giovedì 21 aprile 2022

TEST TRUCCATI E STRANE SITUAZIONI AL BAR, MA IL MIO AMICO MAURINO DETTO SCHEGGIA SCESO DA BURANO SALVA CAPRE E CAVOLI

Maurino, il secondo da destra , rivela la mia intenzione di non gareggiare




 Il passaggio da semplice ciclista, unica donna e ultima arrivata, a diventare simbolo di “Quelli del Gruppo B”, la Carla di Cortona l’ha compiuto in un battibaleno e adesso è la portabandiera indiscussa di questo originalissimo team.

L'atleta arrivata dell’alta Valdichiana ha saputo farsi largo sia nei meandri burocratici del gruppo, arrivando al vertice, che agonisticamente parlando, vincendo in questi mesi molte volate. L’ultimo esempio della sua netta superiorità, soprattutto morale e agonistica, risale a martedì, durante il test, con tanto di medico, eseguito dall’ortopedico in pensione prestato al ciclismo che si è reso disponibile a  verificare l’intensità dello sforzo prodotto sul valico delle Strette da Quelli del Gruppo B. 

Lei, la Carla di Cortona, ha saputo portare le pulsazioni a livelli davvero da record, ma allo stesso tempo ha recuperato la fatica in tempi rapidissimi. Gli altri, parrebbe strano da spiegare, ma valori anomali, come se andassero in discesa. Il loro cuore non ha aumentato le pulsazioni, rimanendo sui  valori del test a riposo.

Chi non conosce la situazione gli riuscirebbe difficile capirci qualcosa, ma è facile venirne fuori con una semplice spiegazione aggiuntiva. Fra coloro che si sono sottoposti a  “visita” la donna era l’unica che ha eseguito quanto previsto regolarmente, il resto di Quelli del Gruppo B, pochi perché molti si sono vergognati e marinato l'allenamento, hanno barato clamorosamente durante il test, che hanno eseguito con l’aggiunta di batteria-motore incorporati nel velocipede. 

I dati, come da regolamento interno, il medico li ha raccolti ugualmente e passati al consulente informatico del Gruppo B, che li ha pubblicati immediatamente sulla pagina Facebook, alla faccia della privacy.

Superata la scappatoia sul test-visita, farlocco, i pochi presenti con tanto di faccia tosta hanno proseguito l’allenamento arrivando a Grosseto, ma nel capoluogo di provincia sono accadute strane cose quel giorno.

All’arrivo davanti al bar, nel giro di pochi minuti, forse un paio, il gestore del locale ha manifestato forti preoccupazioni e con il cellulare in mano stava per chiamare il numero unico del 112 e far intervenire sia le Forze dell’ordine che i medici del pronto soccorso. Tutto merito del mio amico Maurino detto Scheggia sceso da Buriano se Quelli del Gruppo B non sono finiti sui telegiornali e sulle cronache dei giornali.

Andiamo per ordine.

L’ortopedico 85enne prestato alla bicicletta, pedalatore anche lui  solo però quando scende in Maremma, arrivato davanti al bar che è nei pressi del velodromo non riesce a sganciare il piede dal pedale e va a saggiare l’asfalto cittadino.

Subito dopo Massimone prova a infilare la ruota anteriore nel porta bici e solo al terzo tentativo lo centra e per finire Dino il tipografo cerca insistentemente di mettersi gli occhiali ma a sua insaputa lo sta facendo con l’accessorio messo al contrario.

Il mio amico Maurino detto Scheggia sceso da Buriano, si era opposto alla visita medico-sportiva in quanto ha prodotto regolare certificazione, accolta, del test già superato durante un'apposita visita e da uomo di mando quale è ha assistito in silenzio, mordendosi le labbra durante tutta la scena molto teatrale eseguita sulle Strette dai colleghi di pedalata. A Grosseto fiuta immediatamente le intenzioni del gestore del bar e lo anticipa spiegandogli cosa stava accadendo, inventandosi sul  momenot una storia, molto vicina alla realtà.

“Oggi – gli dice prontamente – allenamento troppo facile e questi se non li fai stancare, so tutti pensionati, si distraggono  e va a finire che succede quello che hai appena visto”.

Poi non resiste e riporta il tutto a livello di sfottimento.

“Lo spessore medio-atletico del nostro gruppo è cresciuto tantissimo, soprattutto dopo le feste pasquali, dove l’unica cosa che è aumentato mi risulta sia solo il peso corporeo, me lo hanno confermato tutti dopo che sono saliti sopra la bilancia”.

Poi ho saputo che mi ha chiamato in causa.

“Almeno Rossano – tiene a sottolineare – mi ha comunicato che lui rimane iscritto al Campionato di Quelli del Gruppo B, ma già alla prima gara, la cronoscalata di Giuncarico pensa che probabilmente partirà e all’inizio della salita, se ci arriva, lì si ritira. Però mi ha promesso che sarà sempre alla partenza del Campionato, ma difficilmente taglierà il traguardo. Riconosce i suoi limiti e si adatta al momento e non come voi che pensate di essere come Nibali”.

Tutti, prendendo il caffè in religioso silenzio, hanno ascoltato questa novità della giornata e partendo da Dino il Tipografo, ma anche Renato Ricci, Attilio Nocciolini e il resto dei presenti all’allenamento erano concordi sulla mia soluzione e hanno manifestato pubblicamente che faranno altrettanto.

“E allora chi corre?”. Chiede Maurino detto Scheggia sceso da Buriano.

“Pochi – gli risponde Renato – ma stai certo che ti arriveranno tutti davanti. Noi comunque ti si aspetta al bar”.

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona, Irene di Sanfatucchio, Anacleto di Poggibonsi sono di fantasia, come le storie che leggete.