mercoledì 24 gennaio 2018

L’INSIDER TRADING A SPESE DELLA CURCUMA ON LINE – L’INNOMINATO SCAPPA NEI PARADISI FISCALI CON IL MALLOPPO ACCUMULATO IN QUESTI POCHI MESI E A SUERO NON LASCIA DEBITI, MA NEANCHE I SOLDI ACCANTONATI PER LA SOSPIRATA VACANZE ALLE CANARIE CHE SE LA VORRA’ FARE DOVRA SBORSARE QUATTRINI PROPRI.

Una confezione della Curcuma on-line

“Che si tratti di azioni in Borsa o della curcuma on-line, se l’informazione rilevante decisiva per il prezzo è accessibile solo a pochi, crollano le fondamenta stesse del mercato”.
Sono parole di Gheghe”, uno degli ultimi acquisti a gratis fatti dal Gruppo ciclistico castiglionese, che come dice il buon Massimiliano Salvini: “Si prende di tutto”, ma questo individuo qui, però, per la maggior parte di noi, a prescindere dai gruppi di appartenenza: B, o i credenti campioni, passando al reparto geriatrico, nessuno proprio lo sopporta. Antipatico, saccente e qualcuno spera che abbia almeno le corna, e questa possibilità è data in forte crescita. Da questa eventualità auspicabile per alcuni è nato il soprannome così audace.
Gheghe sta spiegando cosa aveva sentito in televisione, durante l’edizione di prima mattina di un telegiornale nazionale, prima di salire in bici e raggiungere il luogo del ritrovo. Lo scandalo dell’azienda Curcuma on-line di Castiglione della Pescaia e della sparizione dell’innominato, dato già ben nascosto in qualche paradiso fiscale, ormai lo conoscevano in Italia e nel mondo.
Renato Ricci e Loris Topini non avevano acceso la tv di mattina. Anzi, Loris, quando si mette davanti a quell’elettrodomestico, guarda solo “Forum” e Gheo&Gheo”. A Renato invece toccano solo i cartoni.
Comunque, delle acrobazie borsistiche della “Curcuma on-line”, proprio non interessa assolutamente niente a nessuno dei due, ma Loris Topini per fa intendere che lui è di quelli svegli, perde subito la pazienza e sentenzia con una domanda ad effetto per Gheghe: “Ma che avrebbe fatto quel balordo dell’innominato?” Ma prima di cedergli la parola, aggiunge: “Gli è bastata poco più di una settimana  ed ha fatto casino anche a Piazza Affari? Ci farà passare da pellai a noi castiglionesi in tutto il mondo”.
Apparentemente spaesato, ma l’argomento Loris lo aveva centrato a pieno.
Gheghe però non perde l’occasione di salire in cattedra e si spinge avanti con le spiegazioni, facendo dei paragoni, prendendola parecchio alla larga: “Ipotizziamo – dice fissando Renato Ricci, reduce da un volo a terra nell’allenamento di domenica scorsa gli giravano altamente e voleva solo partire con la bici per capire le sue reali condizioni fisiche - che la competente amministrazione comunale di uno sperduto Comune d’Italia individui delle zone del proprio territorio da destinarsi a espansione abitativa oppure di insediamento commerciale, artigianale o industriale. La procedura culmina nel mutamento della destinazione di alcuni terreni, da agricola in edificabile. Quei terreni aumentano il proprio valore e per i proprietari si affaccia la prospettiva di poterli vendere a un prezzo assai superiore a quello ottenibile prima del mutamento di destinazione”.
Se a Loris Topini fino a quel momento la situazione sembrava facile da inquadrare, tutto di un tratto gli è apparsa misteriosa. A Renato Ricci, dell’innominato, del Suero in veste di imprenditore, importava meno di niente, ma mancavano ancora 10 minuti alle 9:00 e non si erano materializzati Attilio Nocciolini, Maurino e Massimone, non era educato partire da solo e doveva reggere la parte, soprattutto per non passare da maleducato. Decise di adottare una tattica ormai collaudata in tante occasioni, far finta di ascoltare e chissà forse pensava già alla calcina che avrebbe murato nel pomeriggio.
