sabato 19 gennaio 2019

VINCENZO SUERO: “SE PROPRIO LO DEVO ALLENARE DI NUOVO IO, LO PRENDO, MA NE FACEVO VOLENTIERI A MENO”

da sinistra: Vincenzo Suero e Scheggia


Tutto avviene in meno di 30 secondi.
Alle 8:59 di stamattina sabato 19 gennaio, Attilio Nocciolini affianca Vincenzo Suero prima di prendere il via dell’allenamento e gli dice a brutto muso: «Da oggi te lo "rialleni" te Scheggia. Un faccio vita. Mi telefona pure alle 11 di notte per chiedermi i consigli. Io al mattino mi alzo alle 5 per andare a lavorare e sai quanto me ne frega dei muscoli di quello lì, poi ora vuole una tabella per andare forte in primavera, gli ho proposto di farsi delle scorpacciate di baccelli».
Vincezo Suero, che è un buono di natura come lo è Attilio Nocciolini, ma soprattutto pensionato nel vero senso della parola, sa che a quella supplica non può controbattere e  accetta l’imposizione.
L’allenamento giornaliero dei fedelissimi ex Gruppo B prende il via con una novità, ci accodiamo ai big presenti a quell’ora. Mancava mototopo e Suero, arrivati nel cuore di Roselle, non avendo la batteria come garanzia per rientrare se staccato, declina l’invito di raggiungere Campagnatico con i più agguerriti e continua con noi, quelli senza speranze.
Attilio Nocciolini
l'ex allenatore di Scheggia
 
Per la cronaca, Scheggia viene fuori sul cavalcavia che precede il centro etrusco grossetano e poi si rimette dietro. Poi, oltraggiosamente, come fa il suo mentore che abita poco fuori Castiglione e sta parecchio antipatico a tutti, in uno strappetto di poche centinaia di metri dove stavo tirando il gruppo, mi passa davanti e allunga, ma viene umiliato da tutti i presenti. Questa prima o poi la paga e non ci vorrà tanto per fargliela scontare. Prima Suero, poi Attilio Nocciolini e adesso di nuovo Vincenzo Suero hanno cercato di fargli capire il galateo di questo sport, anche con dei disegni e grafici, ma è stato solo tempo perso.
Dopo la pausa caffè non cambia tattica. Scheggia continua a fare il succhia ruote, poi parte per la volata finale e come è andata? A Siena dicono "meglio ultimi che secondi".

Rossano Scaccini
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I personaggi sono veri, come i luoghi. Le storie non si allontanano dalla verità, ma c’è un po’ di sana ironia.