CARLA DI CORTONA INVITA I PIU’ SIMPATICI DI QUELLI DEL GRUPPO B A CASA SUA PER ALL’APERICENA MA OTTIENE UN AMMUTINAMENTO DI GRUPPO
Carla di Cortona sul valico delle Strette |
Sabato 18 marzo davanti al cancello del giardino di Dino il tipografo il
solito raggruppamento di ciclisti in attesa del via all’allenamento. Sempre le
stesse frasi, come giusto che sia, dove l’argomento sono i percorsi da
affrontare e poi finalmente si parte.
Nella pausa caffè, al bar di Massa Marittima, la notizia clou che doveva
rimanere segreta, ma dal momento che la spiattello qui sul mio blog, la leggeranno
almeno un migliaio di persone è davvero inaspettata per il nostro ambiente.
La Carla di Cortona ha preso in disparte, con una mossa strategica dove chi
non coinvolto rimane all’oscuro della cosa: Dino il tipografo, Attilio
Nocciolini, il leader di Quelli del Gruppo B, Renato Ricci e anche il
sottoscritto e ad ognuno di noi fa lo stesso discorso.
“Oggi ho voglia di organizzare un apericena a casa mia, ti va di venire?”
Le rispondo immediatamente di sì. Di meglio avrei avuto solo l’opportunità
di guardare Amadeus e i pacchi del sabato in televisione su RaiUno.
Poi mi conferma a chi ha esteso l’invito, comprese le rispettive consorti e
come si usa fare in queste occasioni li contatto uno a uno per sapere sia se
prenderanno parte alla serata mondana e soprattutto cosa portare come regalo.
Ecco come è andata.
Dino il tipografo ha un conviviale già programmato dove sarà festeggiata
una delle tante parenti della moglie e ha declinato l’invito, Attilio e signora
già da dopo pranzo sono in partenza per l’Amiata e trascorreranno lì il resto
del fine settimana. Massimone nel pomeriggio si trasferisce a Trieste, Saetta
dell’hinterland milanese non si azzarda ad affrontarci senza bicicletta
consapevole che gli sarebbero piovute sul groppone le prese in giro per quanto
fatto con le barrette abortite. Il leader del Gruppo B onestamente rivela che dopo
pranzo, come promesso. si dovrà dedicare a imbiancare la casa, operazione che
lo vedrà sudare e finita la prima mano di calce si sarà fatta sera e senza cena guadagnerà
subito la sua parte di letto dove sognerà biciclette elettriche e salite a non
finire per tutta la notte.
Rimane da sentire Renato Ricci.
Mi materializzo davanti a lui e gli chiedo: “Si va all’apericena? Ce la
porti Natalina?”.
Il gigante di Quelli del Gruppo B guardandomi con aria dubbiosa mi risponde
con un preambolo, seguito da una domanda esplicita: “ Lo devo chiedere a mia
moglie è lei quella che decide, ma poi di preciso cosa sarebbe questo
apericena?”.
Cerco di essere il più pratico possibile.
“L’apericena è neologismo che identifica un aperitivo effettuato come
sostituto della cena o programmato prima di mettere le gambe sotto il tavolino,
ma se la Carla di Cortona ci ha detto solo apericena, dopo un si mangia altro e
ti dovrai dare da fare con gli stuzzichini salati, qualcosa di dolce e bere
dello spumante o del vino”.
Renato Ricci |
Poi faccio un’altra constatazione: “Una cosa è certa se come giusto
che sia
porti Natalina all’apericena, tornati a casa non le puoi chiedere di cuocerti
la pastasciutta”.
Un sospiro di rassegnazione prima di salire in bicicletta per imboccare la
strada del rientro e Renato mi spiattella la sua decisione: “Credo che un ci verròò. Quando saremo verso il Grilli le dico d’essermi ricordato d’avere gente
a casa a quell'ora, ma se avesse detto che avrebbe messo sul fornello un paio di
chili di pastasciutta la risposta sarebbe stata un’altra, anche con moglie al
seguito”.
Prima di partire mi mette un braccio attorno al collo e fissandomi afferma:
“Se te non ci vai ti tolgo il saluto”.
Lo rassicuro immediatamente che le ho già detto “Presente”.
“Bravo” dice soddisfatto l’uomo di passato ponte Giorgini, già
proiettandosi in un film tutto suo, con un finale prevedibile, ma rimane sempre
frutto di fantasia.
Dopo le scuse fittizie di Renato alla Carla mi avvicino io quando siamo nei
pressi della “Serra degli impiccati” e le chiedo se fossi rimasto l’unico
invitato e magari a quel punto lei non voleva più farne di niente della cosa.
Purtropo ricevo la risposta immaginata: “Sarà per un’altra volta” e la vedo
dispiaciuta.
Ogni tanto però anch’io un qualcosa, pur sempre di poco fuori dagli schemi
riesco a compierla, spesso si traducono in pessime figure, ma sempre meglio
constatarlo che immaginarlo.
Ve lo racconto domani se mi rimetto davanti al computer.
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata
I luoghi sono reali come
quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese e Carla da
Cortona sono di fantasia, come le storie che leggete.
<< Home page