MONDI FANTASTICI DI FRANCESCO FALCONI
“Presto
ambienterò un mio libro a Castiglione della Pescaia”.
Lo
promette Francesco Falconi, grossetano, autore di romanzi fantasy .
Lei non è uno
scrittore a tempo pieno?
“No,
sono scrittore a metà, perché di giorno indosso il cappellino di ingegnere
delle Telecomunicazione. La sera, invece, mi chiudo nella mia stanza per creare
mondi e raccontare storie”.
Ha dichiarato
che per lei la scrittura è un’esigenza, ma come le si manifesta?
“In
diversi modi. Quello più semplice è la nascita di un’idea, che può avvenire in
qualsiasi momento della giornata, o derivare da un’esperienza diretta. L’idea
cresce, diventa tridimensionale, si trasforma in personaggi. I personaggi mi
parlano, fino a obbligarmi a raccontare le loro storie. Non posso far altro, la
scrittura è il mio modo di esprimermi e sentirmi me stesso”.
Mentre a 14 anni
i ragazzi pensano solo a divertirsi lei ha scritto il suo primo romanzo, ma i
suoi coetanei cosa le dicevano?
“Estasia” è un romanzo per ragazzi, che
narra la vicenda di Danny Martine, a cavallo fra il nostro mondo e uno
immaginario. All’epoca amavo moltissimo il fantasy, ma desideravo una storia
tutta mia, con i miei personaggi e un intreccio che mi convincesse. Così presi un
quadernone - che tutt’oggi conservo
gelosamente – e mi misi a scrivere il romanzo. Non lo dissi ai miei coetanei,
perché mi vergognavo né conclusi la stesura, ma abbandonai il quadernone in un
cassetto. Lo ripresi in età adulta, dopo la laurea. Lo riscrissi e infine trovò
una pubblicazione. Sono molto affezionato alla trilogia di Estasia, benché sia
una mia prima opera – quindi se vogliamo anche immatura e diversa dallo
scrittore che sono oggi”.
Il libro che al
momento le ha dato maggiori soddisfazioni dai riscontri avuti dai lettori?
“Sicuramente
l’ultimo, il tredicesimo romanzo. Si intitola “Muses”, edito Mondadori. È un
romanzo che ha avuto una lunga gestazione, circa tre anni, prima di essere
scritto. Aspettavo il momento giusto e, soprattutto, una maturazione stilistica
necessaria per affrontare una storia complessa e articolata. Lo sforzo non è
stato vano: i lettori sono rimasti entusiasti, basta leggere le varie
recensioni che si possono trovare in rete, come su Anobii, il social dedicato
ai libri”.
“Muses” per lei
è?
“La
storia di Alice, una ragazza nata e cresciuta nella periferia di Roma con un
padre violento e alcolizzato e una madre incapace di difenderla e dimostrarle
il suo affetto. Alice è una cantante rock, piena di tatuaggi e piercing, suona
il violino elettronico. Si perde a Roma, cresce con compagnie sbagliate che le
costeranno anche il carcere minorile. Dopo un incidente scopre di essere stata
adottata e fugge a Londra per scoprire le sue origini. Qui sarà svelata una
sconvolgente verità: Alice è la discendente della Musa della Musica. Nella
seconda parte del romanzo, con influenze più fantastiche, ho risposto alle
domande: cosa accadrebbe se le Muse vivessero tra di noi? Ai giorni nostri,
come ispirerebbero gli uomini? Le loro arti si sarebbero evolute adattandosi ai
tempi?”.
Il genere
fantasy come le si addice?
“Ogni
genere letterario è solo una veste per raccontare una storia, che sia
fantastico, romance, thriller o altro. Fino ad oggi – esclusion fatta per il
libro di fantascienza “Gothica” e la biografia di Madonna – ho scelto
quest’abito. Nel prossimo futuro però sono intenzionato a cimentarmi nella
narrativa per adulti”.
Scrivere romanzi
per ragazzi, quali sono gli ingredienti principali?
“In
primis non credere che i ragazzi siano degli sciocchi e che possiamo fare degli
sconti. Non pensare “tanto è fantasy”, piacerà. Non funziona così. La
generazione di oggi è molto matura, spesso disillusa. Scrivere per ragazzi è
assolutamente difficile, sia se abbiamo come intento quello di spingere verso
l’evasione, sia se vogliamo scrivere qualcosa di più realistico. Spesso noto
che i genitori e le scuole adottano un atteggiamento protezionistico verso i
ragazzi, cercando di rifilare storie edulcorate o solo i classici. Non sono più
sufficienti, nell’era in cui tutto è accessibile via internet. Per invogliare
alla lettura dobbiamo immergerci e vivere il mondo dei ragazzi di oggi. Infatti
molti di loro mi seguono giornalmente sui miei canali internet: il mio sito (www.francescofalconi.it),
su twitter (francescofalcon) e su facebook (/falconifrancesco).
Ma i giovani
stanno lontani dai libri?
“Vivono
il loro mondo. La lettura di per sé è qualcosa di più impegnativo rispetto al
cinema o ai videogiochi, ma conosco tantissimi ragazzi che – seppur con uno
sforzo iniziale – si sono avvicinati ai libri e adesso sono lettori onnivori
anche di lettura classica. Dobbiamo comprendere i ragazzi, avvicinarli alla
lettura spingendo sulle loro passioni. Dobbiamo imparare a farli ammalare di
lettura”.
Il suo rapporto
con il pubblico adulto in quale libro già scritto lo potrebbe meglio dichiarare
centrato?
““Muses” è un libro letto anche dagli
adulti. Vi racconto un piccolo aneddoto: durante una presentazione a Latina, si
avvicina una donna di mezza età per un autografo. Mi chiede se può dettarmi la
dedica, sorrido e accetto. E mi dice: “A Silvia, che la ringrazia per aver
raccontato la sua storia”.
Rossano
Scaccini
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