sabato 14 aprile 2018

MAURINO: «PORTAMI SOTTO ATTILIO NOCCIOLINI» RICHIESTA ANDATA A VUOTO POI LA FORTUNA GLI OFFRE UNA CHANCE MA L’ACIDO LATTICO O FORSE PERCHE’ E’ ABBASTANZA BROCCO UN CE LA FA A STARE A RUOTA – TORNA A PEDALARE OTELLO BORRACELLI




Anche oggi parto nel racconto con un doveroso inciso, ma prima devo dire che sono felice per il ritorno in bicicletta di Otello Borracelli, che presto sarà di nuovo un leader del gruppo B.
Otello Borracelli
Tutti sappiamo che Maurino vuole battere Vincenzo Suero, secondo me presto, se continua questo andazzo, lo mettono dietro tutti quelli del gruppo B, che seguono scrupolosamente i consigli del team leader di piazza Lampedusa.
Oggi, sabato 14 aprile, quando nella “piana” di Ribolla il display dell’agenzia immobiliare che da sulla curva in direzione rientro segna ben 24°, tutto era già stato scritto e gli eventuali esami di riparazione dell’atleta sceso dalla frazione, nei 30 chilometri del rientro sono andati a farsi fottere.
Maurino
Ci sono i new entry del gruppo B che sono venuti prepotentemente allo scoperto. Mi riferisco a Diliano l’autista e Mauro l’inglese. Poi, ci sono le conferme: Loris Topini, Massimone, Aladino il tipografo e un doveroso commento lo devo concedere al sempreverde Attilio Nocciolini, non l’ho mai visto andare così forte.
Torniamo all’affaire Maurino.
Allenamento tranquillo in partenza. I primi otto chilometri li percorre tranquilli. Sul valico del Chechi sta in gruppo e tira fuori la testa sull’altra asperità, quella delle Strette.
Qui inizia la parte agonistica della giornata. Superato il ristorante dell’Ampio, la cuoca ancora non era in servizio e non si sentivano odori di soffritto e dei vari ragù, Maurino da fondo gruppo parte e si porta davanti e aumenta l’andatura. Tutti lo redarguiscono nei giusti modi e con tante divagazioni sul tema, ma lui prosegue nel suo intento.
Il gruppo commenta seccato. Chiedo ad Attilio Nocciolini se era il caso di riprenderlo, ma lui mi confida che nel tragitto di ritorno vuole battezzarlo. Domando a Diliano se vuole provare a battere Maurino in salita: «Dai, non è difficile, come gli arriviamo vicini lui molla. Non è un combattivo».
Detto fatto. Sul valico delle Strette passiamo avanti staccandolo vistosamente.
Si arriva al caffè di Ribolla con piccole schermaglie, ma già fanno presagire che al ritorno sarà battaglia e non serviranno i richiami di Loris Topini che invoca rispetto, non per lui che ha il motore, ma per chi non riesce a tenere le ruote. Purtroppo, però, la sfida era in atto e alla Castellaccia, chi ci ha visto passare, avrà pensato di sicuro che facevamo parte di una gara ciclistica.
Torno alla cronaca. 
Massimone mi supera nella discesa, dopo il valico della Nuova Bartolina. Dietro di lui: Mauro l’inglese, Diliano, Maurino. Mi aggrego.
Quando il gioco si fa duro, vengono fuori i veri atleti. Si sale la “stazione di Giuncarico”, mi avvicino a Maurino e gli ordino: «Non fare strullate, andiamo su tutti assieme».
Mi da retta. Anzi, riesce pure a farsi staccare dal sottoscritto e da Diliano.
Arrivati al bivio per andare a Giuncarico passa come una saetta Attilio Nocciolini, io sapevo che doveva accadere questa cosa e dopo qualche secondo anche Maurino cerca di raggiungerlo, mi metto dietro per verificare che piega prende la storia.
Nella discesa che porta alla rotatoria del Lupo si toccano velocità stellari. Il mio cronometro segna 58 km/h, supero Maurino che mi supplica: «Portami sotto Attilio Nocciolini».
Lo affianco e non gli do tempo per ripetere la stessa supplica. Lo freddo con un commento disarmante: «Sei come la Cassa del Mezzogiono, gli altri devono lavorare per te. Se lo vuoi riprendere datti da fare».
Smetto di pedalare e lo lascio al suo destino, imbarcandomi nel gruppo dei nuovi ingressi nel gruppo B, che presto entreranno di prepotenza al comando del club molto riservato.
Attilio Nocciolini
Maurino, ha la fortuna di imbattersi in uno di quelli che va davvero forte e gli chiede, senza vergognarsi, di portarlo alla ruota di Attilio Nocciolini. Il suo desiderio viene esaudito, ma l’ormai ex astro nascente del gruppo B, non ha fatto i conti con una cosa molto facile.
La sua supplica è stata rivolta al genero di Attilio Nocciolini, che appena ripreso il suocero, se lo mette accanto e lasciano da solo il burianese, diventato castiglionese d’adozione.
«L’acido lattico, l’acido lattico». Urla il baffo bianco che ormai è nei cuori di tutto il gruppo B perché è davvero una gran brava e simpatica persona, ma quando gli allenamenti sono tramutati in gara, nessuna pietà anche per lui. 
Ai piedi dell’ultima difficoltà altimetrica, quella delle Strette di ritorno, rimane da solo e parla con il manubrio.
Cosa aggiungere. Domattina, domenica, si farà il giro di Grosseto e gli farò vincere la volata.
Rossano Scaccini
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I personaggi sono veri, le storie tutte inventate (abbastanza).