giovedì 5 marzo 2015

Una storia d'amore che ha un qualcosa d'originale. Buonanotte amore mio Daniela Volontè ti farà sognare

E’ una mamma a tempo pieno, costretta dagli eventi a lasciare il lavoro dopo la nascita del secondo figlio. Per poter conciliare lavoro e famiglia aveva la necessità di cercare un impiego con un contratto part-time, ma non erano i tempi adeguati. Così si è iscritta di nuovo all'università e ha preso una seconda laurea sperando di riqualificarsi sul mercato, ma non ha ottenuto nessuno sbocco. A marzo 2013 ha auto pubblicato il primo libro ritagliandosi in questo modo un piccolo mondo dato che scrivere la faceva sentire meno inutile e a gennaio 2014,  dopo tre romanzi auto pubblicati, è arrivato il contratto con Newton Compton.
In sintesi questa è la vita ad oggi di Daniela Volonté, che ha mandato in libreria “Buonanotte amore mio”, romanzo che ha fatto breccia fra gli appassionati della lettura e sta riscuotendo molti apprezzamenti dagli addetti ai lavori. Per quanto mi riguarda trovo questo libro scritto in modo appassionato e s’insidia con prepotenza nella tua sensibilità, sentimento che dopo averlo letto di sicuro si accresce.
Valentina Harrison lavora a Milano, in un’agenzia pubblicitaria internazionale. È intelligente e precisa, ma poco appariscente, per questo passa spesso inosservata. Non ha alcuna passione per i bei vestiti, i tacchi, le borse, lo shopping in generale e, pur amando la città, preferisce vivere in un tranquillo paesino di provincia.
James Spencer, affascinante e snob, vive negli Stati Uniti. Quando un problema mette in crisi l’agenzia e lui viene convocato a Milano per risolverlo, i due, opposti in tutto, si conoscono. Il loro primo incontro si rivela un totale insuccesso: James è un uomo che cura l’aspetto fisico e la sciatteria di Valentina lo innervosisce, in più è burbero e le si rivolge con poco garbo. Lei, invece, è gentile, dolce e attenta ai piccoli ma essenziali gesti. Eppure, sin da subito cade vittima del suo fascino. L’obiettivo di James è salvare l’agenzia dai guai in cui versa e, consapevole dell’affidabilità di Valentina, decide di coinvolgerla per raggiungere l’importante meta professionale. Ma questa collaborazione forzata farà assumere al loro rapporto sfumature davvero inaspettate.
Buonanotte amore mio perché non è la solita storia d’amore?
“Nasce come una storia di cui si è scritto fino allo sfinimento. Uno dei cliché per eccellenza: la relazione tra un capo e la sua assistente. L'unica novità è forse la focalizzazione sui piccoli gesti quotidiani che creano complicità ed evidenziano le affinità tra due individui, come per esempio sapere che l'altra persona ama il caffè amaro. Oppure una carezza che in sé non ha alcun potere magico, ma viene profusa nel momento esatto in cui l'altro ne ha più bisogno perché magari vive un momento di sconforto o di rabbia che deve essere sedata. Insomma, il mio intento era quello di far divenire questi piccoli gesti i veri protagonisti del romanzo ma, come ripeto, solo il lettore può dire se io ci sia riuscita o meno”.
Gli opposti, capita che si attraggano, ma cosa può provocare questa scintilla nella vita reale?
“Da persona sognatrice e romantica in realtà credo nel colpo di fulmine, perciò non ci sono regole che possono essere spiegate attraverso la ragione. C'è un qualcosa e basta. Da lettrice invece mi piace quando il sentimento nasce quasi in modo inaspettato e poi cresce piano piano. Mi piace crogiolarmi in questo sentimentalismo e quindi amo i libri stucchevoli”.
I due personaggi: Valentina e James sono fondamentalmente persone sole, questo è un “male” dei nostri giorni cosa non ha potuto descrivere di questo status così devastante?
“È vero, i protagonisti sono persone sole nonostante conducano stili di vita molto diversi. Valentina vive una solitudine consapevole perché è lei che preferisce isolarsi dal mondo e restare chiusa in casa con un buon libro piuttosto che frequentare locali alla moda, mentre James non si rende ancora conto del vuoto che lo circonda. Pensa di avere tutto: soldi, potere e donne, ma in realtà riempie semplicemente la sua vita di "altro". Non ho voluto calcare la mano su questo aspetto perché alla fine l'unica pretesa di questo libro è quella di regalare qualche ora di svago dalla vita quotidiana, quindi non aveva senso appesantire una lettura che aveva ben altre finalità”.
Rossano Scaccini
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