giovedì 15 aprile 2010

GENOVESE: RITORNO A BOSTON


Lunedì l'azzurra sarà al via, per la sesta volta, della maratona più antica al mondo: "Vigilia tormentata - ha rivelavo - ma ci provo"
Ci ha riflettuto a lungo, poi ha deciso ed è salita sull’aereo che, martedì, l’ha portata negli Stati Uniti. Le riserve e le perplessità che hanno accompagnato la marcia di avvicinamento di Bruna Genovese all’ennesima avventura americana appartengono ormai al passato: lunedì 19 aprile, giorno in cui in Massachusetts si festeggia il Patriot’s Day, l’azzurra di Volpago del Montello sarà al via della 114^ edizione della maratona di Boston.
La storia della 42 km più antica e prestigiosa al mondo appartiene un po’ anche a Bruna Genovese, che a Boston, correndo cinque volte su un totale di 19 maratone disputate, ha scritto alcune delle pagine più belle della sua carriera. Questa vigilia, però, è stata particolarmente sofferta.
"E’ andato tutto bene sino a metà marzo – spiega la Genovese -. Poi sono stata negli Stati Uniti per un test alla mezza maratona di New York e, al ritorno, ho preso un virus influenzale, con tosse e febbre alta. Ho dovuto assumere degli antibiotici e saltare diversi allenamenti. Sono stata sul punto di rinunciare. Poi però la situazione è migliorata e, con il mio tecnico Salvatore Bettiol, ci siamo detti che non valeva la pena di gettare al vento mesi di preparazione".
Bruna torna a Boston a due anni dall’ultima volta: nel 2008 fu sesta in 2h30’52", ma la trevigiana ricorda con piacere soprattutto il terzo posto del 2005 e il record personale realizzato nel 2006, quando giunse quarta in 2h25’28", terzo tempo italiano di sempre.
"Boston, con tutti quei saliscendi, è una maratona che si adatta alle mie caratteristiche – spiega Bruna -. In cinque partecipazioni sono sempre arrivata tra le prime dieci. Quest’anno dovrò correre con molta intelligenza, senza esagerare con il ritmo nella prima parte di gara che sarà veloce. L’esperienza degli anni scorsi mi sarà molto utile".
La Genovese ha il settimo tempo tra le iscritte e la gara non sembra avere una vera favorita: c’è spazio per provarci, nonostante tutto.

(foto: organizzazione)