domenica 29 maggio 2022

CONGELATO IL CAMPIONATO DI QUELLI DEL GRUPPO B - LA CARLA TORNA A FAR COPPIA CON L’ANACLETO E COME PEGNO D’AMORE METTE IN VENDITA IL VELOCIPEDE


 


Si torna all’antico fra Quelli del Gruppo B. Per essere chiari, solo uomini, ma c'è da registrare anche la sospensione a tempo indefinito del Campionato che doveva prendere il via giovedì 2 giugno con la cronoscalata di Giuncarico.

La Carla di Cortona, con un ultimo colpo di scena, mette nell’ordine all’interno del dimenticatoio con un messaggio whatsapp l’uscita serale di sabato scorso con il sottoscritto e riprende a frequentare l'Anacleto di Poggibonsi. Poi si affretta a  inserire sui siti specializzati e sui social la sua bicicletta che mette in vendita. Non si ferma con i suoi intendimenti la donna della Valdichiana e  blocca  dimettendosi dalla carica di presidente, l’organizzazione del Campionato di Quelli del Gruppo B. Tutto avviene da mezzogiorno alle 17:00 dello scorso sabato, così riassume Renato l’accaduto a noi diretti interessati.

“Ha trovato davanti al cancello di casa l’Anacleto di Poggibonsi – dice l’imprenditore edile ormai in pensione durante una riunione serale straordinaria che si è tenuta nel giardino di Dino il tipografo, con tanto di gelato sul tavolo – lei nei giorni scorsi lo ha maledetto, pure picchiato, ma poi, siccome la carne giovane l’attizza, ha deciso pure di riprenderselo, dopo le scuse decisamente false dell’uomo. In segno d’amore  lei rinuncia a tutto quanto è collegato al ciclismo, il Campionato di Quelli del Gruppo B, ma soprattutto alla nostra frequentazione e pensare che quello pericoloso ancora non ci aveva combinato niente”.

Come mi aspettavo prima mi arrivano le dovute colpe.

“Ero a passeggio con mio nipote in spiaggia nel tardo pomeriggio di sabato scorso – ricorda Renato - e mi sono trovato davanti la Carla di Cortona, abbracciata all’Anacleto di Poggibonsi. Sapevo che quella sera doveva uscire assieme te – mi indica - ma quella visione ha scardinato tutti i miei convincimenti. Eri già becco prima d’aver consumato”.

Risata generale attorno al tavolo e poi Renato prosegue nella ricostruzione.

“Ha dovuto per forza dirmi le cose come stavano. Ci siamo fermati, abbiamo parlato e io vi ho riassunto le decisioni. Lei d’ora in poi andrà in palestra con l’Anacleto di Poggibonsi e faranno tutto assieme. Finite le scorribande ciclistiche con Quelli del Gruppo B”.

Arriccia la fronte e si sente in dovere di aggiornarci meglio il mio procuratore di matrimoni.

“Te un ci sei riuscito – mi rassicura – lui, l’Anacleto, appena  l’asiatica l’ha scacciato perché ha capito che non ha i quattrini non si è perso d’animo, probabilmente sicuro che la Carla di Cortona aveva ancora nel cuore questo giovane infermiere professionista. Loro so contenti e te ancora al palo”.

Alla fine, tutto sommato, nel mondo ciclistico ci sarà un’atleta donna in meno, ma ormai della Carla di Cortona e delle sue stravaganze cominciavamo ad essere tutti esasperati, come del dover prendere parte per forza al Campionato di Quelli del Gruppo B.

 

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

I luoghi sono reali come i personaggi castiglionesi, che li ho inseriti per rafforzare le storie completamente inventate. Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona, Irene di Sanfatucchio, Anacleto di Poggibonsi sono invece di fantasia, come tutti i post che leggete.

 

sabato 21 maggio 2022

NON TI ALLENI PER UNA SETTIMANA E PARTE IL GOSSIP SFRENATO

 

Carla di Cortona al bar di Ribolla


Stamattina, sabato, arrivo al cancello di Dino il tipografo, punto di ritrovo di Quelli del Gruppo B e mi accorgo immediatamente, dopo il buongiorno rivolto a chi era già presente, che vengo osservato con insistenza. Mi faccio un ispezione veloce, ma non mi sembra d’aver dimenticato niente.

