LE RIVELAZIONI DEL CAMPIONE SCESO DAL POGGIO
Dopo l’ultima sconfitta in volata che si è materializzata la prima domenica di settembre dell’anno scorso, Maurino ha fatto una cosa molto utile, soprattutto per sé stesso, ma anche per il mondo del ciclismo castiglionese, annunciandolo lo stesso pomeriggio di quella calda domenica nella veranda della nuova location ciclistica su corso della Libertà a Castiglione della Pescaia.
“Ma che cosa sta diventando questo
sport? – alla sua domanda il burianese inserì una breve pausa che permise ai
presenti: Suero, Topini, Tipografo di guardarsi e senza commentare, cosa che
avrebbero fatto alla fine di questa esternazione, e rimisero pazientemente con gli
occhi e le orecchie puntate in direzione del relatore, che aggiunse – le mie vittorie devono
trasmettere un messaggio diverso, ma molto semplice agli sportivi, tutti applicandosi possono
riuscire ad emergere come sto facendo io da qualche anno a questa parte”.
Poi l’uomo delle Paduline aggiunse:
“Lo ammetto senza problemi, sto avendo un periodo dove allenamenti,
alimentazione non coincidono e comincio a soffrire troppo, una sensazione che
mi soffoca e allora mi prendo una pausa di riflessione”.
Da quella domenica pomeriggio
tutto ha cambiato forma e aspetto nella preparazione di Maurino. Il re degli
scalatori-velocisti castiglionesi, che si è presentato al primo impegno
stagionale, il “Giro di Grosseto” di febbraio facendosi vedere spesso in fuga
con Dino il tipografo e poi trionfatore in solitaria in volata dopo un testa a
testa con Attilio Nocciolini. Maurino è vero che un po’ ha sbarellato in volata,
ma la notizia del giorno è un’altra, è pronto a raccontare per la prima volta
ciò che si era tenuto dentro, come ha gestito i mesi scorsi in piena solitudine
agonistica e rivelando il vero motivo della sua crisi.
“Suero mi ha messo in difficoltà
e tutta colpa sua se ho passato un pessimo 2020 agonistico. Presentandosi alle
sfide con la nuova bici corredata di motore mi ha destabilizzato. In salita ero
quasi pronto per batterlo e lui che ha fatto? Si è fatto aiutare dalla
tecnologia elettronica”.
Poi Maurino torna a fare voli
pindarici: “Lo devo ammettere, ero diventato troppo esigente e mi
sono logorato fisico e mente. Tutti i giorni un impegno importante da portare a
termine anche in allenamento che erano sempre gare. Cercavo di concentrarmi,
senza pensare ad altro, ma poi all’improvviso il buio, l’assuefazione che non ti
porta a migliorarti. In questi mesi ho lavorato interiormente è la scorsa
settimana, all’esordio stagionale è arrivata la prima vittoria”.
“Il mio fisico manda segnali eccellenti
di ripresa – rivela Maurino - e proverò a sfidare nella prima cronometro in
programma Attilio Nocciolini. Ho scoperto questa nuova dimensione agonistica dove
sto diventando infallibile e sento di potercela fare. Sto seguendo tabelle
particolari e, se posso, mi alleno con la bici da inseguimento, quando non fa
troppo freddo”.
Per capire le reali condizioni
di Maurino basta però sentire il commento di Loris Topini: “Quello – riferendosi
a Maurino - pensa di andare fortissimo, ma non riesce a gestire lo sforzo. Come
sente la fatica, invece di stringere i denti, lui che fa? Molla. Se avesse
iniziato da giovane a praticare questo sport – sostiene Topini – adesso sarebbe
un ottimo giocatore di bocce o di briscola”.
Si fa per scherzare è....
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