZO SUERO ATTILIO NOCCIOLINI E IL SOTTOSCRITTO – L’UNDICI LO HA IMPICCATO, OCCORRE CORREGGERE, IN PROGRAMMA UNA IMMINENTE PEDALATA A LOURDES


Andiamo per ordine.
Ieri Scheggia ha mandato messaggi whatsapp dando per certa una vincita all’otto consigliando di giocare più soldi possibile su tutte le ruote i suoi tre numeri: l’11, 12 e 28 che sono l’inizio e la fine dei nuovi “rocchetti” montati sul suo cancello allestito a albero di natale con puntale rosso. Chi è rimasto a casa ieri sera, dopo cena ha controllato su televideo, i più eruditi sull’autostrada virtuale di internet, ma dei numeri che la dea bendata aveva scelto per questo fine settimana non ne è uscito nemmeno uno  di quelli consigliati da Scheggia.
Con questo bel risultato si è presentato alla partenza stamattina, alcuni, compreso il sottoscritto, dopo le sbornie di ieri mattina, non pensava di vederlo al via dell’allenamento dell’ultima domenica di gennaio, ma qui ha dimostrato carattere. Si fa per ridere.
Del lotto e di numeri Scheggia ha visto bene di non parlarne ma con uno dei suoi due allenatori: Attilio Nocciolini, quello che lo prepara per le volate, ha pianificato il suo imminente futuro, passata la "Candelora" e il carnevale volgerà al termine, comincerà a stare di più in bicicletta, partendo almeno un’ora prima al mattino e rientrando nel pomeriggio, portandosi dietro anche il pranzo, oltre alle “chiacchierate” strane barrette e gli intrugli presenti all’interno della borraccia che essendo trasparente oggi era di colore Terra di Siena.
La parte agonistica dell'allenamento del 27 gennaio 2019. Il velocista-scalatore si fa vedere davanti prima del Lupo e poi sparisce nella “dritta” che da Braccagni porta al Bozzone.
Da buon reporter posso annotare che Vincenzo Suero non voleva aspettarlo e Attilio Nocciolini ha commentato: "Andiamo avanti così almeno oggi un ci rompe le scatole". 
Poi, ci sono sempre le anime buone che hanno avuto rispetto mettendosi davanti a tirare e allo stesso tempo rallentando l'andatura.
Come rientra Scheggia invece di ringraziare per averlo atteso, riprende con i soliti discorsi, cassetti nuovi, abat jour, muscolo flaccido, ma astutamente prende la ruota di Vincenzo Suero, scansando bruscamente sia il sottoscritto, sia il suo allenatore in seconda Attilio Nocciolini. 
Passato il podere della Baldana comincia a preparare la volata. Mette l’undici e esce a duecento metri dal traguardo, ma si pianta. Arriva quarto. Eravamo in quattro.  
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata.
I personaggi sono veri, come i luoghi. Le storie non si allontanano dalla verità, ma c’è un po’ di sana ironia e tanta fantasia.

