SI USA DIRE CHE LA CURIOSITA’ E’ FEMMINA, MA ANCHE I MASCHI NON SCHERZANO
Due notizie caratterizzano questa prima parte della settimana. Sono risalito in bicicletta dopo 15 giorni di rifiuto, complice pure il freddo, ma la news “ganza” è un’altra. Sulla mia chat personale del social Facebook oggi mi è arrivata l’ennesima domanda, ne ho già lette una ventina, soprattutto attente lettrici di questo blog. Tutti vorrebbero conoscere come si sono conosciuti il mio personagio con la Carla di Cortona.
Francamente,
restando nel presente, la cosa mi entusiasma nel constatare l’attenzione che
mettete nel leggere i miei post e allora vi rivelo, tornando nel mondo della
fantasia, come si è svolto l’incontro.
La
Carla di Cortona è lei che decide di entrare nel mio mondo, ma non perché fosse
impaziente con tanto di fantasie erotiche dopo che mi ha visto aerreodinamicamente
parlando ben impostato in bicicletta, ma solo perché avendo saputo che lavoro
in Comune potevo esserle di aiuto nel disbrigo di certe procedure burocratiche
per la residenza e l’iscrizione a ruolo dei vari tributi locali.
Ecco
come è andata.
Dall’ingresso
della sede comunale, la scorsa settimana, mi arriva una telefonata dove mi
chiedono se possono far salire nel mio ufficio la signora Carla di Cortona che
non era presente nella lista degli appuntamenti per il giorno. In tempi di Covid-19 tutto deve essere tracciato a dovere soprattutto negli uffici pubblici.
Rispondo
di sì inventandomi una scusa per essermi dimenticato del segnalare l'ingresso e riaggancio.
Trascorrono
pochi secondi e squilla di nuovo il telefono, sempre dalla portineria, stessa
voce maschile, si complimenta con me: “Colpo gobbo, complimenti”.
Capito
dove vuole andare a parare gli rispondo parafrasando detti popolari sportivi:
“I gobbi sono juventini, io il calcio non lo seguo”.
Riattacco
e esco sul corridoio ad accogliere la Carla di Cortona.
Abbigliamento
casual tendente all’elegante sportivo, una grande borsa sulla spalla che posa
sopra una delle due sedie riservate agli ospiti che ho in stanza e poi si
toglie il giaccone accomodandosi.
L’incontro
avviene a porte aperte e nel via vai di colleghi che transitano per il palazzo e non posso fare a meno ci accorgermi che la presenza di Carla di Cortona desta curiosità in quanto essendo orario non di pubblico mi trovavo con
un volto sconosciuto e pure accattivante.
La
donna declina l’offerta di un caffè e dopo pochi convenevoli, passiamo a
risolvere le poche pratiche che deve sistemare all’interno dell’amministrazione
comunale.
In
un quarto d’ora chiudiamo tutta la vicenda scartofie e solo allora mi chiede se
era sempre valida l’offerta del caffè.
La
conversazione si sposta di pochi metri più avanti dove si trova la "macchinetta" erogatrice delle bevande e lì mi rivela che nella sua
Cortona proprio quella mattina si era risvegliata sotto la neve e da lì il
pretesto scontato sul confronto con il clima decisamente più mite di Castiglione
della Pescaia e prendendone atto facciamo ritorno nel mio ufficio dove le
chiedo, proseguendo sulle frasi da copione prevedibile, cosa e perché l’aveva spinta a
scegliere Castiglione della Pescaia.
“Le
motivazioni sono molte, ma tutte assieme mi hanno fatto prendere questa
decisione”.
Poi,
indossando un sorriso di quelli da pubblicità di dentifricio, dice con tono
ironico: Chissà perché credo tu mi volessi chiedere altro sulla mia storia?”
Cerco
di capire dove sta la trappola dietro a quell’affermazione e forse ne esco
quasi bene, il condizionale è d’obbligo.
“La
mia era una curiosità sul perché uno sceglie un posto diverso da dove ha
vissuto per cinquanta anni. Solitamente è il lavoro o l’amore che portano a
questi cambiamenti, ma te al momento non mi sembra che cerchi un occupazione e
non ci hai rivelato niente del tuo privato. Passo da invadente?”.
Assumo
un tono sul permaloso e la chiudo con un’altra frase logorata: “ Lungi da me
essere ficcanaso. Quando e se ti va mi piacerebbe instaurare un dialogo che
va al di la di moltipliche ruote frequenza cardiaca sotto sforzo e del
Campionato del Gruppo B. Vuoi sapere perché, mi piace socializzare e poi sono all'antica, mi piace farlo soprattutto con tutte le donne e spero d'entrare in confidenza pure con te. Ci sto provando? Ormai il tempo di abbordare con ogni pretesto è passato da tempo. Al momento la mia è solo una sana curiosità”.
Decido
di chiuderla li, consapevole di essere stato scontato, potevo argomentare spaziando in varie direzioni, ma non mi sembrava il momento avendo trovato una resistenza anche poco nascosta, ma onestamente sincera e sensata.
“Per
qualsiasi motivo tu lo ritenga opportuno, sai come trovarmi oltre che nei fine
settimana davanti al cancello di Dino il Tipografo, adesso conosci anche la
strada per il mio ufficio”.
Le
porgo il suo cappotto, poi la borsa, un mio biglietto da visita e la saluto
stringendole la mano.
La
Carla mi guarda divertita, perché ha capito perfettamente che mi ero un pò impuzzonito e tutt’altro che disorientata afferma: “Ci vediamo sabato, ma resto
convinta che sei uno curioso e anche permaloso”.
Colpito
e affondato.
Rossano Scaccini
©Riproduzione riservata
I luoghi sono reali come
quasi tutti i personaggi, ma solo Saetta dell’hinterland milanese e Carla da
Cortona sono di fantasia, come le storie che leggete.
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