LA PIZZA DEL LUNEDI'
Prima la convocazione al conviviale che si
terrà questa sera. venerdì, organizzato dai vertici di Quelli del Gruppo B dove è stato espressamente richiesto da Dino il tipografo di sfoggiare un abito elegante, ma subito dopo un vocale dalla Carla di Cortona che mi invita a cena a casa sua
per le 21:00, di lunedì: “Basta che ti fermi a comprare la pizza. Due
margherite e per te ordina che ti pare. Mi farebbe piacere presentarti una mia
amica, l’Irene di Sanfatucchio”.
Accetto senza indugiare.
Atmosfera gradevole, musica in sottofondo e la Carla di Cortona fa le presentazioni. Passano pochi minuti e già mentre mangiavamo le nostre pizze, diventate tre margherite, ho la sensazione che la donna arrivata dalla provincia di Perugia sia una tosta, di quelle con una marcia in più. Altissima, mora di capelli e di carnagione, ha uno sguardo tagliente, ma soprattutto ti conquista coni suoi modi di fare e di porsi. Sono convinto che attira l’attenzione su di se anche quando legge a voce alta la lista della spesa da fare il giorno dopo.
La Carla di Cortona se ne accorge immediatamente del mio interessamento, ma credo anche l’Irene di Sanfatucchio e la padrona di casa non ci
mette molto a farmi il quadro della situazione.
“Lei, al contrario di me – dice la Carla
indicando l’Irene - ha fatto sobbalzare il cuore di una montagna di uomini
quando uscivamo e andavamo a ballare assieme”.
Poi spiega meglio la situazione.
“Io ero sempre la seconda scelta. Venivano
sempre in due, quello più belloccio ci provava con l’Irene e l’altro con me”.
Capito d’essere stato “beccato” come un
pollo d’allevamento, cerco di venirne fuori, ma sicuramente in modo maldestro.
“E te che facevi? Qualche volta i
bruttarelli so simpatici e meglio di quelli maledettamente da poster attaccati sopra il
letto”.
La donna di via Isola Clodia sta al gioco.
“Il letto? Spesso si accontentavano anche
del sedile dell’auto, ma volevano solo arrivare lì con me e anche con lei”.
“Quanti ci sono riusciti a convincervi?”.
Proseguo con una domanda, ma già consapevole che non mi
arriverà una risposta concreta, anzi è la Carla di Cortona vuole chiarimenti.
“A te quante hanno detto sì subito di
botto in discoteca?”.
Stavolta il ruolo di uomo incompreso mi
viene bene.
“L’ultima volta che sono andato in
discoteca a Castiglione della Pescaia me la ricordo bene. Quella sera le donne
non mi hanno considerato neanche di striscio perché tutte erano rivolte verso
il privé dove stava seduto Richard Gere. Comunque credo che non si sarebbero
accorte di me neanche se lui non ci fosse stato, la discoteca non è il mio
luogo naturale”.
Precisazione un po’ malinconica che la
Carla di Cortona, usa a suo vantaggio.
“Vedi te saresti stato quello dei due avrebbe
invitato me e il tuo amico l’Irene”.
Provo subito a metterla alla prova.
“E te che mi avresti detto?”.
Sorridendomi mi risponde senza esitare.
“Quelli in discoteca non ne ho mai presi
in considerazione. Li ci andavo per ballare. Gli uomini mi hanno sempre incuriosito
quando li ho trovati in altre location, come i ritrovi del ciclismo”.
Provo, visto che mi sembra molto spontanea
grazie alla presenza dell’Irene di Sanfatucchio ed a un paio di bicchieri di
vino rosso, a sondare fino in fondo la cosa.
“Ma davanti al cancello di Dino il
tipografo ci troviamo spesso e non è scoccata la scintilla giusto fra di noi? Io sono quello più giovane di tutta la compagnia”.
“Fino a poco tempo fa avevo l’Anacleto in
testa e nel cuore. Ora sono schifata dal genere maschile, ma te mi sei
simpatico. Come dice sempre Renato, un amico”.
Sull’amicizia fra uomo e donna, la Carla di Cortona non conosce fino in fondo l’idea dell’ex imprenditore edile castiglionese e meglio che le risparmi il concetto, anche se credo lo intuisca, cominciando a conoscere il soggetto.
L’Irene, visto l’andazzo del discorso che
la vedeva esclusa dopo poche altre schermaglie fra me e la Carla di Cortona, mi
chiede se durante questa settimana l’avrei portata, assieme alla sua amica a
conoscere Castiglione della Pescaia. Prevedibile e scontata la mia
disponibilità incondizionata.
“Lo posso dire a Renato che ci hai portato
in giro senza combinare niente con nessuna di noi due?”.
Mi chiede la Carla di Cortona.
“Certo che sì. Anzi rincara la dose con
tanti particolari. Vedi poi come mi condisce venerdì sera alla cena. Perché
venite vero?”.
Avuto la rassicurazione della loro
presenza. Siamo passati a concordare storie e situazioni che la Carla di
Cortona avrebbe rivelato al mio procuratore di matrimoni.
“Domani pomeriggio andiamo a Punta Ala e
ci fermiamo anche per un aperitivo”.
A mezzanotte, dopo questa proposta e con
tante risate durante la predisposizione dei racconti da far sembrare veri per
Renato, ci salutiamo.
A volte basta poco per essere sereni.
Rossano
Scaccini
©Riproduzione
riservata
I
luoghi sono reali come quasi tutti i personaggi castiglionesi, ma Saetta
dell’hinterland milanese, Carla da Cortona, Irene di Sanfatucchio, Anacleto di
Poggibonsi sono di fantasia, come le storie che leggete.
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