Con "Parlami" Matteo Rampin ci aiuta a mettere in pratica come ascoltare
“Molti parlano,
pochi lasciano parlare, quasi nessuno ascolta. Eppure, quando ci accade di
essere ascoltati per davvero, viviamo un’esperienza che può segnarci in
profondità e innescare cambiamenti reali e duraturi nella nostra vita. Un
ascolto vero è fatto di silenzio, musicalità, attesa, rapidità, autocontrollo,
intuito, curiosità, audacia, prudenza, forza, docilità, raziocinio, familiarità
con l’assurdo e di molti altri ingredienti contrastanti”.
Questo è uno dei
passaggi che mi ha più incuriosito di “Parlami”, il libro, di Matteo Rampin,
che sta avendo un notevole successo di vendite in libreria.
Psichiatra,
psicoterapeuta e formatore, Matteo Rampin da vent’anni studia e applica
tecniche di derivazione ipnotica per conseguire l’eccellenza nelle prestazioni sportive,
artistiche e professionali. È consulente personale di atleti, manager e artisti
di livello internazionale, e ha lavorato per decine di aziende private ed enti
pubblici negli ambiti del cambiamento, dell’innovazione e delle procedure non
convenzionali
di soluzione dei
problemi. Su questi argomenti ha scritto una trentina di libri pubblicati in
Italia e all’estero.
Perché ha sentito l’esigenza di far conoscere le
difficoltà del comunicare?
“Ho scritto "Parlami" pensando a quanti,
per ragioni professionali, hanno a che fare con persone che attraversano
difficoltà di vario ordine. Oggi il tema della comunicazione è trattato
ovunque, ma non sempre si dà la dovuta attenzione alla fase dell'ascolto, senza
la quale non c'è comunicazione autentica”.
Lei afferma che una gran parte delle persone, parlano,
ma pochi lasciano parlare, quasi nessuno ascolta. Come siamo arrivati a questo
punto?
“Molti ascoltano
solo se stessi: per questo, anche quando credono di ascoltare, in realtà non lo
fanno. Altri ascoltano l'interlocutore solo fintantoché parla di loro. In
generale, ascoltare seriamente è faticoso, e pochi accettano la fatica come un
ingrediente normale della vita".
Ascoltare, non va più di moda?
“Direi che molti vogliono essere ascoltati,
senza rendersi conto che per essere ascoltati ci deve essere qualcuno che
ascolta. È una variazione sul tema "individualismo": esisto solo io,
tu esisti solo in funzione dei miei interessi. Per ascoltare occorre tenere a
bada l'ego, cosa alla quale non si viene più educati e formati con la dedizione
che era propria altri periodi storici".
Rossano Scaccini
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