mercoledì 30 marzo 2022

CON L’OLIO DEL TRATTORE SI TOGLIE IL MALOCCHIO ALL’EX LEADER DI QUELLI DEL GRUPPO B

 



Dino il tipografo aveva fatto il suo lavoro, come al solito in maniera egregia, ma Loris Topini si era impuntato.

“Faccio tutta la sceneggiata che volete, ma lui deve ammettere pubblicamente che non sarà più il leader. Voglio la garanzia scritta”.

Mi tocca di nuovo contattare l’uomo soggetto a iattura e dirgli a quale condizione Loris Topini gli avrebbe tolto il malocchio e cominciavo a sperare che si accorgesse dell’assurdità della cosa, ma quando uno è determinato, certe sfaccettature anche così grossolane  non le percepisce, anzi, nel suo caso, mi agevola pure la procedura.

“Ti mando una mail, la stampi e gli consegni il foglio a Loris Topini. Ditemi quando si potrà fare questa seduta. Diamoci una mossa”.

Quindici minuti dopo esco per raggiungere Dino il tipografo e andiamo assieme al bar dei ciclisti, che è nel corso principale di Castiglione della Pescaia, consegnando tanto di dichiarazione del leader che non è più al Topini.

“Ora chi ci si mette al suo posto?”.

Chiede 87enne super motorizzato in bicicletta.

“A quello ci penso io – lo richiamo all’ordine - te quando sei disponibile per la sceneggiata?”.

Concordiamo per il pomeriggio di ieri martedì alle 19:30.

All’appuntamento oltre al malcapitato, gli irriducibili: Attilio, Dino il tipografo e il sottoscritto. 

Puntualmente ci troviamo sul marciapiede davanti al garage di Loris Topini e come i vip l’ex leader arriva per ultimo.

“Diamoci una mossa – dice sbrigativo Loris – ho fame e alle 20:00 voglio vedere la puntata del film di Walker Texas Ranger”.

Prendiamo posto, per l’esattezza Loris e il leader a sedere uno davanti l’altro e noi tre in piedi.

Il Topini non tergiversa neanche un istante e chiede il silenzio senza tanti tentennamenti.

Da uno strano contenitore versa dell’olio su un piatto bianco di plastica (neanche di ceramica), si parte in salita.

Avuta l’attenzione di tutti, ma soprattutto dell’ex leader che comincia ad essere in affanno per l’emozione e suda vistosamente, inizia la recita.

Loris fa davvero un bello sforzo e entra perfettamente nella parte. Comincia a agitare le braccia e contemporaneamente pronuncia qualche parola strana, inzuppando più volte sia il pollice della mano destra che quello della sinistra in quel liquido stranamente olivastro, sforzandosi teatralmente a far emergere vistosamente la resistenza del male contro il bene, che amplifica con tanto di voce tremolante. La teatralità ha altre sfaccettature, come l’avvicinare una prima volta le mani al capo dell’ex leader, ma da buon attore navigato da sfogo a un tremolio consistente, colpendo bruscamente il piatto di plastica e schizzando d’olio l’ormai tornato ciclista semplice anche sul suo giubbotto oltre che sulla camicia.

Con voce stanca e irriconoscibile il Topini porta a termine il suo lavoro rivolgendosi al ciclista colpito da malocchio dandogli le ultime indicazioni, prima di riprendersi dallo sforzo recitato.

“Adesso ti segno. Non ti muovere per nessun motivo e come vedi che metto le mani sul tavolo esci da questa stanza senza dire una parola e vai a casa. Stanotte farai qualche sogno dove ti appariranno mostri a più teste ma domani tutto sarà finito”.

Una lunga frase che per far finta di pronunciarla con tanta sofferenza al Topini sono occorsi di sicuro un paio di minuti  e intanto l’ora del telefilm preferito si avvicinava.

Segnato in fronte, sulla bocca, sul collo e su tutte e due le orecchie, Loris prima di appoggiare le mani sul tavolo, dove prima però aveva già posizionato dei tovaglioli di carta per imbrattare il meno possibile gli vuole dare il colpo di grazia, questo non concordato, ma è stato un perfetto fuori programma. 

Il ciclista prestato alla recitazione emette un rantolo da paura e si sente chiaramente una frase: “Accontentati d'ora in poi di fare il gregario alla Carla di Cortona”.

Il leader di prima vede le mani ferme sul tavolo di Loris e riesce ad alzarsi spostando la sedia ma nel farlo produce un fastidioso rumore. Prova in qualche modo a sistemarsi il giubbotto ed esce senza dire una parola come gli aveva detto di fare Loris.

Restiamo in silenzio per un paio di minuti, Dino il tipografo si affaccia alla porta del garage e del leader nessuna traccia da qualsiasi parte della strada.

“L’olio era buono. Me lo ha regalato il meccanico qui davanti. Gli era avanzato dopo averlo sostituito a un trattore in Pian di Rocca”.

Il malocchio è stato debellato, il leader defenestrato, di sicuro qualche novità ciclistica si presenterà all’orizzonte per parlarvene nel prossimo fine settimana.

 

Rossano Scaccini

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I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona e Irene di Sanfatucchio sono di fantasia, come le storie che leggete.