sabato 2 aprile 2022

MAURINO DETTO “SCHEGGIA” SCESO DA BURIANO, VUOLE VINCERE LA CLASSIFCA DEL GRAN PREMIO DELLA MONTAGNA DEL CAMPIONATO DI QUELLI DEL GRUPPO B

 

In primo piano Maurino detto Scheggia sceso da Buriano, poi da sinistra Stefano Giommoni, Roberto Seghi e ultimo sempre il sottoscritto


Facciamo ordine.

Con la Carla di Cortona leader di Quelli del Gruppo B, il prossimo campionato, ancora non confermato e fortemente a rischio organizzativo, assume però un aspetto più professionale e senza tanti tentennamenti.

Al cancello di Dino il tipografo, questa mattina sabato 2 aprile, l’aretina ha chiesto la collaborazione di tutti per disputare eventuali, forse poche prove a causa del susseguirsi di stravolgimenti agonistico-procedurali.

"Sarei scorretta negarvi che i recenti episodi agonistici e collaterali mi hanno  turbata parecchio - rivela Carla di Cortona -  mi rendo comunque disponibile per spirito di servizio a continuare l’avventura  del Campionato di Quelli del Gruppo B, ormai  tutti quanti sappiamo che è fortemente compromesso".

Un discorso così articolato il precedente leader non lo aveva mai fatto.

Finalmente, però, una piacevole novità l’ho potuta verificare.

Ha preso posizione pubblicamente il mio amico Maurino, di soprannome Scheggia, uomo sceso da Buriano. Un ciclista di quelli sempre all’avanguardia che fino ad adesso ha assistito a tutte le schermaglie all’interno del team casereccio, facendosi i fatti suoi.

“Troppa televisione e troppe strullate”.

Le prime sagge parole pronunciate, che però ha accostato immediatamente e in modo perfetto alle prese in giro nei confronti di: Massimone, definito amico delle buche stradali di Grosseto, Saetta dell’hinterland milanese per le “Barrette del capitano”, ma avendo ottenuto l’attenzione del team in questa fase di depressione agonistica e di idee creative, trova lo spazio che vuole per diventare popolare e prosegue.

“Oggi ve la porto io una novità sulla quale sparlare – aggiunge con tono misterioso – tornano con noi Vincenzo Suero e Loris Topini, quest’ultimo ha tolto pure il malocchio a l’ex leader di Quelli del Gruppo B e gli spetta di diritto la possibilità di partecipare al Campionato nella sezione finti ciclisti motorizzati”.

Finita questa dichiarazione magicamente si materializzano i due reduci ritenuti molto abusivi dai componenti di Quelli del Gruppo B,  dove oggi era asemte dandosi malato l'ex leader.

Dino il tipografo ha da ridire subito su Vincenzo Suero.

“Quello – riferendosi all’atleta di piazza Lampedusa – è famoso per come sa mentire. Un professionista nel far passare le bischerate che dice per fatti veri. Se va bene, con lui, qualche mattina va a finire che ci si perde e magari dobbiamo pure chiedere aiuto per tornare verso casa in quanto non sappiamo più dove siamo finiti. Le forze dell’ordine ci classificheranno come rincoglioniti e ci faranno sparire pure le biciclette perché ritenuti pericolosi”.

Fatta questa doverosa precisazione, condivisa dalla maggior parte dei presenti, prende il via l’allenamento a ritmo blando, quello di sempre, viaggiando in coppia, soluzione odiata dagli automobilisti, che però qualsiasi modalità adottiamo la ritengono d’ingombro. Tornando a noi, ho il piacere di avere accanto il mio amico Maurino detto Scheggia sceso da Buriano e iniziamo a parlare, anzi lui disquisisce, ed io ascolto.

“Se è vero che la prima gara del Campionato di Quelli del Gruppo B è prevista il primo maggio – dice – bisogna suggellare (alla parola sugellare lo guardo stranito), un accordo con i più fidati per fare squadra”.

Mi smarco subito.

“A me il vecchio leader mi aveva già scartato per scarso rendimento ciclistico e come ho capito adesso me ne posso fregare del suo giudizio in quanto chi ha voglia gareggia e sarà come al Palio di Siena, tutti contro tutti, nerbate comprese durante la competizione. Nasceranno inevitabili alleanze e la classifica sarà stilata facendo la somma del tempo delle varie tappe. Come al Giro d’Italia”.

“Spero di indossare la maglia azzurra del leader del Gran premio della montagna già dalla prima tappa, sulla classifica a punti non sono ancora al massimo nel destreggiarmi nei traguardi volanti e negli arrivi di tappa. Sono consapevole che non vincerò nessuna gara e tantomeno la maglia rosa”.

Questi i sogni ambiziosi del mio amico Maurino detto Scheggia sceso da Buriano, però mi sento in dovere di ridimensionare le sue aspettative.

“Lo sai vero che gareggeranno, hanno chiesto di farlo, Stefano Giommoni, Stefano Palazzesi, Roberto Seghi e Marcello Mazzetti? Questi ti battono tutti in salita”.

Maurino detto Scheggia, sceso da Buriano, ci riflette un istante e gli escono dalla bocca parole di rassegnazione.

“Questo - mi rivela - molto probabilmente sarà l’ultimo anno che correrò senza aiuti di batterie e motori più o meno occulti e volevo chiudere in bellezza, ma scollettare per primo su Tatti, Roccastrada, Massa Marittima, Tirli, Vetulonia, Caldana, Ravi  e Giuncarico sarà un sogno diventato impossibile”.

Stavolta non mi sono venute parole per rendergli meno amara la sua giusta affermazione e pronuncio una frase scontata e fortemente abusata.

“L’importante è la salute”.

Maurino detto Scheggia sceso da Buriano mi risponde con un altro modo di dire più nostrano:

“L’importante e pisciar chiaro”.

 

Rossano Scaccini

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I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona e Irene di Sanfatucchio sono di fantasia, come le storie che leggete.