venerdì 6 maggio 2022

LA PIZZA DEL LUNEDI'


 


Prima la convocazione al conviviale che si terrà questa sera. venerdì, organizzato dai vertici di Quelli del Gruppo B dove è stato espressamente richiesto da Dino il tipografo di sfoggiare un abito  elegante, ma subito dopo un vocale dalla Carla di Cortona che mi invita a cena a casa sua per le 21:00, di lunedì: “Basta che ti fermi a comprare la pizza. Due margherite e per te ordina che ti pare. Mi farebbe piacere presentarti una mia amica, l’Irene di Sanfatucchio”.

Accetto senza indugiare.

Atmosfera gradevole, musica in sottofondo e la Carla di Cortona fa le presentazioni. Passano pochi minuti e già mentre mangiavamo le nostre pizze, diventate tre margherite, ho la sensazione che la donna arrivata dalla provincia di Perugia sia una tosta, di quelle con una marcia in più. Altissima, mora di capelli e di carnagione, ha uno sguardo tagliente, ma soprattutto ti conquista coni suoi modi di fare e di porsi. Sono convinto che attira l’attenzione su di se anche quando legge a voce alta la lista della spesa da fare il giorno dopo.

La Carla di Cortona se ne accorge immediatamente del mio interessamento, ma credo anche l’Irene di Sanfatucchio e la padrona di casa non ci mette molto a farmi il quadro della situazione.

“Lei, al contrario di me – dice la Carla indicando l’Irene - ha fatto sobbalzare il cuore di una montagna di uomini quando uscivamo e andavamo a ballare assieme”.

Poi spiega meglio la situazione.

“Io ero sempre la seconda scelta. Venivano sempre in due, quello più belloccio ci provava con l’Irene e l’altro con me”.

Capito d’essere stato “beccato” come un pollo d’allevamento, cerco di venirne fuori, ma sicuramente in modo maldestro.

“E te che facevi? Qualche volta i bruttarelli so simpatici e meglio di quelli maledettamente da poster attaccati sopra il letto”.

La donna di via Isola Clodia sta al gioco.

“Il letto? Spesso si accontentavano anche del sedile dell’auto, ma volevano solo arrivare lì con me e anche con lei”.

“Quanti ci sono riusciti a convincervi?”.

Proseguo con una domanda, ma già consapevole che non mi arriverà una risposta concreta, anzi è la Carla di Cortona vuole chiarimenti.

“A te quante hanno detto sì subito di botto in discoteca?”.

Stavolta il ruolo di uomo incompreso mi viene bene.

“L’ultima volta che sono andato in discoteca a Castiglione della Pescaia me la ricordo bene. Quella sera le donne non mi hanno considerato neanche di striscio perché tutte erano rivolte verso il privé dove stava seduto Richard Gere. Comunque credo che non si sarebbero accorte di me neanche se lui non ci fosse stato, la discoteca non è il mio luogo naturale”.

Precisazione un po’ malinconica che la Carla di Cortona, usa a suo vantaggio.

“Vedi te saresti stato quello dei due avrebbe invitato me e il tuo amico l’Irene”.

Provo subito a metterla alla prova.

“E te che mi avresti detto?”.

Sorridendomi mi risponde senza esitare.

“Quelli in discoteca non ne ho mai presi in considerazione. Li ci andavo per ballare. Gli uomini mi hanno sempre incuriosito quando li ho trovati in altre location, come i ritrovi del ciclismo”.

Provo, visto che mi sembra molto spontanea grazie alla presenza dell’Irene di Sanfatucchio ed a un paio di bicchieri di vino rosso, a sondare fino in fondo la cosa.

“Ma davanti al cancello di Dino il tipografo ci troviamo spesso e non è scoccata la scintilla giusto fra di noi? Io sono quello più giovane di tutta la compagnia”.

“Fino a poco tempo fa avevo l’Anacleto in testa e nel cuore. Ora sono schifata dal genere maschile, ma te mi sei simpatico. Come dice sempre Renato, un amico”.

Sull’amicizia fra uomo e donna, la Carla di Cortona non conosce fino in fondo l’idea dell’ex imprenditore edile castiglionese e meglio che le risparmi il concetto, anche se credo lo intuisca, cominciando a conoscere il soggetto. 

L’Irene, visto l’andazzo del discorso che la vedeva esclusa dopo poche altre schermaglie fra me e la Carla di Cortona, mi chiede se durante questa settimana l’avrei portata, assieme alla sua amica a conoscere Castiglione della Pescaia. Prevedibile e scontata la mia disponibilità incondizionata.

“Lo posso dire a Renato che ci hai portato in giro senza combinare niente con nessuna di noi due?”.

Mi chiede la Carla di Cortona.

“Certo che sì. Anzi rincara la dose con tanti particolari. Vedi poi come mi condisce venerdì sera alla cena. Perché venite vero?”.

Avuto la rassicurazione della loro presenza. Siamo passati a concordare storie e situazioni che la Carla di Cortona avrebbe rivelato al mio procuratore di matrimoni.

“Domani pomeriggio andiamo a Punta Ala e ci fermiamo anche per un aperitivo”.

A mezzanotte, dopo questa proposta e con tante risate durante la predisposizione dei racconti da far sembrare veri per Renato, ci salutiamo.

A volte basta poco per essere sereni.

Rossano Scaccini

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I luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi castiglionesi, ma Saetta dell’hinterland milanese, Carla da Cortona, Irene di Sanfatucchio, Anacleto di Poggibonsi sono di fantasia, come le storie che leggete.