Sarà di sicuro un'altra giornata da vivere in spensieratezza portando a spasso le biciclette, ma soprattutto perché da attenti osservatori del mondo che ci circonda, Quelli del Gruppo B non si fanno scappare niente.

Partono gli aggiornamenti ufficiali e quello più ostico da accettare è il rientro in terra lombarda dell’esimio luminare medico preso da me come esempio, che con le sue 85 primavere oltrepassa con agilità il valico delle Strette senza sotterfugi di motori più o meno visibili, ma siamo a pochi minuti dall’iniziare l’allenamento e mancano all’appello Attilio, Renato e la Carla di Cortona.

“Arrivano tutti”.

Mi rassicura Dino il tipografo dopo che gli ho chiesto spiegazioni.

“Attilio ha appena finito di tirare a bordo i tramagli, consegnato il pesce e si sta cambiando. Renato è andato a scaldarsi sulla Panoramica e Carla di Cortona diccelo te – mi domanda mettendomi una mano sulla spalla - perché ancora non è qui”.

Da questa ultima affermazione dell’artigiano della carta e dell’inchiostro ho tratto le prime conclusioni su cosa mi stava attendendo, ma non ho raccolto la provocazione, limitandomi a sorridere, anche perché non avrei saputo come argomentare con poche parole.

In perfetta fila indiana, puntuali alle 9:00 i tre abitanti in zona ponte Giorgini: Attilio, Renato e la Carla di Cortona si materializzano.

“Bravo”

Renato sposta con una spallata l’esile Maurino, che era accanto a me e mi abbraccia.

“Finalmente hai fatto le cose a modo”.

E poi aggiunge, ma stavolta a voce alta perché tutti sentissero il suo messaggio: “Oggi il caffè lo offro io. Sono felice perché si sta avverando un mio sogno”.

Resto incredulo, forse pure un po’ anche imbarazzato, ma partiamo e mi posiziono al termine del gruppo, dove mi raggiunge Attilio.

“Preparati. Renato mi ha già detto che ha saputo che te e la Carla di Cortona avete una storia. Sta già interrogando lei e sono convinto che presto tocca pure a te”.

Qualcosa di nuovo fra il sottoscritto e la donna della Valdichiana era effettivamente accaduta, ci frequentavamo alla luce del sole, ma imbastirci un gossip mi sembra troppo. Conoscendo però i personaggi, tutti con spiccata fantasia, era un'ipotesi realizzabile.

Renato si mette subito di prepotenza accanto alla Carla di Cortona, i due parlottano a voce bassa, lei spesso ride e lui non smetteva un attimo di borbottare.

Arriviamo al momento della sosta, che avevamo stabilito effettuare nel piazzale del bar di Ribolla, dove io arrivo già parecchio stanco.

Per tutto l’allenamento sono sempre rimasto nelle retrovie e con la mente  ho ripercorso gli ultimi giorni trascorsi fra lavoro e soprattutto lontano dalla bicicletta, ma effettivamente molto tempo l’ho passato in compagnia della Carla di Cortona.

Domenica scorsa, dopo che lei al mattino aveva dato in escandescenza sul corso di Castiglione della Pescaia dove incrociando il suo ormai ex, l’Anacleto di Poggibonsi, ero andato a farle visita nel pomeriggio e avevamo parlato moltissimo. Prima di lasciarla le avevo proposto di vederci il giorno seguente per un giro fuori porta, spostandoci addirittura a Follonica e lei aveva accettato.

Un pomeriggio che poi è sfociato in una serata dove abbiamo pure cenato sul corso della città del golfo, facendo rientro a casa della donna attorno a mezzanotte, ma prima di salutarla mi viene d’istinto di proporle un nuovo appuntamento nel tardo pomeriggio del martedì appena iniziato e concordiamo per una veloce escursione in un centro commerciale di Grosseto. La Carla di Cortona doveva fare un po’ di spesa alimentare ed io mi salvo tirando fuori la scusa di voler acquistare un paio di pantaloni.

Nel grande supermercato, sono quello che guida il carrello e lei lo riempie con buste, sacchetti, ma nel corridoio dei detersivi mi si avvicina facendomi notare che poco distante da noi c’era Dino il tipografo con una signora, che poi è sua moglie. Nel darmi la notizia la Carla di Cortona mi prende sotto braccio, un gesto confidenziale che io lo associo immediatamente a una canzone di uno dei miei cantanti preferiti, Lucio Battisti, che nella brano  “Perché no” parla di andare a fare la spesa una volta al mese sotto braccio e le  fischietto l’inizio del  motivo e lei mi sorride stringendomi di nuovo e afferemando "Perché no" e andiamo a salutare Dino e la moglie.

