MAURINO: «PORTAMI SOTTO ATTILIO NOCCIOLINI» RICHIESTA ANDATA A VUOTO POI LA FORTUNA GLI OFFRE UNA CHANCE MA L’ACIDO LATTICO O FORSE PERCHE’ E’ ABBASTANZA BROCCO UN CE LA FA A STARE A RUOTA – TORNA A PEDALARE OTELLO BORRACELLI
Anche oggi parto
nel racconto con un doveroso inciso, ma prima devo dire che sono felice per il ritorno in bicicletta di Otello Borracelli, che presto sarà di nuovo un leader del gruppo B.
Otello Borracelli |
Tutti sappiamo che Maurino vuole battere Vincenzo Suero, secondo me presto, se continua questo andazzo, lo
mettono dietro tutti quelli del gruppo B, che seguono scrupolosamente i
consigli del team leader di piazza Lampedusa.
Oggi, sabato 14
aprile, quando nella “piana” di Ribolla il display dell’agenzia immobiliare che
da sulla curva in direzione rientro segna ben 24°, tutto era già stato scritto
e gli eventuali esami di riparazione dell’atleta sceso dalla frazione, nei 30
chilometri del rientro sono andati a farsi fottere.
Maurino |
Torniamo all’affaire
Maurino.
Allenamento tranquillo
in partenza. I primi otto chilometri li percorre tranquilli. Sul valico del
Chechi sta in gruppo e tira fuori la testa sull’altra asperità, quella delle
Strette.
Qui inizia la
parte agonistica della giornata. Superato il ristorante dell’Ampio, la cuoca ancora non era in
servizio e non si sentivano odori di soffritto e dei vari ragù, Maurino da fondo gruppo parte e si
porta davanti e aumenta l’andatura. Tutti lo redarguiscono nei giusti modi e
con tante divagazioni sul tema, ma lui prosegue nel suo intento.
Il gruppo commenta
seccato. Chiedo ad Attilio Nocciolini
se era il caso di riprenderlo, ma lui mi confida che nel tragitto di ritorno
vuole battezzarlo. Domando a Diliano
se vuole provare a battere Maurino in
salita: «Dai, non è difficile, come gli arriviamo vicini lui molla. Non è un
combattivo».
Detto fatto. Sul
valico delle Strette passiamo avanti staccandolo vistosamente.
Si arriva al
caffè di Ribolla con piccole schermaglie, ma già fanno presagire che al ritorno
sarà battaglia e non serviranno i richiami di Loris Topini che invoca rispetto, non per lui che ha il motore, ma
per chi non riesce a tenere le ruote. Purtroppo, però, la sfida era in atto e alla Castellaccia, chi ci ha visto passare, avrà pensato di sicuro che facevamo parte di una gara ciclistica.
Torno alla cronaca.
Massimone mi supera nella discesa, dopo il valico della Nuova
Bartolina. Dietro di lui: Mauro l’inglese,
Diliano, Maurino. Mi aggrego.
Quando il gioco
si fa duro, vengono fuori i veri atleti. Si sale la “stazione di Giuncarico”,
mi avvicino a Maurino e gli ordino:
«Non fare strullate, andiamo su tutti assieme».
Mi da retta.
Anzi, riesce pure a farsi staccare dal sottoscritto e da Diliano.
Arrivati al
bivio per andare a Giuncarico passa come una saetta Attilio Nocciolini, io sapevo che doveva accadere questa cosa e
dopo qualche secondo anche Maurino cerca
di raggiungerlo, mi metto dietro per verificare che piega prende la storia.
Nella discesa
che porta alla rotatoria del Lupo si toccano velocità stellari. Il mio
cronometro segna 58 km/h, supero Maurino
che mi supplica: «Portami sotto Attilio
Nocciolini».
Lo affianco e
non gli do tempo per ripetere la stessa supplica. Lo freddo con un commento
disarmante: «Sei come la Cassa del Mezzogiono, gli altri devono lavorare per
te. Se lo vuoi riprendere datti da fare».
Smetto di
pedalare e lo lascio al suo destino, imbarcandomi nel gruppo dei nuovi ingressi
nel gruppo B, che presto entreranno di prepotenza al comando del club molto
riservato.
Attilio Nocciolini |
Maurino, ha la fortuna di imbattersi in uno di
quelli che va davvero forte e gli chiede, senza vergognarsi, di portarlo alla
ruota di Attilio Nocciolini. Il suo
desiderio viene esaudito, ma l’ormai ex astro nascente del gruppo B, non ha fatto
i conti con una cosa molto facile.
La sua supplica
è stata rivolta al genero di Attilio
Nocciolini, che appena ripreso il suocero, se lo mette accanto e lasciano
da solo il burianese, diventato castiglionese d’adozione.
«L’acido
lattico, l’acido lattico». Urla il baffo bianco che ormai è nei cuori di tutto
il gruppo B perché è davvero una gran brava e simpatica persona, ma quando gli
allenamenti sono tramutati in gara, nessuna pietà anche per lui.
Ai piedi dell’ultima
difficoltà altimetrica, quella delle Strette di ritorno, rimane da solo e parla con il manubrio.
Cosa aggiungere.
Domattina, domenica, si farà il giro di Grosseto e gli farò vincere la volata.
Rossano
Scaccini
©Riproduzione
riservata.
I
personaggi sono veri, le storie tutte inventate (abbastanza).
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