domenica 7 gennaio 2018

OGGI SI E’ FATTO SULSERIO E MAURINO HA BATTUTO SUERO IN UNA VOLATA PULITISSIMA E SUBITO DOPO HA DICHIARATO: “SONO NATO CAMPIONE, MA OGNI ANNO HO AGGIUNTO UN MATTONCINO CHE MI CONSACRA INDISCUTIBILMENTE” L’INNOMINATO ORMAI SI ALLENA IN SOLITIARIO STANDO IN CONTATTO CON SENSORI E TELEFONO CON UNA TROUPE DI MEDICI FRANCESI MA DI ORIGINI MARROCCHINE


Giornata storica per il Gruppo ciclistico castiglionese, e non per i piazzamenti di Marco Saletti e di Alessandro Costantini alla gara di Mtb a Cala Violina. Sono quisquiglie in confronto a quanto ha realizzato Maurino Carraresi, stamani 7 gennaio durante il raduno del gruppo B.
Andiamo per ordine.
L’innominato ha lasciato Castiglione della Pescaia alle 7:30 in solitario con la sua bici. Collegato ad un auricolare si teneva in contatto con i medici che lo seguono durante l’allenamento che per oggi prevedeva. Tatti, Meleta, Cerro Balestro, Massa Marittima e rientro a Castiglione della Pescaia. Nel pomeriggio massaggi e palestra.
La notizia del giorno è un’altra, l’impresa compiuta da Maurino Carraresi. Tutti i suoi sacrifici, partendo dalla colazione del mattino con tanto di patate lesse e riso in bianco alle rinunce quotidiane che deve sostenere, oggi è arriva la sospirata vittoria in volata.
Maurino, l’atleta di origini burianesi si presenta al ritrovo e prima di mettere piedi a terra già lancia la sfida: “Oggi vinco io la volata”.
Con il segno di poi, bisogna dargli atto che ha avuto coraggio e ragione.
Personalmente non mi ero accorto che i suoi nemici di sempre: Attilio Nocciolini ancora con i postumi dell’influenza addosso era scappato dalle grinfie della moglie per venire ad allenarsi, Massimone, stanco dall’allenamento del sabato non sarebbe stato un problema, ma la sua sicurezza è venuta ed è uscito pubblicamente allo scoperto dopo che guardando Suero, visibilmente raffreddato. “Scheggia” ha capito che domenica 7 gennaio doveva essere un giorno da segnare a caratteri cubitali sul suo calendario pieno di sconfitte fino a ieri, e così è stato.
Tutti i presenti ridiamo dopo questa battuta che apparentemente sembrava goliardica, ma che già Maurino avesse un programma ben definito non lo avevamo capito.
Il primo ad essere informato dei fatti a mia insaputa, tipo Scajola sono stato io.
Mi ha avvicinato appena iniziato l’allenamento e impartito le prime indicazioni: “Te vai a tirare dopo Ponti di Badia, non andare mai meno di 30 km/h e almeno fino a Macchiascandona non mollare. Oggi mi sento bene e i miei nemici so conci davvero come se fossero caduti un una pozza di fango, Li sistemo per le prossime feste”.
Lo guardo perplesso, ma continuo a pedalare come se niente fosse, stando dietro a Suero, il socio dell’innominato che è felicissimo per come gli stanno andando tutti gli incassi con la curcuma. Sembra abbia raggiunto la pace dei sensi.
Tutto come da copione. Suero tira fino a Ponti di Badia, da quel momento passo avanti e lascio la testa del gruppo alla rotonda di Macchiascandona.
Tutte le ciambelle non vengono sempre con il buco, ma stamani Maurino riesce lo stesso a rimanere leader indiscusso.
Simpatia, il ciclista che da anni vince il premio per quanto sta sulle palle a tutto i gruppi di tutte le categorie della castiglionese, si aggrega. Non mi sembra che nessuno gli abbia detto buongiorno e personalmente ancora lo devo salutare dopo che a Grosseto ha cambiato strada.
Durante il tratto che ha pedalato con noi, Simpatia è stato a ruota di Maurino che con noncalanche lo guardava e pedalava agilmente, della serie: “quest’anno per te saranno augelli per diabetici”.
Siamo tutti divertiti di questo siparietto. L’atteggiamento di Maurino rientra in una strategia che da mesi ormai Attilio e tutto il team del gruppo B, cerca di far capire al baffuto burianese.
