venerdì 28 gennaio 2011

SETTANTA ACRILICO TRENTA LANA - UN ROMANZO SCRITTO DA VIOLA DI GRADO


Elaborare il lutto che ha colpito lei e la sua famiglia. Una storia intensa, dove i comportamenti di Camelia, la protagonista del romanzo “Settanta acrilico trenta lana”, scritto dalla 23enne Viola di Grado, vengono descritti perfettamente dalla giovane autrice. Dal 19 gennaio in libreria questa sua prima fatica ha già fatto parlare in positivo molti addetti ai lavori.
La mia curiosità è stata ripagata ed ho potuto “incontrare” grazie alla tecnologia Viola di Grado e l’ho intervistata.
Mi farebbe piacere che lei presentasse Viola di Grado ai lettori del mio blog?
“Ho 23 anni, studio filosofia cinese, suono il flauto traverso, amo fare collages con stoffe, biglietti e bottoni, carte di biscotti, e qualsiasi cosa, ma anche fare gioielli con gli oggetti trovati a terra”.
Dove vive?
“Stanza C173 del dormitorio dell'università di Londra”.
La sua giornata tipo?
“Cammino molte ore, fermandomi a scrivere o a fotografare, ma vado anche a lezione, e la notte scrivo o (ri)vedo film. Ma dipende, non ho orari fissi, mi piace scivolare fuori dal tempo, fare le cose negli orari sbagliati”.
“Settanta acrilico trenta lana” il suo primo libro che sta andando bene nelle vendite come lo racconterebbe per invogliare i lettori all’acquisto?
“La mia storia - a causa di un trauma subito dalle protagoniste - si trova in un luogo esterno al linguaggio, dove le parole non hanno più senso: madre e figlia si parlano con lo sguardo, e quando le parole escono sono materia ottusa, infatti Camelia le vomita quando ricomincia a parlare. E volevo usare io stessa le parole come se partissero da zero e le dovessi risignificare, in modo che chi legge percepisca uno slittamento di senso rispetto al loro significato comune. E' una storia di parole crude, sì, e di buchi profondi dove si può cadere da un momento all'altro”.
Gli addetti ai lavori lo hanno giudicato interessante e le recensioni sono molto positive: ma lei cosa si aspettava di leggere e non è stato ancora scritto su “Settanta acrilico trenta lana”?
“Ancora è presto per dire cosa non è stato detto, ma vorrei che la gente, dopo averlo letto, si chiedesse in stato confusionale: in che mese siamo? che stagione? che anno?”.
Cercando notizie su di lei ho scoperto che all’età di 5 anni già scriveva, si ricorda la sua prima storia messa su carta?
“Sì. L'ho scritta appunto a 5 anni. Parlava di un orso che tentava ripetutamente di suicidarsi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Antonio Parrinello

sabato 15 gennaio 2011

BENVENUTA ALL'ASSOCIAZIONE ITALIANA GIRI D'ITALIA A TAPPE DI PODISMO


Come ex podista, ancora non del tutto convinto, speravo che nascesse una cosa del genere, chissa un giorno potrei essere dei vostri.
Di sicuro andrà nel tempo rivista e corretto ma l’iniziativa è davvero giusta.
Dopo il primo incontro avvenuto a Roma, presso la Federazione Italiana di Atletica Leggera tra le società sportive che organizzano i maggiori eventi di Corse a Tappe e la successiva riunione di Firenze, ha preso definitivamente il via l'Associazione Italiana di Corse a Tappe che comprende sei eventi tra i più importanti organizzati in Italia.
Fanno parte dell'AICAT la Corsa a tappe del Tigullio, il Giro a tappe degli Etruschi, il Giro Podistico dell'Isola d'Elba, il Giro a tappe sui Tratturi del Molise, il Giro a tappe del Cilento e il Giro delle Colline di Napoli.
L'obbiettivo della neonata Associazione, della quale il coordinatore è Nicola Bianco, è quello di abbinare lo sport con la cultura, l'ambiente e il turismo ponendosi quale priorità assoluta la valorizzazione dei vari ambiti territoriali.
In un momento in cui è sempre più difficile reperire risorse singolarmente, unirsi in Associazione oggi ha il significato della sinergia proponendo numeri più ampi ed importanti alle aziende interessate ad investire nel podismo e per offrire servizi sempre più efficienti ai podisti a minor costo.
L'Associazione Italiana Corse a Tappe ha stilato un regolamento che è il seguente:
Oltre alle normali classifiche delle singole manifestazioni, vengono stilate, a fine anno, le classifiche del Grand Prix, riservate a chi partecipa ad almeno due gare del circuito.