Gheghe va avanti con il raffronto iniziato, diventando sempre più noioso: “Ipotizziamo ancora – aggiunge fissando sempre Renato Ricci - che in prossimità della pubblicazione dei provvedimenti dai quali dipende il mutamento della destinazione dei terreni, qualcuno all’interno dell’amministrazione confidi a un amico imprenditore della procedura in atto dandogli per certa la sua positiva conclusione”.
Fino a quel momento Renato Ricci aveva annuito per ben otto volte e il Topini Loris sbadigliato senza mettersi la mano davanti almeno quattro e chiudendo sempre la fase con un sospiro molto drammaticamente annoiato e rumoroso.
Gheghe non si perde d’animo e va avanti con una domanda: “Secondo te, l’imprenditore che fa?”
Lo chiede a Loris, puntandogli il dito contro, che non aspetta nemmeno un secondo per rispondergli: “Faccia quello che vuole, ma a me di tutta questa storia comincio già ad essere bello che stufo e sono educato la risposta che ti dovrei dare avrebbe al suo interno un qualcosa che prevede una frase dove sono previste le palle e le piene”.
Gheghe non si lascia intimorire e mette di nuovo gli occhi su Renato Ricci e continua con l’affermare sempre più accalorato la sua tesi: “L’imprenditore  si reca dai proprietari dei terreni offrendo loro di acquistarli. Costoro, ignari del reale valore, vendono a un prezzo modico consentendo all’imprenditore di realizzare un guadagno che, se avessero aspettato un pò, avrebbero potuto conseguire loro stessi. Senza l’asimmetria informativa, l’imprenditore non avrebbe mai potuto realizzare il guadagno perché i proprietari si sarebbero guardati bene dal vendere i propri terreni a quel prezzo”.
La saggezza di Renato Ricci trae le conclusioni, mettendo ko Gheghe e facendo un figurone davanti a un nutrito gruppo di ciclisti che si è finalmente composto.
“Ti dico io che è successo - gli risponde a brutto muso Renato . Quel farabutto dell’innominato ha prima acquistato tutte le azioni che aveva Vincenzo Suero e quando in Borsa ha visto il suo capitale prendere guadagni stratosferici, ha venduto tutto e la Curcuma on-line non sarà più collegata a Castiglione della Pescaia. Una bella speculazione. Ha tutti i quattrini nei suoi conti correnti e si è levato di torno o meglio dal lato b. A Vincenzo Suero, gli è andata di lusso, non ha debiti, ma se vorrà andare in villeggiatura alle Canarie dovrà risparmiare e lo potrà fare con i soldi della sua pensione”.
Gheghe, ma anche Attilio Nocciolini, Maurino, Massimone, Aladino Ferretti tipografo e anche alcuni del gruppo A, restano increduli da quella tesi, che sembra la verità vera.
“Una cosa ve la voglio proprio dire – conclude il discorso Renato Ricci – a me questo innominato mi stava proprio indigesto e anche sopra a due cose rotonde che ho qui davanti. Sono felice che non ne sentiremo più parlare”.
Vincenzo Suero ex
socio  dell'innominato
E’ la volta di Loris Topini a mettere la parola fine alla vicenda con un commento che passerà alla storia: “Vincenzo Suero può ritenersi contento di non aver rimesso soldi in questa strana storia. Dobbiamo portarlo ad allenarsi con noi. Si divertirà di sicuro. Vincerà il campionato del gruppo B. Con Maurino come sfidante potrei vincere pure io con qualsiasi tipo di bicicletta”.
Tutto è bene ciò che finisce bene e la curcuma on-line ha finito di esistere.
Rossano Scaccini
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L’innominato e Gheghe sono personaggi di fantasia. Gli altri e i luoghi sono veri ed utilizzati per rafforzare la storia.