martedì 26 dicembre 2017

LA CURCUMA DEL SUERO EX ALLENATORE DELL’INNOMIATO FA PARTE DELL’ALIMENTAZIONE QUOTIDIANA DEL CAPITANO DEL GRUPPO B, MA CHISSA’ SE ADRIANO BONARINI, PROBABILE ATLETA CHE VERRA’ SEGUITO NEL 2'018 DALL’EX MAGAZZINIERE DI ROCCAMARE SI ADATTERA’ A QUESTE INDICAZIONI COSI’ RIGIDE? TUTTI PRONTI A DARE CONSIGLI ALL’INNOMINATO. IL TIPOGRAFO “MA VOI PENSATE CHE LA MOGLIE DELL’INNOMINATO SI CONFONDA CON LUI DAVVERO? SECONDO ME FA UN MESCOLONE E GLIELO SCHIAFFA NEL PIATTO E FINISCE LÌ”. LORIS TOPINI ENTRO NEL DISCORSO DOPING SPINTO: “AI MIEI TEMPI…”. RENATO RICCI: “BISOGNA LAVORARE SUGLI ORMONI SESSUALI”. ATTILIO NOCCIOLINI SI SBILANCIO’ IN ALTRE DIREZIONI: BISOGNA SFRUTTARE GLI ORMONI STEROIDEI”. IL TORMENTONE LO CONCLUSE IL PROBABILE NUOVO ALLENATORE DELL’INNOMINATO, MA LA SUA VERSIONE VE L’ANDATE A LEGGERE

