SENZA L’INNOMINATO IL LIVELLO AGONISTICO SCENDE DI PARECCHIO NEL GRUPPO B MANCANDO LUI SIAMO DOVUTI ANDARE A RIMORCHIO DI QUELLI CHE PENSANO DI ESSERE PIU' VELOCI
L’innominato
oggi si è allenato da solo. Con noi si sarebbe sacrificato inutilmente e d'ora in poi, a
livello di immagine non dovrà stare accanto a gente come il sottoscritto,
Massimone, Renato Ricci, Attilio Nocciolini, il tipografo e i l’inglese, che
sarebbe il meccanico, chiamato con questo nome perché sorpassa sempre dalla parte sbagliata, solitamente a destra, quando lo dovrebbe fare a sinistra.
La
decisione dell’innominato l’ha ufficializzata Massimone. E’ stato lo stesso
fedele gregario dell’innominato, che in questo periodo si è coalizzato contro Attilio
Nocciolini, a dare l’annuncio pochi minuti prima delle 9:00, ora di partenza.
Massimone
ha anche dato li linee guida dell’allenamento: “Stamani noi del gruppo B, visto che
quelli più potenti, per essere sinceri, quelli che pensano d’esserlo, sono pochi e abbastanza svogliati e dicono
che vanno piano, proviamo ad andare con loro”.
Il
mio primo pensiero è stato: “Giornataccia, bisogna stare bene a ruota per non
tribolare, ma non l'ho manifestato pubblicamente”.
Mauro
Carraresi ha storto un po’ il baffo, ma anche lui si è dovuto adeguare alla
decisione di Massimone.
Pedalare
a coppia con quelli che pensano d’andare forte non è che ci si stava bene,
soprattutto se ti capita accanto il Salvini, che sta prendendo gli stessi
difetti del ciclista tuttologo, che abita a poca distanza da lui. Stanno nel
mezzo e ti buttano fuori dalla scia. Della serie: sto bene io e te arrangiati.
Molto
presto, già prima di Ponti di Badia, noi del gruppo B, ci disponiamo in fila
indiana dietro agli altri. Menomale eravamo
tre: Massimone, io e Maurino, altrimenti sai che fila si creava.
Percorso
scelto discutibile, ma non si poteva fare di meglio. Strada bagnata a tal punto
che il rientro a Castiglione ci ha fatto arrivare in centro parecchio sudici.
La
parte agonistica. Mauro Carraresi, che fra noi del gruppo B è quello che va più
forte, ha dato prova di destrezza, scaltrezza e spirito agonistico, ma tutto è
durato fino a pochi metri del campeggio Etruria, da dove di solito si lanciano
le volate. Lo devo ammettere pubblicamente, se avessi
dovuto scommettere un centesimo di euro, lo avrei puntato su di lui. Non c’era
Costantini, Ciacci o Rossi che avrebbero retto al suo scatto e colpo di reni
finale.
Mauro,
per essere sinceri e schietti fino in fondo, essendo un velocista, non ha
tirato neanche un metro e tutto lo dava come vincitore della volata. Io, stamattina l’ho copiato. Purtroppo, però, non sono
un velocista come lui. Aggiungo anche a mia discolpa che essendo un falso
magro, in salita non reggo le andature di Maurino e in discesa ho paura e lui
scappa come un giaguaro imbizzarrito.
Tornando
alla volata di oggi, sabato 6 gennaio, non ho ancora capito cosa sia successo,
ma al cartello che indica l’inizio di Castiglione della Pescaia, linea virtuale
dell’arrivo, lo avevamo staccato tutti, pure Massimone.
Al
bar, davanti ad un bicchiere di birra, non è arrivata la spiegazione sulla sua
mancanza nelle prime file per disputare la volata, si è dileguato molto
silenziosamente.
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