domenica 13 marzo 2022

FLATULENZE SENZA RITEGNO



L’effetto Carla di Cortona è già svanito fra Quelli del Gruppo B.

Alcuni ciclisti con il suo arrivo hanno avuto modo di rispolverare  aromi impossibili di dopobarba, profumi e brillantina, stamattina, domenica, mi sono accorto che siamo tornati al trucido.

Fra gli atleti sono ricomparse le vecchie divise d’ordinanza, ma soprattutto barba lunga e qualcuno si è presentato anche con gli stessi indumenti sudati indossati ieri in allenamento

Tutto rientrato nella norma, anche con la Carla presente non sono mancate le classiche flatulenze pre pausa caffè dal nostro attore che ha messo in scena appena sceso di bici e con bis prima di risalirci e sempre con tanto di aiuto  mimato, dove il movimento della gamba dava ancora più rilevanza alla coreografia scenica, avvalendosi del  contributo sonoro prodotto. Stando all’aperto per fortuna l’olfatto si è salvato.

Ormai la donna della provincia di Arezzo e Saetta dell’hinterland milanese sono diventati, malgrado il leader fortemente ex non gradisca, ma con l’immissione del loro numero di cellulare nel gruppo WhatsApp di Quelli del Grupppo B, fanno parte a tutti gli effetti, come dopo un battesimo in Chiesa, delle nostre avventure ciclistiche.

Per dovere di cronaca, la mia curiosità è arrivata a scoprire, nei prossimi giorni vi svelerò, cosa erano venuti a verificare direttori sportivi, meccanici e massaggiatori di team internazionali del ciclismo presenti in zona a casa del nostro leader castiglionese. Vi posso anticipare che è stato sfortunato l’uomo di sopra il Vaticino, gli è mancato poco, ma stava per diventare milionario. Aspetto alcune conferme e poi vi presento la scena.

La parte agonistica di questa domenica ha visto l’immediata fuga dei due nuovi acquisti con i ciclisti veri, o presunti tali, lasciandoci noi subito da soli. Come brenne eravmo così suddivisi, due motorizzati, due da rientrare in forma, uno che meglio non dica cosa penso e poi il leader in forte crisi di identità agonistica, degli altri non ho nessuna notizia da riportare per farveli inquadrare.

Devo però fare pubblica ammenda. Per colpa mia, dopo il pronti via, davanti ai cancelli del Comune già il contachilometri segnava 30 km/h e lì ho deciso di mollare e Quelli del Gruppo B mi hanno aspettato.

In testa avevo l’allenamento a passo merenda, come piace a me, soprattutto dopo la faticaccia del giorno prima che ancora non avevo recuperato e ho la presunzione che la cosa abbia fatto comodo a molti. Con un’andatura gradevole, pedalando senza troppa fatica, i discorsi affrontati da Quelli del Gruppo B, hanno toccato livelli alti.

L’uomo sceso dal poggio sopra Poggialberi ha provato a buttarla su calendari del Campionato, ma la nostra attenzione, diciamo la verità, mia e di Attilio,  era da tutt’altra parte, affrontare il valico delle Strette e non abbiamo argomentato sulle aspettative del capitano, facendo abortire l’argomento principe dei primi chilometri.

Al crocevia per “Casa Svetoni”, nel punto clou della salita, vado in crisi. Attilio regge fino alla cima e ci ricompattiamo in discesa. Poi, si raggiunge il “pinzo di Ravi” decido di non affrontare l’altra impervia salita perché il mio cervello era già proiettato sulle Strette lato rientro, che sono da incubo. Mi accorgo che Attilio è della stessa mia opinione e con  l’uomo al quale devo tutto il mio sapere ciclistico, torniamo indietro aspettando gli scalatori.

Il numero uno castiglionese di Quelli del Gruppo B si è dannato per stare dietro a due ciclisti motorizzati in quel circuito di salita, ma  gli hanno voluto parecchio bene, facendolo però giustamente soffrire. Rientrati sull’Aurelia non gli riesce di mascherare la sua stanchezza e la pausa caffè è stata per tutti noi davvero provvidenziale, anche se l’abbiamo trascorsa seduti fuori all’ombra e al freddo del bar al Grilli, come se fosse piena estate.

Il rientro è stato all’insegna del vogliamoci bene, il leader non ha smesso un secondo di parlare con chi gli capitava a torno, compresi i ciclisti provenienti in senso contrario, trovava sempre qualcuno che lo conosceva.

Si arriva ai titoli di coda.

“Caro mio – mi dice il leader affiancandomi e mettendomi una mano sulla spalla – domani è lunedì e te devi andare a pagarmi la pensione”.

Rimango in silenzio, pensando: “Come sarà quando mi unirò a loro e non andrò più in ufficio?”. Interrogativo che subito archivio e alla rotonda della panoramica a sud del paese lascio il plotone di Quelli del Gruppo B, che già so d’essere impazienti di leggere su questo blog le loro avventure, tutte arrangiate e parecchio inventate, ma non sempre così di fantasia, da utilizzare come pretesto per sfottersi nei prossimi giorni.  

 

Rossano Scaccini

©Riproduzione riservata

I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese e Carla da Cortona sono di fantasia, come le storie che leggete.