DOMENICA MATTINA AL VIA TUTTI RASATI E PROFUMATI – L’EFFETTO DONNA IN BICICLETTA HA DAVVERO CAMBIATO IL LOOK DEI CICLISTI DI QUELLI DEL GRUPPO B
Parte della start listi di domenica scorsa |
Nel pomeriggio di sabato avrò ricevuto almeno cinque o sei telefonate, Quelli del Gruppo B non amano i messaggini con WhartsApp, ma si confrontano a voce. Tutte con la stessa motivazione, quella di invitarmi la mattina seguente ad essere puntuale davanti al cancello di Dino il tipografo perché dovevo conoscere Carla di Cortona, la prima donna che si allena con il nostro team, un evento da immortalare.
Ho
detto a tutti sì e come promesso alle 8:45 mi materializzo.
Già
nel rettilineo che porta al punto di start non posso che accorgermi della
presenza di quasi tutto il team, cosa che di solito prima di partire si deve
fare almeno 5 volte l’appello per controllare le defezioni. Tutti presenti,
anche chi da mesi un si vedeva.
Facce
rasate, aromi più disparati di dopobarba di ordinanza, ma quelli più audaci nell’attesa dell’arrivo
della donna cicista si sono tolti il casco e allegata “papalina” per smorzare
il freddo, solo per sfoggiare il nuovo taglio di capelli con tanto di brillantina.
La
Carla di Cortona ancora non è arrivata e mi sarebbe piaciuto ribattezzarli uno ad uno i miei colleghi di allenamento per come si erano ricutinati., Tutti da sfilata “Modello
Giuditta”, escluso però Dino il Tipografo, con normale tenuta d’ordinanza, ma anche Attilio e Renato e devo ammattere pure il capitano presunto tale, ma credetemi era altrettanto
nauseante l’odore di naftalina che sprigionavano certi completini, molti dei
quali lasciati nel fondo degli armadi a fare volume.
Un
rapito calcolo. Aggiungendomi, ne conto 12, tutti in attesa della Carla.
Renato
mi si affianca, tenendomi sotto controllo e mette subito le cose in chiaro.
“Un
ti muovere di qui finché non te lo dico io”.
Capire
cosa voglia fare era facile. Copione già ampiamente recitato. Nell’ordine mi
voleva far accasare con la barista di Ribolla con la cameriera di Massa Marittima
e con la commessa di una gelateria di Follonica, queste sono le principali
location dove siamo andati in scena ma potrei allungare l’elenco di parecchio e
devo ammettere che aveva avuto sempre fortuna. Anche perché bastava fossero
donne e mi voleva sistemare a prescindere
Al
capitano sfiduciato dell’attesa della donna cortonese importa poco e parlava
con Beppe, quello delle barche di legno,
di camere d’aria, copertoni e copri scarpe. Due minuti e decido di mettere su
casino, per far trovare la donna in quello che è la normale attività di questo
gruppo, quella di scazzare.
Affermazione, che appena recepita, scatena un perfetto putiferio.
“E
se a livello assoluto Quelli del Gruppo B edizione 2022 lo vincesse una donna?”.
Silenzio
immediato. Avevo ottenuto l’attenzione di tutti e poi giù ancora con la mia
recita improvvisata.
“Non
so voi, ma io ho controllato quella signora su Strava, va davvero forte e lei
non la puoi escludere – dico guardando l’atleta di sopra il Vaticino – il
regolamento non lo puoi cambiare e hai messo che ci sarà la gara delle donne
con classifica a parte ma non specificando che il tempo migliore fra uomini e
donne è scisso. Vale la somma e quello che ha impiegato meno vince”.
Prendo
fiato e affondo il coltello nella nuova piaga.
“Sai
che figura, lei vince e te perdi. Pensa come al Palio di Siena, te sei quello
che arriva secondo, ma i contradaioli dicono sempre meglio ultimi che secondi”.
Colpito
nell’orgoglio l’atleta più in forma del gruppo si ribella alle mie
affermazioni.
“Metto
tutti dietro di me e pure questa Carla. Lei ha molti anni meno di me, andrà
forte in salita, ma io sono pure un velocista oltre che un ottimo scalatore e credo non ci sarà posto per
entrambi sul primo gradino del podio, che conquisterò tranquillamente”.
Dino
non si trattiene e gli ricorda che non molti giorni prima ha perso la volata
con il suo allenatore Attilio e questa puntualizzazione lo mette davvero di
cattivo umore, ma sa come giustificarsi.
“L’arrivo
era al cartello di ingresso a Castiglione della Pescaia dove sono passato per
prima e non alla traversa che porta al mare di cento metri dopo. Correrò un
perfetto Campionato di Quelli del Gruppo B, perché ho la consapevolezza che sto
conducendo una preparazione impeccabile”.
Dino
guarda Renato, che continua a tenermi sotto stretta sorveglianza e indicando il
leader sceso dal colle afferma divertito: “Abbiamo fra di noi un fenomeno”.
Alle
9.15 ancora Carla di Cortona non si materializza. Dino chiede a Renato se
avesse per caso memorizzato il numero di telefono di questa tizia sul suo
cellulare.
“A
parte che non le ho chiesto il numero io
non so neanche come si fa a metterli in memoria lo fanno sempre le mi figliole”.
In
un momento di disattenzione scappo dalle grinfie di Renato e saluto la
compagnia.
Ho
poi saputo che alle 9:30 decidono di partire, ma in direzione del lungomare di
via Isola Clodia dove abita la Carla, ma non conoscendo l’eventuale macchina e
non vedendo nelle immediate vicinanze biciclette da corsa, tantomeno finestre
spalancate o canne fumarie con lo zampillo di fumo, si arrendono. Qualcuno
propone di venirmi incontro, percorrendo in senso invero il Giro del
Maggiorani, , ma io a Macchiascandona avevo svoltato per il Bozzone per poi prendere
la strada dell’Agnone, risalire la provinciale delle Strette che si immette poi
nella comunale e raggiunta casa.
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata
I luoghi sono reali, ma
il personaggio di Saetta e Carla da Cortona come le storie collegate le ho tutte
inventate.
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