lunedì 19 luglio 2010

MASSIMILIANO SANSONE E' IL CAMPIONE ITALIANO DI DUATHLON



“Mettere il cuore in ogni allenamento usando sempre la testa per capire se quello che si sta facendo è corretto. Sono 2 aspetti contrastanti, ma necessari”.
Ho domandato a Massimiliano Sansone, neo campione italiano di duathlon, come riesce ogni giorno a trovare stimoli nuovi per migliorarsi in allenamento e la risposta l’avete appena letta.
Ho avuto fiuto. State per leggere una bella storia.
Proseguiamo con la sua conoscenza.
Massimiliano Sansone è nato a Tivoli il 24 Aprile 1985, ma abita da sempre fra Roma e a Mentana, un paese a 20km dalla capitale. Ha conseguito la laurea triennale in Psicologia del Marketing all’università di Roma “La Sapienza”, dove continua a frequentare il III anno di Medicina.
“Sono uno studente/atleta e ringrazio i miei genitori per la possibilità che mi stanno concedendo”. Ci tiene a sottolineare questo il campione italiano di duathlon prima di partire con le domande.
Passiamo al Massimiliano Sansone atleta: ha iniziato prima a correre o ad andare in bicicletta?
“Ho cominciato a correre a 10 anni con le campestri scolastiche, ma per affrontare le prime gare e i primi allenamenti veramente importanti ho aspettato il 2001. In bicicletta ho cominciato a pedalare con una certa sistematicità nel 1997, anche se solo l’estate. Ho partecipato con buoni risultati ad un paio di gare allievi nel 2001, ma poi ho cominciato a correre e la bici la usavo 1-2 volte a settimana!.
Come si approda al duathlon?
“Generalmente si proviene dalla corsa per curiosità, per variare l’allenamento o per recuperare da un infortunio”.
E per uno che ci vorrebbe arrivare dal podismo dove ha già un suo bagaglio personale di esperienza, che tipo di allenamenti gli consiglia?
“Dovrebbe inserire qualche uscita in bicicletta di 1h, 1h30’ ad intensità blanda per dare modo all’organismo di adattarsi con calma al differente impegno muscolare. Si potrebbe diminuire il volume degli allenamenti podistici cercando di mantenere l’intensità di sempre
E per arrivare a gareggiare in un duathlon quanti chilometri bisogna correre decentemente in bicicletta?
“Penso che siano sufficienti 3 uscite a settimana per un totale di 200km settimanali”.
Quali sono le distanze, più abbordabili, per un iniziare nelle gare di duathlon?
“Sicuramente la distanza sprint che prevede 5km di corsa, 20km di ciclismo e 2,5km di corsa è una distanza tranquillamente alla portata di tutti. La distanza classica, invece, prevede 10km di corsa, 40km di ciclismo e 5km di corsa. Quest’ultimo formato di gara va preso con le “molle”: gli ultimi 5 km mi sono sempre sembrati infiniti”.
Come è scandita una sua giornata?
"Generalmente mi sveglio alle 7,30 e dopo una colazione a base di pasta, esco in bici verso le 9,00 per pedalare dalle 3h alle 5h. Poi, se la giornata prevede un allenamento di qualità nel nuoto o nella corsa, mangio con calma e nel pomeriggio svolgo il secondo allenamento in piscina o al campo di atletica. Se la giornata è “estensiva” allora svolgo il secondo allenamento subito dopo la bici per poi pranzare verso le 15,30-16. Il terzo allenamento, in questo caso, è previsto verso le 19 se devo correre o verso le 21 se devo nuotare. Tengo a sottolineare che questi allenamenti sono svolti in preparazione per l’Ironman”.
Massimiliano Sansone che cosa ha imparato da questo sport?
“Se si vuole qualcosa bisogna andarsela a prendere”.
Le gare come le affronta?
“Cerco di concentrarmi sempre su quello che voglio realizzare in gara. Comunque, rimango abbastanza tranquillo: essere tesi prima della gara vuol dire accumulare km ancora prima di partire”.
Concludiamo, il 5 luglio a Spoleto ha vinto i Campionati italiani di duathlon, ci racconta la sua gara?
“Non pensavo di vincere, ero reduce da una settimana di allenamento impegnativa e sapevo di non avere le gambe per contrastare i podisti più forti. In ogni modo, dopo il primo 10.000 avevo solo 35’ di gap dal primo gruppo e nei primi 6km di bici sono riuscito a riprenderli. A quel punto il mio compagno di squadra Luciani mi ha detto di stare tranquillo per qualche km per poi andare in fuga. Così è stato: al 10°km sono partito e al secondo tentativo sono andato via. Ho ripreso Facchinetti che era scattato qualche chilometro prima e da quel momento in poi è stata una cronometro. Siamo arrivati in T2 con un bel vantaggio e appena scesi dalla bici ho visto che avevo qualcosa in più del mio compagno di avventura e gli ultimi 5km ho cercato di stringere i denti il più possibile e alla fine è andata bene”.
Foto gentilmente concessa da Massimiliano Sansone
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