Il mercoledì porto la Carla di Cortona a visitare Massa Marittima, giovedì sera a cena a Grosseto e ieri abbiamo trascorso un lungo pomeriggio in spiaggia.

Tutto qui. Una storia non è proprio iniziata, ma l’assidua frequentazione effettivamente poteva essere la novità del momento.

La pausa caffè di Ribolla si risolve apparentemente meglio di quanto mi aspettavo, salvo solo che prima di riprendere i velocipedi e fare rientro verso Castiglione della Pescaia, l’annuncio Renato lo doveva fare.

“Questo qui – indicandomi – negli ultimi sette  giorni non si è mai allenato e avete visto come ha pedalato bene? Tutto merito della Carla di Cortona”.

L’ex imprenditore della calcina gongola soddisfatto e poi aggiunge: “Non posso dirvi niente di più”.

“Ho chiuso con gli uomini e lui – si affretta a giustificarsi la Carla di Cortona e guardandomi sorridendo, aggiunge –è davvero un caro amico”.

Pedalando, nei pressi della “Castellaccia” Renato mi affianca e senza indugiare sentenzia: “Stai andando forte, apri tutte le porte”.

Ora anche il brano di Gianni Morandi ha preso in prestito e mi strizza l’occhio.

“Mi ha detto la Carla di Cortona che stasera la porti nuovamente fuori a cena, ma ancora niente di quello che mi auguro io? A che punto siamo?”.

Senza darmi tempo di rispondere va avanti con il suo ragionamento: “Meglio chiederlo a lei, faccio prima”.

 

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi e quelli castiglionesi sono inseriti per rafforzare le storie completamente inventate. Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona, Irene di Sanfatucchio, Anacleto di Poggibonsi sono di fantasia, come i vari post che leggete.

 

lunedì 16 maggio 2022

O GIOVANI O NIENTE

 





Su ponte Giorgini domenica pomeriggio incrocio Renato che probabilmente sta andando all’orto, mi sorride e poco dopo, mentre sto parcheggiando in via del Maestrale mi telefona.

“Per una volta rendimi felice”.

Lui, come al solito, parte dalla fine, ma aveva immediatamente capito le mie intenzioni, andavo a casa della Carla di Cortona.

La donna, in mattinata, al rientro dal giro di Grosseto assieme a tutti Quelli del Gruppo B, con un’andatura media di 25 km/h,  in corso della Libertà intravede il suo ex, l’Anacleto di Poggibonsi, che è abbracciato alla sua nuova fiamma, un’asiatica molto più giovane di lei e aveva dato in escandescenza (basta leggere il post precedente a questo per essere informati sull’accaduto). Ci sono volute tutte le  nostre attenzioni  per non compromettere la situazione.

Nel proseguo della giornata quanto accaduto mi aveva lasciato a disagio e decido di presentarmi a sorpresa, chissà se gradita, soprattutto dopo la sfalcata di qualche ora prima, davanti casa della  Carla di Cortona. 

Renato al telefono mi aveva spiegato la sua impeccabile versione.

“Sei l’unico che non ha moglie a carico e quindi ti devi sacrificare. Ti poteva andare peggio, la Carla di Cortona è una bella donna e anche più sveglia di te”.

Arrivato, suono il campanello e la intravedo dietro la tenda della portafinestra che dal salotto spazia sul borgo medioevale. Dopo un istante fa scattare la molla del cancello.

Le buone maniere avrebbero imposto una doverosa telefonata per annunciare il mio arrivo, ma le scuse per non doversi incontrare c’è più soddisfazione nel sentirsele dire guardando in faccia l’interlocutore di turno. I masochisti come me amano queste situazioni.

Dopo averle rivelato il mio pensiero sul farsi rimandare a casa, la Carla di Cortona mi fa accomodare sul diavano, mettendomi immediatamente davanti una tavoletta di cioccolato fondente, che scarto all’istante.

“Stamattina avete conosciuto la Carla, in versione matta scatenata”.

Afferma  accomodandosi accanto a me e mi fissa in attesa di  conoscere la mia versione.

“Ce ne ricorderemo tutti”.

Già con quella breve frase poco accomodante avrò commesso la mia prima gaffe del pomeriggio, ma ho fatto pure peggio, iniziando a ridere senza trattenermi mentre lei diventava rossa dall’imbarazzo.

