domenica 4 febbraio 2018

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO PER VINCENZO SUERO – STAMATTINA MAURINO HA VINTO LA VOLATA AL BOZZONE TOCCANDO I 58 KM/H POI SI SONO INTROMESSI I CHIHUAHUA I FINISHER LA MORTADELLA E LE ACCIUGHE

Non vinceva da un paio di domeniche, ma quando l’ho visto alzare le braccia al cielo, come ha fatto oggi, domenica 4 febbraio, durante l’allenamento che è diventato improvvisamente competitivo con adrenalina ai massimi livelli, mi ha fatto un po’ (solo poco), ricredere sulle potenzialità dell’atleta sceso da Buriano.
Andiamo per gradi.
Ritrovo alle ore 9. Come consuetudine tutti pronti già 10 minuti prima. I presenti si guardano e visto che il livello uniforme, tendente al basso, si parte in anticipo.
Maurino fino alla sosta caffè di Ribolla, sembrava un disco rotto: “Sono 5 giorni che non pedalo e mi fanno male le gambe”.
Risparmio ai lettori del mio blog i commenti che gli abbiamo riservato. Poi, si fa rientro verso Castiglione della Pescaia e ne succedono di tutti i colori nell’arco di pochi chilometri.
Tutto inizia alla rotonda del Lupo, quando a noi si uniscono ciclisti provenienti da Follonica. Hanno un’andatura più sostenuta della nostra, ma il primo a rompere gli indugi e mettersi a ruota è proprio Maurino. Dietro Stefano Giommoni, Roberto Seghi, io, Massimone e Renato Ricci che ci maledice sorridendo.
Come mi aveva chiesto Vincenzo Suero, il mio capitano, fermo a casa per eccesso di allenamento e deve riposarsi per riprendere la preparazione in proiezione campionato del gruppo B, osservo cosa combina il suo co-aspirante al titolo del 2018.
Scatti e controscatti per toglierci dalle ruote, ma i follonichesi non staccano Maurino, che ha dietro ben incollato Stefano Giommoni. Mancano 500 metri al traguardo del Bozzone, dove un nutrito pubblico attendeva i corridori, quelli veri, iscritti alla gara della domenica, ma anche per noi quello era l’arrivo simbolico, dove si sarebbe decretato il vincitore.
Maurino guarda Stefano Giommoni come un  chihuahua abbaia garbatamente al padrone implorandolo di portarlo fuori e dopo questa prima richiesta di aiuto mimata, arriva quella verbale: “Portami fuori” e non intendeva che voleva andare a espletare bisogni fisiologici.
Stefano Giommoni, ottimo acquisto della squadra di Vincenzo Suero, ha fatto un azione egregia. Da perfetto  finisher, un impeccabile ultimo uomo per le volate dell’uomo di piazza Lampedusa, che si sposta sul centro della carreggiata, aumenta l’andatura. Mancano 300 metri all’edificio famoso per la sua mortadella e le acciughe. Velocità stratosferica. Riesco a leggere nel mio contachilometri 56 km/h. Mancano 50 metri alla striscia di scotch appiccicato per terra ed esce lui. Maurino con un gran colpo di reni e uno di tosse taglia il traguardo per primo.
Quel gesto così eroico l’ha metabolizzato verso i Ponti di Badia. Improvvisamente il suo baffo si è esteso assieme al suo sorriso. Ha preso il comando del gruppetto che stava rientrando per il pranzo della domenica tirando, cosa che non fa quasi mai e convinto di andare anche forte, ma tutti avevano inserito la moltiplica piccola per fare defaticamento visto che si procedeva attorno ai 18 km/h. Maurino era di nuovo lui. Quello che un va neanche se lo pinti.   
Nel primo pomeriggio è uscita una notizia, messa su carta intestata da Maurino, dove afferma che: “Vincenzo Suero e Rossano il giornalista, si devono sentire formalmente sospesi dal campionato del gruppo B. Le loro ruote alimentate dai raggi del sole, indurranno gli esperti, a partire dall’orefice conoscitore dei segreti dei velocipedi, ad uno stop cautelativo ai sensi dell’articolo 7.9.1 del regolamento che spiegherà Danilo Saletti, presidente di tutti i gruppi, fra qualche giorno. Apprezzerei – conclude Maurino nel suo comunicato – una loro autosospensione. Un gesto del genere darebbe credibilità al ciclismo castiglionese”.
Ma sull’argomento, ruote alimentate dai raggi del sole si è espresso finalmente Attilio Nocciolini, l’unico che a Castiglione della Pescaia conosce in modo impeccabile le biciclette. Le sue parole hanno chiuso la vicenda, come una cintura di castità messa ad una moglie generosa.
“Una strullata, come quella delle ruote alimentate dai raggi del sole era tanto che non la sentivo. Non credevo a quanto ho letto, quando Maurino ha presentato un ricorso di questo tipo. Sarebbe lui da squalificare. Se decidessero così, saremo per una volta davvero razionali”.
Intanto un’altra curiosa notizia è uscita in questa prima domenica di febbraio. Nei prossimi giorni saranno assieme Maurino e Rossano il giornalista davanti al medico sportivo per il rinnovo del certificato per l’idoneità agonistica. Anche in questo caso sarà competizione. Chi avrà più watt di potenza e bpm di frequenza cardiaca? Le scommesse sono già iniziate.
Rossano Scaccini
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Storia tutta di fantasia, si fa per scherzare.
 
Stefano Giommoni il finisher di Vincenzo Suero