domenica 24 dicembre 2017

MA CON LA PIZZA IL BRINDISI SI FA CON L’ACQUA? IL GALATEO NON DICE NIENTE A RIGUARDO LA CENA DEGLI AUGURI DEL GRUPPO B E’ ALTERNATIVA

Il gruppo B è differente.
Cena sociale per lo scambio degli auguri e si brinda con l’acqua, almeno credo, anche perché a me il calice non l’avevano messo sul tavolo.
Mi attengo alla nuda cronaca, confessando che mi ero distratto un attimo, ma poi ho visto l’innominato sommerso da questo liquido innocuo, non macchia, ma bagna e quella sera non è che fosse una di quelle afose estive dove poter godere di quel refrigerio.
Per una volta mi tolgo dalla veste di cronista e rilascio una dichiarazione, che spero non venga fraintesa: “C’è crisi, ma i poveri si fanno a casa e non in pizzeria. Si poteva ordinare una bottiglia di spumante, ma quella del brindisi con l’acqua non l’ho capita”.
Comunque, non mi meraviglio di niente. Proprio così. Essendo il nostro un gruppo assai alternativo, sono andato a sfogliare le varie versioni del galateo, ormai su internet si trova di tutto, oltre alle fake. Scorrendo le varie pagine, inserendo anche la domanda specifica: “Dopo la pizza si può  brindare con l’acqua?”, cose che fra l’altro non è stato fatto, non ho trovato ancora una risposta.
Nella mia mente, anche adesso che sono seduto davanti al computer, ho visto ripassare davanti quello zampillo d’acqua ben mirato, che si è abbattuto, colpendo in pieno, dalla testa, ai baffi, fino alla cintura compresa, l’innominato, e ho pensato: “Qui c’è sotto qualcosa” .
Per essere stata quella di giovedì un’uscita fuori ordinanza, abbiamo fatto le ore piccole. Ritrovo alle 19:30 e alle 21:15 tutti a casa e l’innominato ha raggiunto la sua abbastanza umidiccio.
Poi, stamani, subito dopo la partenza dell’allenamento prenatalizio ho notato una strana situazione, non è che la normalità faccia parte del nostro andare a portare a spasso la bicicletta, ma essendo uno attento ai particolari, ho capito che anche il 24 dicembre non ci sarebbe stata armonia e chi avrebbe perso qualche metro non sarebbe più rientrato perché lo spirito natalizio non era fra noi.
Partenza a ritmo stranamente sostenuto, uno sbuffa e manda imprecazioni molto dirette, ma quando se ne accorge l’innominato che fa? Si stacca dall’ultima posizione, sua di diritto, come il vitalizio di un Senatore a vita, e va a tirare, aumentando ancora di più l’andatura. Oltrepassata Macchiascandona, chi prende il suo posto alla guida della “banda”, continua con quella velocità e ripresa la strada Aurelia, quello che sbuffava, invece di seguirci, prosegue mestamente in direzione di Grosseto da solo.
Quando domando il perché di questo comportamento, nessuno mi risponde. Capisco che c’è stato un complotto alle spese di colui che non ha retto a quell’andatura e associo dell’altro, ma sono un signore e non ve lo svelo, ma coincide al brindisi con l’acqua.
Si raggiunge Grosseto in religioso silenzio. Caffè e auguri alle commesse del bar. Qualcuno si porta avanti e fa pure quelli per un sereno felice inizio anno, dimenticandosi che il 26 dicembre potremmo di nuovo far tappa in quel locale. Questa mancanza di cognizione temporale è un segno dell’arrivo della stanchezza, ma non c’è tempo per il commento e gli sfottò, via per i “drittoni”, della Trappola.
Nessuno decide di fare un’andatura arzilla, avevo guardato nella pausa caffè l’orologio e volevo raggiungere casa per mezzogiorno e a quella velocità si poteva rientrare comodamente per le quattro del pomeriggio. Rompo gli indugi. Passo davanti e tiro per diversi chilometri al massimo delle mie possibilità, cosa che fanno anche gli altri, escluso l’innominato, bravissimo a saltare i cambi, ma lui è un velocista e si gioca tutto negli ultimi trecento metri.
Purtroppo per l’innominato, questo suo comportamento antisportivo  rende una giornata così apparentemente gioiosa, nervosa. Scatti contro scatti e ho l’onore di dare il colpo di grazia a tutta la vicenda. Passato il camping Le Marze è la mia occasione di fare selezione e nel modo che piace a me, in progressione e non come fa l’innominato con scatti insignificanti di pochi metri.
Lo schiaffo morale è altissimo. Tenendo le mani nella parte alta del manubrio allungo finché una voce piuttosto stanca mi dice: “Anche per oggi ha perso le ruote. Ora si può anche rallentare e chiacchierare fino a Castiglione della Pescaia”.
Buon Natale gente.
© Rossano Scaccini

I personaggi sono tutti di fantasia, i luoghi invece sono veri e li ho inseriti per rafforzare il racconto. Inoltre, ho incluso una foto che il mio amico Maurino Carraresi ha fotoshoppato dove i soliti noti sono stavolta sotto l’albero di Natale di Castiglione della Pescaia. Un’avventura del genere potrebbe essere anche stata vissuta da noi e da molti di voi. Chissà.