Provo a mettere la situazione sull’assurdo, ma fino a un certo punto, perché dopo quello scozzo del mattino volevo qualche rassicurazione. L’Anacleto di Poggibonsi poteva giocarsi varie possibilità e quella peggiore per la Carla di Cortona sarebbe stata se l’uomo fosse andato al Pronto soccorso dove chiedeva di farsi curare qualche graffio e poi sporgere denuncia alle Forze dell’ordine di turno.

“Intanto dimmi una cosa – le chiedo - i carabinieri ti hanno cercato? L’Anacleto di Poggibonsi ti poteva denunciare per tentato omicidio ciclistico. Lo ha fatto?”.

Mi arriva un no a denti stretti e anche il seguito del racconto della sua giornata.

“L’ho chiamato al telefono a quel coglione”.

Il riferimento all’Anacleto di Poggibonsi è chiaro. La fisso incuriosito e lei continua.

“Mi sono scusata, ma gli ho consigliato in un prossimo futuro quando verrà a Castiglione o malauguratamente ci dovessimo incrociare, di fare marcia indietro, potrei fare pure il bis con qualsiasi altro mezzo”.

Resto muto e lei mi dice che il suo interlocutore appena capita l’antifona ha riattaccato il telefono senza dire nulla.

“Che ne pensi?”

Ci rifletto un attimo.

“Sei pericolosa”.

Al momento non mi è venuto altro da aggiungere.

“Che avresti fatto al mio posto?”.

Domanda che merita una risposta articolata, ma un’eventualità del genere non l’ho mai presa in considerazione e spiego il mio punto di vista.  

“Tutti mi conoscono per quanto sono diretto e poco diplomatico. Arrivo sempre prima all’osso e poi sulla carne, ma situazioni del genere vanno contestualizzate all'interno di un percorso e per quanto mi riguarda neanche nei sogni più audaci mi capiterà questa eventualità e quindi resto molto con i piedi per terra".

Poi le spiego, senza tanti giri di parole la mia versione su una ipotetica situazione simile.

“Chi sostiene  che l’età non conta, soprattutto se è un uomo ad affermarlo lo metterei immediatamente davanti a uno specchio e lì faremo assieme una riflessione  su cosa stiamo vedendo e poi verificherei il suo conto corrente”.

Mi arriva la bordata finale da parte della Carla di Cortona.

“Sarò io quella anomala, ma le poche storie che ho vissuto  sono sempre state con uomini più giovani di me. Mi invaghisco e poi m'innamoro di chi ha  molti anni meno”.

Tiro le conclusioni a voce alta.

“Questa particolarità la dovresti rivelare a Renato, il mio procuratore di donne da matrimonio, almeno con te si mette l’anima in pace”.

 

Rossano Scaccini

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domenica 8 maggio 2022

COALIZZATI E DECISI

Il corso di Castiglione della Pescaia




Domenica mattina allenamento distensivo, siamo pochissimi, l’appuntamento ufficiale è fissato per domani, lunedì, giornata che a Castiglione della Pescaia si festeggia il patrono San Guglielmo.

Al termine dei classici 45 chilometri defaticanti del giro di Grosseto dove abbiamo fatto tappa come al solito per il caffè, sostiamo una seconda volta sul corso di Castiglione della Pescaia per l’aperitivo, dove a poca distanza è fissato l’arrivo della “Maremmana” il raduno di bici d’epoca.

Il salotto buono del paese è gradevolmente invaso da tanti turisti, molti dei quali sono familiari al seguito degli atleti. L’Irene di Sanfatucchio aveva cominciato a salutare Quelli del Gruppo B, dando appuntamento a presto, sicuramente per qualche fine settimana, quando tornerà ad essere ospite della Carla di Cortona nella sua casa in via Isola Clodia.

La donna della Valdichiana invece ci rivela pubblicamente che la partenza della sua amica le causerà certamente un po’ di magone e Renato gli suggerisce immediatamente una cura preventiva e da lui definita”omeopatica” per prevenire  quanto stava per accaderle.

“Meglio che niente, chiama lui – indicandomi - visto ch è bravo spero almeno come guida. Fatti portare a fare un giro, andate da qualche parte. Secondo me è uno di compagnia”.

