mercoledì 23 novembre 2016

E' solo una storia d'amore, ma Anna premoli l'ha resa speciale

Anna Premoli, fa parte degli scrittori che appena arriva in libreria, passo ad acquistare immediatamente il romanzo di turno. Nella vita di tutti giorni però non è una scrittrice a tempo pieno, si occupa di finanza. Prima di parlare del suo libro “E’ solo una storia d’amore”, le chiedo un'opinione su come vede la situazione economica attuale.
“Non so se questo lavoro, così a stretto contatto con i mercati finanziari e a braccetto con la politica mondiale, mi ha reso cinica o se invece lo ero già di mio e sono approdata in questo settore sapendo bene a cosa andavo incontro. Il 2016 è stato un anno “tosto”, inutile negarlo. E non tanto per le implicazioni finanziarie, che ci sono sempre, quanto per quelle psicologiche: le ondate migratorie, il referendum sulla Brexit, l’elezione di Trump… Insomma, sono temi che mi hanno dato ampio materiale su cui riflettere. A livello economico la situazione è chiara, purtroppo: il mondo ormai ha esaurito ogni spinta di crescita e il popolo “bue” se la prende con il governo di turno. Mi spiace essere pessimista, ma credo che sia necessario aprire gli occhi e rendersi conto che certe spinge dovute al progresso tecnologico e all’aumento della popolazione si sono esaurite e che lo status quo, anche a livello di PIL, è il massimo a cui possiamo aspirare. Ci tocca tirare la cinghia”.

E da scrittrice cosa prevede, diciamo a corto, nel 2017?
“Per fortuna scrivo commedie rosa, perciò, almeno nel mio settore editoriale, il buon umore non manca. Di certo ho intenzione di andare avanti con quello che sento essere la voce narrativa a me più congeniale”.
E' solo una storia d'amore, ultimo romanzo di Anna Premoli, fa un balzo indietro nel tempo di cinque anni, quando Aidan Tyler ha lasciato New York sul carro dei vincitori, diretto verso il sole e il divertimento della California. Fresco di Premio Pulitzer grazie al suo primo libro, coccolato dalla critica e forte di un notevole numero di copie vendute, era certo che quello fosse solo l'inizio di una luminosa e duratura carriera. Peccato che le cose non stiano andando proprio così: il suo primo libro è rimasto l'unico, l'agente letterario e l'editore gli stanno con il fiato sul collo perché consegni il secondo, per il quale ha già incassato un lauto anticipo. Un romanzo che Aidan proprio non riesce a scrivere. Disperato e a corto di idee, in cerca di ispirazione prova a rientrare nella sua città natale, là dove tutto è iniziato. E sarà proprio a New York che conoscerà Laurel, scrittrice di romanzi rosa molto prolifica. Già, "rosa": un genere che Aidan disprezza. Perché secondo lui quella è robaccia e non letteratura. E chiunque al giorno d'oggi è capace di scrivere una banale storia d'amore... O no?
Da suo lettore, la prima domanda che mi viene spontanea è la seguente: passando da Maddison, il suo primo personaggio diventato famoso, arrivando a Laurel, che cosa è successo in questo lasso di tempo a Anna Premoli?
“La mia vita è rimasta la stessa, a eccezione del fatto che ho pubblicato otto romanzi e una storia breve e che sono stata tradotta in numerosi paesi. Sono avvenimenti che chiaramente fanno piacere, ma che non modificano in alcun modo quello che già ero e il modo in cui avevo impostato la mia vita”.
Immergiamoci in “E’ solo una storia d’amore”: come presenterebbe Laurel?
“Prima di essere scrittrice, è una donna che si trova in un momento della propria vita in cui ormai non crede alla favole, pur scrivendole. Ma continua a sperare che da qualche parte possa comparire l’uomo giusto, quello che la accetterà con tutti i suoi difetti, che non la giudicherà per il genere che scrive e che le farà cambiare idea sull’amore. Con il personaggio di Laurel ho voluto rappresentare tutti quei luoghi comuni che ruotano attorno a chi scrive o legge rosa. Laurel è tosta, odia il colore rosa, si considera poco romantica nella vita vera e vuole avere a che fare solo con uomini che reputa alla sua altezza”.
Concludiamo, parlando di Aidan, uno dei protagonisti che da vita al romanzo: lo potremmo definire tutto e il contrario di tutto?
“E’ un personaggio volutamente provocatorio, che ha una sua etica, ma che all’inizio fa fatica a trovare se stesso. Succede, quando ci si finge molto sicuri di sé e invece si ha una grande paura di fallire. Nel suo caso il terrore dell’insuccesso è così elevato e le sue aspettative verso quello che scrive così esagerate, che non riesce a ripartire. Avrà bisogno di una piccola spinta”.
@Rossano Scaccini
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Foto gentilmente concesse da Anna Premoli