sabato 26 gennaio 2019

OGGI SCHEGGIA CONSIGLIA DI GIOCARE ALL’OTTO I SEGUENTI NUMERI: 11, 12 E 28

Scheggia

Era meglio il 12 o l’11 e a quando lo metto il 28?
Queste sono le domande che si sta ponendo Scheggia nella sua stanzetta al buio.
L’ultimo sabato di gennaio lo hanno  funestato di dubbi e anche di bestemmie in dialetto, dove l’io e il rospo imperversavano.
La cruda cronaca. 
Oltrepassato il “Bozzone” il velocista-scalatore si è trovato davanti ma ha contato fino a “uno” e magicamente, come sa fare solo lui, guadagna la seconda ruota. Fin qui nella norma, ma nel rettilineo che porta al bivio per Giuncarco con il braccio sinistro fa ampi gesti, come un vigile quando vuole far scorrere il traffico velocemente e si porta nella sua postazione ideale, ultima ruota a scrocco.
Alla rotonda del Lupo sparisce. Il gruppetto si ferma per aspettarlo. Non arriva. Vincenzo Suero lo chiama al telefono, sembra sia vicino a noi, ma non arriva mai. 
Ripartiamo a passo merenda per aspettarlo e ci raggiunge poco prima l’ingresso di Ribolla. Al bar compie un gesto nobile, offre il caffè, ma poi gli arriva la batosta finale.
Prima di ripartire arriva un gruppo di ciclisti grossetani e si decide di accompagnarli nel capoluogo maremmano e rientrare per la “Castiglionese”.
Sapendolo amante dell’ultima ruota non mi curo molto di Scheggia ma nella dritta del Madonnino, conoscendo le “trofee” che di solito prende, mi ero avvantaggiato e ho deciso di fermarmi per aspettare il plotoncino. Mi sfrecciano davanti e non mi è sembrato di vederlo. Vincenzo Suero si sacrifica, rallenta e rientriamo a Braccagni, ma il nostro velocista-scalatore era assente. Di chiedere informazioni non ce la facevo. Per me si andava troppo forte e ho stretto i denti. I 47 km/h sull’Aurelia mi mancavano.
Rientriamo a Castiglione con il mio computerino che mi segnala un nuovo record. Cotto a puntino sono rientrato a casa stanco, ma se avessi avuto l’11 avrei staccato Suero oggi. Scheggia ha perso un’occasione. A Macchiascandona il campione di piazza Lampedusa era visibilmente provato.
Rossano Scaccini
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I personaggi sono veri, come i luoghi. Le storie non si allontanano dalla verità, ma c’è un po’ di sana ironia e tanta fantasia.

sabato 19 gennaio 2019

VINCENZO SUERO: “SE PROPRIO LO DEVO ALLENARE DI NUOVO IO, LO PRENDO, MA NE FACEVO VOLENTIERI A MENO”

da sinistra: Vincenzo Suero e Scheggia


Tutto avviene in meno di 30 secondi.
Alle 8:59 di stamattina sabato 19 gennaio, Attilio Nocciolini affianca Vincenzo Suero prima di prendere il via dell’allenamento e gli dice a brutto muso: «Da oggi te lo "rialleni" te Scheggia. Un faccio vita. Mi telefona pure alle 11 di notte per chiedermi i consigli. Io al mattino mi alzo alle 5 per andare a lavorare e sai quanto me ne frega dei muscoli di quello lì, poi ora vuole una tabella per andare forte in primavera, gli ho proposto di farsi delle scorpacciate di baccelli».
Vincezo Suero, che è un buono di natura come lo è Attilio Nocciolini, ma soprattutto pensionato nel vero senso della parola, sa che a quella supplica non può controbattere e  accetta l’imposizione.
L’allenamento giornaliero dei fedelissimi ex Gruppo B prende il via con una novità, ci accodiamo ai big presenti a quell’ora. Mancava mototopo e Suero, arrivati nel cuore di Roselle, non avendo la batteria come garanzia per rientrare se staccato, declina l’invito di raggiungere Campagnatico con i più agguerriti e continua con noi, quelli senza speranze.
Attilio Nocciolini
l'ex allenatore di Scheggia
 
Per la cronaca, Scheggia viene fuori sul cavalcavia che precede il centro etrusco grossetano e poi si rimette dietro. Poi, oltraggiosamente, come fa il suo mentore che abita poco fuori Castiglione e sta parecchio antipatico a tutti, in uno strappetto di poche centinaia di metri dove stavo tirando il gruppo, mi passa davanti e allunga, ma viene umiliato da tutti i presenti. Questa prima o poi la paga e non ci vorrà tanto per fargliela scontare. Prima Suero, poi Attilio Nocciolini e adesso di nuovo Vincenzo Suero hanno cercato di fargli capire il galateo di questo sport, anche con dei disegni e grafici, ma è stato solo tempo perso.
Dopo la pausa caffè non cambia tattica. Scheggia continua a fare il succhia ruote, poi parte per la volata finale e come è andata? A Siena dicono "meglio ultimi che secondi".

Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata.
I personaggi sono veri, come i luoghi. Le storie non si allontanano dalla verità, ma c’è un po’ di sana ironia.