“CHI TACE STA ZITTO”, MA MEGLIO RISPOLVERARE LA SVEGLIA
Ieri, lunedì, nel tardo pomeriggio avevo massaggiato a quelli del “Gruppo
Ebike” per sapere se stamattina si andava a portare a spasso le biciclette,
loro trainati dalle batterie supersoniche ed io pochi altri ancora facendo
affidamento sia sulle nostre gambe, che nella benemerenza dei Santi
in paradiso essendo vigilia di questa ricorrenza.
La sera del lunedì, nella televisione centrale di casa va in onda il “Grande
Fratello”, resisto un’ora, ma prima d’imboccare
le scale e raggiungere il letto controllo il telefono, nessun cenno di risposta
dai “capitani” storici.
Prendendo in prestito una frase storica recente del cinema
italiano che viene pronunciata all'interno della pellicola dal titolo “Madonna che silenzio
c'è stasera”, la soluzione al modo di dire era stato stabilito che "Chi tace sta
zitto" e tradotto per gli ebike con noi muscolari in minoranza al seguito,
voleva dire liberi di fare come ti pare.
Stamattina l’ho presa comoda e mi sono alzato verso le 8:30. Mentre mi preparo
la colazione accendo il telefono e trovo messaggi inviati mezz’ora prima che mi
annunciano la partenza del tour dei velocipedi alle 9:00. Contatto Dino il tipografo:
“Vi raggiungo verso Grilli”, calcolando di trovarli in pausa caffè, ma non ci
siamo trovati. In quel labirinto di strade abbiamo svoltato per direzioni
diverse. Il vento mi aveva cotto a puntino e di fermarmi per sapere dove fossero finiti proprio non mi è passato per la mente.
Per giovedì dovrò rispolverare la sveglia che non la faccio suonare dallo scorso 23
giugno, ultimo giorno lavorativo al “posto fisso”.
Rossano Scaccini
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riservata
I
luoghi sono reali come molti dei personaggi castiglionesi che li ho inseriti
per rafforzare le storie completamente inventate.