MAURINO DECLAMA IL SOMMO POETA DANTE ALIGHIERI
Nella foto: Maurino preso di traverso |
Per
dovere d’informazione i miei lettori devono essere informati su una richiesta di
precisazione che mi è pervenuta ieri pomeriggio.
Facendo parte della formazione di Maurino, lui nelle vesti di capitano e io
in quelle di umile gregario, ci sentiamo quotidianamente, ma questa non è la
notizia che mi vede costretto a scrivere.
Il
leader aveva letto il resoconto agonistico pubblicato sul blog e mi ha chiesto
con tono risoluto di fare umilmente ammenda specificando una situazione, secondo lui trascurata.
Ho
provato a spiegargli che era una richiesta priva di senso, ma siccome lui per
il momento è il mio capo in ambito ciclistico, l’accontento, rimanendo però convinto
d’aver dato il giusto risalto al fatto, scrivendolo addirittura in grassetto e
di un altro colore proprio nella parte finale dell’avventura di “Quelli del
Gruppo B” di domenica 23 gennaio.
Niente
da fare. Su gentile richiesta di Scheggia ecco il fatto.
Dopo
aver assistito alla volata della gara che terminava alle pendici di Buriano, ci
accodiamo a un ciclista di quelli veri, Marco Saletti e da Poggialberi lui ha
tirato per una quindicina di chilometri, mai al di sotto dei 30 km/h fino alle
porte di Castiglione della Pescaia. Nell’ardine il plotone era così composto:
Marco al vento, Maurino in seconda ruota poi Attilio e chi vi scrive.
Durante
quel piacevole viaggiare, conoscendo i miei polli, ho affiancato un paio di
volte Scheggia e guardandolo si capiva lontano un miglio che stava escogitando
qualcosa, ma speravo tanto che la cosa non avvenisse.
Purtroppo l’umiltà non è certo il suo forte per l’uomo sceso dal poggio, ma torniamo al flash di cronaca agonistica che vi avevo risparmiato.
Maurino è stato pilotato perfettamente fino alla curva che
immette sul ponte del “Valle” da Marco Saletti e un qualsiasi ciclista avrebbe
continuato a stargli a ruota benedicendo quel cristiano che ti ha risparmiato
di prendere il vento in faccia, ma lui è stile Eddy Merckx, vuole vincere sempre.
Scheggia
ha dato ancora una volta il meglio di se. Sono convinto che crede d’aver fatto
uno scatto al quale nessuno ha saputo prendergli la ruota e da buon uomo
immagine vuole veicolare quando accaduto, aplificandolo attraverso il mio blog, che in occasioni come quelle inserite sotto “Le avventure di Quelli del Gruppo B” in media ha ssempre oltre
500 lettori unici (questa è la notizia vera di tutto il racconto).
Torno alla sintesi degli ultimi cento metri di quella che non immaginavo dovesse essere una volata, ma invece è stata interpretata in tal senso dal burianese, andando a emulare gesta analoghe di campioni indiscussi dello sprint.
Maurino esce dalla ruota di Marco Saletti e dopo averlo
affiancato e guardato in volto con un colpo di reni lo mette dietro in volata alzando
le braccia al cielo davanti al rivelatore di velocità che segnava 28km/h.
“Questa
la dedico a Suero, gli auguro che il motore della sua bicicletta non si grippi
mai perché sarebbero dolori se viene ad allenarsi con me”.
Attilio
credo abbia scosso la testa in segno di disperazione almeno fino a sotto la
doccia, fermando il capo solo per pranzare, Marco Saletti lo ha guardato fra l’incredulo
e il divertito e prima del rompete le righe Maurino si accosta e mi battezza: “Anche
se perdi 10 chili mi arriverai sempre dietro. Scordati di
battermi come facevi in passato e se lo deve dimenticare anche l’architetto. Ad
oggi sono uno dei ciclisti di Castiglione della Pescaia fra i più competitivi”.
La
cosa sbalorditiva è stata la frase finale del suo discorso, ha tirato in ballo il
Sommo poeta Dante Alighieri: “!Lasciate ogni speranza o voi che entrate a far
parte di Quelli del Gruppo B”.
Detto
ciò ha preso ha velocità per me proibitiva la rotatoria all’ingresso sud del paese
dileguandosi e l’allenamento è finito così.
Ora
che Maurino diventi pure così erudito un po’ stona, ma a me è simpatico in
tutte le salse.
Il
primo capitano indiscusso di “Quelli del Gruppo B” se non messo sotto pressione
appare molto posato ed educato, riservato, non parla a sproposito, quasi un
professionista del ciclismo di lungo corso. Diamogli fiducia.
Suero
e Stefano l’architetto avvisati. Se lo fate inguastire so dolori per tutti.
Rossano
Scaccini
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riservata
Personaggi
e luoghi sono reali, le storie tutte inventate.
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