MAURINO VUOLE SFIDARE L'ARCHITETTO , MA SPERA CHE SUERO NON RINUNCI AL MOTORE
Basta
uscire con un annuncio sul mio blog e tutto il ciclismo che conta poco di
Castiglione della Pescaia si mette in agitazione.Maurino
Torna
il Campionato del Gruppo B? Spuntano come funghi i partecipanti.
Personalmente
l’ho potuto riscontrare nella giornata di sabato, ma già durante la settimana
al punto di ritrovo secondario, come giusto che sia essendo noi quelli del
Gruppo B, davanti a casa di Dino il tipografo si danno appuntamento in molti. Al mio arrivo trovo un
consistente numero di aspiranti, tutti sicuri partecipanti al Campionato 2022.
Una
cosa l’ho subito constatata. Togliendo i “moto dotati” i ciclisti che portano a
spasso il mezzo meccanico ad oggi sono tutti di livello inferiore a Maurino e questa è la strategia che l'uomo sceso dal colle sta portando avanti.
“Faremo,
se occorreranno, i traials per età e quelli scarsi ce li spartiremo in parti
uguali io e il mio sfidante”.
Sono
state le prime parole pronunciate sabato scorso dal primo leader
autocandidatosi al Campionato. Subito gli è stato chiesto chi fosse il suo
competitor, ma nessuno di noi è stato edotto a tal riguardo. Mistero? La gara è in stato embrionale e
potrebbe pure abortire.
Il
ciclista originario di Buriano poi ha informato tutti che inizierà una dieta
proprio nel giorno di domenica per colpa di una torta di tre chili che si è
mangiato da solo, ma l’argomento, come giusto che sia, ha poco seguito, ancora non era stato stilato il percorso del giorno, che nonostante il freddo aveva fatto
procrastinare il via di inizio fatica non è cambiato molto dal solito giro, solo il
rientro a casa è avvenuto all’ora di pranzo degli operai.
“In
passato ho vinto troppo poco”
Mi
dice Scheggia affiancandomi davanti al Consorzio agrario, io lo guardo per un
istante e poi sorpasso a destra Massimone e lascio l’autoproclamato capitano
solo con le sue elucubrazioni, ma pochi secondi dopo lo sento che prova ad informare
Dino il tipografo.
“Aspetto
di sapere chi mi vorrà sfidare – rivela Maurino – a febbraio ci spartiremo 4 o
5 ciclisti per ciascuno e con i miei inizierò la preparazione che prevede molti
allenamenti in salita”.
A
questo punto c’è stata una frenata del gruppo ed è partita la raffica di
sfottò.
“Gran premio della montagna sulle Strette? O sui cavalcavia del Grilli? Oppure facciamo la cima Coppi sul ponte della supestrada di Braccagni”.
Per Scheggia arrivano a seguire le solite e doversose dosi di imprecazioni.
Poi,
essendo un gruppo consistente, una decina, cominciamo a guardarci e ci
interroghiamo su chi sarà compagno di squadra di Maurino, ma a nessuno
entusiasmava la cosa.
Renato per prima ha affermato: “Con uno che si mette a dieta e lo fa di domenica io non ci voglio niente a che fare”.Renato
Dino |
Attilio:
“Se ci viene Rossano, gli facciamo da gregari noi a Maurino”.
Io:
“Per principio sto sempre dalla parte del più debole e se davvero lui è il
potenziale vincitore, uno come me che va piano gli ci vuole per fargli perdere
punti in classifica”.
Scheggia però ha già previsto: “Massimone, Suero, il Topini, Dino, Beppe, so
fuori gara hanno tutti il motore collegato alla bicicletta. Loro non potranno
gareggiare per il Campionato quindi alla fine un saremo in tanti e vi consiglio
di farvi avanti se volete essere dalla mia parte. Vi offro l'opportunità di salire sul gradino più alto del podio”.
La
cosa impressionante è la sua convinzione dell'ottimo stato di forma e
allo stesso tempo fa rabbrividire la sua certezza che da ora in poi vincerà
da tutte le parti.
«Il
2022 sarà l’anno di Scheggia – ha detto sghignazzando sulla ciclabile che da
Grosseto porta a Marina – non ho scuse perché sto facendo una preparazione
invernale eccellente”.
“Chiederò
al dottore di Milano che si allena con noi (85 primavere) di entrare in squadra con me. Se accetterà per lui oltre ai molti chilometri di allenamento e gare da disputare,, lo nominerò capo del mio staff medico e di tutto il team di Scheggia.
A lui il compito di tenerci sotto controllo”.
Quindi
la squadra è quasi fatta: Maurino capitano, Attilio vice, il dottore e il
sottoscritto. Se il numero è di quattro, si potrebbe perdere tranquillamente,
cosa che si verificherebbe con l’aggiunta di Renato, molto corteggiato da
Scheggia, ma con uno che si definisce un “no cibo” lui ha solo brutte parale da rivoglergli .
Poi
arriva la dichiarazione che fa traboccare il vaso e avviene a poche centinaia
di metri dal termine della ciclabile.
“Sono
annoiato con questi allenamenti, l’adrenalina della competizione con tutti voi
neanche tende a uscire allo scoperto. Non vedo l’ora di correre con il numero
sul dorso, l’ho rivelato pure al mio vice e allenatore Attilio, che ha detto di
essere preoccupato perché rischia, se fallisco, lo sputtanamento d’immagine”.
Tutti
zitti e rassegnati, ma arriva la chiusa di Maurino: “Passerò alla storia del
ciclismo castiglionese per essere il ciclista dell’anno 2022”.
Arrivati
su Ponte Giorgini mi avvicino al mio nuovo capitano e lontano da orecchie
indiscrete gli chiedo: “Ma chi vuoi come sfidante?”.
Un
sorriso a baffo disteso e si rivela: “L’architetto”.
E
aggiunge.
“Di
lui ammiro la sua polivalenza è sensazionale va forte in salita, in pianura e
in discesa sa disegnare bene le curve, ma me lo metto dietro senza problemi
sulla linea di qualsiasi traguardo. Speriamo che accetti. Non vedo l’ora di
confrontarmi con lui”.
©
Riproduzione riservata.
I
personaggi ed i luoghi sono veri, le storie completamente inventate.
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