LA CURCUMA DEL SUERO EX ALLENATORE DELL’INNOMIATO FA PARTE DELL’ALIMENTAZIONE QUOTIDIANA DEL CAPITANO DEL GRUPPO B, MA CHISSA’ SE ADRIANO BONARINI, PROBABILE ATLETA CHE VERRA’ SEGUITO NEL 2'018 DALL’EX MAGAZZINIERE DI ROCCAMARE SI ADATTERA’ A QUESTE INDICAZIONI COSI’ RIGIDE? TUTTI PRONTI A DARE CONSIGLI ALL’INNOMINATO. IL TIPOGRAFO “MA VOI PENSATE CHE LA MOGLIE DELL’INNOMINATO SI CONFONDA CON LUI DAVVERO? SECONDO ME FA UN MESCOLONE E GLIELO SCHIAFFA NEL PIATTO E FINISCE LÌ”. LORIS TOPINI ENTRO NEL DISCORSO DOPING SPINTO: “AI MIEI TEMPI…”. RENATO RICCI: “BISOGNA LAVORARE SUGLI ORMONI SESSUALI”. ATTILIO NOCCIOLINI SI SBILANCIO’ IN ALTRE DIREZIONI: BISOGNA SFRUTTARE GLI ORMONI STEROIDEI”. IL TORMENTONE LO CONCLUSE IL PROBABILE NUOVO ALLENATORE DELL’INNOMINATO, MA LA SUA VERSIONE VE L’ANDATE A LEGGERE
Ore 5:45 di una giornata di
allenamento in casa dell’innominato tutto procede secondo un ormai programma
consolidato. La sveglia suona, e come apre gli occhi, si destano anche i suoi
sensi. La colazione è già in tavola.
Patate
lesse, riso in bianco, curcuma sopra come se piovesse, tutti alimenti
consigliati dal suo ex allenatore Vincenzo Suero, che non ha potuto mangiare il
panettone in veste di preparatore, ma da disoccupato si sta ancora lambiccando
il cervello per capacitarsi su quali errori correggersi in futuro, quando
probabilmente prenderà ad allenare Adriano Bonarini, le trattative sono agli
inizi.
Tornando
alla curcuma, durante tutta la scorsa estate il Suero ha magnificato all’innominato
le qualità di questa preziosa spezia dal colore giallo-arancio, che però il
capitano del gruppo B, per diversi mesi aveva dedotto, in errore, che se si
trattava di spezia, forse la producevano proprio in quell’angolo della Liguria,
senza il La davanti.
“Ne
devi prendere dai 3 ai 5 cucchiai al giorno – gli diceva Suero difronte a tutti
i ciclisti, che si trovano immancabilmente al bar di Marianna – ma quando ci
alleniamo aggiungici un po’ di pepe nero, per te sarà più reattiva l’efficacia.
Stanne certo, ti darà quello sprint in più che non pensavi di avere nelle gambe”.
Forse
il pepe non era di quello più fresco, magari pure umido, e questa reazione è
sempre stata, fino ad oggi, quasi impercettibile da parte dell’innominato.
Il
Suero gli consigliò anche dove acquistare la curcuma, indicandogli un
determinato negozio. I meno audaci arrivarono solo con il tempo a capire questo
apparentemente disinteressata indicazione. Semplice, l’ex tecnico dell’innominato
voleva verificare se gli stava dando retta. Cosa che devo testimoniare
pubblicamente, avvenne, seguiva diligentemente, come un allievo ben predisposto
tutte le indicazioni del maestro.
Purtroppo
le prestazioni atletiche dell’innominato non hanno avuto quel brusco
miglioramento che tutti si aspettavano, ma forse l’atleta sceso delle colline
castiglionesi non seguiva alla lettera tutte le indicazioni? Intanto la teoria
pomeridiana imperversava incessantemente.