Ore 5:45 di una giornata di allenamento in casa dell’innominato tutto procede secondo un ormai programma consolidato. La sveglia suona, e come apre gli occhi, si destano anche i suoi sensi. La colazione è già in tavola.
Patate lesse, riso in bianco, curcuma sopra come se piovesse, tutti alimenti consigliati dal suo ex allenatore Vincenzo Suero, che non ha potuto mangiare il panettone in veste di preparatore, ma da disoccupato si sta ancora lambiccando il cervello per capacitarsi su quali errori correggersi in futuro, quando probabilmente prenderà ad allenare Adriano Bonarini, le trattative sono agli inizi.
Tornando alla curcuma, durante tutta la scorsa estate il Suero ha magnificato all’innominato le qualità di questa preziosa spezia dal colore giallo-arancio, che però il capitano del gruppo B, per diversi mesi aveva dedotto, in errore, che se si trattava di spezia, forse la producevano proprio in quell’angolo della Liguria, senza il La davanti.
“Ne devi prendere dai 3 ai 5 cucchiai al giorno – gli diceva Suero difronte a tutti i ciclisti, che si trovano immancabilmente al bar di Marianna – ma quando ci alleniamo aggiungici un po’ di pepe nero, per te sarà più reattiva l’efficacia. Stanne certo, ti darà quello sprint in più che non pensavi di avere nelle gambe”.
Forse il pepe non era di quello più fresco, magari pure umido, e questa reazione è sempre stata, fino ad oggi, quasi impercettibile da parte dell’innominato.
Il Suero gli consigliò anche dove acquistare la curcuma, indicandogli un determinato negozio. I meno audaci arrivarono solo con il tempo a capire questo apparentemente disinteressata indicazione. Semplice, l’ex tecnico dell’innominato voleva verificare se gli stava dando retta. Cosa che devo testimoniare pubblicamente, avvenne, seguiva diligentemente, come un allievo ben predisposto tutte le indicazioni del maestro.
Purtroppo le prestazioni atletiche dell’innominato non hanno avuto quel brusco miglioramento che tutti si aspettavano, ma forse l’atleta sceso delle colline castiglionesi non seguiva alla lettera tutte le indicazioni? Intanto la teoria pomeridiana imperversava incessantemente.
“Te caro innominato – spiegava Suero al suo pupillo e di riflesso ne beneficiavano anche gli altri ciclisti della lezione che si teneva ai tavoli della pasticceria in corso della Libertà – con l’ingurgitare della curcuma aiuti il tuo organismo a smaltire le infiammazioni, ma voglio essere più schietto, le chiamerei con il suo vero nome “batoste”, che prendi sempre in bicicletta. La curcuma ti sfiamma, ma non fa miracoli eclatanti, però la bile al fegato te l’attenua dopo che ti accorgi di non arrivare mai primo. La curcuma ti rimette i valori al suo posto fino all’allenamento-gara successivo, dove di sicuro, e ne sono convinto, continuerai a fare cazzate”.
Suero poi entrò anche nella parte dell’efficacia di questa spezia nelle zone alte del fisico, la testa e nello specifico il cervello. Se lo ascoltavi senza guardarlo, pareva  che al tavolo come conferenziere ci fosse Piero Angela e non l’ex finanziere, poi magazziniere, adesso giovane pensionato.
“A uno qualunque – tenne a precisare Suero guardando l’innominato e nessuno altro dei presenti -  basterebbe un solo grammo al giorno di curcuma per migliorare la capacità del cervello ad auto guarirsi in caso di danni, come quelli che te hai di sicuro in seguito a tutte le sconfitte che incameri venendo ad allenarti. Purtroppo, nel tuo caso, ancora non saprei a stabilire il giusto dosaggio di curcuma per rimetterti in carreggiata, ma credo che ci vogliono dosi da cavallo per arrivare a pareggiare le perdite”.
Fin qui le lezioni teoriche, che si protrassero incessantemente nei caldi pomeriggi di giugno e luglio, ma ad agosto non era cambiato niente e l’innominato aveva deciso, voleva sostituire cura e allenatore.
Come manifestò queste intenzioni, immediatamente sul gruppo B, presenti al bar-pasticceria piombò un silenzio irreale. Nessuno voleva schierarsi né con l’innominato né con Suero, ma partirono i controlli incrociati per capirci qualcosa e soprattutto per attribuire la colpa a chi veramente era stato insufficientemente attento (il Suero), o miscredente, (l’innominato).
“Le verifiche vanno fatte a modo”.
Esordì il tipografo, uno dei saggi che ancora però non ne vuole sapere di entrare nel gruppo B perché secondo lui sono tutti sonati.  
“Tenete presente che: per mantenere al meglio le proprietà di questa spezia è bene utilizzarla a crudo, ovvero metterla solo a fine cottura, evitando così la dispersione di alcuni dei suoi principi nutritivi. Inoltre, per assimilarla meglio è ottimo associarvi un po’ di pepe o un grasso (ad esempio l’olio d’oliva). Ricordate queste due cose importanti anche se ideate delle nuove ricette, ma voi pensate che la moglie dell’innominato si confonda con lui davvero? Secondo me fa un mescolone e glielo schiaffa nel piatto e finisce lì”.
Un discorso di chiosa così schietto non si era mai sentito al tavolo dei ciclisti del gruppo B, ma poi non mancarono i contributi di altri presenti per aiutare l’innominato a crescere atleticamente.
Loris Topini: “Ai miei tempi – cominciò – andava di moda il salbutamolo. Farmaci per il trattamento di asma e altre patologie respiratorie, che dilatano i bronchi e favoriscono gli scambi di ossigeno nei polmoni. Alcuni hanno anche effetti anabolizzanti simili a quello degli ormoni steroidei. Ci sono dei rischi, l’alterazione di ritmo cardiaco e pressione, cefalea, insonnia, nausea e irritabilità, ma tanto chi ci fa caso se l’innominato ha tutti questi sintomi?”.
Dopo un attimo di esitazione il decano dei ciclisti proseguì con i suoi consigli disinteressati.
“Assieme alla curcuma, al pepe nero, aggiungerei efedrine e amfetamine. Sono da sempre stimolanti della sicurezza e della forza che mancano al capitano del gruppo B e diminuiscono la percezione della fatica, permettendo di protrarre più a lungo lo sforzo durante le volate. Un effetto simile lo hanno anche i narcotici ma da qualche parte bisognerà pur cominciare”. 
Poi Loris fu onesto, poggiando un braccio sulla spalla dell’innominato.
“Le controindicazioni in questo caso sono l’aumento di temperatura corporea, ma tanto siamo d’estate e chi ci fa caso, neanche la tu moglie”. In questa ultima frase di Loris Topini, tutti percepirono una leggera presa per i fondelli. 
Una di queste interminabili sessioni pomeridiane di teoria ciclistica ebbe l’apporto inaspettato, ma molto gradito di un luminare, Renato Ricci.
“L’innominato deve lavorare sugli ormoni sessuali” Tutti rimasero spiazzati. Ormai conoscevano a memoria le lezioni di Suero, sempre tutte uguali come la Santa Messa delle 11 la domenica, ma sugli ormoni non erano ancora stati eruditi.
“Il testosterone, bisogna che l’innominato potenzi lo sviluppo muscolare e la crescita del tessuto osseo”.
Argomento divulgativo medico di alto profilo quello suggerito da Renato, ma sulla crescita del tessuto osseo qualcuno lo identificò su certi centimetri da allungare di un qualcosa che sempre più spesso stava chiotto a riposo, e si fecero più seri e attenti. 
“Sono sincero – aggiunse il Ricci - questo è doping allo stato puro e si potrebbe passare dalla padella nella brace”.
Che cosa centrava a quel punto da parte di Renato Ricci, nota forchetta indefessa e riserva del gruppo B, l’accostamento alla cottura dei fagioli con la salsiccia? Nessuno ci stava capendo più niente, ma poi arrivò una spiegazione più esaudiente.
“Negli uomini come l’innominato, se il suo trainer non lo segue a modo, rischia di approdare all’impotenza, perdita dei capelli e allungamento di peli su tutto il corpo, che il più corto sarebbe di 45 centimetri”.
“Che testosterone sia – affermò a voce alta uno dei presenti, un certo Marcello che di solito si allena d’estate a Castiglione della Pescaia – con una testa attenta e meticolosa come quella che si trova l’innominato, mi sembra la cura giusta da fargli seguire”.
Non contenti fu interpellato anche un altro saggio della comitiva, Attilio Nocciolini.
“Io propongo di lavorare sui glucocorticosteroidi o glucocorticoidi, sono ormoni steroidei prodotti naturalmente dall’organismo umano, forse anche l’innominato ne ha disponibili. Questi regolano alcuni processi biochimici sul sistema nervoso centrale e su quello endocrino. Migliorano l’attività respiratoria e hanno effetti analgesici, forse questo è l’unica possibilità per non doverlo sempre aspettare sul valico delle Strette perché già al Grilli è scoppiato e boccheggia come un luccio”. 
Poi, arrivando attorno alle 20:00 quando di solito dopo che in una decina di persone per tre ore avevano fatto incassare 10 euri a Marianna con 8 caffè e quattro bicchieri di acqua gassata, tutti dovevano far rientro a casa, Alessandro Ciacci, in procinto di diventare il nuovo mister dell’innominato, volle dire la sua:
“Prossimamente, quando avremo raggiunto l’accordo con l’innominato, lavoreremo sull’ormone della crescita”.
Partì una risata contagiosa e tutti si alzarono per andare a cena. Qui il doppio senso si potrebbe davvero sbizzarrire.
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Foto ripescata nei ricordi di un allenamento di qualche tempo fa.

L’innominato è un personaggio di fantasia, gli altri sono veri, ma le loro dichiarazioni all’interno della storia sono tutte di fantasia.