Carla di Cortona sbuffa divertita e si alza dal tavolo esterno del bar dei ciclisti, ma voltandosi la osservo per capire bene la sua reazione all’affermazione di Renato e la vedo sbiancare in volto. Mi allarmo. La donna ha lo sguardo fisso e sgranato oltre le mie spalle. Voltandomi cosa vedo? Il suo ex, l’Anacleto di Poggibonsi, che abbracciato a una donna di poco più di vent’anni, lineamenti asiatici, minigonna generosa, che guardavano sorridendo le bottiglie di profumi esposte nel negozio dall’alta parte della strada.

Oltre al sottoscritto, nessun altro si accorge di questa situazione e si va tutti a riprendere le biciclette parcheggiate a poca distanza dalla profumeria. Continuo a tenere sotto controllo la donna della provincia di arezzo, anche se Renato aveva proseguito in sottofondo con l’elenco di dove potevo e dovevo portare la Carla di Cortona nel pomeriggio e comprendevano tutti angoli davvero molto richiesti come Cala Violina, Carbonifera, San Vincenzo e poi anche altre bellezze della zona.

Saliti in sella ai nostri velocipedi sembra scampata la scenata in piazza, ma purtroppo non è andata proprio così.

La Carla di Cortona parte urlando e gli va contro con tutta la forza che può sviluppare in quei pochi metri, ma riesce nell’intento di gettare a terra sia lui che la sua nuova conquista.

La cortonese resta miracolosamente in piedi e scende dalla bicicletta, si toglie una scarpa e la picchia violentemente dalla parte dei tacchetti sulla testa dell’Anacleto di Poggibonsi, mentre la giovane ragazza, rimasta sotto urla impaurita.

A quel punto entriamo in azione noi, Quelli del Gruppo B.

Renato riesce in pochi istanti a fermarsi, scendere di bicicletta tirarla velocemente contro il muro di un edificio dove resta in piedi e con due falcate abbraccia la Carla di Cortona che stava iniziano a imprecare e piangendo allo stesso tempo. L’ex imprenditore della calcina, d’istinto la porta dietro l’angolo della strada, lontana dalla vista dell’Anacleto di Poggibonsi e capito cosa stava accadendo, cerca di calmarla.

Maurino va al recupero sia del mezzo muscolare della donna che della scarpa, ma raggiunto l’Anacleto, che solo in quel momento riconosce, gli punta l’indice della mano destra al volto e lo mette in guardia.

“Vedi di alzarti e toglierti di torno (lui ha detto parole meno signorili), altrimenti ti arriva anche il resto del contentino”.

Gli spiega meglio cosa l’avrebbe atteso.

“Stai attento – lo mette in guardia - te a dire che una donna ti ha picchiato e noi a darti di bischero, sai che figura ci fai davanti alle forze dell’ordine?”.

Suggerimento recepito, la gente ci guarda incuriosita, ma i due malcapitati si alzano da terra e spariscono senza indugiare un attimo.

Facciamo salire la Carla di Cortona sulla sua bici e l’accompagniamo davanti casa dove con la Irene di Sanfatucchio ci salutano.

Rossano Scaccini

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I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi castiglionesi, ma Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona, Irene di Sanfatucchio, Anacleto di Poggibonsi sono di fantasia, come le storie che leggete.

sabato 7 maggio 2022

AI MIEI TEMPI….

Una delle portat del conviviale di Quelli del Gruppo B

 


E cena di gala fu.

Quelli del Gruppo B, passano dai classici ristoranti, dove si va a stancare i camerieri facendoli andare avanti e indietro con vassoi pieni di cibo, alla nouvelle cuisine e lo facciamo con tanto di abbigliamento adatto alla circostanza dovendoci presentare all'interno di un locale di lusso.

Della serie, bastano due donne e siamo completamente diversi dal solito, ma va bene così.

Dino il tipografo da buon cerimoniere accoglie tutti sulla terrazza del locale sul lungomare di via Roma con tanto di giacca, sopra a una camicia bianca e jeans, non lo avevo mai visto così elegante. Attilio, sembra un manichino di una vetrina di una boutique di via Montenapoleone di Milano con il suo abbigliamento sportivo ricercato e di classe. Renato sbaraglia tutte le previsioni e si presenta con un vestito gessato da vero boss, Loris Topini per l’occasione ha scelto un pantalone di gabardina e camicia celeste con sopra un maglione blu scuro che fa tanto da clericale.

