Donatella Scarnati parla della sua professione e di Castiglione della Pescaia
“Castiglione
della Pescaia, la Maremma, la Toscana sono affascinanti. La storia, la qualità
della vita, il clima, i colori, le tradizioni, tutto questo rende determinati
luoghi unici|”.
Donatella
Scarnati, inviato speciale della Rai, al seguito della nazionale di calcio,
sintetizza così le sue opinioni su questi luoghi.
Da quanto
potrete leggere, emerge limpidamente quanto Donatella Scarnati sia una persona
che ama svisceratamente il suo lavoro e afferma compiaciuta di metterci sempre
lo stesso entusiasmo di quando ha iniziato.
Lei è una
delle prime giornaliste sportive donne, ma non vorrei parlare di questo fatto,
mi sembra riduttivo, ma da addetta ai lavori mi dice come vede cambiata in
meglio negli anni qualche disciplina sportiva?
“Secondo me,
é interessante verificare il salto in avanti che hanno fatto tanti sport
considerati un tempo minori. Con questo non voglio dire che la scherma o il
canottaggio siano al livello del calcio, abbiano la stessa popolarità e siano
così ricchi, questo ancora no, ma la situazione è molto cambiata rispetto a
quando ho iniziato ad occuparmi di sport. Ormai ci sono atleti amati e
conosciuti proprio come i calciatori e tutto questo grazie soprattutto ai loro
sforzi, alle medaglie mondiali e olimpiche, ma anche grazie ai media. In
Italia, la cultura sportiva lascia ancora a desiderare, ma gli sforzi non
mancano e chissà che piano piano non si riesca a raggiungere quei risultati che
in molti paesi stranieri sono sotto gli occhi di tutti”.
Fare
giornalismo oggi è?
"Schiena dritta,
entusiasmo, curiosità, educazione, tenacia, correttezza. È stato detto che il
giornalismo è un virus per il quale non si è ancora scoperto un vaccino, sono
assolutamente d'accordo!”.
Lei in
quest’ambiente che cosa pensava di trovare?
“Nulla che
non abbia trovato, nel bene e nel male. Amo questo lavoro e mi considero
fortunata a prescindere dai tanti ostacoli che, inevitabilmente, bisogna
superare”.
Mi riveli un
suo segreto: quale è il personaggio sportivo che segue con discrezione perché
le piace come atleta e soprattutto come persona?
“Ce ne sono
tanti, penso alla grandezza di Roberto Baggio, alla simpatia di Francesco
Totti, alla grinta di Francesca Schiavone, a Cesare Prandelli uomo di sport e
di moralità. L'elenco è lungo, mi creda”.
Se non mi
vuole fare il nome, mi rivela perché è stata delusa da un intervistato che
pensava fosse tutt’altra persona?
“L'intervista
da' soddisfazione quando il personaggio che si ha davanti accetta di aprirsi,
di dire qualcosa, di essere se stesso. Non è facile, i calciatori, per esempio,
sanno benissimo che una parola può dare il via ad una polemica infinita e
allora preferiscono essere banali. in questo caso torni in redazione con il
morale sotto i tacchi!”.
Paolo
Valenti per lei è stato?
“Come un
padre. Osservarlo durante Novantesimo Minuto, per me, ogni domenica era uno
spettacolo. Mai persa la calma, mai alzato la voce, sempre disponibile e
gentile. Lo ringrazio ogni giorno”.
Rossano
Scaccini
Foto:
gentilmente concessa da Donatella Scarnati
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riservata