L’INSIDER TRADING A SPESE DELLA CURCUMA ON LINE – L’INNOMINATO SCAPPA NEI PARADISI FISCALI CON IL MALLOPPO ACCUMULATO IN QUESTI POCHI MESI E A SUERO NON LASCIA DEBITI, MA NEANCHE I SOLDI ACCANTONATI PER LA SOSPIRATA VACANZE ALLE CANARIE CHE SE LA VORRA’ FARE DOVRA SBORSARE QUATTRINI PROPRI.
Una confezione della Curcuma on-line |
“Che
si tratti di azioni in Borsa o della curcuma on-line, se l’informazione
rilevante decisiva per il prezzo è accessibile solo a pochi, crollano le
fondamenta stesse del mercato”.
Sono
parole di Gheghe”, uno degli ultimi
acquisti a gratis fatti dal Gruppo ciclistico castiglionese, che come dice il
buon Massimiliano Salvini: “Si
prende di tutto”, ma questo individuo qui, però, per la maggior parte di noi, a
prescindere dai gruppi di appartenenza: B, o i credenti campioni, passando al reparto
geriatrico, nessuno proprio lo sopporta. Antipatico, saccente e qualcuno spera
che abbia almeno le corna, e questa possibilità è data in forte crescita. Da
questa eventualità auspicabile per alcuni è nato il soprannome così audace.
Gheghe
sta spiegando cosa aveva sentito in televisione, durante l’edizione di prima
mattina di un telegiornale nazionale, prima di salire in bici e raggiungere il luogo
del ritrovo. Lo scandalo dell’azienda Curcuma on-line di Castiglione della
Pescaia e della sparizione dell’innominato, dato già ben nascosto in qualche
paradiso fiscale, ormai lo conoscevano in Italia e nel mondo.
Renato Ricci e Loris Topini non avevano acceso la tv di mattina. Anzi, Loris, quando si
mette davanti a quell’elettrodomestico, guarda solo “Forum” e Gheo&Gheo”. A
Renato invece toccano solo i cartoni.
Comunque,
delle acrobazie borsistiche della “Curcuma on-line”, proprio non interessa
assolutamente niente a nessuno dei due, ma Loris
Topini per fa intendere che lui è di quelli svegli, perde subito la
pazienza e sentenzia con una domanda ad effetto per Gheghe: “Ma che avrebbe fatto quel balordo dell’innominato?” Ma prima di cedergli la
parola, aggiunge: “Gli è bastata poco più di una settimana ed ha fatto casino anche a Piazza Affari? Ci
farà passare da pellai a noi castiglionesi in tutto il mondo”.
Apparentemente
spaesato, ma l’argomento Loris lo aveva centrato a pieno.
Gheghe però non perde
l’occasione di salire in cattedra e si spinge avanti con le spiegazioni,
facendo dei paragoni, prendendola parecchio alla larga: “Ipotizziamo – dice fissando
Renato Ricci, reduce da un volo
a terra nell’allenamento di domenica scorsa gli giravano altamente e voleva
solo partire con la bici per capire le sue reali condizioni fisiche - che la
competente amministrazione comunale di uno sperduto Comune d’Italia individui
delle zone del proprio territorio da destinarsi a espansione abitativa oppure
di insediamento commerciale, artigianale o industriale. La procedura culmina
nel mutamento della destinazione di alcuni terreni, da agricola in edificabile.
Quei terreni aumentano il proprio valore e per i proprietari si affaccia la
prospettiva di poterli vendere a un prezzo assai superiore a quello ottenibile
prima del mutamento di destinazione”.
Se
a Loris Topini fino a quel momento
la situazione sembrava facile da inquadrare, tutto di un tratto gli è apparsa
misteriosa. A Renato Ricci,
dell’innominato, del Suero in veste di imprenditore, importava meno di niente,
ma mancavano ancora 10 minuti alle 9:00 e non si erano materializzati Attilio Nocciolini, Maurino e Massimone,
non era educato partire da solo e doveva reggere la parte, soprattutto per non passare da
maleducato. Decise di adottare una tattica ormai collaudata in tante occasioni, far finta di ascoltare e chissà forse pensava già alla calcina che
avrebbe murato nel pomeriggio.
