LA 24 ORE DI BICICLETTA DA CORSA A PEDALATA ASSISTITA DI FIRENZE SARA’ UN EVENTO VERRO O L’ENNESIMO SFONDONE GOLIARDICO?
Pimpanti e rilassati come al solito. ieri giovedì 16 novembre, dopo la prima parte del classico allenamento di oltre 90 chilometri che prevede il raggiungimento della piazza principale di Massa Marittima dove si è tenuta la sosta caffè nel bar davanti al negozio della fioraia, quelli del del Gruppo Ebike erano soddisfatti dei 31 km/h del momento. Poi, a rotta di collo hanno fatto rientro a Castiglione della Pescaia dove era prevista la seconda sosta in un altro bar, quello dei ciclisti, ma prima di entrare per l’aperitivo controllano puntualmente le tacche residue e si parte con i commenti, sempre gli stessi. “Ho spento il motore in discesa ed ho risparmiato corrente”, ma anche: “Stando a ruota ho consumato di meno e potrei fare altri 50 chilometri”.
Finito tutto il resto del repertorio
ciclistico-elettrico gli sfondoni spaziano spesso velocemente su altri argomenti e non
si capisce mai quanto di vero esce dalla bocca dei vari atleti a elettricità
incorporata.
Ieri mattina però la discussione più alta di contenuti ha riguardato sempre il mondo dei velocipedi assistiti a corrente e con batterie in ogni dove.
Spunta la “24 ore di staffetta notturna di
biciclette da corsa a pedalata assistita che organizzano a Firenze”.
Tutti immediatamente pronti ad iscriversi
prima di conoscere il regolamento, ma all’oscuro anche di altri particolari e
via con una raffica di domande.
“Entro quando bisogna regolarizzare la
nostra adesione? Come? Hai il nome del sito internet o bisogna gugoleggiare per
trovarlo?”.
In meno di un minuto queste ed altre
domande più tecniche sono state rivolte a chi ha messo sul tavolo questa
iniziativa sconosciuta fino a quel momento da tutti.
Il problema che i “Non mi ricordo” ed “Oggi
mi informo e sabato vi dico” sono stati davvero troppi e il dubbio si è
immediatamente insidiato nell’anticamera del cervello a quei meno seguaci del
gruppo che non vivono di sole tacche.
Sarà una fake del ciclista poco stanco per
eccellenza? Ci sta, ma prima di ingiuriarlo bisogna verificare.
Dalla tivù accesa all’interno del bar,
parte la sigla del telegiornale delle tredici. “Troppo tardi, oggi ci sarà da
discutere a casa e non di bicicletta. Sono certo che sabato di questa storia
nessuno dirà una sola parola”.
Pensiero comune per quelli più arditi che
non si saranno sottratti nel fare da casa le dovute verifiche sull’autostrada
virtuale.
Rossano Scaccini
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I luoghi sono reali, le storie completamente inventate.