“Te
caro innominato – spiegava Suero al suo pupillo e di riflesso ne beneficiavano
anche gli altri ciclisti della lezione che si teneva ai tavoli della
pasticceria in corso della Libertà – con l’ingurgitare della curcuma aiuti il
tuo organismo a smaltire le infiammazioni, ma voglio essere più schietto, le
chiamerei con il suo vero nome “batoste”, che prendi sempre in bicicletta. La
curcuma ti sfiamma, ma non fa miracoli eclatanti, però la bile al fegato te l’attenua
dopo che ti accorgi di non arrivare mai primo. La curcuma ti rimette i valori
al suo posto fino all’allenamento-gara successivo, dove di sicuro, e ne sono
convinto, continuerai a fare cazzate”.
Suero
poi entrò anche nella parte dell’efficacia di questa spezia nelle zone alte del
fisico, la testa e nello specifico il cervello. Se lo ascoltavi senza
guardarlo, pareva che al tavolo come
conferenziere ci fosse Piero Angela e non l’ex finanziere, poi magazziniere,
adesso giovane pensionato.
“A
uno qualunque – tenne a precisare Suero guardando l’innominato e nessuno altro
dei presenti - basterebbe un solo grammo
al giorno di curcuma per migliorare la capacità del cervello ad auto guarirsi
in caso di danni, come quelli che te hai di sicuro in seguito a tutte le sconfitte
che incameri venendo ad allenarti. Purtroppo, nel tuo caso, ancora non saprei a
stabilire il giusto dosaggio di curcuma per rimetterti in carreggiata, ma credo
che ci vogliono dosi da cavallo per arrivare a pareggiare le perdite”.
Fin
qui le lezioni teoriche, che si protrassero incessantemente nei caldi pomeriggi
di giugno e luglio, ma ad agosto non era cambiato niente e l’innominato aveva
deciso, voleva sostituire cura e allenatore.
Come
manifestò queste intenzioni, immediatamente sul gruppo B, presenti al
bar-pasticceria piombò un silenzio irreale. Nessuno voleva schierarsi né con l’innominato
né con Suero, ma partirono i controlli incrociati per capirci qualcosa e
soprattutto per attribuire la colpa a chi veramente era stato
insufficientemente attento (il Suero), o miscredente, (l’innominato).
“Le
verifiche vanno fatte a modo”.
Esordì
il tipografo, uno dei saggi che ancora però non ne vuole sapere di entrare nel
gruppo B perché secondo lui sono tutti sonati.
“Tenete
presente che: per mantenere al meglio le proprietà di questa spezia è bene
utilizzarla a crudo, ovvero metterla solo a fine cottura, evitando così la
dispersione di alcuni dei suoi principi nutritivi. Inoltre, per assimilarla
meglio è ottimo associarvi un po’ di pepe o un grasso (ad esempio l’olio
d’oliva). Ricordate queste due cose importanti anche se ideate delle nuove
ricette, ma voi pensate che la moglie dell’innominato si confonda con lui
davvero? Secondo me fa un mescolone e glielo schiaffa nel piatto e finisce lì”.
Un
discorso di chiosa così schietto non si era mai sentito al tavolo dei ciclisti
del gruppo B, ma poi non mancarono i contributi di altri presenti per aiutare l’innominato
a crescere atleticamente.
Loris
Topini: “Ai miei tempi – cominciò – andava di moda il salbutamolo. Farmaci per
il trattamento di asma e altre patologie respiratorie, che dilatano i bronchi e
favoriscono gli scambi di ossigeno nei polmoni. Alcuni hanno anche effetti
anabolizzanti simili a quello degli ormoni steroidei. Ci sono dei rischi, l’alterazione
di ritmo cardiaco e pressione, cefalea, insonnia, nausea e irritabilità, ma
tanto chi ci fa caso se l’innominato ha tutti questi sintomi?”.
Dopo
un attimo di esitazione il decano dei ciclisti proseguì con i suoi consigli
disinteressati.