CLASSIFICA DI QUALITA’
Punteggio a scalare per i primi 100 uomini e le prime 50 donne.
Fanno classifica i 2 migliori punteggi ottenuti da ciascun atleta.
E’ previsto un bonus di 2 punti per ciascuna tappa corsa nelle 2 manifestazioni prescelte.
A parità di punteggio, prevarrà chi ha corso il maggior numero di tappe e, in seconda battuta, chi ha corso due gare maggiormente distanti geograficamente.
La classifica finale prevedrà un montepremi di 3.500 euro, riservato ai primi 10 uomini e alle prime 5 donne (500; 400; 250;200; 150 per i primi 5 uomini e le prime 5 donne. 100 euro per gli uomini dal sesto al decimo)

CLASSIFICA DI QUALITA’ PER CATEGORIE
Punteggio a scalare per i primi 20 uomini e le prime 10 donne di ciascuna categoria FIDAL.
Per il resto, regolamento uguale a quello sopra citato.
La classifica finale prevederà l’iscrizione gratuita, nell’anno successivo, a tutte le gare del circuito, per i primi 10 uomini e le prime 5 donne di ciascuna categoria.

CLASSIFICA DI QUANTITA’ INDIVIDUALE
E’ basata esclusivamente sul numero di gare del circuito regolarmente concluse. A parità di numero di gare verrà considerato:
prima il numero di tappe complessive; poi la maggiore distanza geografica tra le sedi di gara; infine la fascia di età più elevata.
La classifica finale prevederà lo sconto del 50%, l’anno successivo, a tutte le gare del circuito per i primi 10 uomini e le prime 5 donne.

Ecco tutte le notizie utili per contattare gli organizzatori:
1ª Ed. della corsa a tappe del Tigullio
8-9-10 Aprile 2011
Organizzata da Atletica Due Perle
Port. 3662822663 Tel. 0185 283412 fax 010 8934153
atleticadueperle@maratoninaportofino.it
www.maratoninaportofino.it

Giro a tappe degli Etruschi
23 – 24 – 25 Aprile 2011
Tel. 0565 33010 Port. 3338543567
www.equipegolfobaratti.net equipegolfo@aruba.it

21° Giro Podistico Isola d’Elba
e dell’Arcipelago Toscano
Cinque tappe nel cuore della perla del Tirreno
23 – 29 Maggio 2011
Organizzata da Promosport G.S.Italia
Tel. e fax 0565 850292 Port. 330777723 e 3334411846
www.giropodisticoisolaelba.com
info@promosport-italia.com

Giro a tappe sui Tratturi del Molise
2-3-4-5 Giugno 2011
Organizzata da SC Promosport
Tel. 3487397925
www.scpromosport.it scpromosport@libero.it

Transmarathon - Giro a tappe del Cilento
16 – 21 Agosto 2011
Tel. 368977950 tel. Fax0974825206
www.libertasagropoli.com info@libertasagropoli.com

IX Ed. de Le Colline di Napoli
16 – 17 – 18 Settembre
Organizzata da Associazione RuNaples
Tel. 3474708797
www.lecollinedinapoli.com benpepod@tin.it

domenica 9 gennaio 2011

LA BICI SE TI PRENDE NON TI MOLLA PIU' PAROLA DI MARIA ADELE TUIA


Negli ambienti sportivi spesso ci si imbatte in tante storie di vita e quella che vi sto per presentare è davvero intensa.
Partiamo dall’attualità: è una campionessa italiana di ciclocross di quest’anno (maglia tricolore conquistata il 6 gennaio alle Capannelle a Roma), ma le vittorie sono state altre per questa giovane donna. Grazie all'aiuto del ciclismo ha saputo reagire a brutti momenti che la vita le ha fatto affrontare.
A me piace spesso proporre agli intervistati di presentarsi ai lettori del mio blog: chi è Maria Adele Tuia?
“Sono nata a Civita Castellana il 10 novembre 1983. Studentessa presso la facoltà di Scienze Infermieristiche, amo lo sport all’aria aperta, vivo con il papà, la mamma è salita in cielo proprio quando ho cominciato a correre. E’ stata la bici la mia salvezza, colei che ha trasformato la mia rabbia, dolore in passione dedizione per questo sport fatto di sacrifici e allenamenti. Devo ringraziare questo sport meraviglioso se ho superato tanto dolore”.
Ci racconta la sua vittoria al Campionato italiano di ciclocross?
“Che dire, tanta tanta felicita. E’ stata una strana gara, sono partita tesa preoccupata e tutto ciò non era sicuramente una buona cosa. Poi, è cambiata “la musica”, mi sono rilassata ed ho cominciato a fare ciò che dovevo pedalare. Passare il traguardo e renderti conto di avercela fatta non ha prezzo. La gioia l’adrenalina sale, è stato stupendo. Trovare all’arrivo il papà il fidanzato, i cuginetti, coloro che sin dal principio hanno creduto in me, da non dimenticare il mio grande capitano che tanto mi sopporta e supporta. La mia vittoria è stata dedicata al mio angelo, la mamma”.
Come è entrato il ciclismo nella sua vita?
“Come sfogo dopo il grave lutto. E’ stato il fidanzato a portarmi in sella e da li non ho più smesso. Come dico sempre la bici se ti prende non ti molla più, diventa una droga. Si diventa dipendenti delle 2 ruote”.
Le donne in bicicletta sono?
“La chiara e nitida dimostrazione di come la donna sia al pari ed oltre il sesso maschile”
Una sua giornata tipo come è articolata?
“Sveglia alle 6 tirocinio in ospedale. La pausa pranzo la sfrutto per allenarmi, poi, il pomeriggio prosegue con la lezione all’universita. Due volte la settimana faccio lezione di spinning. Posso affermare che la mia giornata è molto frenetica e sempre di corsa”.
Ciclocross per lei vuol dire?
“Sprint, velocità ed oggi tanta soddisfazione”.
L’asfalto come lo affronta?
“Come una sfida continua tra me e lui. Più chilometri riesci a coprire e più soddisfazione e lavoro mi porto a casa nelle gambe”.
Come si possono portare più donne a praticare questo sport?
“Far vedere attraverso una buona pubblicità quanta soddisfazione ti da una bici non solo nelle vittorie piccole e grandi che siano ma soprattutto la gioie di pedalare chilometri su chilometri, macinare tanto tanto asfalto. Io sono convinta che pian pianino prenderà piede sempre di più.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
FOTO GENTILMENTE CONCESSA DA MARIA ADELE TUIA