Come giusto che sia in queste occasioni, ma soprattutto vista la nuova e insolita location, le due donne invitate, la Carla di Cortona e l’Irene di Sanfatucchio, sono quelle più osservate, che però al loro arrivo deludono le aspettative per la sobrietà nella scelta dei loro vestiti.

La seconda nota stonata mi vede purtroppo protagonista e questo accade per colpa di Maurino. Gli avevo promesso di passarlo a prendere per non andare con troppe auto al ristorante dove solitamente non è facile trovare il parcheggio, ma lui che fa? Gli si rompe l’asciugacapelli e si mette ad aggiustarlo. Tocca chiamarlo al telefono e poi attaccarmi al campanello per farlo scendere di corsa da casa con tanto di testa bagnata.

Avvezzi, più Maurino del sottoscritto, alle brutte parole, stavolta meritate sull’ingiustificato ritardo per iniziare a mangiare, ci accomodiamo a tavola ed essendo arrivati per ultimi ci toccano i posti rimasti vuoti, quelli più sacrificati e di spalle al mare che sentiamo rumoreggiare poco distante da noi.

Dall’altra parte del tavolo sono seduti Attilio e Loris Topini, Renato è accanto alla Carla di Cortona, che ha vicino a se la Irene di Sanfatucchio e poi tutto il resto della tavolata, una decina di persone.

Solitamente, quando ci ritroviamo in queste occasioni, chiediamo di posizionarci in posti strategici, dove si può parlare tranquillamente a voce alta e liberi anche di tirare fuori “sfondoni di tutti i tipi”, ma stavolta vista la particolarità del contesto non potevamo osare così tanto.

La cena prende il via con l’arrivo degli antipasti, ma il parlare sottovoce non ci riesce proprio e siamo nell’occhio del ciclone.

A ognuno il suo piatto con gli alimenti molto raggruppati, ma presentati in maniera accattivante. Renato spolvera la sua porzione e poi si guarda attorno. Loris non gradisce le tartine di pesce e l’ex impresario con le sue lunghe braccia arriva e preleva quanto non toccato dal capo delle bici assistite usata in modo da fuorilegge. Anche la Carla di Cortona e l’Irene di Sanfatucchio passano quanto non assaggiato a Renato, ma poi, ancora non sazio l’uomo che abita oltre ponte Giorgini prende l’iniziativa e si allontana. Trascorsi pochi minuti torna al tavolo e dietro lui tutti i camerieri con degli enormi vassoi dove dentro credo ci sia stato inserito tutto quanto avevano di pronto come antipasti per il giorno seguente. I proprietari del locale, capita la situazione, non si fanno trovare impreparati e ci saziano in maniera esagerata per il resto della serata.

A mangiare siamo una macchina da guerra e ci alziamo da tavola verso le 23:00. Qualcuno propone una passeggiata sul lungomare, ma Loris Topini rifiuta la proposta e gli vanno dietro in molti, comprese le due donne.

Renato, però, prima dello sciogliete le righe, eravamo in piazza Orsini, con dietro la sede dell’ex Comune, chiede l’attenzione di tutti.

“Mi arrendo – afferma guardandomi – ho saputo che sei uscito anche con questa bella donna, l’Irene di Sanfatucchio e pure con lei sei diventato amico, ma non si fa così”.

Carla di Cortona aveva rivelato a Renato durante la cena questa indiscrezione, ma anche altri particolari piccanti non veri, concordati con me e l’Irene di Sanfatucchio, convinti che ci saremmo fatti delle gran risate, eventualità azzeccata, perché l’ex amico della calcina e del mattone non avrebbe resistito e divulgare queste informazioni.

Arrivati all’epilogo della serata Remato non voleva andare a dormire tenendosi per se questa notizia e gli eventi più succulenti andavano iniziati a far conoscere, ovviamente a rate, per tornare sull’argomento in ogni occasione da lui ritenuta opportuna.

“Quando ero giovane io – dice sconsolato – non avevo tutte le possibilità che avete voi oggi, ma stai certo che se uscivo con una donna e la portavo un giorno a visitare il castello di Punta Ala, il pomeriggio seguente alla Casa Rossa e in padule poi trovo l’occasione di addentrarmi nella macchia a vedere l’eremo di San Guglielmo, come minimo ci saremmo fidanzati in casa e già stabiliti quanti figli avremmo avuto e giustamente fatte le prime prove a riguardo”.