Gheghe va avanti con
il raffronto iniziato, diventando sempre più noioso: “Ipotizziamo ancora –
aggiunge fissando sempre Renato Ricci
- che in prossimità della pubblicazione dei provvedimenti dai quali dipende il
mutamento della destinazione dei terreni, qualcuno all’interno
dell’amministrazione confidi a un amico imprenditore della procedura in atto
dandogli per certa la sua positiva conclusione”.
Fino
a quel momento Renato Ricci aveva
annuito per ben otto volte e il Topini
Loris sbadigliato senza mettersi la mano davanti almeno quattro e chiudendo
sempre la fase con un sospiro molto drammaticamente annoiato e rumoroso.
Gheghe non si perde
d’animo e va avanti con una domanda: “Secondo te, l’imprenditore che fa?”
Lo
chiede a Loris, puntandogli il dito
contro, che non aspetta nemmeno un secondo per rispondergli: “Faccia quello che
vuole, ma a me di tutta questa storia comincio già ad essere bello che stufo e
sono educato la risposta che ti dovrei dare avrebbe al suo interno un qualcosa
che prevede una frase dove sono previste le palle e le piene”.
Gheghe non si lascia
intimorire e mette di nuovo gli occhi su Renato
Ricci e continua con l’affermare sempre più accalorato la sua tesi:
“L’imprenditore si reca dai proprietari
dei terreni offrendo loro di acquistarli. Costoro, ignari del reale valore,
vendono a un prezzo modico consentendo all’imprenditore di realizzare un
guadagno che, se avessero aspettato un pò, avrebbero potuto conseguire loro
stessi. Senza l’asimmetria informativa, l’imprenditore non avrebbe mai potuto
realizzare il guadagno perché i proprietari si sarebbero guardati bene dal
vendere i propri terreni a quel prezzo”.
La
saggezza di Renato Ricci trae le
conclusioni, mettendo ko Gheghe e
facendo un figurone davanti a un nutrito gruppo di ciclisti che si è finalmente
composto.
“Ti
dico io che è successo - gli risponde a brutto muso Renato . Quel farabutto dell’innominato
ha prima acquistato tutte le azioni che aveva Vincenzo Suero e quando in Borsa ha visto il suo capitale prendere guadagni stratosferici, ha venduto tutto e la Curcuma on-line non sarà più collegata a Castiglione della Pescaia. Una bella speculazione. Ha tutti i quattrini nei suoi conti
correnti e si è levato di torno o meglio dal lato b. A Vincenzo Suero, gli è
andata di lusso, non ha debiti, ma se vorrà andare in villeggiatura alle
Canarie dovrà risparmiare e lo potrà fare con i soldi della sua pensione”.
Gheghe, ma anche Attilio Nocciolini, Maurino, Massimone,
Aladino Ferretti tipografo e anche alcuni del gruppo A, restano increduli
da quella tesi, che sembra la verità vera.
“Una
cosa ve la voglio proprio dire – conclude il discorso Renato Ricci – a me questo innominato mi stava proprio indigesto e
anche sopra a due cose rotonde che ho qui davanti. Sono felice che non ne
sentiremo più parlare”.
Vincenzo Suero ex socio dell'innominato |
E’
la volta di Loris Topini a mettere
la parola fine alla vicenda con un commento che passerà alla storia: “Vincenzo Suero può ritenersi contento
di non aver rimesso soldi in questa strana storia. Dobbiamo portarlo ad
allenarsi con noi. Si divertirà di sicuro. Vincerà il campionato del gruppo B.
Con Maurino come sfidante potrei vincere pure io con qualsiasi tipo di bicicletta”.
Tutto
è bene ciò che finisce bene e la curcuma on-line ha finito di esistere.
Rossano
Scaccini
©Riproduzione
riservata
L’innominato
e Gheghe sono personaggi di fantasia. Gli altri e i luoghi sono veri ed
utilizzati per rafforzare la storia.
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