HO CONCLUSO UN ACCORDO SEGRETO CON L’EX LEADER DI QUELLI DEL GRUPPO B
Il momento che ha anticipato l mio accordo con il leader del Gruppo B
Domenica
6 marzo chiedono ufficialmente di tornare ad allenarsi con Quelli del Gruppo B,
Vincenzo Suero, Loris Topini e tutti e due vorrebbero pure prendere parte al
Campionato.
Vincenzo e Loris fanno pubblica ammenda presentandosi al cancello di Dino il tipografo, ma il padrone di casa, voce influente nelle decisioni del leader sceso dal colle, immediatamente rigetta la loro richiesta in quanto, secondo lui, ma anche per tutti noi, so due sprezzanti del pericolo e viaggiano sempre a velocità forsennata, di sicuro un pericolo per la nostra incolumità se ci accodiamo alla loro scia. Ovviamente Dino fa queste affermazioni con tonto scanzonato che benedice il loro ritorno nel Gruppo B.
Si
associa immediatamente a quel giudizio il leader che al momento ne ha due più
forti davanti da battere, ma nell’arco di cinque minuti, dalle 8:50 alle 8:55 capisce
che è il caso di cambiare idea, forse lo fa pure inconsapevolmente, compiendo
però a sua insaputa un gesto davvero nobile e si sbilancia pure annunciando novità,
probabilmente pensate al momento, ma a noi ha detto di averci ragionato sulla
cosa trascorrendo notti insonni.
“Ho
da poco cambiato il regolamento del Campionato – rivela – lo metto nei prossimi
giorni sulla pagina internet di Quelli del Gruppo B. Potranno correre tutti
cani e porci. Tutto dovrà essere formalizzato ufficialmente tramite Pec entro
il primo di maggio”.
“Eri
partito bene, ma ti sei sciupato in finale. La Pec? Prendi un foglio, ci scrivi
i nostri nomi e se si deve pagare qualcosa trova qualche sponsor. Io i soldi li
caccio solo se si va a pranzo o a cena”.
Renato
lo bacchetta subito a puntino e pure io non mi lascio sfuggire l’occasione facendo delle affermazioni dove chiedo
conferma e propongo di tornare alla formula iniziale. Un figurone senza fatica
alcuna.
“Si
corre tutti e senza squadre? Dai proviamo a mettere su almeno due team.
Riusciremo a essere 10? Oppure, come mi immagino arriviamo pure a 20 e in
questo caso le squadre sarebbero addirittura quattro, ma pensa se la cosa ti
sfugge di mano e ti chiedono di correre in 100, voglio vedere che casino viene
fuori”.
Il
leader locale si gratta il capo un istante e mi guarda pensieroso lanciandomi
un sos di soccorso, ma Renato ha una
proposta da pubblicizzare.
“Facciamo
una bella cena e durante l’appuntamento conviviale si fa un sorteggio pilotato
fra coloro che vogliono correre al Campionato di Quelli del Gruppo B e si
formano le squadre”.
Prendo
spunto dall’idea imprenditoriale che non mi sarebbe mai passata per la mente e dico
la mia.
“Motorizzati
e non tutti dentro. Le squadre dovranno ospitarne almeno uno o due, dipende da
quanti si presentano con questo artificio, ma ci dovranno dire a quanto ammonta
la velocità massima raggiunta. Poi, mettiamola sull’estemporaneo. Cerco di
essere subito chiaro, in squadra ci dovrà essere uno che pesi almeno 80 chili,
uno che superi sulla bilancia quota 90 e
se c’è qualcuno al di sopra del quintale gareggerà al posto dei due più secchi.
Donne e uomini sono indifferenti, ma se il team di 5 elementi per prima cosa
occorrerà trovare quelli grassi e già adesso guardandomi attorno, mi sembra che
siamo tanti e poi altre clausole che ci possono venire in mente”.
Troppe
novità tutte assieme lasciano spiazzati i presenti, ma ancora nessuno propone
il giro da compiere. La Carla di Cortona si fa avanti e consiglia di andare a
scalare nell’ordine Giuncarico, Ravi e poi Caldana e ritornare per il valico
delle Strette.
Renato in gran silenzio gira il suo velocipede e parte in direzione Pian di Rocca, stessa cosa la faccio io prendo la direzione che mi porta al circuito di Cernania, comunemente chiamato il Giro del Maggiorani.
All’andata il leader ex unico adesso terzo è stato staccato senza
pietà sulle Strette, ma al rondò del Lupo saluta il gruppo che si accinge a
scalare Giuncarico e svolta per il Bozzone, arriva a Macchiascandona, venendomi
incontro.
Stranamente
si mette davanti a tirare, ma imboccata la strada meno trafficata che porta
alla provinciale del Cristo esplode in un monologo interminabile.
“Che
ne dici se il Campionato lo cancello? Farò una figuretta, ma posso sempre
appellarmi al fatto che siamo troppi e la cosa era nata per noi castiglionesi e
non mi sento sicuro a organizzare un evento così pieno di ciclisti di livello
davvero notevole”.
Resto
in silenzio senza fissarlo, anche perché la strada di Cernaia ancora non è
tutta sistemata e bisogna stare sempre molto attenti dove far passare le ruote.
“Da
una gara quasi finta a una corsa vera, la cosa mi sta davvero provocando
sensazioni da gastrite e ne voglio uscire”.
Poi
arriva la supplica.
“Dai
dammi una mano a venirne fuori, anche con tanto di figura di cacca da portare a
casa”.
Prima
voglio avere delle rassicurazioni e mi faccio serio nel parlare.
“Ma
sul regolamento ci posso mettere le mani?”.
“Certo.
Puoi fare come ti pare”, risponde l’ex leader.
“Allora
lasciami lavorare alla cosa e stai certo che un sistema strategico vincente lo
adottiamo e posso già dirti che punterò a farti vincere il Campionato di Quelli del
Gruppo B”.
“Come?”,
mi chiede con voce rassegnata e preoccupata.
“Faremo
in modo che il Campionato non sia una gara che vince chi arriva primo. Le
regole saranno altre, ma non mi dire ancora quali perché non le so al momento nemmeno
io. Una cosa comunque credo di potertela anticipare, se saremo una decina, due
squadre, ti faccio vincere il Campionato”.
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata
I luoghi sono reali come
quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese e Carla da
Cortona sono di fantasia, come le storie che leggete.
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