DOSI MASSICCE DI FAVE NELLE URINE POTREBBERO FAR SQUALIFICARE L’INNOMINATO – UNA COMMISSIONE DI PERITI STASERA ALL’INTERNO DELL’OFFICINA SALAETTI ESEGUIRA’ LE CONTROANALISI – PER IL GRUPPO B SONO STATI NOMINATI COME ESPERTI MASSIMONE E RENATO RICCI
Allora
è vero, me lo avevano detto. Quelli del gruppo B, gli allenamenti
infrasettimanali sono tutti mirati ad affinare il modo di andare in bicicletta,
per l’esattezza come portare a spasso il velocipede.
Questa
è la prima constatazione che ho potuto verificare stamani, martedì 16 gennaio,
ma la seconda cosa che è emersa mi ha proprio spiazzato.
La
notizia è arrivata a pochi istanti della partenza del primo allenamento settimanale. Sembra,
il condizionale è fortemente d’obbligo, ma già in molti la danno per sicura,
anche lo stesso Danilo Saletti, presidente di tutti i gruppi, che l’innominato sia stato obbligato a
smettere di andare bicicletta. Sembrerebbe, da un controllo a sorpresa, sia stato
trovato positivo ad un prodotto dopante: “le fave”.
L’atleta apparentemente, per chi lo ha visto, sembra invocare la buona fede, ma al raduno del martedì è partito subito un
coro unanime, e a cantare la stessa sentenza erano: Massimone, Attilio Nocciolini, Renato Ricci, Aladino tipografo Ferretti
e Loris Topini, tutti invocavano la squalifica.
“Se
non lo cacciamo stavolta – ha detto uno dei più fondamentalisti e intransigenti,
siamo ridicoli. Quello che è successo mi dispiace molto, ma è un fatto brutto per tutto il nostro sport, ma soprattutto per noi del gruppo B che
abbiamo fatto conoscere l’innominato nel mondo e adesso ci fa avere un’immagine molto negativa del ciclismo castiglionese.
Stiamo costruendo con tanta fatica - rivelano i ciclisti prima del lungo allenamento - questa doverosa popolarità, allenandoci
incondizionatamente e non ce la faremo distruggere da uno che mangia dosi massicce di fave”.
“Bisogna
essere esemplari – sostiene uno dei nemici storici dell’innominato – sul modo di trattare
il problema. Sono stupito che, senza una fuga di notizie, uscite per sbaglio da una bocca di un
reporter, il caso sarebbe passato sotto silenzio. Attendiamo le controanalisi
che si terranno in serata all’officina Saletti e se è in torto chiediamo subito
la radiazione dell'innominato”.
Loris
Topini ha sostenuto la seguente tesi: “Il ciclismo, quello praticato dal gruppo
B, manca di trasparenza e rischia di morire se non verranno adottate delle
misure idonee”.
“Quello
che mi fa paura – ha aggiunto l’atleta 82enne che stamani ha mostrato una gran
condizione con il suo “Bosch”, ha tenuto tranquillamente i 32 km/h di media - è
proprio questo. La commissione interna ha tutti i mezzi per fare luce su questa
storia? Penso di sì. I periti? Noi abbiamo nominato Massimone e Renato Ricci. Loro sono in grado di stabilire da cosa sia derivato questo tasso elevato
di “fave” nelle urine”.
I
più saggi, che fino a quel momento erano stati in silenzio hanno affermato, basandosi sulla giurisprudenza in materia, che i corridori presi con un alto percentuale
di “fave” sono stati condannati.
“Spero
ci sia un’indagine indipendente – ha aggiunto il suo contributo disinteressato
alla discussione Vincenzo Suero,
socio dell’innominato e co-fondatore del Curcuma online - davanti alla quale dovrà dare le sue spiegazioni l’innominato. Questo deve servire per
avere un quadro completo e un verdetto inappellabile, ma non mi nascondo dietro
a facile demagogie, pure io mi chiedo: perché aveva tutta queste “fave” in
corpo? Chissà? Mi spiace che i regolamenti non prevedano una squalifica
temporanea in attesa dell’esito, però dobbiamo dare il buon esempio, ormai
tutta Italia e anche fuori dallo stivale seguono le nostre vicende, quelle del
gruppovB”.
“Non
possiamo più essere permissivi – ha detto in modo lapidario Attilio Nocciolini . e sarebbe
catastrofico per tutto il movimento se l’innominato
potesse correre le prove del campionato del gruppo B e poi venisse squalificato retroattivamente”.
Danilo Saletti, presidente di
tutti i gruppi della Castiglionese è
cauto, presentatosi al raduno del martedì mattina con la scusa di invitare
tutti a una presentazione di poltrone, ha paura anche di un altro fatto. Se l’innominato alla fine fosse assolto,
di sicuro chiederà un risarcimento danni. La pressione finanziaria è molto
forte e questo fa pensare ad un’inevitabile soluzione all’italiana.
“Ma
se a lui piace mangiare le fave – ha detto Danilo Saletti ai suoi più stretti
collaboratori, lasciamolo stare. Tanto fave o non fave, un va neanche a
pintarlo”
©Riproduzione
riservata
L’innominato
è un personaggio di fantasia, gli altri sono veri, ma la storia è tutta di
fantasia.
Nella foto Loris Topini fermo ad aspettare il gruppo che stamani proprio non arrivava mai.
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