mercoledì 27 agosto 2014

Stanno tutti bene tranne me - un bel viaggio nella tua mente

 Un libro che ti lascia di sicuro qualcosa dentro. Oserei dire che ti sconvolge le sicurezze maturate negli anni. Ma partiamo dai premi che “Stanno tutti bene tranne me” scritto da Luisa Brancaccio, edito da Einaudi, si è aggiudicato: la menzione speciale al premio Geiger, ha vinto il premio John Fante e il premio Volponi.
Un romanzo con storie che viaggiano parallele. Riassumendo il lavoro della scrittrice, a chi ancora non ha letto questo libro, posso anticipare che a me sono rimasti impressi oltra a Margherita, che è la protagonista: i vicini di casa, le bestie mansuete, lo psicanalista, la donna delle pulizie.
Queste le mie anticipazioni, ma con “Stanno tutti bene tranne me” Luisa Brancaccio quali argomenti ha trattato?
“E' difficile parlare del proprio romanzo, è difficile mettere a fuoco un solo argomento. Ma penso che quello a cui tengo di più sia l'emancipazione dell'uomo, un processo poco in vista, parallelo all'emancipazione della donna, altrettanto faticoso ma spesso ignorato, valeva la pena parlarne. Ammiro il lavoro durissimo che hanno fatto gli uomini per restare in relazione con la nuova donna, la donna emancipata, è un lavoro eroico. Hanno smantellato vecchi modelli maschilisti che ormai erano oppressivi non solo per noi donne ma anche per loro. E la paternità mi sembra uno dei fulcri attorno a cui ruota il cambiamento”.
Conosciamo meglio Luisa Brancaccio: legge sempre due libri per volta? ·
“Sì. In genere ho un libro per il giorno e uno per la notte”.
Come li sceglie?
“Li voglio bellissimi, scelgo libri da cui posso imparare”.
Adesso che sta leggendo?
“Coetzee, L'infanzia di Gesù, molto bello, lo consiglio. Di giorno invece leggo La scientificazione dell'amore, un saggio di Michel Odent, un medico francese che affronta temi a me molto cari, l'amore come strategia per la sopravvivenza umana, il superamento dell'uomo aggressivo, della società aggressiva. Consiglio anche questo”.
Ama viaggiare: ma è vero che per lei una vacanza non dura mai meno di tre mesi?  
“Sono nomade, è vero. Ma non vado mai in vacanza”.
Presentando il suo libro, in quanti le hanno detto che hai parlato della loro vita? ·
“Quando i lettori si sentono vicini ai personaggi di cui scrivo mi sento di aver fatto un buon lavoro. E' di persone vere che intendo parlare, non realmente vissute ma con sentimenti veri”.
Leggendo Stanno tutti bene tranne me mi sono convinto che la normalità apparente è sinonimo di finta tranquillità, lei va alla ricerca del dietro le quinte: perché questa sfaccettatura?
“E' proprio un dovere della letteratura, credo, quello di scavare, di scoprire e portare alla luce il sommerso. La narrativa deve avere un potenziale di pericolosità per la società, se no è noiosa e non serve a niente”.
Emerge anche uno dei mali del terzo millennio, la solitudine, colpa di una società egoista e poi cos’altro le sprigiona questo status così malvagio?
“La solitudine la conosco bene, uno scrittore trascorre talmente tanto tempo in solitudine. E' uno dei punti dolenti della mia vita”.
Una cosa insolita nel romanzo è ritrovare un certo senso di partecipazione ai problemi e al dolore degli altri, qui non crede d’essersi allontanata parecchio dal suo stile di scrittura così reale?
“Credo che l'empatia e la compassione siano due sentimenti fondanti le relazioni di tutti gli animali. Li sottovalutiamo ma sono lì forti e pulsanti”.
Perché il realismo viene fuori sempre in tutto il suo lavoro che ha mandato in stampa e cosa ha prodotto sentendo in giro i commenti?
“Il realismo di questo libro è stato forse l'aspetto più apprezzato sia dai critici che dai lettori. L'onestà nella scrittura è uno strumento importante, rende la lettura emozionante”.
Tornando a “Stanno tutti bene tranne me” potrei aggiungere per incuriosirvi e passare in libreria che Margherita, la protagonista, quando ha deciso di sposarsi pensava d’aver trovato il marito che ha sempre cercato, ma poi si accorge d’aver fallito, di vivere accanto ad uno sconosciuto. A questo punto l’autrice inserisce un cambio di passo alla storia che ti porta a leggere con voglia sempre in crescendo tutto il romanzo.
©Riproduzione riservata
Rossano Scaccini

Foto gentilemente concessa da Luisa Brancaccio