lunedì 26 febbraio 2018

LA MASSA GRASSA, I CEROTTI PER L’ALLUCE VALGO, LA PRODUZIONE DI 500 WATT, LA COOPERATIVA E I CD DI ORIETTA BERTI

La sorpresa neve a Castiglione della Pescaia trovata da tutti gli abitanti davanti alla porta di casa questa mattina, lunedì 26 febbraio, non ha impaurito Maurino, che alle 10:00 in punto si è messo in alta montura ciclistica, ha inforcato il suo velocipede e si è spinto fino a Grosseto. Per il viaggio di ritorno ha scelto la ciclabile che collega il capoluogo maremmano a Marina. Da lì, mani basse sul manubrio, ha fatto rientro a Castiglione. 
Per oggi la coscienza l’atleta sceso dal colle pensa d'averla sistemata. Crede di aver eseguito un buon allenamento, ma forse è stato proficuo solo agli ingranaggi della sua bicicletta.
«La massa grassa si sta adagiando troppo, bisogna che la tenga a bada».
Si è giustificato così a chi gli urlava se non possedesse una casa dove stare, ma fermandosi in via Ansedonia, davanti alla farmacia comunale, posto certamente sospetto per un atleta del suo livello, ha scatenato un immediato passa parola con supposizioni di ogni genere, ma tutte facilmente intuibili.
I presenti hanno affermato che Maurino ha aspettato il momento in cui la  farmacia fosse deserta ed è entrato.
Dopo una buona mezz’ora è uscito, ma non l’ha fatta pulita, si è trovato davanti tutti i corrispondenti dei giornali. Lui ci ha provato a salvare l’apparenza. Ci sarà riuscito? Andiamo per gradi.
«Domattina, da solo  – ha rivelato l’uomo che non teme Burian – scalerò Tatti, poi arriverò a Cerro Balestro, passerò per Roccatederighi, Sassofortino, Roccastrada e rientrerò a casa passando da Ribolla. Qui – ha indicato l’edificio della farmacia - ho solo comprato i cerotti da mettere sull’alluce valgo e non voglio che questo problemino infici il mio sforzo allenante”.
Poi, con un gesto da teatrante incallito, ha estratto la scatola e lo scontrino fiscale, mostrandolo ai fotografi e operatori di ripresa.
Mentre Maurino si scalmana per tirare fuori i cerotti dal sacchetto, sono partiti i commenti dei reporter, e tutti in un’unica direzione, quella dell’incredulità.
«Se Vincenzo Suero non si allena in giornate come queste – dice con tono sarcastico l’atleta in cerca di gregari – vuol dire una cosa sola, è consapevole della sua debolezza. Credo che si sia già rassegnato alla sconfitta finale».
Maurino, viste che continuavano ad esser dubbiose le facce  dei giornalisti, porta il discorso sul piano scientifico, convinto che si sarebbero dimenticati della dichiarazione, decisamente fuori luogo, fatta un attimo prima.
«I miei test dicono che ogni volta provo un allungo arrivo a produrre tranquillamente più di 500 watt, altro 120 scarsi, come ha messo in giro Rossano il giornalista, non voglio sapere a quanto arriva Vincenzo Suero, ma valori del genere lui li raggiunge se fa una cooperativa con i suoi gregari».
La zampata finale, arriva sferzante da parte di Maurino: «Sulle rampe finali di qualsiasi tappa che è in programma nel campionato del gruppo B, lo metto dietro a Suero. Sono sincero, ancora mi manca un po’ di ritmo gara rispetto a gennaio quando andavo forte, ma mi sento già abbastanza soddisfatto».
E’ finita qui? Macché. Vincenzo Suero, messo al corrente di tutta la vicenda ha detto: «Per il ritmo giusto, Maurino può forse cominciare a trovarlo se si mette a porte chiuse nel suo salotto e ascolta le canzoni di Orietta Berti. Ecco cosa deve fare: musica a palla, scarpe con la suola di cuoio e cercare di ballare seguendo la musica».
«Siccome sono altruista per natura - Vincenzo Suero con questa affermazione mette ko Maurino - vedo di trovargli qualche cd di questa simpatica cantante. Farò di sicuro qualcosa di utile a lui ed a tutti i ciclisti castiglionesi. Se scodinzolerà in casa, ci risparmierà quella brutta visione quando pensa d’essere un velocista».
Speriamo che si attenuino i toni.
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata.
I personaggi sono veri, le storie tutte inventate (abbastanza).