MA CARLINA CHE MISURA AVRA’ DI REGGISENO? SETTE CICLISTI IN CRISI NON VOGLIONO ASPETTARE UNA SETTIMANA PER SAPERE CHI DI LORO CI HA PRESO
La
popolarità che dava l’essere fra i protagonisti del Campionato del gruppo B del
ciclismo di Castiglione della Pescaia non offre più attenuanti e ritornare a
essere anonimi è dura per chi si credeva leader dovrà fare presto a tornare ad
essere schiappa e basta, rassegnandosi al fatto che difficilmente verrà
aspettato dal gruppo nei momenti di crisi.
L’argomento
di questo martedì è stato un altro al ritrovo del parcheggio lato distributore
all’ingresso nord di Castiglione della Pescaia: “Ma di che campa quello piovuto
qui e si allena e poi durante la settimana si vede sempre in giro con il gatto
e la moglie con due bambini al seguito?”.
Si
chiama Giuffrè, che dovrebbe essere il nome, ma del cognome nessuno sa niente.
«Te
che lavori in Comune – stavolta pronunciato tralasciando i doppi sensi di
circostanza – perché un ti informi?».
Spiegare
che c’è la privacy è stata dura in quanto secondo i tuttologi del ciclismo di paese
chi è impiegato dell’amministrazione pubblica sa sempre tutto di tutti e su questo
Giuffrè bisogna essere aggiornati.
«Se
un ci mandi un messaggio su WhatsApp al più presto ti cacciamo dal Gruppo ciclistico».
Frase
pronunciata sguaiatamente da un pericoloso atleta che tutti tengono sotto
controllo perché fra gli altri soprannomi ha anche quello di “Merigo” il
personaggio sempre sbronzo interpretato da Giorgio Panariello. Lui è il più
intransigente nel sapere chi è questo Giuffrè.
«Te
un butti fuori nessuno – gli rispondo - e poi è meglio non scriverti niente su
WhatsApp, che poi tua moglie si arrabbia».
Spostato
il discorso in ambito mogli, lo sguaiato si calma e capisce che gli conviene desistere
sull’argomento.
Alla
nove in punto si parte e dopo circa un’ora sosta di metà allenamento. A
bicicletta ferma, l’argomento Giuffrè torna fuori solo perché il senza cognome,
preso per strada, non si è fermato con il gruppo e allora con questo pretesto
sono iniziate per l’ennesima volta le leggende paesane.
«Secondo
me è talmente povero che non ha il detersivo per lavare i panni. L’avete
sentito quanto puzza? E poi sta sempre zitto. Povero e asociale e speriamo pure
cornuto».
Lo
battezza così l’anziano della comitiva che viene da prima chetato da un attento
osservatore del team, ma non per riportarlo all’ordine, bensì con l’intento di
aggiungere altri particolari: «Anche sua moglie l’avete vista? Quando passa
davanti al bar dei ciclisti indossa sempre gli stessi abiti, ma lei non puzza,
anzi profuma e se non lo avete fatto ve lo dico io, nei mesi scorsi ho visto
più volte che non porta il reggiseno e credo che abbia una terza abbondante, io
di queste cose me ne intendo».
Frase
pronunciata incurante della presenza di Carlina, la commessa del bar, che a sua
volta non perde l’attimo per chiedergli: «Secondo te io che taglia sono?».
L’attento
ciclista diventa rosso in volto e gli occhiali si appannano al punto che se li
deve togliere. Dalla sua bocca non esce più una parola, ma si fanno avanti gli
altri del gruppo che dicono la loro. Preso il caffè e pagato il conto da chi è
arrivato secondo alla volata di metà giro, Carlina nel salutarci ci dice qualcuno
ha indovinato la taglia giusta ma lo sverlerà sabato quando torniamo a trovarla.
Quelli
più anziani, sentendosi legittimati dall’età sparlano senza trattenersi
arrivando a dirle: «Potresti essere mia nipote, dai dimmi chi ha indovinato
quanto hai grosse le puppe».
Con
un bel sorriso e un appassionato ciao Carlina ci butta fuori dal locale.
Saliti
nuovamente in sella alla bicicletta, di riprendere la sfida nessuno ne vuole
sapere. Di Giuffrè non importa più a nessuno, di sua moglie se ne parlerà nei
prossimi giorni, ma non si può aspettare una settimana per conoscere la misura
del reggiseno di Carlina.
Torna
alla ribalta quello che pensa dell’infallibilità di chi lavora in Comune.
«Dai
telefona a sua mamma, le dici che sei dell’Ufficio Pari Opportunintà e che
state preparando i regali per la festa della donna. Quest’anno, le spieghi garbatamente che sarà regalato un
reggiseno ad ogni donna e ti occorre la misura della figlia e la sua».
Non
passa neanche un secondo e arriva da fondo il gruppo un chiarimento.
«La
mamma di Carlina ha 94 anni e già tanto se vi risponde al telefono. Se le parli
di reggiseni un si ricorda neanche a che servono e poi siamo a dicembre e la
festa della donna è fra tre mesi va cambiato il pretesto però io quella signora
la conosco e se è in giornata buona lo manda a farsi fottere in un attimo».
Al
termine di uno strappo non molti impegnativo di salita che produce sempre una
selezione fra i ciclisti, perché è sinonimo di bagarre e si hanno le prime
indicazioni per capire chi è più avanti con la preparazione, arriva un’altra
soluzione per scoprire le misure del reggiseno di Carlina.
«Allora
- dice quello che in assoluto pensa d’essere più sveglio degli altri - si
scrivono tutti i nostri nomi in dei biglietti, si chiudono e poi si fa fare
l’estrazione da un passante quando siamo al bar».
Fin
qui il discorso torna, ma prima di proseguire con la sua pensata, deve
riprendere fiato perché la salita l’ha affrontata ad un ritmo oltre le sue
possibilità ed è in credito d’ossigeno. Tornato lucido spiega la sua tattica: «Quante
mercerie ci saranno in quel paesello? Una? Due secondo me no. Chi di noi è estratto
prende entra dentro e gli spiega la situazione e verrà fuori con la taglia. Senza
dannarci più sapremo chi ha vinto la sfida».
«Vacci
te nella merceria – dice uno dei più attenti e perbenista di quel gruppo di
ciclisti scarsi – io ci ho fatto caso e
li dentro ho sempre visto un donnone che come minimo a la sesta di reggiseno e
più alta e grossa del nostro grande mangiatore di cannoli siciliani. Te che lo
hai proposto, sei altro un metro e un barattolo di pomodori, fossi in te ci
penserei bene prima di entrare in quel negozio e chiedere quanto ha grosse le
puppe Carlina. Come minimo quando esci devi andare dal dentista per rimetterti
una nuova dentina e poi ti occorrerà una bella bistecca di manzo da mettere su
almeno un occhio per far andare via il nero che ti resterà impresso dopo il
cazzottone che riceverai».
Per
allentare la tensione e percorrere la discesa in tranquillità di concentrarci
su Giuffrè, ma l’idea viene immediatamente cestinata mandandomi senza nessuna
delicatezza in un determinato posto e l’anziano arzillo di noi sette aggiunge: «Questi
comunali non hanno spirito d’iniziativa».
Rientrati
a Castiglione della Pescaia viene subito fissato di incontrarci nel pomeriggio,
ma sul presto perché fa freddo fuori al bar dei ciclisti.
Ritrovo
alle 16:00 puntuali.
Rossano Scaccini
©Riproduzione
riservata.
I
personaggi sono tutti inventati, i luoghi sono veri e utilizzati per dar forza
alla storia, che è tutta di fantasia.