MA CON LA PIZZA IL BRINDISI SI FA CON L’ACQUA? IL GALATEO NON DICE NIENTE A RIGUARDO LA CENA DEGLI AUGURI DEL GRUPPO B E’ ALTERNATIVA
Il
gruppo B è differente.
Cena
sociale per lo scambio degli auguri e si brinda con l’acqua, almeno credo,
anche perché a me il calice non l’avevano messo sul tavolo.
Mi
attengo alla nuda cronaca, confessando che mi ero distratto un attimo, ma poi ho
visto l’innominato sommerso da questo liquido innocuo, non macchia, ma bagna e
quella sera non è che fosse una di quelle afose estive dove poter godere di
quel refrigerio.
Per
una volta mi tolgo dalla veste di cronista e rilascio una dichiarazione, che
spero non venga fraintesa: “C’è crisi, ma i poveri si fanno a casa e non in pizzeria. Si
poteva ordinare una bottiglia di spumante, ma quella del brindisi con l’acqua
non l’ho capita”.
Comunque,
non mi meraviglio di niente. Proprio così. Essendo il nostro un gruppo assai
alternativo, sono andato a sfogliare le varie versioni del galateo, ormai su
internet si trova di tutto, oltre alle fake. Scorrendo le varie pagine,
inserendo anche la domanda specifica: “Dopo la pizza si può brindare con l’acqua?”, cose che fra l’altro
non è stato fatto, non ho trovato ancora una risposta.
Nella
mia mente, anche adesso che sono seduto davanti al computer, ho visto ripassare
davanti quello zampillo d’acqua ben mirato, che si è abbattuto, colpendo in
pieno, dalla testa, ai baffi, fino alla cintura compresa, l’innominato, e ho
pensato: “Qui c’è sotto qualcosa” .
Per
essere stata quella di giovedì un’uscita fuori ordinanza, abbiamo fatto le ore
piccole. Ritrovo alle 19:30 e alle 21:15 tutti a casa e l’innominato ha
raggiunto la sua abbastanza umidiccio.
Poi,
stamani, subito dopo la partenza dell’allenamento prenatalizio ho notato una
strana situazione, non è che la normalità faccia parte del nostro andare a
portare a spasso la bicicletta, ma essendo uno attento ai particolari, ho
capito che anche il 24 dicembre non ci sarebbe stata armonia e chi avrebbe
perso qualche metro non sarebbe più rientrato perché lo spirito natalizio non
era fra noi.
Partenza
a ritmo stranamente sostenuto, uno sbuffa e manda imprecazioni molto dirette,
ma quando se ne accorge l’innominato che fa? Si stacca dall’ultima posizione,
sua di diritto, come il vitalizio di un Senatore a vita, e va a tirare,
aumentando ancora di più l’andatura. Oltrepassata Macchiascandona, chi prende
il suo posto alla guida della “banda”, continua con quella velocità e ripresa la
strada Aurelia, quello che sbuffava, invece di seguirci, prosegue mestamente in
direzione di Grosseto da solo.
Quando
domando il perché di questo comportamento, nessuno mi risponde. Capisco che c’è
stato un complotto alle spese di colui che non ha retto a quell’andatura e
associo dell’altro, ma sono un signore e non ve lo svelo, ma coincide al brindisi
con l’acqua.
Si
raggiunge Grosseto in religioso silenzio. Caffè e auguri alle commesse del bar.
Qualcuno si porta avanti e fa pure quelli per un sereno felice inizio anno,
dimenticandosi che il 26 dicembre potremmo di nuovo far tappa in quel locale.
Questa mancanza di cognizione temporale è un segno dell’arrivo della stanchezza,
ma non c’è tempo per il commento e gli sfottò, via per i “drittoni”, della
Trappola.
Nessuno
decide di fare un’andatura arzilla, avevo guardato nella pausa caffè l’orologio
e volevo raggiungere casa per mezzogiorno e a quella velocità si poteva
rientrare comodamente per le quattro del pomeriggio. Rompo gli indugi. Passo
davanti e tiro per diversi chilometri al massimo delle mie possibilità, cosa
che fanno anche gli altri, escluso l’innominato, bravissimo a saltare i cambi,
ma lui è un velocista e si gioca tutto negli ultimi trecento metri.
Purtroppo
per l’innominato, questo suo comportamento antisportivo rende una giornata così apparentemente gioiosa,
nervosa. Scatti contro scatti e ho l’onore di dare il colpo di grazia a tutta
la vicenda. Passato il camping Le Marze è la mia occasione di fare selezione e nel
modo che piace a me, in progressione e non come fa l’innominato con scatti
insignificanti di pochi metri.
Lo
schiaffo morale è altissimo. Tenendo le mani nella parte alta del manubrio
allungo finché una voce piuttosto stanca mi dice: “Anche per oggi ha perso le
ruote. Ora si può anche rallentare e chiacchierare fino a Castiglione della
Pescaia”.
Buon
Natale gente.
©
Rossano Scaccini
I
personaggi sono tutti di fantasia, i luoghi invece sono veri e li ho inseriti
per rafforzare il racconto. Inoltre, ho incluso una foto che il mio amico
Maurino Carraresi ha fotoshoppato dove i soliti noti sono stavolta sotto l’albero
di Natale di Castiglione della Pescaia. Un’avventura del genere potrebbe essere
anche stata vissuta da noi e da molti di voi. Chissà.
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