Il campione, nonché capitano uscente e rientrante del gruppo B, ha finalmente scoperto di sé una cosa che non aveva mai immaginato di avere: la capacità di prevedere il futuro. Oggi è successo. Ha detto che avrebbe vinto ed è accaduto. Adesso aspettiamo la prossima esternazione.
“Ieri mi hanno chiuso e non ho potuto fare la volata - ha raccontato a Simpaitia - ma sono tre giorni che mi sto allenando al massimo e sento che ho fatto progressi e stamani non c’è trippa per gatti”.
Frase che Maurino ha scandito forte e chiaro a Simpatia, capita la malaparata ha cambiato strada.
Prima della sosta al bar di via dei Mille, traversa parallela a quella dove diversi anni fa facevano bella mostra le case di tolleranza, i ciclisti meno giovani, ma sempre attivi, almeno con la memoria, tutte le volte fanno sospironi pieni di sentimenti porno, passando in quei rettilinei, mi avvicino a Muarino e gli dico la prima bischerata che mi viene in mente per distrarlo dai suoi pensieri porno-pericolosi.
“Stamattina ti hanno paragonato a Miguel Indurain: è un confronto che ti piace?”
“Lui è un dio della bicicletta – mi risponde Maurino riprendendosi dal ricordo delle case di tolleranza – ma io sono un ragazzo che sta imparando a sbagliare sempre di meno in allenamento-gara. Sto crescendo ogni anno. Sono nato campione, ma ogni anno ho aggiunto un mattoncino che mi consacra indiscutibilmente”.
Prima di lasciarlo a fargli pronunciare pubblicamente le imprecazioni verso la legge Merlin, cerco di tenerlo con la testa sul suo momento magico in ambito ciclistico.
“Presto Attilio torna in forma, poi rientra dall’influenza Adriano Bonarini e ritorna l’estate quando te di solito tu vai in calando. Che programmi hai?”
“Al caldo – mi dice convinto, e la cosa mi ha davvero preoccupato – farò come mi ha insegnato Vincenzo, il socio dell’innominato, cercherò di sfruttare l’energia solare”.
Suero è solito scherzare dicendo che lui ha le ruote che hanno un aiutino dall’energia solare, vuoi vedere che Maurino a forza di sentire dire ste stronzate comincia a fare altrettanto e pensa di prenderci in giro?
Sosta al bar. Corsa a chi paga il caffè, la vince Renato Ricci. Qualcuno ha provato a protestare, ma è bastata un’occhiata indagatrice del buon Renato e tutti al bancone dove le belle commesse del bar dei Mille ci fanno passare avanti a tutti, non perché simpatici, ma di sicuro per il casino che si stava combinando e non per ultimo anche perché qualcuno forse non è che emanasse un’essenza di rosa, anzi l’odore acre di sudore stava venendo fuori in quell’ambiente accogliente e pieno di donne davvero carine.
Riprende l’allenamento-gara. Tutto da copione. Strada della Trappola. Suero tira per tanti, forse troppi chilometri, poi Attilio e dopo vado avanti io e guido il plotone sgangherato dalla rotonda di Marina di Grosseto all’ingresso delle Marze. Mancano meo di tre chilometri all’ingresso di Castiglione e qualche centinaio di metri in meno all’inizio delle volata.
Suero, che di solito è un buon succhiaruote si mette stranamente davanti. Porta l’andatura sopra i 45 km/h ha dietro Attilio Nocciolini e Maurino. Massimone crea il buco e dopo averlo superato mi metto a capofitto per rientrare, ma resto distaccato di una decina di metri, distanza che mi è stata utile per assistere come spettatore privilegiato alla volata.
Cosa è successo? Nell’ordine. Dopo che l’andatura non andava scendendo, Attilio Nocciolini manda a voce alta a quel paese Suero, che sentitosi in colpa smette di pedalare e Maurino sbarellando, come sa fare solo lui e meglio di Merigo, il personaggio di Panariello,  prende la testa del plotone e lancia la sua volata, staccando un Suero che superato il traguardo è apparso visibilmente mortificato, consapevole che le prese per i fondalli non sarebbero mancate ad arrivare e per evitarle aumenta di nuovo l’andatura e abbandona il gruppo.
Credo che l’adrenalina di Maurino rimarrà ad alti livelli fino alla prossima batosta, ma intanto ha già detto che in bici ci monta di nuovo mercoledì.
 E siamo solo al 7 gennaio del 2018.
Rossano Scaccini
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L’innominato è un personaggio di fantasia. Gli altri e i luoghi sono veri ed utilizzati per rafforzare la storia.