Tutti constatiamo che la notizia delle mie frequentazioni l’ha visibilmente indignato e conclude con una domanda.

“Continua a fare l’amico, ma non ti sei accorto che così un si rimedia niente?”.

Pure questa volta Renato e molti di Quelli del Gruppo B,  avranno di che parlare, ma intanto la Carla di Cortona riassume in disparte a Attilio e Dino il tipografo come si è svolta davvero la settimana che sta giungendo al termine, ma una cosa però era vera, purtroppo siamo al momento solo buoni amici.

“Domattina tirerà troppo vento – cambio discorso – sicuramente non si pedala ci vediamo domenica”.

Anch’io sono bravo nei colpi di scena teatrali. Con questa frase pronunciata con espressione crucciata, da permaloso, saluto tutti.

Rossano Scaccini

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venerdì 6 maggio 2022

LA PIZZA DEL LUNEDI'


 


Prima la convocazione al conviviale che si terrà questa sera. venerdì, organizzato dai vertici di Quelli del Gruppo B dove è stato espressamente richiesto da Dino il tipografo di sfoggiare un abito  elegante, ma subito dopo un vocale dalla Carla di Cortona che mi invita a cena a casa sua per le 21:00, di lunedì: “Basta che ti fermi a comprare la pizza. Due margherite e per te ordina che ti pare. Mi farebbe piacere presentarti una mia amica, l’Irene di Sanfatucchio”.

Accetto senza indugiare.

Atmosfera gradevole, musica in sottofondo e la Carla di Cortona fa le presentazioni. Passano pochi minuti e già mentre mangiavamo le nostre pizze, diventate tre margherite, ho la sensazione che la donna arrivata dalla provincia di Perugia sia una tosta, di quelle con una marcia in più. Altissima, mora di capelli e di carnagione, ha uno sguardo tagliente, ma soprattutto ti conquista coni suoi modi di fare e di porsi. Sono convinto che attira l’attenzione su di se anche quando legge a voce alta la lista della spesa da fare il giorno dopo.

La Carla di Cortona se ne accorge immediatamente del mio interessamento, ma credo anche l’Irene di Sanfatucchio e la padrona di casa non ci mette molto a farmi il quadro della situazione.

“Lei, al contrario di me – dice la Carla indicando l’Irene - ha fatto sobbalzare il cuore di una montagna di uomini quando uscivamo e andavamo a ballare assieme”.

Poi spiega meglio la situazione.

“Io ero sempre la seconda scelta. Venivano sempre in due, quello più belloccio ci provava con l’Irene e l’altro con me”.

Capito d’essere stato “beccato” come un pollo d’allevamento, cerco di venirne fuori, ma sicuramente in modo maldestro.

“E te che facevi? Qualche volta i bruttarelli so simpatici e meglio di quelli maledettamente da poster attaccati sopra il letto”.

La donna di via Isola Clodia sta al gioco.

“Il letto? Spesso si accontentavano anche del sedile dell’auto, ma volevano solo arrivare lì con me e anche con lei”.

“Quanti ci sono riusciti a convincervi?”.

Proseguo con una domanda, ma già consapevole che non mi arriverà una risposta concreta, anzi è la Carla di Cortona vuole chiarimenti.

“A te quante hanno detto sì subito di botto in discoteca?”.

Stavolta il ruolo di uomo incompreso mi viene bene.

“L’ultima volta che sono andato in discoteca a Castiglione della Pescaia me la ricordo bene. Quella sera le donne non mi hanno considerato neanche di striscio perché tutte erano rivolte verso il privé dove stava seduto Richard Gere. Comunque credo che non si sarebbero accorte di me neanche se lui non ci fosse stato, la discoteca non è il mio luogo naturale”.

Precisazione un po’ malinconica che la Carla di Cortona, usa a suo vantaggio.

“Vedi te saresti stato quello dei due avrebbe invitato me e il tuo amico l’Irene”.

Provo subito a metterla alla prova.

“E te che mi avresti detto?”.

Sorridendomi mi risponde senza esitare.

“Quelli in discoteca non ne ho mai presi in considerazione. Li ci andavo per ballare. Gli uomini mi hanno sempre incuriosito quando li ho trovati in altre location, come i ritrovi del ciclismo”.

Provo, visto che mi sembra molto spontanea grazie alla presenza dell’Irene di Sanfatucchio ed a un paio di bicchieri di vino rosso, a sondare fino in fondo la cosa.

