sabato 6 gennaio 2018

SENZA L’INNOMINATO IL LIVELLO AGONISTICO SCENDE DI PARECCHIO NEL GRUPPO B MANCANDO LUI SIAMO DOVUTI ANDARE A RIMORCHIO DI QUELLI CHE PENSANO DI ESSERE PIU' VELOCI

L’innominato oggi si è allenato da solo. Con noi si sarebbe sacrificato inutilmente e d'ora in poi, a livello di immagine non dovrà stare accanto a  gente come il sottoscritto, Massimone, Renato Ricci, Attilio Nocciolini, il tipografo e i l’inglese, che sarebbe il meccanico, chiamato con questo nome perché sorpassa sempre dalla parte sbagliata, solitamente a destra, quando lo dovrebbe fare a sinistra.
La decisione dell’innominato l’ha ufficializzata Massimone. E’ stato lo stesso fedele gregario dell’innominato, che in questo periodo si è coalizzato contro Attilio Nocciolini, a dare l’annuncio pochi minuti prima delle 9:00, ora di partenza.
Massimone ha anche dato li linee guida dell’allenamento: “Stamani noi del gruppo B, visto che quelli più potenti, per essere sinceri, quelli che pensano d’esserlo, sono pochi e abbastanza svogliati e dicono che vanno piano, proviamo ad andare con loro”.
Il mio primo pensiero è stato: “Giornataccia, bisogna stare bene a ruota per non tribolare, ma non l'ho manifestato pubblicamente”.
Mauro Carraresi ha storto un po’ il baffo, ma anche lui si è dovuto adeguare alla decisione di Massimone.
Pedalare a coppia con quelli che pensano d’andare forte non è che ci si stava bene, soprattutto se ti capita accanto il Salvini, che sta prendendo gli stessi difetti del ciclista tuttologo, che abita a poca distanza da lui. Stanno nel mezzo e ti buttano fuori dalla scia. Della serie: sto bene io e te arrangiati.
Molto presto, già prima di Ponti di Badia, noi del gruppo B, ci disponiamo in fila indiana dietro agli altri. Menomale eravamo tre: Massimone, io e Maurino, altrimenti sai che fila si creava.
Percorso scelto discutibile, ma non si poteva fare di meglio. Strada bagnata a tal punto che il rientro a Castiglione ci ha fatto arrivare in centro parecchio sudici.
La parte agonistica. Mauro Carraresi, che fra noi del gruppo B è quello che va più forte, ha dato prova di destrezza, scaltrezza e spirito agonistico, ma tutto è durato fino a pochi metri del campeggio Etruria, da dove di solito si lanciano le volate. Lo devo ammettere pubblicamente, se avessi dovuto scommettere un centesimo di euro, lo avrei puntato su di lui. Non c’era Costantini, Ciacci o Rossi che avrebbero retto al suo scatto e colpo di reni finale.
Mauro, per essere sinceri e schietti fino in fondo, essendo un velocista, non ha tirato neanche un metro e tutto lo dava come vincitore della volata. Io, stamattina l’ho copiato. Purtroppo, però, non sono un velocista come lui. Aggiungo anche a mia discolpa che essendo un falso magro, in salita non reggo le andature di Maurino e in discesa ho paura e lui scappa come un giaguaro imbizzarrito.
Tornando alla volata di oggi, sabato 6 gennaio, non ho ancora capito cosa sia successo, ma al cartello che indica l’inizio di Castiglione della Pescaia, linea virtuale dell’arrivo, lo avevamo staccato tutti, pure Massimone.

Al bar, davanti ad un bicchiere di birra, non è arrivata la spiegazione sulla sua mancanza nelle prime file per disputare la volata, si è dileguato molto silenziosamente.