LA CRESCITA PROFESSIONALE DI DIEGO ULISSI PROSEGUE INARRESTABILE


Diego Ulissi ha 22 anni, e questa che sta per iniziare sarà la seconda stagione da ciclista professionista. Vive a Donoratico con la sua ragazza Arianna, gli piace, quando non è in sella alla sua bici, andare al cinema e passeggiare per negozi.
Come è entrato il ciclismo nella sua vita?
“Avevo 6 anni, mio padre correva in mountain bike e seguendo lui mi sono appassionato a questo sport. Di li a poco mi sono iscritto alla società del paese e ho iniziato a correre”.
Il 2010 è stato l’anno in cui è diventato un ciclista professionista ci svela i suoi sogni per i prossimi 12 mesi?
“I miei obbiettivi? Quello di continuare a crescere. Lo scorso anno alla mia prima stagione ho fatto buone cose cercherò di fare un altro scalino in alto”.
Una giornata tipo di Diego Ulissi come è articolata?
“La mattina, dopo una bella colazione, mi alleno fino alle ore pomeridiane, dopo un po' di riposo, esco in giro, altrimenti rimango in casa e mi guardo un bel film”.
Siamo quasi “vicini” di casa, ma della Maremma come zona ciclistica lei che ne pensa?
“Come zona è bellissima sia come paesaggi sia come clima. Noi della Lampre nel nostro ritiro invernale a San Vincenzo ci spostiamo molto nella zona per i nostri allenamenti”.
Ci fa rivivere le sue due vittorie iridate del 2006 e 2007?
“La prima, in Belgio a Spa Francorshamps. E’ stata una grande vittoria inaspettata dopo 40 chilometri di fuga. La seconda – l’anno seguente - in Messico ad Aguascalientes. In quell’occasione ero molto più controllato, ma nel finale è stato un dominio azzurro, ed ho battuto in volata il mio connazionale Ratto”.
Il ciclismo non è uno sport molto amato dai giovani, secondo lei come bisognerebbe invogliarli a praticare questo sport?
“Iniziando dalle scuole, far capire ai bambini ed ai genitori quali sono i sani principi del ciclismo. Potrebbe essere un buon inizio”.
Spesso si sente dire che è uno sport pericoloso, lei che cosa mi risponde a riguardo?
“Diciamo che nel ciclismo i pericoli ci sono perché viene svolto nel traffico giornaliero però se guardiamo fino in fondo in tutti gli sport c'è qualcosa di pericoloso. Per i più giovani, se le squadre di appartenenza hanno una pista o un tratto di strada chiusa, sarebbe più sicuro e i genitori più tranquilli”.
Il ciclismo professionistico la vedrà impegnato per parecchi anni, ma quando dirà basta con l’agonismo ad alti livelli che lavoro vorrà fare?
“Ancora è presto per pensare cosa farò quando smetterò. Ho un diploma in lingue e in questi anni girando cercherò di perfezionare il mio sapere e da cosa nasce cosa. In alternativa sono un grande appassionato di vino la mia zona ha numerose aziende vinicole, mi piacerebbe entrare in quel settore”.
I sacrifici che le pesano di più facendo questa professione sono?
“E' stato sempre il mio sogno passare al professionismo ed al momento che è il mio lavoro lo svolgo con grande professionalità e determinazione, anche se a volte è difficile stare lontano da casa dalle persone che ti vogliono bene però il ciclismo è così è fatto anche di tanti sacrifici”.
E le gioie che si provano?
“Quelle trasmesse da questo sport sono indescrivibili, se poi arrivano ottimi risultati e magari anche la vittoria è qualcosa di unico”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
FOTO GENTILMENTE CONCESSE DA DIEGO ULISSI