“Assieme
alla curcuma, al pepe nero, aggiungerei efedrine e amfetamine. Sono da sempre
stimolanti della sicurezza e della forza che mancano al capitano del gruppo B e
diminuiscono la percezione della fatica, permettendo di protrarre più a lungo
lo sforzo durante le volate. Un effetto simile lo hanno anche i narcotici ma da
qualche parte bisognerà pur cominciare”.
Poi
Loris fu onesto, poggiando un braccio sulla spalla dell’innominato.
“Le
controindicazioni in questo caso sono l’aumento di temperatura corporea, ma
tanto siamo d’estate e chi ci fa caso, neanche la tu moglie”. In questa ultima
frase di Loris Topini, tutti percepirono una leggera presa per i fondelli.
Una
di queste interminabili sessioni pomeridiane di teoria ciclistica ebbe l’apporto
inaspettato, ma molto gradito di un luminare, Renato Ricci.
“L’innominato
deve lavorare sugli ormoni sessuali” Tutti rimasero spiazzati. Ormai conoscevano
a memoria le lezioni di Suero, sempre tutte uguali come la Santa Messa delle 11 la domenica, ma sugli ormoni non erano ancora stati eruditi.
“Il
testosterone, bisogna che l’innominato potenzi lo sviluppo muscolare e la
crescita del tessuto osseo”.
Argomento
divulgativo medico di alto profilo quello suggerito da Renato, ma sulla
crescita del tessuto osseo qualcuno lo identificò su certi centimetri da
allungare di un qualcosa che sempre più spesso stava chiotto a riposo, e si
fecero più seri e attenti.
“Sono
sincero – aggiunse il Ricci - questo è doping allo stato puro e si potrebbe
passare dalla padella nella brace”.
Che
cosa centrava a quel punto da parte di Renato Ricci, nota forchetta indefessa e
riserva del gruppo B, l’accostamento alla cottura dei fagioli con la salsiccia?
Nessuno ci stava capendo più niente, ma poi arrivò una spiegazione più
esaudiente.
“Negli
uomini come l’innominato, se il suo trainer non lo segue a modo, rischia di
approdare all’impotenza, perdita dei capelli e allungamento di peli su tutto il
corpo, che il più corto sarebbe di 45 centimetri”.
“Che
testosterone sia – affermò a voce alta uno dei presenti, un certo Marcello che
di solito si allena d’estate a Castiglione della Pescaia – con una testa
attenta e meticolosa come quella che si trova l’innominato, mi sembra la cura
giusta da fargli seguire”.
Non
contenti fu interpellato anche un altro saggio della comitiva, Attilio
Nocciolini.
“Io
propongo di lavorare sui glucocorticosteroidi o glucocorticoidi, sono ormoni
steroidei prodotti naturalmente dall’organismo umano, forse anche l’innominato
ne ha disponibili. Questi regolano alcuni processi biochimici sul sistema
nervoso centrale e su quello endocrino. Migliorano l’attività respiratoria e
hanno effetti analgesici, forse questo è l’unica possibilità per non doverlo
sempre aspettare sul valico delle Strette perché già al Grilli è scoppiato e
boccheggia come un luccio”.
Poi,
arrivando attorno alle 20:00 quando di solito dopo che in una decina di persone
per tre ore avevano fatto incassare 10 euri a Marianna con 8 caffè e quattro
bicchieri di acqua gassata, tutti dovevano far rientro a casa, Alessandro
Ciacci, in procinto di diventare il nuovo mister dell’innominato, volle dire la
sua:
“Prossimamente,
quando avremo raggiunto l’accordo con l’innominato, lavoreremo sull’ormone
della crescita”.
Partì
una risata contagiosa e tutti si alzarono per andare a cena. Qui il doppio
senso si potrebbe davvero sbizzarrire.
©Riproduzione
riservata.
Foto
ripescata nei ricordi di un allenamento di qualche tempo fa.
L’innominato
è un personaggio di fantasia, gli altri sono veri, ma le loro dichiarazioni all’interno
della storia sono tutte di fantasia.
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