sabato 19 marzo 2022

CARLA DI CORTONA INVITA I PIU’ SIMPATICI DI QUELLI DEL GRUPPO B A CASA SUA PER ALL’APERICENA MA OTTIENE UN AMMUTINAMENTO DI GRUPPO

 

Carla di Cortona sul valico delle Strette


Sabato 18 marzo davanti al cancello del giardino di Dino il tipografo il solito raggruppamento di ciclisti in attesa del via all’allenamento. Sempre le stesse frasi, come giusto che sia, dove l’argomento sono i percorsi da affrontare e poi finalmente si parte.

Nella pausa caffè, al bar di Massa Marittima, la notizia clou che doveva rimanere segreta, ma dal momento che la spiattello qui sul mio blog, la leggeranno almeno un migliaio di persone è davvero inaspettata per il nostro ambiente.

La Carla di Cortona ha preso in disparte, con una mossa strategica dove chi non coinvolto rimane all’oscuro della cosa: Dino il tipografo, Attilio Nocciolini, il leader di Quelli del Gruppo B, Renato Ricci e anche il sottoscritto e ad ognuno di noi fa lo stesso discorso.

“Oggi ho voglia di organizzare un apericena a casa mia, ti va di venire?”

Le rispondo immediatamente di sì. Di meglio avrei avuto solo l’opportunità di guardare Amadeus e i pacchi del sabato in televisione su RaiUno.

Poi mi conferma a chi ha esteso l’invito, comprese le rispettive consorti e come si usa fare in queste occasioni li contatto uno a uno per sapere sia se prenderanno parte alla serata mondana e soprattutto cosa portare come regalo.

Ecco come è andata.

Dino il tipografo ha un conviviale già programmato dove sarà festeggiata una delle tante parenti della moglie e ha declinato l’invito, Attilio e signora già da dopo pranzo sono in partenza per l’Amiata e trascorreranno lì il resto del fine settimana. Massimone nel pomeriggio si trasferisce a Trieste, Saetta dell’hinterland milanese non si azzarda ad affrontarci senza bicicletta consapevole che gli sarebbero piovute sul groppone le prese in giro per quanto fatto con le barrette abortite. Il leader del Gruppo B onestamente rivela che dopo pranzo, come promesso. si dovrà dedicare a imbiancare la casa, operazione che lo vedrà sudare e finita la prima mano  di calce si sarà fatta sera e senza cena guadagnerà subito la sua parte di letto dove sognerà biciclette elettriche e salite a non finire per tutta la notte.

Rimane da sentire Renato Ricci.

Mi materializzo davanti a lui e gli chiedo: “Si va all’apericena? Ce la porti Natalina?”.

Il gigante di Quelli del Gruppo B guardandomi con aria dubbiosa mi risponde con un preambolo, seguito da una domanda esplicita: “ Lo devo chiedere a mia moglie è lei quella che decide, ma poi di preciso cosa sarebbe questo apericena?”.

Cerco di essere il più pratico possibile.

“L’apericena è neologismo che identifica un aperitivo effettuato come sostituto della cena o programmato prima di mettere le gambe sotto il tavolino, ma se la Carla di Cortona ci ha detto solo apericena, dopo un si mangia altro e ti dovrai dare da fare con gli  stuzzichini salati, qualcosa di dolce e bere dello spumante o del vino”.

Renato Ricci
Ricordandomi che è astemio lo metto in guardia: “Devi sperare che in casa abbia qualche bibita altrimenti te annaffi il tutto con l’acqua del sindaco”.

Poi faccio un’altra constatazione: “Una cosa è certa se come giusto
che sia porti Natalina all’apericena, tornati a casa non le puoi chiedere di cuocerti la pastasciutta”.

Un sospiro di rassegnazione prima di salire in bicicletta per imboccare la strada del rientro e Renato mi spiattella la sua decisione: “Credo che un ci verròò. Quando saremo verso il Grilli le dico d’essermi ricordato d’avere gente a casa a quell'ora, ma se avesse detto che avrebbe messo sul fornello un paio di chili di pastasciutta la risposta sarebbe stata un’altra, anche con moglie al seguito”.

Prima di partire mi mette un braccio attorno al collo e fissandomi afferma: “Se te non ci vai ti tolgo il saluto”.

Lo rassicuro immediatamente che le ho già detto “Presente”.

“Bravo” dice soddisfatto l’uomo di passato ponte Giorgini, già proiettandosi in un film tutto suo, con un finale prevedibile, ma rimane sempre frutto di fantasia.

Dopo le scuse fittizie di Renato alla Carla mi avvicino io quando siamo nei pressi della “Serra degli impiccati” e le chiedo se fossi rimasto l’unico invitato e magari a quel punto lei non voleva più farne di niente della cosa. Purtropo ricevo la risposta immaginata: “Sarà per un’altra volta” e la vedo dispiaciuta.

Ogni tanto però anch’io un qualcosa, pur sempre di poco fuori dagli schemi riesco a compierla, spesso si traducono in pessime figure, ma sempre meglio constatarlo che immaginarlo.

Ve lo racconto domani se mi rimetto davanti al computer.

 

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese e Carla da Cortona sono di fantasia, come le storie che leggete.