“Ma davanti al cancello di Dino il tipografo ci troviamo spesso e non è scoccata la scintilla giusto fra di noi? Io sono quello più giovane di tutta la compagnia”.

“Fino a poco tempo fa avevo l’Anacleto in testa e nel cuore. Ora sono schifata dal genere maschile, ma te mi sei simpatico. Come dice sempre Renato, un amico”.

Sull’amicizia fra uomo e donna, la Carla di Cortona non conosce fino in fondo l’idea dell’ex imprenditore edile castiglionese e meglio che le risparmi il concetto, anche se credo lo intuisca, cominciando a conoscere il soggetto. 

L’Irene, visto l’andazzo del discorso che la vedeva esclusa dopo poche altre schermaglie fra me e la Carla di Cortona, mi chiede se durante questa settimana l’avrei portata, assieme alla sua amica a conoscere Castiglione della Pescaia. Prevedibile e scontata la mia disponibilità incondizionata.

“Lo posso dire a Renato che ci hai portato in giro senza combinare niente con nessuna di noi due?”.

Mi chiede la Carla di Cortona.

“Certo che sì. Anzi rincara la dose con tanti particolari. Vedi poi come mi condisce venerdì sera alla cena. Perché venite vero?”.

Avuto la rassicurazione della loro presenza. Siamo passati a concordare storie e situazioni che la Carla di Cortona avrebbe rivelato al mio procuratore di matrimoni.

“Domani pomeriggio andiamo a Punta Ala e ci fermiamo anche per un aperitivo”.

A mezzanotte, dopo questa proposta e con tante risate durante la predisposizione dei racconti da far sembrare veri per Renato, ci salutiamo.

A volte basta poco per essere sereni.

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

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lunedì 2 maggio 2022

CARLA DI CORTONA E’ TORNATA CON UN’AMICA CICLISTA, L’IRENE DI SANFATUCCHIO, CHE SARA’ SUA OSPITE PER UNA SETTIMANA. IMMEDIATA LA CONVOCAZIONE CONVIVIALE DI QUELLI DEL GRUPPO B

 

da sinistra: Renato e Maurino

Qualche goccia d’acqua sull’asfalto fa saltare l’allenamento domenicale del team di Quelli del Gruppo B, ognuno va per conto suo.

Devo dire, dopo aver letto la disposizione sintetica e esplicativa emanata sulla messaggistica avanzata (whatsapp) da Dino il tipografo “Oggi un ci si trova davanti casa mia”,  mi è venuto spontaneo pensare: “Menomale. L’argomento sarebbe stato ancora una volta l’assenza della Carla di Cortona”.

Finalmente, però, oggi pomeriggio il tormentone si è esaurito. Maurino  ha visto e parlato con la donna della Valdichiana che era nel corso del paese assieme a un’altra signora. Ssubito dopo averle  lasciate avvisa tutti, ma non tramite la messaggistica, fa telefonate singole a chi ritiene più opportuno e io sono uno di questi.

“La Carla di Cortona – mi riferisce – era al bar dei ciclisti poco fa assieme a un’altra donna a fare un apericena e mi ha presentato la Irene di Sanfatucchio. Pensa è pure più bella della Carla, ma soprattutto pure lei una biker e si tratterrà qui per tutta la settimana. Ha portato con se la bicicletta e domattina, martedì si allenerà con noi. Ti conviene chiedere le ferie al sindaco e venire al ritrovo”.

Poi mi arriva la frecciata: “Prima di chiamare te ho avvisato nell’ordine Dino, Attilio, il Topini e Renato.

Stavolta se scommettevo, avrei perso. Infatti Renato è stato ancora più sagace del solito. Scheggia mi rivela il suo discorso.

“Meglio che per tutta la prossima settimana non gli diciamo niente a Rossano – ha detto Renato, ma ci ripensa immediatamente e cambia idea – anzi no, perché non organizziamo una cena di Quelli del Gruppo B, ovviamente invitiamo le due donne e in quell’occasione si sfotte quello che lo pagano per scrivere?”.

Alle 18:30 di lunedì 2 maggio arriva puntuale il messaggio vocale di Dino il tipografo: “Venerdì appuntamento conviviale. Confermate, portatemi i soldi e venite vestiti eleganti”.  

Rossano Scaccini

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I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi castiglionesi, ma Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona, Irene di Sanfatucchio, Anacleto di Poggibonsi sono di fantasia, come le storie che leggete.