sabato 13 gennaio 2018

MAURINO HA DATO FORFAIT, SUERO STAMANI SI E’ ALLENATO CON IL GRUPPO DI QUELLI CHE PENSANDO D’ANDARE FORTE, LORIS TOPINI A SORPRESA SI PRESENTA IN ALTA MONTURA CICLISTICA E RIPRENDE GLI ALLENAMENTI CREANDO SUBITO DISSAPORI NEL GRUPPO C, QUELLI SENZA POSSIBILITA’ DI MIGLIORAMENTO. SULLA CICLABILE GIA’ LO MALEDICEVANO, LA MEGLIO IMPRECAZIONE CHE GLI HANNO RIVOLTO: “BUTTIAMOLO NELLA FOSSA”

Andiamo per ordine.
Maurino, ufficialmente è raffreddato. 
Me lo ha detto ieri, venerdì, dopo che con un messaggio whazzappato, poco chiaro. Penso che sia giusto capirci qualcosa. Lo chiamo, sembra che la colpa del suo malanno sia da attribuire alla moglie. Lei è raffreddata e gli ha attaccato il probabile virus. Lui, per paura di peggiorare, dice che non se la sente di uscire a sfidare Vincenzo sulla salita di Schiantapetto, ma i bene informati stamattina, attorno alle 8:30 hanno giurato che lo hanno visto andare in bici assieme all’innominato.
Suero, ignaro di questa defiance è arrivato preparato. Con un giro di telefonate aveva ingaggiato gregari fidati per stroncare Maurino, il pretendente alla maglia del gruppo B per l’anno prossimo. 
Tutto però è stato rinviato a domani? Chissà. Secondo me no. Bisognerà attendere che la massa magra di Maurino torni a livelli competitivi.
Man mano che le 9:00 si avvicinavano, al parcheggio lato distributore Tamoil il plotone andava a aumentare numericamente. I più scarsi: il sottoscritto e Loris Topini. Dopo di noi, Vincenzo Suero e Massimiliano Salvini. Andare con loro sarebbe stato un calvario. Poi, ci pensa il “topo” a risolvere l’arcano.
“Noi del gruppo C si parte alle 9:30”.
Peggio che alla stazione, orari che cambiano in continuazione.
Il ritrovo del gruppo C è davanti alla tipografia di Aladino. Sono salvo.
Massimone prende il comando fino ai Ponti di Badia dove gli passo davanti e andando alla folle andatura, attorno ai 22 km/h massimo 23, alla rotonda di Macchiascandona, sempre Massimone mi suggerisce: “Facciamo un paio di giri intorno a questa aiuola, sono rimasti indietro. Li hai stroncati”.
Ci accodiamo al passaggio del plotone per raggiungere Grosseto. Renato, prima d’entrare in città, si ferma per un pit-stop. Lo attendono Mauro, il meccanico inglese e lo stesso Massimone che comincia ad essere visibilmente contrariato per l’andatura quasi da lumaca e comincia pure a provare freddo.
Sosta obbligatoria al bar di via dei Mille e poi sul rientro a Castiglione parte un acceso dibattito. Difficile trovare l’accordo sulla strada da percorrere. Come al solito si dice una cosa e se ne fa un’altra. Facendo due conti: andatura e chilometri da percorrere poteva andar bene passare per la provinciale de La Trappola, ma i meno in forma propongono la ciclabile. Sono in minoranza, ma i più diplomatici riescono a convincere Massimone, dicendogli di andare a tirare e quando arriva alla rotonda del Casalone, di girare alla prima a destra. Avrei scommesso che non li avrebbe assecondati, avrei perso. Che ciclabile sia.
L’allenamento, apparentemente blando fino a quel momento, si inasprisce improvvisamente. Loris Topini si mette davanti e nessuno riesce a reggere il suo ritmo. Qualcuno gli urla di andare più piano. Lui non risponde. Poi, quando cominciano ad essere più voci a chiedergli di rallentare, arrivando a minacciarlo di buttarlo in fossa, lui risponde a tono e molto sagacemente li mette tutti in crisi.
“Non sono io che vado forte. La mia bicicletta più piano di così non può andare e poi devo dire che voi in questi mesi di mia assenza siete peggiorati tutti”.
Risparmio la serie di imprecazioni benevole che gli sono state rivolte, ma per fortuna che si arriva a lasciare la ciclabile. Cerco di placare gli animi proponendo, arrivati alle quattro strade di Marina di Grosseto, di allungare entrando dentro il cuore della frazione grossetana. Se al Topini avevano augurato scariche intestinali e altri simpatici inconvenienti gastrointestinali, anche al sottoscritto non sono mancati auspici simili.
Mi metto infondo al gruppetto composto da una decina di agguerriti ciclisti, ma arrivati al camping Le Marze mi ritrovo davanti con a ruota Renato Ricci.
“Vai piano mattarello”. Con questo avvertimento rientriamo a Castiglione alla media folle dei 25 km/h.
Arrivati all’edicola del Fioravanti, ci fermiamo. Scendo per andare a comprare il giornale. Renato impaurito afferma: “Siamo andati piano ma tutti gli altri dove sono finiti? Mica avranno bucato? Ci avrebbero avvertiti. Non credi? Torno a vedere”.
Esco dall’edicola con in mano il settimanale che piace a mia mamma e passano alla spicciolata. Renato dietro tutti.
“Questi un vanno neanche se li pintano”.
Rossano Scaccini
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L’innominato è un personaggio di fantasia. Gli altri e i luoghi sono veri ed utilizzati per rafforzare la storia.
Nella foto, gentilmente concessa da Maurino, ho scelto Massimone, l'atleta del giorno.