domenica 27 febbraio 2011

NICOLETTA CRISPONI HA BACIATO 500 PERSONE IN POCHE ORE


“Scusi posso darle un bacio?”
Quando te lo propone una bella ragazza di 24 anni è difficile sottrarsi.
Questa richiesta davvero lusinghiera sono stati in molti che se la sono sentita fare domenica 20 febbraio mentre passeggiavano nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano.
Adesso vi presento Nicoletta Crisponi, la ragazza che ha ideato questa storia.
Nicoletta è una studentessa di 24 anni come tante che hanno lasciato casa, famiglia e amici per trasferirsi dal suo piccolo paesino alla grande città per andare all'università. E' cresciuta, appunto, a Cavalese, un paesino di 3800 abitanti sulle montagne del Trentino con una famiglia splendida; mamma Valeria, papà Aldo e il fratello Manuel. Dall'età di diciassette anni ad ogni occasione buona preparava la valigia e passava l'estate in qualche Paese europeo per imparare nuove lingue, venir a contatto con nuove culture e vivere il più possibile in altre realtà. E' così che ha già vissuto, per periodi che vanno dalle due settimane ai sette mesi, sia nella campagna belga che a Bruxelles, sia al nord che al centro dell'Inghilterra, a Cannes e nella splendida Lisbona, che ormai è come una seconda casa. Per gli hobby non c'è mai stato moltissimo tempo, lavora dell'età di sedici anni e ogni periodo di vacanza è buono per trovare qualche lavoretto, sia che si tratti dell'Italia o dell'estero, oltre, ovviamente, allo studio.
Nicoletta: partiamo dal motivo che ha fatto parlare di lei: ci racconta la sua vicenda vissuta il 20 febbraio a Milano?
“Accompagnata da alcuni amici, che si sono candidati per aiutarmi e esser parte del mio staff, con la missione di dare 500 baci in tre ore di tempo. A prima vista può sembrare una cosa un po' futile e senza senso ma, al contrario, trovo sia stata una cosa molto carina e che mi sta aiutando moltissimo per gli obbiettivi che mi sono preposta”.
Quali sono?
“Il Politecnico di Milano ha emanato un bando che consentirà a venti persone di poter partire e andare all'estero a svolgere parte della tesi di laurea usufruendo di una borsa di studi. Vorrei moltissimo poter andar a collaborare con un gruppo che si chiama ImprovEverywhere e per poter attirare la loro attenzione e farmi accogliere a New York nella loro sede, dopo alcune mail a cui non ho ricevuto risposta, ho deciso di mettermi in ballo con qualcosa di più grande, che facesse rumore e mi facesse notare da loro. Credo che questa sia un'occasione da non lasciarsi scappare e sto lavorando al meglio delle mie capacità per dimostrare il mio impegno e determinazione. Quello che è successo nella Galleria di Vittorio Emanuele a Milano è stato davvero molto bello, le persone si avvicinavano e si lasciavano avvicinare per ricevere il mio bacio e farsi promotrici, grazie al bacio sulla guancia della mia missione e del mio messaggio; a volte basta davvero così poco per far nascere un sorriso e lasciar che la giornata diventi migliore.
L’ha raggiunto facilmente l’obiettivo vero?
Si! e in molto meno tempo di quanto avessi calcolato. Facendo un conteggio approssimativo, pensavo che dar 13/14 baci ogni dieci minuti, ovvero impiegare 6 ore, sarebbe stata una buona sfida, soprattutto considerando che non si trattava solo del gesto in sé ma di parlare anche con le persone e spiegare che cosa stessi facendo! Invece siamo andati avanti al ritmo di 3 baci al minuto terminando il tutto in sole tre ore!
Come “abbordava” le sue prede?
“L'approccio era molto diretto e semplice: "Scusi, posso darle un bacio? Mi serve per cercar di vincere una borsa di studio messa in palio dalla mia università!" e poi spiegavo nel dettaglio le cose. Ci tengo a sottolineare che non ero sola a svolgere questa impresa ma avevo uno staff che mi aiutava ad avvicinare le persone e spiegare che cosa stavamo facendo; senza di loro non ce l'avrei mai fatta”.
Donne ed uomini, chi era più disponibile ad essere baciato?
“In realtà non c'è stata nessuna differenza di atteggiamento tra donne e uomini di fronte alla mia richiesta; fatta eccezione per alcune signore meravigliose che mi venivano incontro chiedendomi di dargli un bacio”.
La situazione più imbarazzante vissuta è stata?
“Nessuna, era un gesto semplice e carino; ovviamente non tutti hanno voluto partecipare, così tiravano dritto la loro strada ma non c'è stato nessun atteggiamento che posso avermi messo in imbarazzo”.
Quella più gradevole?
“Assolutamente una giovane coppia che mi hanno dato da baciare un bimbo piccolissimo, una signora sull'ottantina che mi ha inseguita per chiedermi cosa stessi facendo e se potesse avere anche lei un bacio. Il tutto poi è continuato su fb e sto ricevendo moltissimi messaggi e richieste d'amicizia; tutte cose che fanno davvero molto piacere. Vedere quanta positività un gesto così piccolo abbia trasmesso alle persone mi fa incredibilmente piacere. Vorrei diventar un'ottima progettista e per esserlo devo riuscir a relazionarmi a meglio con le persone dando alla loro vita una qualità migliore; questa è una sfida molto grande, progettando cose immateriali è molto difficile farne percepire il valore. Questo il mio primo tentativo e sono molto felice sia andato e continui ad andare così bene”.
E in futuro vorrà ancora far parlare di se con altre trovate del genere?
“Assolutamente. Questo è solo il primo tentativo e sicuramente a settembre mi troverete in metropolitana con il secondo; quello che sarà il vero soggetto della mia tesi di laurea. Non so ancora di cosa andrò ad occuparmi e non voglio nemmeno pensarci ora, per adesso mi concentrerò sulla ricerca etnologia e bibliografica sperando di poter andar a New York a farne la parte pratica sul campo con ImprovEverywhere e vedremo come andrà a finire”.
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FOTO: gentilmente concessa da Nicoletta Crisponi